L’ingresso di radiologia interventistica nell’ospedale di Macerata
di Federica Nardi
Ultimo giorno di lavoro per il responsabile di Radiologia interventistica Salvatore Alborino: dopo quasi cinque anni di aspettativa ha deciso di lasciare il capoluogo e tornare a Torrette. Da lunedì resteranno due radiologi per garantire il servizio che, secondo le disposizioni Regionali, dovrebbe diventare presto un vero e proprio reparto. Ma sul bando per il primario, già in ritardo di due anni, ora pende la spada di Damocle dei numeri. Il servizio ha abbastanza pazienti per rientrare nei criteri ottimali stabiliti dal Ministero della salute? La perdita di un radiologo su tre certamente non aiuterà i volumi di utenza. E i dati, al momento, non sono pubblici. La politica regionale si è impegnata per anni, a parole e per iscritto, per potenziare un servizio che rappresenta un’eccellenza non solo per la provincia di Macerata ma per tutte le Marche sud. Almeno fino al 2015 quando le disposizioni centrali cambiano con il decreto 70, che dice che a certi reparti devono essere legati determinati bacini di utenza. Per Radiologia interventistica non c’è un’indicazione precisa ma c’è per Chirurgia vascolare. Servizio, questo, legato a doppio filo agli interventi raffinati della branca interventistica della radiologia.
I NUMERI – Di cardiologie vascolari, secondo le linee ministeriali, ce ne devono essere una ogni 600mila persone. Nelle Marche, quindi, ce ne sono due: una a Torrette e una a Marche Nord. Di servizi di Radiologia interventistica invece ce ne sono tre: uno a Macerata, uno a Torrette e uno a Marche Nord.
LA VICENDA – Ad agosto nell’ultima riorganizzazione dei reparti in Area vasta 3, dopo una lotta politica che ha visto come protagonisti principali il sindaco di Macerata Romano Carancini da un lato e il governatore Luca Ceriscioli e il direttore Asur Alessandro Marini dall’altro, il reparto di Radiologia interventistica ha conquistato un posto nero su bianco nel provvedimento dell’Asur. Ma con una clausola: che i numeri fossero adeguati secondo le linee ministeriali. Nei due anni precedenti Carancini ha chiesto a più riprese che fosse pubblicato il bando per il primario, dato che il reparto, prima di rischiare l’eliminazione nell’ultima riorganizzazione, già compariva nelle carte regionali da due anni. A separarlo dall’attuazione una firma della dirigenza Asur che non è mai arrivata.
Radiologia interventistica, l’Asur la assegna a Macerata e passa la palla alla Regione
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No no no!! Mi spiace molto!!
Credo che secondo le direttive Ceriscioli, se se ne va via un altro, allora avrà tutti i numeri pardon un numero solo per diventare un vero reparto all’avanguardia e veloce come un pronto soccorso civitanovese ma anche maceratese che certo non scherza. Ma visto che la sanità pubblica è quello che è, non si potrebbe avere un Vademecum su quella privata, per sapere come ci si accede, quali i costi, le ubicazioni ecc. così facciamo contento il governatore dell’isola delle banane che finalmente potrà ritirarsi dopo aver portato a termine il suo vero obbiettivo e andarsene pure a.. quel paese che più degli altri sarà disposto ad ospitarlo. Non venga a Civitanova però, dicono che il mare è inquinato, è pieno di gentaccia,un traffico bestiale e un’amministrazione alla stessa altezza.