“Pericolo gender”
Amato fa il pieno a San Severino

L'INTERVENTO - Il presidente del movimento "Giuristi per la vita" ieri sera ha portato le sue tesi sul genere davanti a 150 persone, al chiostro di San Domenico. «Continuate questa battaglia, che Dio vi benedica»
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L'incontro a San Severino

L’incontro a San Severino

Folla per ascoltare Gianfranco Amato, l’avvocato presidente del movimento “Giuristi per la vita”, arrivato ieri a San Severino per spiegare ad una platea di genitori di tutte le età il «pericolo gender» che si nasconde nella «società del pensiero unico, che tende a manipolare i giovanissimi per farli divenire asessuati, deboli e fragili, per una società a sua volta debole e fragile, al servizio della governance mondiale». In oltre due ore di vera e propria arringa, Amato con al petto una collana con una grande croce in metallo, ha mostrato numerosi articoli della stampa sia italiana che estera, siti web, tantissime foto per far comprendere ai 150 riuniti per sentirlo che «dicono che la teoria Gender non esiste, ma poi gli dedicano tantissime pagine», ponendo a fondamento della teoria, nell’opuscolo distribuito all’ingresso della sala superiore del chiostro di San Domenico la frase di Simone De Beauvoir “Donna non si nasce, si diventa”.

L'avvocato Gianfranco Amato

L’avvocato Gianfranco Amato

Scorrono diapositive di episodi realmente accaduti sia nelle scuole italiane, che all’estero, un mosaico di esempi che unisce citazioni di papa Francesco, del cardinale Bagnasco, di un sito di informazione musulmano, il pensiero di Pierpaolo Pasolini, le tesi della femminista Judith Butler sul genere, Lisa M.Diamond, le iniziative commerciali dei magazzini Selfridges di Londra per il reparto “a-gender”, la “Queer theory” statunitense, le pagine dei periodici femminili italiani con le provocazioni della moda “gender-fluid”, le icone “gender” Miley Cirus, la figlia di Johnny Depp, il figlio di Will Smith, la figlia di Brad Pitt, altri idoli dei giovanissimi, i casi delle cliniche olandesi ed inglesi che permettono di bloccare la pubertà con punture di ormoni, con citazioni anche di Giovanni Testori e Giorgio Gaber. Amato ha denunciato come si parli di “flexy”, “genderfluid” sulla stampa, per separare il sesso biologico da quello di ruolo «interpretato secondo il sentire del momento, rendendo tutti asessuati», manipolando i giovanissimi con «un bombardamento ossessivo», attraverso la tecnica della «finestra di Overton», che in sei fasi permette «la legalizzazione di un fatto sociale, delle cultura degli eufemismi, l’uomo è un uomo e la donna è una donna, ma che siano diversi è un dato oggettivo». «Tutto questo passa nella scuola – ha detto Amato – ci sono episodi patologici da evitare. Il documento di strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere dell’Unar è orwelliano, si propone di dare potere alle persone gay e lesbiche» ha affermato Amato.

Gender San Severino 1Riprende passaggi del pensiero di Mario Mieli, fondatore di un noto circolo Lgbt, citato nelle mozioni parlamentari firmate da Malan e Giovanardi. Spunta nelle parole dell’avvocato il fantasma di Goebbles, le linee guida per l’educazione sessuale in Unione Europea dell’Organizzazione mondiale della sanità, il rischio che supporti didattici influenzino in modo negativo gli alunni di scuole materne e primarie. Amato ha citato la «colonizzazione ideologica» dei discorsi del papa, fa scorrere le fotografie di bambini e bambine di 9 e 10 anni ai quali con punture di ormoni nello stomaco è stata bloccata la pubertà, nei casi di «disforia di genere». Amato ha enunciato orgoglioso le contestazioni che sono state mosse in tutta Italia durante le sue conferenze, ha invitato ai sensi della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo i genitori a riappropriarsi del diritto di decidere quali valori trasmettere ai propri figli e vigilare sulla loro educazione, controllare quanto insegnato a scuola, conoscere gli insegnanti, chiedendo il piano dell’offerta informativa e inviando il «consenso informato», un documento scaricabile dal sito Pro Vita, per evitare che ai loro figli siano impartite nozioni sul gender. «Continuate questa battaglia, che Dio vi benedica», sono le ultime parole di Gianfranco Amato.

Redazione CM



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