di Laura Boccanera
E anche a Civitanova diventa gender mania. Il panico per le teorie contrapposte sull’educazione di genere diventa virale anche in città in attesa del convegno in programma per venerdì sera. Ma al di là del merito sulla questione biologica/teologica e scientifica/culturale, a far discutere è soprattutto la scelta da parte del Comune di concedere il patrocinio ad un’iniziativa che contrasta con il programma dell’amministrazione che in campagna elettorale e ad inizio mandato addirittura si disse a favore del registro delle coppie di fatto. Una posizione che mal si concilia con chi vuole ruoli per donne e uomini rigidamente separati dal sesso di appartenenza. In Comune si cerca di sminuire il ruolo del patrocinio: «Non condivido l’opinione che concedere un patrocinio gratuito ad un’iniziativa coincida con l’avallarne contenuti ed affermazioni – dice il sindaco Tommaso Corvatta – sarebbe d’altra parte molto discutibile che un’Amministrazione comunale patrocinasse soltanto ciò che è di proprio gradimento. Abbiamo inteso preservare la libertà di espressione anche a coloro che non la pensano come noi, ferma restando la distanza evidente da affermazioni sostenute in altre sedi dal relatore dell’incontro del 19 giugno, avvocato Gianfranco Amato. A scanso di equivoci, questa Amministrazione non è in alcun modo affine a chi adombra discriminazioni nei confronti di chi ha preferenze sessuali differenti dalle proprie. Tanto meno condividiamo versioni distorte e fuorvianti di problemi e normative, che rischiano di alimentare discredito verso chi propugna opinioni diverse, o peggio ancora di fomentare forme di intolleranza e di rifiuto della diversità. Siamo convinti – continua il sindaco – che la libertà sessuale sia una prerogativa di una società civile e che temi estremamente rilevanti, quali i diritti civili, l’educazione e l’istruzione, vadano affrontati con rigore e serietà. Proprio per questa ragione, mi auguro che pur nelle divergenze di pensiero, l’incontro in programma venerdì possa generare un dibattito maturo». Non sembra però che all’incontro di venerdì sia prevista la possibilità per i presenti di prendere la parola, tanto che si sono già sollevate sia le associazioni femministe di Civitanova che quelle regionali, soprattutto per il patrocinio istituzionale dell’Ente all’evento. Il comitato Agedo Pesaro e Arcigay chiede che il Comune ritiri il patrocinio: «Il ripetersi di questi convegni e iniziative patrocinati da enti e istituzioni pubbliche non ha nulla a che vedere con la libertà di opinione e di espressione – scrive in una nota il comitato – vista l’insussistenza scientifica di quella che viene definita ideologia gender, speriamo di poter condividere con voi che questi signori portino avanti e raccontino al pubblico idee del tutto personali». Stessa posizione anche per le associazioni “Donne di mondo” , “DirittoForte” e “Las Safinas”: «Esprimiamo perplessità rispetto alla scelta di patrocinare la manifestazione – affermano le associazioni riunite – e preoccupazione rispetto ai contenuti dell’intervento che, sebbene si presenti come un evento culturale volto a confrontare due diverse concezioni dell’identità di genere, risulta promosso da associazioni oltranziste che sulla base di un’ interpretazione discutibile del concetto di gender, divulgano informazioni prive di alcuna conferma da parte della comunità scientifica mondiale, al fine di sostenere e avallare posizioni discriminanti sia nei confronti delle donne che rispetto alla comunità omosessuale e transgender. I membri delle suddette associazioni si chiedono come sia stato possibile che un’amministrazione comunale come quella di Civitanova Marche, da tempo impegnata a sostenere iniziative mirate alla lotta nei confronti della discriminazione di genere, abbia potuto patrocinare un’iniziativa già oggetto di molte polemiche e manifestazioni in diverse città».
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pure le femministe??
ma quali idee del tutto personali!!!
ma quale ideologia gender del tutto priva di fondamento scientifico!!!
l’avvocato si limita ad informare e a mostrare al pubblico i libretti illustrati (eh sì, pure le figure!!!), finanziati da fondi pubblici con i rispettivi contenuti che dovrebbero essere divulgati o da personale non qualificato di associazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisexual, Trans) o da psicologi, i quali dovrebbero – e lo hanno già fatto in alcune scuole italiane SENZA IL CONSENSO DEI GENITORI!! – parlare ai bimbi di masturbazione, rapporti eterosessuali, omosessuali, bisessuali, anali e orali.
chi dei due è estremista?
se poi mi dite che l’avvocato la butta sul piano cattolico, avete ragione, anche questo può essere estremismo, ma per un dibattito maturo e oggettivo e scevro da fondamentalismi di sorta, dobbiamo tutti insieme prendere atto che nella scuola pubblica (materna, elementare, media e superiore) non deve essere consentito di parlare di questi argomenti SENZA IL CONSENSO ed IL PERMESSO DEI GENITORI!!!!!!!
L’ideologia del Gender nelle scuole, la proposta della Kyenge del “genitore uno e genitore due”, la proposta di legge Scalfarotto contro l’omofobia, fanno parte di una scelta politica della Sinistra e in parte del Movimento 5 Stelle (almeno per la proposta di legge Scalfarotto). Non è una questione religiosa, o di cultura, l’opposizione all’ideologia del Gender e alla legge Scalfarotto, camuffata da legge anti omofobia, ma nella realtà una legge totalitaria, di sapore fascista, nazista, bolscevico – a preferenza – per tappare la bocca a genitori e nonni, che non potranno difendere i loro figli e nipoti dal lavaggio del cervello dei bambini dai 4 anni in poi con il Gender psichiatrico di cambiamento della personalità a fini omosessuali. Magari sarà per una limitazione delle nascite, poiché se si diventa pederasti e lesbiche non si potranno avere figli, a meno di un miracolo della Natura (impossibile), oppure con uteri in affitto di povere donne bisognose di denaro. Una prospettiva nauseante, soprattutto se fatta da una Sinistra che un tempo difendeva la dignità della donna dalla violenza e dallo sfruttamento.
La cosa non potrà essere affrontata dai pulpiti di una Chiesa cattolica ormai allo sbando, e molto debole, possibilista alle cose del mondo, che non vuole ergere barriere, ma costruire ponti. Quindi, saranno i laici a difendere la “normalità” sessuale delle persone, delle famiglie e della società futura.
Personalmente, credo che dietro al Gender ci sia una influenza satanica, in quanto solo degli aberrati mentali potrebbero concepire la vigliaccata di imbottigliare i nostri figli e nipoti nelle scuole ed imporre loro la prospettiva felice di avere “due madri, o “due padri”, gli uteri in affitto, ed una civiltà gay.
Consiglierei alla politica di svegliarsi. Alle recenti amministrative maceratesi gli oppositori di Carancini e del PD avrebbero dovuto impegnarsi a bloccare il Gender nelle scuole maceratesi, che arriverà, come già arriva dove governa la Sinistra, con una Regione Marche che ha votato in Giunta una delibera per il Gender nelle scuole, rivelataci dal candidato alla Regione Nazareno Agostini, non eletto. E quando il Gender arriverà nelle scuole della provincia di Macerata, chi potrà fermarlo?
Ribadendo che la teoria del gender non la condivido affatto, se il ns governo riesce nella “fantastica” impresa di farne oggetto di materia scolastica, come genitore non farò altro che fare uscire mio figlio dalla scuola prima che inizi la lezione in oggetto….e non credo che sarò l’ unico genitore a fare questa scelta. …
Gentilissimo Rapanelli, condivido ogni virgola di quello che ha scritto e le chiedo se ha la possibilità di pubblicare il riferimento a questa delibera regionale per la massima divulgazione.
Signor Pantò, è una delibera lunmghissima e non posso qui pubblicarla. Se mi invia la sua mail gliela spedisco
signor Pantò, ho inviato l’intera delibera alla reazione di Cronache Maceratesi.
Comunque, sul mio canale “Giorgio Rapanelli youtube” troverà il filmato su “Gender ideologico”, in attesa di pubblicare il filmato “Gender satanico”. Lì troverà la mia e-mail.
Grazie sig. Rapanelli!!!! La redazione saprà sicuramente come pubblicarne il link. In caso contrario la contattero’ e lo farò io!!
@@ Rapanelli. Solo i genitori potranno fermare il Gender nelle scuole, non mandandoci più i figli. Naturalmente questa è la posizione più ragionevole, ma non vedo perché non si dovrebbero formulare altri tipi di lotta.
Nei secoli, infatti, la Chiesa cattolica ha costruito l’idea che uomo e donna siano complementari e si debbano accoppiare per riprodursi”. Questo, in pratica, sarebbe il solo ordine naturale possibile. “Invece, se oggi parliamo di decostruzione del genere, non lo facciamo per una presa di posizione ideologica, ma partendo dalla costatazione che, di fatto, non ci sono solo due sessi (ce lo dice la biologia, si pensi all’intersessualità), ci sono più generi e non c’è un unico orientamento sessuale: ovvero quello eterosessuale, che la Chiesa ha sempre promosso, etichettando come contro natura quello omosessuale”.
Ma la natura non è omofoba. Anzi. Nel libro In crisi d’identità, Gianvito Martino, direttore della divisione di Neuroscienze del San Raffaele di Milano, spiega (e documenta) che è un gran paradosso etichettare l’omosessualità, ma anche il sesso non finalizzato alla riproduzione, come contro natura. Ci sono infatti organismi bisessuali, multisessuali o transessuali, la cui dubbia identità di genere è essenziale per la loro sopravvivenza. Additare quindi come contro natura certi comportamenti significa ignorare la realtà delle cose, scegliendo deliberatamente di essere contro la natura.
“Inoltre, – aggiunge lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi, ordinario di psicologia dinamica alla Sapienza di Roma – non solo ciò che è considerato caratteristico della donna o dell’uomo cambia nel corso della storia e nei diversi contesti culturali, ma anche il concetto di famiglia ha conosciuto e sempre più spesso conosce configurazioni diverse: famiglie nucleari, adottive, monoparentali, ricombinate, omogenitoriali, allargate, ricomposte, ecc. Delegittimarle significa danneggiare le vite reali di molti genitori e dei loro figli. Ci sono molti modi, infatti, di essere genitori (e non tutti sono funzione del genere). Non lo affermo io, ma le più importanti associazioni scientifiche e professionali nel campo della salute mentale dopo più di quarant’anni di osservazioni cliniche e ricerche scientifiche, dall’American Academy of Pediatrics, alla British Psychological Society, all’Associazione Italiana di Psicologia”.
“In sostanza – conclude Lingiardi – adulti coscienziosi e capaci di fornire cure, che siano uomini o donne, etero o omosessuali, possono essere ottimi genitori. Ciò di cui i bambini hanno bisogno è sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti, responsabili. Una famiglia, infatti, non è soltanto il risultato di un accoppiamento riproduttivo, ma è soprattutto il risultato di un desiderio, di un progetto e di un legame affettivo e sociale”.
Signor STEFANO FLORENTINO: lei non potrà aprire bocca, né portare via dalla scuola i suoi figli per difenderli dall’ideologia del Gender qualora dovesse essere approvata la proposta di legge Scalfarotto contro l’omofobia, una LEGGE LIBERTICIDA, TOTALITARIA & NAZISTA, con cui, con la scusa di combattere l’omofobia, ogni dissenso sotto forma di parola, di scrittura e di comportamento verrebbe sanzionato perfino con il carcere. Nella democratica Germanica sta avvenendo ciò… Il popolo tedesco, come indole, è rimasto quello che favorì Hitler e lo sostenne fino a che non egli si suicidò. Grazie al Cielo, noi siamo Italiani, individualisti, rimasti anche politicamente all’epoca dei liberi Comuni. La proposta Scalfarotto è stata firmata da deputati del PD, di Sel, del Gruppo Misto, di Scelta Civica di Mario Monti, uomo del Bilderberg e della Trilaterale, ossia delle organizzazioni intermedie dei vertici finanziari mondiali che vogliono il Nuovo Ordine Mondiale per una casta elitaria e una base di schiavi. E, purtroppo, dai deputati del MOVIMENTO 5 STELLE, i quali, a causa di ciò, non hanno preso il mio voto, come nelle precedenti occasioni, in quanto la libertà di parola e di azione sono per me sacre. E senza le quali ci troveremmo in una dittatura.
Se il candidato sindaco di Macerata Deborah Pantana avesse fatto una battaglia contro il Gender avrebbe avuto una posizione politica inoppugnabile e storica, con una maggiorazione di voti. La politica cittadina non è fatta solo di parcheggi e fogne, ma anche di argomenti che investono la sfera mentale e spirituale.
Esiste pure al Senato la proposta Fedeli del Gender nelle scuole pubbliche, firmata solo dal PD e da uno del gruppo misto. Aveva la firma pure di una senatrice leghista, che l’ha tolta il giorno dopo, quando si è resa contro della trappola psichiatrica nazista del Gender. Qui il PD ha gettato la maschera…
Il signor SANDRO MICUCCI ha previsto il futuro. Sì, i genitori e i nonni faranno la loro battaglia sociale, ma tra poco la battaglia diventerà politica tra i partiti che sostengono l’ideologia del Gender e quelli contrari. E’ un’ottima occasione per Lega, Fratelli d’Italia e quella parte di Forza Italia che non si rifà a Berlusconi, possibilista con i favori agli omosessuali, di farce una battaglia politica trasversale alla società, in quanto i genitori e i nonni, in questa battaglia, non hanno un’appartenenza politica. Anche quelli di Sinistra sono incazzati. Come lo sono gli omosessuali, che temono la ghettizzazione a causa della politica del LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transegender.) per il Gender.
Invece di contestare l’amministrazione comunale di Civitanova Marche per il patrocinio accordato, nessuno vieta all’ARCIGAY di organizzare i corsi del Gender nelle sue sedi, chiamando in quei locali i genitori e i nonni con i loro figli e nipoti. Però, sanno già che il fallimento sarebbe assicurato. Per cui, i politici, vigliaccamente, vogliono imbottigliare i nostri figli e nipoti nelle scuole, dall’asilo alle superiori.
Signor SANDRO MICUCCI, poiché i preti non denunciano il Gender ideologico dai pulpiti, bloccati da un Papa che dice di “COSTRUIRE PONTI, MA NON BARRIERE” e “CHI SONO IO PER GIUDICARE UN GAY CHE CERCA DIO”, senza aggiungere l’evangelico “VA’ E NON PECCARE PIU'”, saremo noi laici – cattolici o meno – a batterci nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nella politica. Sarà dura, ma vinceremo, poiché la Sinistra, col Gender nelle scuole ha commesso una grande boiata, che le si ritorcerà contro.
Signor FRANCO PAVONI, ho letto con ritardo la sua lettera e vorrei dire che nessuno contesta la legittimità di essere omosessuali. Anzi, dobbiamo difendere il diritto ognuo di essere omosessuale – se lo è – ed essere rispettato, secondo la legge italiana. E di aborrire proposte diaboliche come quella del parlamento ugandese di MANDARE AL PATIBOLO GLI OMOSESSUALI. Ci abbiamo fatto una battaglia internazionale e per il momento l’abbiamo vinta. L’alternativa del carcere è abominevole. Come sono tremende le esecuzioni di omosessuali dell’Isis, dell’Iran, dell’Arabia Saudita, tanto per citare.
Dato che il Corano bolla come “turpitudine” l’omosessualità, avete mai pensato come si comporteranno i Musulmani di casa nostra con il Gender nelle scuole?
Come ho già detto, l’errore è stato di voler imporre politicamente il Gender nelle scuole. Con l’obiettivo di formare una civiltà “invertita” (per il controllo delle nascite?), dove non ci sarà più posto per una famiglia “naturale” maschio-femmina, con all’anagrafe la formula della Kyenge “genitore uno e genitore due”. Quando, per avere figli, due pederasti affitteranno l’utero di una povera donna del Terzo Mondo, o dei college americani, bisognosa di soldi, che partorirà e allatterà per breve, per poi privarla di quel bimbo: una cosa rivoltante che noi della Sinistra definiremmo “nazista” , che colpirebbe la dignità e la libertà dallo sfruttamento della donna, per la quali ci siamo battuti da sempre.
Tutto ciò, ed altro ancora, c’è dietro la politica del Gender, della legge Scalfarotto, della legge Fedeli, della eliminazione della identità “naturale” personale e della famiglia. Verso una nuova civiltà omosessuale. Una massificazione delle coscienze e delle menti, inventata e organizzata dallo psichiatra statunitense John Money, dietro alla quale c’è una stratosferica organizzazione per fare soldi.
Attenti che dal fronte opposto non vi rispondano con un romanzo apologetico intitolato Il gender e l’arte della manutenzione della motocicletta.
1Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. 23Allora l’uomo disse:
«Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall’uomo è stata tolta».
24Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. 25Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.
Il secondo capitolo della Genesi ci dice che non c’è nulla di vergognoso né di demoniaco nella nudità dei corpi né nelle diverse espressioni della sessualità, ci dice che dentro ogni uomo c’è una donna, che è carne della sua carne, osso delle sue ossa, non una protesi differenziatissima, ci dice che Adamo proprio perché ha consapevolezza di questa unità, di questa identità fondamentale prova attrazione e desiderio per la donna… non sarebbe male tornare alla filosofia del paradiso terrestre.
C’è da ringraziare Giorgio Rapanelli che solo con i termini che usa (“pederasti”, “civiltà invertita”, “civiltà omosessuale”,…) dimostra cosa c’è dietro la montatura cattolica della Teoria del Gender: il millenario odio verso le persone omosessuali che accomuna cattolici, musulmani e ortodossi e il voler impedire con ogni mezzo ogni riconoscimento civile (non religioso!) alle famiglie omosessuali, omogenitoriali e single in Italia. Infatti in NESSUNO dei Paesi che hanno riconosciuto le famiglie omosessuali e che adottano le linee guida dell’OMS nell’educazione scolastica c’è stato un calo di matrimoni eterosessuali o crolli dell’indice di natalità (contrariamente all’Italia!!): le unioni gay riguardano una minoranza di quelle popolazioni e non inficiano in nulla la vita e i progetti della maggioranza. Punto.
Eppoi c’è il vero scopo educativo: eliminare la visione scientifica della sessualità dalle scuole, evitare ogni azione di contrasto del bullismo -soprattutto di quello omofobico- e evitare che venga introdotta un’educazione sentimentale laica e pluralista. Il tutto affinché si affermi una visione unica di sessualità e famiglia: quella cattolica. Visione -va da sé- presentata come “naturale” e “universale”. Ma il “pensiero unico” non è una dittatura?
Visto che la stragrande maggioranza delle famiglie italiane NON affronta mai argomenti di natura sessuale e sentimentale coi propri figli, nella pratica questo compito finisce per essere svolto solo dal Catechismo e da… You Porn o dai Social! Questa sarebbe la “libertà di educare” tanto sbandierata? Questo è il bene che si vuole per i nostri figli? Magari si potesse parlare liberamente di masturbazione e di sesso in generale nelle scuole con personale LAICO scientificamente ben preparato!!
Come mai invece si esprime sempre una parte sola su questi temi? La scienza e i suoi professionisti cosa hanno da dire?
«Chi è insicuro tende a cercare febbrilmente un bersaglio su cui scaricare l’ansia accumulata e a ristabilire la perduta fiducia in se stesso cercando di placare quel senso di impotenza che è offensivo, spaventoso e umiliante.»
(Zygmunt Bauman, Paura liquida)
sig. o dott. Pavoni,
ma perchè ogni volta la dobbiamo buttare sul rispetto per gli LGBT???
nessuno lo mette in dubbio. e se qualche termine usato da rapanelli urta la sensibilità di perilli, per favore, non per fossilizziamoci sulla forma ma sull’obiettivo:
evitare assolutamente che la scuola di ogni ordine e grado impartisca – senza il consenso, la presenza ed il preavviso ai genitori – insegnamenti non richiesti di natura sessualmente esplicita e prematura per bambini di 4 anni!!!
la stessa problematica si sarebbe sollevata anche per un’educazione sessuale uomo-donna eccessivamente esplicita e prematura per bambini di 4 anni!!!!!
E’ COSI’ DIFFICILE DA CAPIRE????
Tutto l’argomento e tutta la polemica non significa un contrasto tra chi è cattolico e chi non lo è. Nichi Vendola si definisce cattolico, vorrebbe sposare il suo compagno e magari avere un figlio. Si presume con l’utero in affitto. E’ ciò che ho letto come sue dichiarazioni.
Se si è cattolici non si dovrebbe andare contro il dogma. Se Vendola ci va, non si comporta da cattolico. E se il Papa lo assolve, non lo giudica, e – Dio ce ne scampi e liberi – benedice le nozze omosessuali, va contro il dogma e quindi va contro il Vangelo. Punto. O meglio, i cattolici non gli devono più il rispetto quale rappresentante del Cristo in Terra: sta già rischiando molto, insieme ad alcuni Cardinali.
Personalmente non sono contrario al matrimonio gay in Comune. Ma non in chiesa. Punto.
Sono contrario all’utero in affitto, neanche tanto per la madre snaturata, che per denaro partorisce e abbandona il figlio perché due pederasti (è ancora il nome scientifico nel dizionario Garzanti) vogliono averlo per sentirsi pure “mamma”, fregandosene dello scompenso che quel “figlio” potrebbe avere non potendo chiamare uno due “mamma”. I milioni di euro di Elton John e compagno potrebbero non lenire l’eventuale dramma che i due loro “figli” potrebbero avere in seguito.
L’educazione sessuale non viene fatta dai genitori? Non basta “you porn”, che è una università del sesso ad ampio spettro? Cosa ci sarebbe di “scientifico” nell’educazione sessuale del Gender negli asili, nelle elementari, nelle medie e nelle scuole superiori? Si parla di masturbazione (già fatto, giocando al “dottore”), del piacere dell’omosessualità (già fatto da più grandicelli), del piacere di avere lo sperma in bocca (chi non lo ha fatto – femmina o maschio – alzi la mano!).
Civiltà “Invertita”, significa una civiltà che non segue il suo corso normale naturate, infiltrata com’è dal “Deus Inversus”, ossia da Satana, che è formato da Lucifero e Arimane.
Civiltà “omosessuale” è la civiltà che è, in quanto non è una civiltà “naturale” del maschio e della femmina.
“Pensiero unico”? Quello naturale? Vorreste cambiarlo con un pensiero unico composito della loggia LGBT?
Fate ciò che volete, per ciò che riguarda voi, il PD, Sel (in disarmo), Scelta Civica, il gruppo parlamentare di Mario Monti del Bilderberg, fondato da un simpatizzante nazista, e della Trilaterale del Rockefeller…
Ma niente uteri in affitto e matrimonio gay in Chiesa.
E niente mani di pederasti e lesbiche nella mente dei miei nipotini, è chiaro? O sono per voi cazzi amari!
se è così difficile da capire che immagini sugli atti sessuali di QUALUNQUE NATURA sono pura violenza per dei bambini, io ci trovo solo malafede.
leggere quello che sta succedendo in germania:
http://www.tempi.it/germania-scandalo-genitori-incarcerati-figli-corsi-gender-scuola#.VGYRjjROVtU
e in italia, laddove l’avvocato ha denunciato alla procura della repubblica gli insegnanti del liceo Giulio Cesare di Roma a causa di esibizione di atti osceni a minori.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-gender-a-scuola-partono-le-prime-denunce-9038.htm
sì sono cose difficili da capire, per secoli per millenni nessuno le ha mai capite…
Sin dal periodo in cui vive nell’utero materno, il piccolo dell’uomo, ancora molto immaturo, riceve i primi segnali che provengono dal mondo esterno. Grazie all’impulso dei motoneuroni comincia a esplorare l’ambiente che lo ospita, il suo corpo e il sesso a cui appartiene. Dopo sei mesi di vita nel grembo materno, scopre le sensazioni genitali e rivolge loro la sua attenzione e, dal momento della nascita, si dedica intensamente a un’attività autoerotica. Il periodo dell’autoerotismo sembra essere determinante per la futura sessualità del lattante, a seconda degli atteggiamenti di accettazione oppure di rifiuto della cerchia familiare. In seguito, il bambino, sotto l’impulso delle sue pulsioni ‘polimorfe’, sperimenta tutte le fonti di piacere, seduce i familiari e ottiene da essi alcune gratificazioni corporee, viene cullato, gli viene offerto il seno o un biberon, tocca il suo corpo e prova una sensazione di piacere, trattiene le sue pulsioni e prova ancora una sensazione di piacere. In questo periodo, il bambino acquisisce una struttura e costruisce la sua personalità scegliendo ciò che gli sembra più adeguato alla sua economia psichica. Durante il percorso che separa questi primi tentativi dalla sessualità adulta egli dovrà passare attraverso numerose tappe (fasi psicosessuali), condurre a termine la maturazione psicologica, risolvere il complesso di Edipo, nonché affrontare gli sforzi necessari alla strutturazione e alla separazione. E ancora il bambino dovrà superare deviazioni e inibizioni che, nella maggior parte dei casi, avranno un’espressione sessuale anche se l’oggetto iniziale non è di carattere sessuale.
Allo scioglimento del legame edipico segue, secondo la letteratura classica, un periodo di latenza degli interessi sessuali, durante il quale prevale l’adattamento sociale attraverso la vita scolastica. Oggi sappiamo che le strategie di esplorazione sono permanenti e che il periodo infantile e prepuberale è ricco di emozioni amorose, di tentativi di scoperta della sessualità e di verifica delle ipotesi infantili. I contatti con i partner dello stesso sesso sono molto frequenti e facilitano la presa di contatto con il corpo dell’altro e con le sue reazioni emotive. Come i giovani Primati che, separati al momento della nascita dai loro simili e reintrodotti nel loro ambiente durante la pubertà, si dimostrano incapaci di accoppiarsi, il piccolo dell’uomo ha bisogno di interazioni sociali e di giochi corporei per riuscire a elaborare prima una rappresentazione del corpo dell’altro, poi del corpo a corpo, uno schema corporale di sé e dell’altro (Geral-Moltz-Ward 1992). La pubertà è l’età delle trasformazioni nel corso della quale si dà un nuovo orientamento alle scelte libidiche: secondo Freud, la pulsione sessuale, che fino a quell’età risulta essenzialmente autoerotica, si volge alla scoperta dell’oggetto sessuale. Questa nuova scelta dell’oggetto sessuale è una replica di ciò che è stato fatto durante l’infanzia. La fissazione oppure la regressione verso un oggetto infantile peserà allora palesemente sugli incontri dell’inizio della vita di relazione. Dopo aver risolto ancora una volta il complesso di Edipo, il compito più impegnativo è costituito dalla separazione dai genitori (Freud 1916-17). Nell’affrontare questo passaggio i nevrotici falliscono, i perversi lo evitano, gli altri riescono ad assolverlo ma non senza difficoltà. La vita adulta resterà segnata da queste successive fasi psicosessuali le cui conseguenze si rifletteranno per sempre nelle difficoltà individuali e in quelle della vita di coppia. A partire da questo momento hanno inizio sia la vita genitale sia i tentativi di trovare un accordo, corporeo e psichico, con l’altro. Da questa lunga storia traggono inoltre la loro origine gran parte delle frequenti disfunzioni (eiaculazione precoce, impotenza, frigidità, impossibilità di raggiungere l’orgasmo ecc.) e le numerose varianti o deviazioni che evidenziano la natura fortemente multideterminata della sessualità e spesso si presentano come patologie solo in funzione delle norme sociali vigenti: le perversioni, che si esprimono in una deviazione dell’oggetto o del fine sessuale, in cui l’altro è considerato un oggetto parziale (v. perversione); l’omosessualità, che oggi è socialmente più accettata; il transessualismo, accidente imprevedibile della costruzione fisica per cui si coltiva la convinzione di appartenere all’altro sesso (v. transessuale).
ecco qua la SCANDALOSA delibera VERGOGNA menzionata dal sig. Rapanelli, che ringrazio (i cui estremi ho reperito qui: http://lascansione.net/politica/mincio-e-arzilli-intervengono-sul-gender/22903).
è la delibera di giunta Regione Marche n. 79 del 27/02/2015.
eccola: http://213.26.167.158/bur/pdf/2015pdf/N18_27_02_2015.pdf
è stata firmata dall’assessore Paola Giorgi per conto della Regione Marche e riguarda un finanziamento di 8400 euro che il comune di Torino, capofila nazionale di un progetto più ampio GIA’ FINANZIATO dal governo con 500.000 euro di soldi pubblici (e poi si lamentano del patrocinio del comune, sti’ balordi!!!), trasferirà alla nostra Regione per finanziare corsi di formazione apicali, ossia destinati ai dirigenti scolastici.
di solito la formazione precede di poco l’attuazione dell’insegnamento, che presumo sarà erogato A NOSTRA INSAPUTA già a settembre, quindi stiamo vigili, scriviamo una bella raccomdata a/r ai dirigenti scolastici secondo il modello http://www.giuristiperlavita.org/joomla/PDF-DOCUMENTI/LETTERA%20GENITORI.docx aggiungendovi pure la diffida che in caso contrario li denunceremo alla procura della repubblica.
scusate. è la n. 78 del 27/02/2015 ed è a pag.4855 del documento che ho indicato.
mi scuso ancora.
è la Deliberazione n. 78 del 16/02/2015 ed è a pag.4855 del documento che ho indicato.
niente da fare. CM continua a bloccare i commenti certificati.
ci riprovo senza ulteriori commenti:
è la delibera di giunta Regione Marche n. 78 del 16/02/2015 che si trova qui a pag. 4855:
http://213.26.167.158/bur/pdf/2015pdf/N18_27_02_2015.pdf
Quindi si può affermare ( scientificamente ) che Gay non si nasce, ma se….li sì.
Per chi vuol capire veramente chi ha inventato la Teoria del Gender e cosa si muove dietro, cito l’articolo di un’autorevole rivista indipendente, Wired:
http://www.wired.it/attualita/politica/2015/03/13/teoria-del-gender/
Chi ha un briciolo di onestà intellettuale lo legga e si faccia un’idea: almeno avrà un’informazione che proviene da una parte diversa da quella, del tutto unilaterale, cattolica.
sig. Perilli,
visto che insiste a spostarla in dualismo tra pro e contro gender, le chiedo, visto che l’onestà deve essere reciproca, se lei avesse dei figli in affidamento, a 3 anni mostrerebbe loro delle illustrazioni di atti sessuali di qualunque forma?
o addirittura farebbe vedere loro dei film porno?
@Rapanelli:
Probabilmente Lei vive a sua insaputa in Olanda. In Italia nella scuola pubblica l’Arcigay non l’ho mai visto, se non in sporadicissime assemblee normalmente volute dagli studenti e puntualmente osteggiate a priori da qualche genitore e/o dirigente scolastico cattolico. Mi risulta invece che l’ordinamento scolastico pubblico italiano preveda un insegnamento di dottrina cattolica i cui docenti sono pagati dallo Stato (sedicente) laico ma controllati interamente dalle Curie. Per non parlare del liberissimo accesso che sacerdoti, vescovi e financo cardinali hanno in assemblee e cerimonie organizzate da molte scuole per tutti i loro alunni, a prescindere dal loro credo familiare: se fosse vero che devono esistere ambiti educativi ad esclusivo appannaggio delle famiglie, come mai i tanti movimenti “per la Vita” non protestano per la presenza dell’ora di religione cattolica nelle scuole pubbliche? E per gli insegnamenti di filosofia? E di storia? E di letteratura? Lo sa che tutte queste materie (ma potrei aggiungerci le scienze, l’anatomia e forse altre ancora) potrebbero confliggere con le intime convinzioni filosofiche e religiose della famiglia di origine degli studenti? Non viene compressa anche in questi casi la “libertà educativa” familiare? E’ evidente che se la scuola pubblica vuol formare cittadine e cittadini liberi e consapevoli, DEVE essere LAICA, PLURALISTA, ispirata al METODO SCIENTIFICO; le famiglie saranno poi libere di dare la loro impronta educativa ai propri figli anche attraverso la partecipazione ad attività culturali e religiose ben connotate ma autonome.
Quanto al resto, mi limito solo a dire che la nuova battaglia inventata dai “Giuristi per la Vita” e fatta purtroppo propria dalla Chiesa cattolica è una riedizione della secolare battaglia prima contro l’eliocentrismo e poi contro il metodo scientifico e la psicanalisi: anche in quei casi per secoli la Chiesa ha difeso l’errore pur di non smentire se stessa e i suoi più accreditati teologi. Ora tocca alla sessualità e al concetto di famiglia, sui quali Chiesa Cattolica e organizzazioni (pseudo)laiche argomentano allo stesso modo -o quasi- contro cui argomentarono contro chi avversava il metodo tolemaico, contro Galileo, contro la medicina biologica (anch’essa tacciata di essere contronatura, pensi un po’!) e contro Freud. Per dire quanto il punto sia ancora sensibile in quegli ambienti, a fine 2009 in Vaticano fu organizzato persino un summit del CNR per dar voce ai… creazionisti!!!
La scienza ha acquisito posizioni molto differenti da quelle ecclesiastiche sulla sessualità umana e la Chiesa torna a combattere la scienza utilizzando tutti i più diffusi pregiudizi popolari e invadendo lo spazio statale senza alcun rispetto dei propri rispettivi àmbiti.
Piccolo dettaglio: la scienza si sottopone continuamente a verifiche e correzioni attraverso gli studi che la Comunità Scientifica produce, le Chiese non ammettono mai i propri errori, al massimo li “contestualizzano”. Con buona pace di chi ne resta vittima.
Signor Pantò, il dualismo lo ha creato Gianfranco Amato e le tante persone che lo seguono, non io. Non mi sembra che qualcuno voglia far vedere atti sessuali a bambini: questo lo dicono i Giuristi per la Vita, non ho mai sentito dire le stesse cose dall’altra parte, nelle rarissime occasioni in cui l’altra parte s’è potuta esprimere. Mentre sarei immensamente preoccupato se i miei figli navigassero a mia insaputa su siti porno o si affidassero ai “passaparola” tra coetanei senza avere alcuna possibilità di parlare agli educatori di cui si fidano (raramente sono i genitori!!) dei loro turbamenti e delle loro scoperte erotiche: meglio allora che lo possano fare a scuola con persone preparate, no? Purtroppo noi adulti abbiamo una tale reticenza ad affrontare questi argomenti con i ragazzi che essi finiscono con l’arrangiarsi. In molti casi va tutto bene nonostante tutto, in altri -specie quando non si affronta il desiderio omoerotico- spesso finisce molto, molto male: lo sa che il tasso di suicidio tra adolescenti gay o lesbiche è molto più alto dei loro coetanei eterosessuali (ho letto di almeno 3 volte)? Inoltre, come genitore sarei immensamente più preoccupato della violenza che potrebbe subìre mio figlio o mia figlia se fosse o se venisse indicato o indicata come omosessuale (spesso a prescindere dal fatto di esserlo sul serio o meno, veda il caso del ragazzo che si suicidò qualche anno fa perché non reggeva più gli scherni causati dal suo portare i pantaloni rosa pur essendo eterosessuale!): come mai questi sedicenti “difensori della Vita” osteggiano ogni tipo di programma scolastico volto a combattere l’omofobia e il bullismo?
Infine, per i miei figli vorrei una società davvero PLURALE, dove i progetti d’amore e di vita trovino ugual riconoscimento a prescindere da chi li mette in piedi: non credo che l’amore per i figli di una famiglia omogenitoriale o di una famiglia single sia inferiore o di diversa portata rispetto a quella di due genitori eterosessuali. E non credo che i progetti d’amore di una minoranza di persone possa minimamente inficiare quelli della maggioranza eterosessuale. Vorrei infine che se mio figlio fosse omosessuale potesse fare tutte le scelte dei suoi concittadini eterosessuali assumendosene tutti i doveri conseguenti e godendo della stessa rispettabilità sociale e delle stesse opportunità degli altri. Chiedo troppo?
Suggerimenti di lettura: “Educare al genere”, Carocci editore (2011):
http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788843052219
«Il diavolo è un ottimista se crede di poter peggiorare gli uomini.»
(Karl Kraus)
Credo che ognuno di noi debba vivere la propria sessualità liberamente.
Eterosessuale o omosessuale per me non fa alcuna differenza.
Così come nella religione, nella politica, nel lavoro ci sono brave persone (e persone veramente di [email protected]) sono sicuro che anche tra gli “irriducibili” eterosessuali e gli omosessuali ci siano brave e oneste persone (e figli di padre ignoto).
Però insegnare la sessualità ai bambini è materia molto delicata, quando si lascia l’argomento ape e fiore per passare a discussioni più complesse bisogna fare attenzione, soprattutto a non instillare ragionamenti/compotamenti sbagliati nei ragazzini.
Una risposta “religiosa” ad un problema complesso è, quasi sempre, una risposta manichea cioè profondamente sbagliata.
Ma anche tra i laici, a volte, si arriva ad assumere posizioni altrettanto manichee ed errate.
Personalmente mi ritrovo nella canzone di G. Gaber “La razza in estinzione” (E sono anche un po’ annoiato da chi ci fa la morale,ed esalta come sacra la vita coniugale….e poi ci sono i gay, che han tutte le ragioni, ma io non riesco a tollerare le loro esibizioni…) cioè talune “esternazioni” omosessuali mi sembrano eccessive, più folcloristiche che altro (io non vado in giro con i cartelli “mi piace la gnocca”), così come mi sembrano veramente oscurantiste e medioevali (nonchè altamente ipocrite) certe posizioni cliericali (ipocrite perchè dentro la chiesa, da sempre, ci sono “finocchi”, pedofili e gran puttanieri)
Caro signor Luca Perilli, non è una questione di cattolici, o di laici, ma di chi cammina sulla Via della Mano Destra e di chi cammina sulla Via della Mano Sinistra, che nulla hanno a che fare con lo schieramento politico. E’ solo un concetto esoterico, riscontrabile su Google. Stia bene. Glielo auguro fraternamente. E non nel senso evangelico, di “ama il tuo nemico”, che non è un fatto sentimentale, ma una tecnica per distruggere il nemico, consigliata perfino dal mago inglese Aleister Crowley, nemico del Cristianesimo, che camminava sulla Via della Mano Sinistra, insieme a quelli del Gender.
Caro Rapanelli, la ringrazio dei suoi interventi: ogni parere che esprime, palesa la sua vera natura. E i lettori possono avvedersene. Mi permetto due consigli: impari ad argomentare e diversifichi le sue fonti di informazione. Mio nonno (classe 1898) diceva sempre che una campana che suona da sola non ha mai stonato.
Altri consigli di lettura (è un articolo lungo ma vale la pena di essere letto attentamente):
http://www.huffingtonpost.it/giuseppina-la-delfa/studi-omogenitorialita-guida-perplessi_b_6752998.html
http://old.mancinismo.info/editoriali/la-mano-del-diavolo.41.html
Massimo Giorgi, ti quoto senza se e senza ma!!! :))
@Cerasi: purtroppo molti esibizionismi eterosessuali non appaiono solo perché accettati socialmente. Pensi solo a quante volte molti maschi vanno in giro metaforicamente con il manifesto “mi piace la gnocca” esprimendolo in tutte le maniere (soprattutto verbali), anche becere. Ma ricevono approvazione.
Una minoranza, qualsiasi minoranza, finché non viene accettata socialmente, DEVE urlare la propria identità perché la maggioranza la ascolti e non la soffochi. Nei Paesi in cui l’omosessualità è più accettata il folklore è limitato al Gay Pride che viene pubblicizzato come un evento carnascialesco in cui tutti si possono divertire; in Italia, dove i Gay Pride sono comunque notevolmente più “castigati” che altrove, ci si illude che gli/le omosessuali “perbene” verrebbero più accettati dal mondo sociale e dalla politica, ma non è così: quando le persone LGBT non urlano e non si esibiscono, vengono semplicemente ignorate o attaccate con affermazioni infami, subdole o dirette.
Una educazione sessuale scientificamente e pedagogicamente corretta nonché l’estensione del matrimonio civile anche per i/le gay, sarebbero un notevole contributo a combattere l’ipocrisia che circonda il fenomeno e le persone coinvolte, fuori e dentro la Chiesa cattolica.
Ringrazio Pantò per i due link inseriti nel commento 18, le cui informazioni ,messe insieme, mi portano a dire che in galera non devono andare certo quei padri e madri che esercitano i loro diritti di genitori sui figli minori, ma chi acconsente e legittima che tali oscenità vengano offerte nelle scuole come metodo ” educativo”. Riporto sotto il brano incriminato letto al liceo Giulio Cesare di Roma tratto da qui:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-gender-a-scuola-partono-le-prime-denunce-9038.htm
Questa, a casa mia, senza altri termini, è pornografia. A casa di Perilli o Pavoni, non lo so che è. Se vogliono dirmi cortesemente cos’altro è, li ringrazio da subito.
E sì che non mi sono fatta mancare neanche Aldo Busi , ma per mia scelta ed avevo 30 anni quando leggevo pagine simili, e anche meglio scritte.
Per non rovinarvi il piacere della lettura chiudo qui. Dirò dopo, la mia sull’argomento.
3. In attuazione della summenzionata direttiva, presso il Liceo Classico Giulio Cesare di Roma, nelle prime classi del ginnasio (frequentate quindi da studenti di età inferiore a sedici anni), gli allievi sono stati obbligati a leggere un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi), alcuni passi del quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico;
4. Nelle pagine 126 e 127 del citato romanzo, in particolare, si legge il seguente brano: «(…) Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper della squadra di calcio dell’oratorio (…) la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benché sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire – indifferente alle conseguenze. Si inginocchiò, fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripeté altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita» (doc.1);
ma signora mia nei licei classici si dovrebbero studiare Virgilio, Tibullo, Properzio e i lirici greci… tutti fro.cissimi, tutti boc.chinari tutti zozzoni, indemoniati, destinati a subire i caz.zi amari del normalissimo cattolico Rapanelli…. possibile che questi laureatissimi esponenti del movimento per la vita non se ne siano mai accorti? e si strappano i capelli per dieci righe necessariamente realistiche di Melania Mazzucco, eccellente e coltissima scrittrice, ridotta al rango di pornografa da quattro soldi… veramente fate cadere le braccia…
La ringrazio Pavoni della sua risposta , ma vorrei farle presente ,che se gli autori che cita vengono fatti studiare nei licei, non è certo per il loro essere fro.cissimi, bocchinari, zozzoni,nel loro privato, ma per altre ragioni che prescindono dai loro vezzi sessuali: o no? Non crede che così dicendo li fa scadere in un vortice dei sensi che nulla ha a che vedere con la loro alta intellettualità? Ma non le sembra dicendo così di dar fuoco alla Santa Barbara dell’intelletto umano? Ma come si fa, ma come si può ridurre tutto ai piaceri del sesso anche quando si parla di Pensiero ? Questo sì, fa cadere le braccia. Molto più che la Mazzucco a luci rosse da cinema infrasettimanale per scapolotti. Perché più di quello, il brano portato, non è, non avanza.
Il bello della democrazia: ognuno esprime il proprio parere senza avere la pretesa di imporlo agli altri…dal canto mio ribadisco che a scuola devono insegnare conoscenze..l’educazione sessuale dei bambini spetta ESLUSIVAMENTE alle rispettive famiglie…
@Rapanelli commento n. 10
Solo una precisazione: Che io come genitore non possa decidere sull’educazione (non) scolastica di mio figlio la vedo MOLTO lontana dalla realtà….
Alta intellettualità? Pensiero? okay leggiamoli questi alti pensieri lirici…. prendiamo per esempio Anacreonte:
Con una palla rossa, di nuovo,
colpendomi, Eros riccioli d’oro
con una ragazza dai sandali variopinti
mi invita a giocare;
ma lei – eh già, è di Lesbo raffinata]! –
disdegna la mia chioma
– bianca, in effetti –
e di fronte ad un’altra1 rimane a bocca aperta.
(1) Chioma o ragazza? L’ambiguità è probabilmente voluta: la ragazza in questione è di Lesbo; quindi molto raffinata, sì, ma, per così dire, di non provata fede eterosessuale.
Il senso della “pointe” finale, che taluni intendono addirittura in senso osceno, sta tutto in questo ammiccamento allusivo: la ragazza disdegna la corte di Anacreonte perché è vecchio… o semplicemente perché è maschio?
Il senso osceno a cui allude la nota sta nella probabilità (molto alta) che l’altra chioma davanti alla quale la ragazza spalanca la bocca non fosse in testa ma più giù… inutile dire che io sedicenne fantozziano liceale all’epoca non ho avuto il minimo sospetto del senso della lirica… ma resta il fatto che nei programmi ministeriali, nei libri di testo questa scena di fellatio c’era ed era giustissimo che ci fosse perché la sessualità orale esiste, è universale, è innocentissima e questo era l’alto Pensiero di Anacreonte: che gli sporcaccioni sono i farisei che se ne scandalizzano.
Cara Tamara Moroni, il sesso è un aspetto umano che come tutti gli aspetti umani è stato descritto fin dall’età delle caverne. Mi duole informarla che fior di autori classici greci, latini, passando per quelli medievali (ricorda un certo Boccaccio, per esempio? O un Angiolieri?), finendo per quelli moderni (Baudelaire, Céline, Wilde…) o contemporanei (Pasolini, Moravia, Salinger…) hanno descritto ampiamente il sesso anche nelle sue forme più bieche. E vengono studiati nelle scuole. Tutte le arti si sono occupate di sesso, teatro e soprattutto cinema in primis: pensi alle censure subìte da un Bertolucci, il cui “Ultimo tango” è stato addirittura mandato letteralmente al rogo per “offesa al comune senso del pudore”. Stessa sorte hanno subìto Malle, Salce, Ferreri, Fellini, Bellocchio… tutti autori le cui opere oggi sono ampiamente riabilitate e considerate capolavori. Certo, convengo con lei che tra un “Impero dei sensi” di Oshima e un volgare film porno di serie Z c’è una notevole differenza, ma torno ad argomentare quel che ho scritto fin qui: è meglio che i ragazzi leggano, vedano, comprendano il valore (o il disvalore) di certe opere in un “ambiente protetto” come la scuola piuttosto che davanti a uno schermo nella più totale solitudine educativa. A meno che lei non si illuda di poter allevare figli in una campana di vetro (poveracci quando ne usciranno e metteranno piede nella sporca realtà!!…): le sfuggiranno, come siamo sfuggiti anche noi al controllo dei nostri genitori, ci pensi!
Quindi, secondo il sindaco, del PdCI, il Comune mica può patrocinare soltanto ciò con cui è d’accordo!
Per cui, se domani si presenta, per esempio, un’associazione che organizza un convegno apologetico del fascismo o del razzismo, oppure un convegno nel quale si sostenesse, per esempio, che le donne dovrebbero essere sottomesse agli uomini, il Comune sarebbe disponibilissimo, suppongo, a dargli il patrocinio?
Il punto non è quello sollevato da Corvatta, ma se un Comune con un’amministrazione che si dichiara di centrosinistra possa dare il proprio patrocinio a un’iniziativa nella quale si spacciano per propaganda per l’omosessualità, come se un orientamento sessuale si potesse propagandare, delle normali teorie di cui si dibatte fra gli specialisti e in ambito accademico, e si agita lo spauracchio delle oscenità cui sarebbero esposti i bambini per incitare all’ostilità e all’emaginazione degli omosessuali.
Il Comune non è tenuto a patrocinare alcuna iniziativa, né a patrocinarle tutte.
E’ ridicolo che il sindaco da una parte dica che l’amministrazione comunale non avalla la discriminazione nei confronti degli omosessuali e, dall’altra, concedendo il patrocinio a un’iniziativa che, al contrario, incita alla discriminazione che il sindaco dichiara di non condividere, avalli, con essa, i suoi contenuti.
Caro Perilli, non devo pensarci perchè sono genitore , so come ho educato mia figlia e come lei ha recepito, senza per questo diventare una ” poveraccia” e senza dover sfuggire a niente.
Lei, piuttosto, è solo figlio o anche genitore, per poter dare lezioni su quale educazione dare ai figli a chiunque genitore ? Quanto all’ambiente protetto per la trattazione di certi argomenti riferito alla scuola, lei dà per scontato che tutti i genitori lascino soli i figli davanti alla Tv o ad Internet. Non pensa che esistano anche famiglie che si prendono cura dei propri figli, e che per questo non ammettono interferenze d’altro genere riguardo la loro educazione compresa quella sessuale?
Pavoni.
Da parte mia confermo che all’esplicito sessuale delle ” dieci righe necessariamente realistiche di Melania Mazzucco” come da lei scritto, e come fosse poi una necessità anche doverle far leggere agli alunni di un ginnasio- a tutti i livelli formativi , per me sono da preferire i non detto letterari, poetici, immaginifici . come quelli di un Leopardi che ” premea le piume” conturbato dal desiderio, o gli stessi versi di Anacreonte da lei riportati, che anche allusivi che possano essere, non mi paiono volgari né tali da turbare gli animi di nessuno, come invece l’atto sessuale nudo e crudo descritto nel brano della Mazzucco. Se quella è arte, se quella è letteratura.
Per me è spazzatura, e di quelle catalogabili come pericolosa. A partire dal mancato pugno in testa. Ma di che state parlando, ma a che , ma a chi, volete educare con questi contenuti di violenza, sopraffazione fisica , sudditanza psicologica ?
Io non vi obbligo a pensare come me, ma voi dovete fare altrettanto. Per me, ognuno fa quel che gli pare della propria carne,ma se trattiamo di metodo educativo scolastico e pubblico, e no, qui ci dobbiamo parlare, molto, chiaramente, a lungo,e prima, che si metta mano nelle menti dei nostri bambini.
Già. E la tutela dei minori ,le tante Carte, leggi ed agenzie, la regolamentazione imposta ai media nei programmi di fascia quotidiana,in che consisterà più se nelle scuole, bambini e ragazzi ne vedono ,ne sentono, ne praticano di tutte, attaverso lezioni tenute da quegli adulti che dovrebbero essere lì a fare da Maestri per la vita, nel senso più alto e nobile del termine, e ad insegnare la moralità, sissignore, moralità, no quella scadente, degradata nel moralismo laico o bigottismo cattolico, ma all’etica individuale. Sarebbero questi i valori fondanti impartiti dalla scuola pubblica alle future generazioni ? Sarebbe questa la civiltà proposta alla società umana in perenne ricerca di felicità e benessere ( che già in sè è un’utopia come dimostrato dalla storia col fallimento delle più grandi ideologie,Socialismo , Comunismo,Fascismo, Nazismo, Liberismo, e ci metterei anche Illuminismo e Globalizzazione) in cui la carnalità e l’eros dominano sulla ratio, dove gli istinti assurgono a rango di massima libertà ed espressione individuale? La protezione avuta finora verso i minori, dovrà soccombere di fronte all’orda barbarica di un’educazione che parte e conduce alla liceità sessuale di ogni ordine e grado? E non mi si venga a dire, allo stato di conoscenza attuale, che il gender non sia un’ideologia! La prof. Nicolini smentisce che lo sia, in quanto dal suo punto di vista afferma ” è un tentativo di comprensione e spiegazione dei fenomeni”, quindi una teoria, per cui non esiste confine tra teoria e ideologia, tanto da poter negare in modo assoluto che essa stessa non sia un’ideologia.
Appunto per questo, invece, finché una teoria non non dà dimostrazione della sua validità attraverso la sperimentazione, resta una teoria, che se imposta contro ogni evidenza scientifica, non c’è altro termine più appropriato che definirla ” ideologia “, come una vista cieca fondata su un’idea. Folle e spericolata in questo caso, perchè il campo sperimentale, il terreno delicatissimo delle sue manovre, le cavie da laboratorio, sono i nostri bambini , e contro ogni volere dei genitori per il solo fatto che hanno l’obbligo di mandarli a scuola. Siamo al paradosso ,se solo si pensa che su altro piano scientifico, mentre all’estero (Francia, Germania, Inghilterra etc.) esistono ospedali dove scegliere come farsi curare, in Italia ( fatta eccezione della Regione Toscana) l’omeopatia oggi praticata da 11.000.000 di concittadini, compresi medici e farmacisti che ne fanno ricorso per sé stessi, non ha riconoscimento ufficiale nel sistema sanitario nazionale in quanto non può essere sperimentata secondo il principio galileiano. Intanto però, ci portiamo avanti nella scuola pubblica con l’applicazione pratica di una teoria tutta da dimostrare negli effetti individuali e sociali come quella gender, per soddisfare il 3,2% della popolazione italiana dichiaratasi omosessuale : questo sì è che è progresso!
No,mi spiace, ma per me non è questo il campo dove possa prevalere l’opinione degli esperti basata su delle teorie, che in quanto tali sono spesso soggette ad essere smentite da nuove e contrarie teorie ,e dove contino le argomentazioni, pro o contro, di questo o quello. E non è neanche questione di maggioranza o minoranza, lo stabilire chi ha torto e chi ragione. Prima di avventurarsi in certi ambiti formativi, occorre sapere in anticipo e in larga misura quali effetti reali producano certi insegnamenti. Ce l’hanno questa risposta certa da dare ” gli scienziati ” del gender? Con senso di responsabilità genitoriale e civica, è il minimo che possiamo chiedere loro prima che entrino nella psiche dei nostri figli, poiché il danno in caso di ” inesattezza” di tale metodo educativo sarebbe incalcolabile.
A chi, infine, fa sfoggio di argomenti a favore con l’asserire che nell’antica Grecia l’omosessualità era ben accetta fino a ritenersi un valore aggiunto per l’individuo, vorrei ricordare, che nella loro grande civiltà , i greci non avevanoun unico termine per esprimere il concetto di ” vita”, ma ne distinguevano già dal linguaggio i due tratti insiti nel genere umano col darle due nomi diversi: ” zoé ” , la nuda vita, la forma di vita animale comune con tutte le altre specie viventi, e ” bìos” , il carattere proprio dell’uomo con le sue capacità superiori , attraverso cui è in grado di orientare le sue scelte grazie alla razionalità di cui è fornito.
Rifacendosi per un attimo a questa distinzione , in definitiva, la teoria di genere, nel formare l’individuo nel suo divenire , cura e privilegia più la zoé o il bìos , la parte animale o la parte più evoluta dell’uomo , considerato che essa concentra la sua attenzione in uno stadio di sviluppo della persona a quel momento dotata al pari di altre specie animali di organi di riproduzione senza altra connotazione di genere, ma non ancora supportata da quella maturità psichica ed intellettiva necessaria per l’esercizio della propria libertà di scelta? In altre parole. Tale teoria, serve ad emanciparsi dal proprio sesso o a diventarne schiavi per la vita, se è su questo che ruota tutta la pedagogia per uno sviluppo armonioso della persona?
@Stefano Florentino:
In un mondo ideale sarei d’accordo con lei. Nel mondo reale la maggior parte delle famiglie non affronta neanche il problema, spesso perché i primi ad essere impreparati (anche solo nell’uso delle parole giuste) siamo noi adulti. Come dimostrano molti dei commenti, siamo noi adulti ad aver paura del sesso e dei sentimenti, ce ne difendiamo. Non è un caso se Andreoli definisce le nostre generazioni “sentimentalmente analfabete”…
In un mondo ideale vorremmo che i nostri figli ci diano sempre retta e ci ascoltino; nel mondo reale e quando eravamo ragazzi noi, i figli (specie adolescenti) spesso non accettano le indicazioni dei genitori, molti si ribellano. Come abbiamo fatto noi, anche se fingiamo di non ricordarcene. La figura degli educatori esterni diventa quindi fondamentale. Avendo avuto esperienze scolastiche anche “aldiqua della cattedra”, posso assicurarle che i ragazzi si aspettano tanto dai professori che stimano e di cui si fidano, anche su questi temi. Ma spesso restano delusi dalla reticenza che incontrano. Nella mia esperienza personale posso assicurarle che, pur avendo avuto la fortuna di crescere in una famiglia molto accudente e attenta, la figura di molti professori è stata per me davvero fondamentale e determinante per la mia crescita come uomo. Quindi anche per la mia formazione sentimentale e per la gestione della mia sessualità. E non finirò mai di ringraziarli.
Cara Tamara, se non interpreto male quel che scrive, sembra che lei sovrastimi il ruolo della famiglia e voglia depotenziare quello degli agenti educativi esterni: io credo invece in una paritaria interazione tra i due. La sua è una posizione molto comune ed è un tratto culturale molto italiano, altrove ho riscontrato un forte senso della famiglia accompagnato però da un altrettanto senso di appartenenza alla comunità e quindi di responsabilità diffusa. Da noi non è così: fuori della famiglia c’è il diluvio da cui difenderci come figli prima e come genitori poi. Data la irresponsabilità diffusa che regna sovrana da noi, forse non è un atteggiamento del tutto ingiustificato, ma temo venga autoalimentato da questo modo di porsi. Detto questo, sono convintissimo che il mestiere più difficile in assoluto sia proprio quello di essere genitori. Tutto ciò premesso, però, credo sia tempo di rivalutare l’educazione pubblica e di tornare ad avere maggior rispetto della scuola, oggi osservo che tanti genitori si ergono a professorini senza averne alcun titolo, solo per difendere ciecamente i figli dal mondo affermandone la superiorità. Da ragazzino (ho 48 anni) se venivo punito a scuola anche ingiustamente mi veniva risposto che evidentemente mi ero comportato male; oggi molti (troppi) genitori minacciano la denuncia o la “schiassata” al professore magari davanti al figlio. Negli ambienti sportivi non è da meno. Siamo noi adulti ad essere insicuri, cara Tamara, abbiamo paura e vogliamo (cioè ci illudiamo di) poter controllare tutto. Non so come, ma dovremo imparare a (ri)costruire un clima di fiducia se vogliamo avere un futuro, altrimenti temo che ci aspetti il mondo distopico descritto da Baumann. Speriamo ci aiutino i nostri figli.
Non conosco Anacreonte e l’unico Virgilio per me è il fruttivendolo dove mi servo. Però anch’io vorrei lasciare qualche rima, magari più modesta ma almeno trattanti persone cresciute. Ringrazio De Gregori per la collaborazione.
Ma come fanno i marinai
a riconoscere le stelle
sempre uguali sempre quelle
all’Equatore e al Polo Nord
ma come fanno i marinai
a baciarsi fra di loro
a rimanere veri uomini però.
Per il testo completo, cercatevelo.
La pietra tombale su iniziative come quella di Amato, comunque, la dà il mondo della scienza:
http://www.aipass.org/files/AIP_position_statement_diffusione_studi_di_genere_12_marzo_2015.pdf
Altro non v’è da aggiungere.
La colómma de mamma sua
Nun è vvero, commare, che sta fijja,
nò pperch’è ffijja mia, ma è un pezzo d’oro?
Ôh in questo tanto, pe ssarvà er decoro,
è inutile, ggnisuno l’assomijja.
Checca, nun fo ppe ddí, cchi sse la pijja,
nun è vvero, Luscía?, trova un tesoro.
Nun conossce antro che ccasa e llavoro;
pare inzomma una madre de famijja.
Pe ddivozzione poi!… C’è Ffra Ssincero
che vorebbe sonajje le campane.
Che angelo, eh commare? nun è vvero?
Lei je facci una ruzza co le mane,
e vvederà ssi ne capissce un zero.
Eh, a ccasa nostra nun ce sò pput.tane.
novembre 1835
Ma non sarà più rassicurante pensare che i grandi autori porno ce li fanno studiare a scuola solo perché hanno delle forti raccomandazioni al ministero?!
perilli e pavoni, ma veramente ritenete opportuno che per evitare l’omofobia si debbano IMPORRE delle lezioni di educazione omo-trans-bisessuale a bambini di 3 anni facendo rischiare ai genitori che si rifiutano (ammesso che lo sappiano in tempo per vie traverse) fino a 6 anni di carcere????
non ritenete più logico, morbido e semplice insegnare ai nostri bambini il RISPETTO verso il prossimo di qualunque natura, sessuale, religiosa, età, politica, razza??
io vedo bambini in auto non allacciati ai seggiolini, che sputano per terra, che bestemmiano, che aggrediscono, che menano, che rubano giocattoli senza chiedere permesso, che insultano, che picchiano compagni e maestre, che non ascoltano, che fanno come gli pare urlando come degli indemoniati.
siete sicuri che a costoro manchi proprio e solo l’IMPOSIZIONE di lezioni su come si pratica un rapporto orale omosessuale?
non faremmo prima a IMPORRE lezioni di buona educazione ai genitori??
non è che il bullo sarà meno bullo se legge la favoletta gay con delle belle illustrazioni su come si mette il preservativo.
Luca Perilli, la pietra tombale ce la metterà lei. Altroché se c’è da aggiungere. Qui in Italia il dibattito è appena iniziato per quanto sta avvenendo ai bambini delle classi in cui si sono tenute lezioni sul gender affidate a Lgbt . Lo stesso che è avvenuto in Germania lo scorso anno e di cui riporto la notizia. Ovunque si registrano casi di bambini turbati dalle immagini da sentirsi male fino quasi a svenire, che non vogliono tornare a scuola, che si chiudono per non parlare di ciò che hanno visto coi loro genitori. L’unica cosa certa che mi pare possa dirsi ad oggi sugli effetti del gender, è che aumenterà e di molto il lavoro presente e futuro per gli psicologi; sarà inevitabile, se oltre il malessere fisico a lezione, succede anche come raccontato da un padre, che il figlioletto va da lui piangente per dirgli che appena avrà 4 anni vorrà diventare una femminuccia perché gliel’ ha detto la maestra.
Comunque. Domani a Roma In piazza san Giovanni in Laterano alle 15:30 scendono in piazza comitati e genitori provenienti da tutta Italia contro il gender nelle scuole.
Bimbi che si sentono male in classe, vanno in iperventilazione, svengono. Genitori in carcere per non aver obbligato i figli a partecipare ai corsi sul gender.
Succede nella Germania del 2014, dove chi osa anche solo dissentire dall’ideologia imperante del gender viene perseguito con determinazione, e a norma di legge. Al punto da rischiare di ritrovarsi la polizia sul pianerottolo di casa.
A Borken, vicino a Munster, l’anno scorso sei bimbi sono dovuti rimanere a casa da scuola per essersi sentiti male dopo che in classe erano state mostrate loro immagini esplicite a sfondo sessuale, nell’ambito di un progetto di educazione alla “diversità di genere”. Dopo che un primo bambino ha dato segni di avere problemi di circolazione, si è scatenata una reazione a catena, con altri piccoli studenti che sono andati in iperventilazione e un alunno che è quasi svenuto, rendendo necessario l’intervento dell’ambulanza. La polizia ha minimizzato l’episodio sostenendo che “non fosse successo niente” e che si trattasse di immagini e disegni “assolutamente normali”. Le autorità mediche hanno comunque disposto le analisi del sangue per uno dei bimbi che si sono sentiti male.
[… Non solo si mostra ai bimbi come funziona il sesso dei maschi e delle femmine, ma li si mette davanti alle varie pratiche sessuali: sesso orale, sesso anale molto altro. Si dice anche ai bambini, sin dalle elementari, che il loro genere non è determinato e che non possono sapere se sono maschietti o femminucce…]
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/germania-lezione-gender-bimbi-svengono-scuola-e-chi-protesta-1067842.html
E nelle famiglie come ci si dovrà regolare, sotto il regime poliziesco del gender, per esempio in occasione d’un lieto evento si dovrà esporre un fiocco mezzo azzurro e mezzo rosa o quale altra diavoleria?!
No solo, Massimo Giorgi. Nell’incertezza, anche mettere il nome ai propri figli diventa una bel problema. D’ora in avanti, solo nomi neutri. ” Lo chiameremo Andrea”.
Se siete quel genere di persone che non riesce a leggere un documento di sessantotto pagine il succo del discorso sta tutto nella prefazione dove l’OMS spiega la necessità fare educazione sessuale non solo al negativo, ovvero parlando dei rischi connessi alla sessualità (malattie sessualmente trasmesse e gravidanze indesiderate) “terrorizzando” i minori ma anche fornendo una visione “olistica” più positiva ovvero un approccio che metta in luce come la sessualità sia (correte a coprire le gambe delle sedie) un’area determinante dello sviluppo della persona. Più avanti (sempre nella prefazione) l’autore scrive:
Il nucleo della seconda parte del documento è rappresentato dalla matrice che illustra gli argomenti che deve affrontare l’educazione sessuale a seconda della fascia di età degli allievi. Questa seconda parte presenta maggiori elementi per la concreta realizzazione dell’educazione sessuale olistica nella scuola, sebbene i presenti Standard non vogliano essere una guida per l’attuazione dei programmi di educazione sessuale.
Ma che davvero? Le “linee guida dell’OMS” non sono in realtà delle linee guida per alcunché? Ebbene sì. Complimenti per aver superato il corso gratuito di NeXtquotidiano per la comprensione del testo! Ma da dove vengono fuori allora, si chiederanno i lettori più attenti (possiamo quindi ragionevolmente escludere le Sentinelle in Piedi che i libri li sanno solo tenere in mano) i vari punti “programmatici” dell’educazione sessuale? A pagina 24 del documento l’OMS elenca quelli che considera i vari stadi dello sviluppo sessuale di una persona. Nella seconda parte invece ci sono delle tabelle basate su tale scansione che spiegano di cosa parlare ai bambini in base alla loro età (e sottolinea con un lessico appropriato). Ora sembra abbastanza evidente che quando si legge una cosa come “trasmettere informazioni circa gioia e piacere nel toccare il proprio corpo, masturbazione infantile precoce” non equivale a dire “prendete un bambino, denudatelo e insegnategli a menarsi l’uccello” come invece vogliono far pensare i sostenitori della famiglia naturale dove invece la tanto temuta masturbazione infantile precoce viene generalmente repressa e “punita” oppure “incoraggiata” dagli adulti (che non sono in grado di capire cosa sia e pensano sia una cosa buffa e divertente). Lo stesso vale naturalmente per i seguenti punti della lista delle “perversioni dell’ideologia del Gender” denunziate dai volantini. Il percorso dell’insegnamento dell’educazione sessuale è graduale (ovviamente) e modulato in base all’età, oppure vogliamo ancora pensare che il rapporto con il proprio corpo debba essere appreso solo grazie ad esperienze “traumatiche” tradizionali? In genere si passa dal papà e la mamma molto religiosi che ti insegnano che ci sono le api e i fiori alla doccia in spogliatoio con i compagni di squadra, giornaletti porno, video scambiati su whatsapp e sessioni notturne su YouPorn. È davvero così impensabile per dei genitori (che non hanno tempo o le competenze per insegnare una corretta sessualità) possano fidarsi di persone qualificate in grado di svolgere questo compito assieme (nel senso con la collaborazione di) alle famiglie. In corsi che peraltro non sono obbligatori ma facoltativi?
Dal Comitatlo Liberi di Pensare riceviamo:
Anche Bergoglio, nella sua catechesi sulla famiglia dello scorso aprile, dedicata alla complementarietà tra l’uomo e la donna, ha sottolineato che la differenza tra i due generi “non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione”. E ancora: “la teoria del gender espressione di frustrazione e rassegnazione che mira a cancellare la differenza sessuale”.
E questo sarebbe un tema da bar? Ne può parlare il Papa, ma non i comuni cittadini!
Dopo le pesanti critiche rivolte al Comune di Civitanova Marche da alcune associazioni circa il patrocinio dell’evento di venerdì sera al teatro Conti, ci chiediamo: perché mai il Comune non avrebbe dovuto patrocinare un evento che tratta un tema così all’ordine del giorno?
Perché le suddette associazioni citano solo le manifestazioni pro-gender, dimenticandosi delle tante manifestazioni contro (come quella di sabato 20 giugno a Roma in Piazza San Giovanni)?
E perché mai, se un argomento è oggetto di discussione si dovrebbe impedire che se ne parli? In Italia ci sono tante persone, genitori, nonni, ragazzi, di diverse estrazioni, culture e orientamento sessuale, che sono molto preoccupati per alcuni episodi verificatesi e vorrebbero essere più informati sul tema del gender e dell’educazione scolastica.
La libertà di opinione, che dovrebbe essere acquisita nella nostra cultura democratica, vuole incentivare ogni forma di dibattito e informazione, altrimenti si rischia di incorrere in qualcosa che assomiglia di più alla censura, che alla difesa di qualche diritto.
Ognuno di noi ha la propria testa e la propria intelligenza per valutare e decidere da che parte vuole stare, ma la scelta sarà sempre sbagliata se non si conoscono le ragioni di tutti.
Invitiamo pertanto il Sindaco Corvatta, le già citate associazioni e tutti coloro che si dichiarano a priori contro questa iniziativa, a parteciparvi, invece, e ad informarsi sulla sostanza del tema trattato prima di esprimersi in merito.
Il fatto che il papa dica una cosa non significa che debba necessariamente essere presa per oro colato.
Questo continuo riferimento a quel che dice il papa, come se esso fosse la parola definitiva su un argomento, oltre che del tutto irrazionale nel merito, sta diventando anche piuttosto stucchevole. Se al papa non piacciono gli studi di genere sono affari suoi e di chi lo segue. Ci sono stati papi precedenti, come Pio IX, ai quali non piacevano llibertà fondamentali come quelle di stampa, di religione, di pensiero, di associazione politica, e altri che hanno appoggiato il fascismo, come Pio XI; e per questo erano apertamente, e giustamente, criticati. Lo stesso diritto di critica può essere esercitato anche per quel che dice il papa attuale.
Il Comune vuole patrocinare un’iniziativa che è volta a contrastare non inesistenti iniziazioni precoci all’omo o eterosessualità, che non si fanno né all’estero né tanto meno, in Italia (e su questo i genitori possono stare tranquilli), ma il principio stesso che la scuola educhi a pensare agli omosessuali come a persone con esattamente gli stessi diritti e doveri degli altri?
Lo faccia.
Ma, nel momento in cui lo fa, il Comune di Civitanova Marche, e la sua amministrazione, a cominciare dal suo sindaco del PdCI, dalle sue componenti del PD, del PRC e del PSI, manifesta un tacito avallo a queste tesi. Non si patrocinano iniziative che hanno una forte carica ideologica senza avallarne l’ideologia di cui sono portatrici. Il Comune patrocinerebbe un’iniziativa antisemita o razzista, con il pretesto che bisogna promuovere il libero dibattito delle opinioni?
Il sindaco ha un bell’arrampicarsi sugli specchi: quel che conta sono i fatti, non le parole. Le parole sul rispetto degli omosessuali sono chiacchiere, il patrocinio a un’iniziativa che questo rispetto non lo dimostra sono fatti.
Il sindaco Corvatta quando parla nell’esercizio delle sua carica, gode del dogma dell’infallibilità. Secondo i più moderni revisionisti può trasmettere questo dono anche a Silenzi e Costamagna. Pertanto il Papa può anche sbagliarsi nelle sue enunciazioni, loro no.
Forse mi è sfuggito qualcosa, ma siamo arrivati all’eta di tre anni quattro. Ma non è l’età dell’asilo?
Avremo un’ondata di profughi dalla Germania, famiglie in fuga dall’insegnamento del gender nelle scuole?
Premesso che in CM si dovrebbero rilasciare commenti e NON trattati biblici….. credo che ognuno concordi con il sottoscritto nel pensare che ogni genitore abbia la libertà di decidere come educare i propri figli..o no?!
no
Florentino: perchè, dove sta scritto, in quale regolamento di CM, che uno non possa scrivere quanto diavolo gli pare? Ci sono argomenti e argomenti. Alcuni meritano di essere sviluppati a dovere, e neanche basta. Lei mi sembra voglia fare un pò troppo il padrone di casa , qui su Cm; una volta chiedendo come si possa cancellare Marina Adele Pallotto, un’altra volta verso chi scrive troppo…ma lei, pensa che sia gradito a tutti anche se scrive due righe? Io non mi lamento,anche quando i suoi commenti ” al plauso” mi fanno salire la glicemia, che grazie al Cielo ce l’ho bassa, sennò andavo in coma diabetico, semplicemente perchè se mi va la leggo, se no, no.
Tanti saluti.
pavoni, mi spiace per lei, ma che i genitori NON abbiano la libertà di educare i propri figli lo dice, per fortuna, solo lei, ma non l’art. 28 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e neanche l’art. 30 della Costituzione.
mi spiace per lei, Pantò, lettore frettoloso, ma l’art.30 dice esattamente il contrario:Articolo 30
E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
Non mi si venga a dire che chi considera l’omosessualità il male assoluto, una tragedia apocalittica, la peste del diavolo sia in grado di educare un minore, per educare alla sessualità occorrono preparazione, cultura, intelligenza, sensibilità non basta avere nel proprio curriculum un coito casualmente riuscito…
@pavoni
Immagino che tu abbia i requisiti del perfetto educatore….
il contrario????
mi pare che chi ha fretta, e non solo di eiaculare, sia lei, caro pavoni.
dove ha letto che io ritengo l’omosessualità il male assoluto????
quando la smetterete di considerarvi sempre inferiori, giudicati, complessati, esageratamente suscettibili, impregnati di pregiudizi, propensi ai processi alle intenzioni, farete un favore all’umanità colta, intelligente e sensibile che non giudica come fa lei.
P.S.
nell’eludere l’art. 28 della dichiarazione univ. dei diritti dell’uomo, e nel non manifestare alcun buon senso ad affermare che i genitori non abbiano alcun diritto ad educare i propri figli, lei si è appalesato e qualificato come il più totalitario e delegittimato educatore e genitore, non idoneo ad avere in affidamento dei bambini, che spero lei non abbia.
sono sempre più convinto che lei Pantò sia lettore frettoloso e disattento:
http://unipd-centrodirittiumani.it/it/schede/Articolo-28-Abbiamo-diritto-alla-pace/32
@Florentino
Anacarsi scrive che Talete non volle avere figli proprio per amore dei figli.
Io ho un grande amore omosessuale per Talete.
Libertà di educare, ovviamente, non può significare che i genitori possano pretendere che a scuola s’insegni solo quel che vogliono loro.
Altrimenti, per esempio, un genitore razzista, con questo pretesto, potrebbe contestare che a scuola s’insegni a non essere razzisti.
era l’art. 26.
3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli
http://unipd-centrodirittiumani.it/it/schede/Articolo-26-LOnda-ha-il-suo-diritto/30
pavoni, lei conferma, per fortuna di non avere figli, per scelta.
ecco.
rispetto la sua scelta.
LEI RISPETTI QUELLA DI CHI HA INVECE LI HA CONSAPEVOLMENTE VOLUTI e non entri in merito alla loro educazione.
nè lei, nè la chiesa cattolica, entrambi inidonei ad avere figli in affidamento, a giudicare, a pontificare e a decidere quello che devono o non devono fare le famiglie.
fuori la chiesa e il pensiero gender dalle scuole.
@ pantò, lei è troppo simpatico…
«Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere.»
(Piero Calamandrei)
«La concisione è l’arte di dire molto con poco; la prolissità, di dire niente con troppo.»
Roberto Gervaso)
Gli omosessuali sono pochi, ma sembrano tanti perché la maggioranza è silenziosa e loro sono caciaroni.