Nel dibattito sulla teoria gender che nei giorni scorsi ha visto anche gli psicologi divisi sul tema (leggi l’articolo), interviene la parlamentare maceratese del Pd Irene Manzi che rivendica l’importanza della “Buona scuola” e del disegno di legge Fedeli nel quadro della lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica.
«Avevo particolarmente apprezzato – commenta – le parole del dottor Pierucci sul tema proprio perché provavano a fare chiarezza in modo semplice ed efficace rispetto ad un panico immotivato diffusosi sulla stampa, sui social network, nelle aule parlamentari, a proposito della presunta e subdola diffusione nelle aule scolastiche di una Teoria relativa al gender. Panico immotivato perché nessuna legge prevede il ricorso o la diffusione di teorie dalla dubbia scientificità. Nè la Buona scuola nè il più volte contestato disegno di legge della vice presidente del Senato, Valeria Fedeli. È importante e decisiva un’operazione di chiarezza a questo proposito, proprio per evitare di trarre in inganno famiglie ed educatori, in primo luogo».
La Manzi riporta quanto contenuto nella Buona Scuola: “Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni al fine di informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori” sulle tematiche indicate dall’art.5 della legge di ratifica della Convenzione di Istanbul.
Poi conclude: «Quella convenzione, ratificata due anni fa con ritardo dal Parlamento italiano, che impegna gli Stati a porre in essere misure per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica. Questo dicono i testi di legge. Questo è l’impegno del Parlamento e del governo. Un impegno, consentitemi di dirlo, importante, urgente e necessario. Basta guardare i dati relativi alla violenza contro le donne, leggere le cronache quotidiane di bullismo e discriminazione ( spesso sfociate in gesti estremi di suicidio o violenza) contro chi è percepito come diverso per rendersi conto di quanto diventi indispensabile promuovere, proprio a cominciare dai luoghi dell’istruzione e della formazione, una cultura del rispetto, dell’uguaglianza e della parità. Non per fare “proselitismo” verso inesistenti e complottistiche teorie, ma semplicemente per dare concreta attuazione a quell’art.3 della nostra Costituzione, spesso citato ma altrettanto spesso disapplicato.
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Ma quale persecuzione, bullismo o discriminazione nei confronti degli LGBT!!! L’unica vera persecuzione è la vostra nei confronti di bimbi, genitori, educatori, psicologi ed insegnanti, i quali si stanno ribellando con tutta la loro dignità e, statene certi, anche con la loro deteminazione.
Quale sarebbe il criterio per cui al fine di prevenire la discriminazione nei confronti degli LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali…mancano solo i necrofili e i coprofili e .. i pedofili..) si dovrebbe insegnare a bimbi di 3 anni a poter scegliere la propria identità sessuale a seconda del momento e della voglia!!!
Secondo lo stesso infausto (s)criterio si dovrebbe anche, secondo i principi sacrosanti costituzionali di parità di trattamento e non discriminazione, insegnare agli stessi bimbi di 3 anni anche a sentirsi figli di prostitute, gigolò, pedofili, criminali, extracomunitari, disabili, ladri, musulmani, arikrisna, macrobiotici, testimoni di geova, evangelici, tutte categorie a rischio di discriminazione, proprio perchè MINORANZE.
Occupatevi di quello per cui siete pagati con i nostri soldi anzichè perseguire stravaganti interessi privati o quantomeno di ristrette minoranze.
O vi occupate di TUTTE le minoranze o altrimenti state zitti.
Col massimo disprezzo Le porgo i miei saluti.
Li porti anche alla sua, non nostra, presidenta dei miei stivali.
dimenticavo.
lei è un’ignorante (non credo, lei è solo in mala fede), in quanto ignora che ci sono principi ben prevalenti rispetto alla convenzione di instabul, ossia:
art. 26 dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
3. I genitori hanno DIRITTO DI PRIORITÀ nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.
e poi
Articolo 30 della Costituzione Italiana
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.
alla convenzione di instanbul
Cara Irene, scusami ma credo tu non abbia focalizzato la questione.
La violenza di genere o la cosiddetta “buona scuola” non c’entrano con la teoria del genere. Semmai la prima e la seconda sono un “cavallo di troia” per far “passare” la terza, che il presidende dell’ordine degli psicologi delle Marche ha avallato, salvo poi essere contraddetto da una quindicina di suoi colleghi, per aver egli esposto opionioni di carattere personale come la linea del consiglio dell’ordine.
Sono d’accordo con te, invecee, quando sostieni che occorre far chiarezza, perchè bisogna capire, in primis se la teoria “gender” esista oppure no e in cosa consista.
Da quanto ho sentito e letto io essa esiste eccome e i DDl cirinnà e fedeli ora e scalfarotto , prima, ne erano la prova tangibile.
Secondo me non è mai cosa buona, comunque, voler imporre questa teoria nelle scuole senza dare la possibilità ai genitori di conoscere e decidere se far assistere i propri figli a lezioni sul “genere” che, a quento ho capito, introducono alla sessualità in maniera forzata, precoce, apodittica e , soprattutto, in una accezione in netto contrasto con la volontà ed il sentire comune delle persone: a testimonianza di ciò faccio notare come il tema abbia scatenato opionioni discordanti e commenti ultimativi ( qui e altrove); come a dire: si passi sopra a tutto, ma attenzione ai nostri figli.
La riforma della “buona scuola” votata dal parlamento è aperta all’ideologia gender. È inaccettabile. Facciamo un referendum contro questa legge.
E si continua con le armi supercazzole di distrazione di massa
Di problematiche, in Italia, ne abbiamo a mazzetti: ma dove si concentra l’attenzione?
Su ragionamenti marginali, buoni a suscitare discussioni anche accese, che servono solo a distogliere l’attenzione da altre cose più serie.
Per carità, massimo rispetto per i trans, lesbiche e gay e calci sui denti a chi fa il bullo in classe.
Ma non è possibile che, con oltre 4 milioni di cittadini ALLA FAME, ben sotto la soglia della povertà tutta l’attenzione venga accesa sempre su problematiche che, comunque, sono secondarie, rispetto ai tanti gravi problemi politici/etici/economici che stiamo vivendo.
Se tuo figlio non ha da mangiare e fa la fame avoja a spiegargli tette e c… e c….
E’ evidente che l’onorevole Manzi non ha letto né la proposta di legge Fedeli, né le linee guida dell’OMS.
Dr.ssa Manzi, si preoccupi delle prefetture d’Italia, che mandano i rifugiati avanti e sempre più dentro anziché indietro e sempre più fuori.
Condivido quello che dice il sig. Cerasi, nelle scuole italiane le problematiche sono altre, per esempio classi da 30 ragazzi, scuole professionali scadenti, scarso orientamento dopo le scuole medie, programmi molti arretrati e comunque molto distanti dalle reali richieste lavorative, diplomi che non immettono più direttamente nel mondo del lavoro e potrei continuare ancora….
Senza seguire il filone catastrofista, pongo solo la questione delle libertà personali e della libera scelta.
Le libertà personali fanno sì che io sia come sia, a prescinderew da quello che vogliano gli altri.
La libertà di scelta e quella che fa sì che, a quello di cui sopra, liberamente io scelga di non condividere.
Invece di miscelare nella scuola i sessi e omologare tutti allo stesso livello, dovrebbero solo insegnare a rispettare gli altri e a delemitare i confini delle proprie azioni valorizzando le differenze e non obbligando tutti ad una grigia visione della vita .
In un frullato sappiamo tutti che contiene frutta , poi vai ad indovinare quale sia.
Preferisco una macedonia, dove possa scegliere cosa mangiare e cosa no, senza per questo disprezzare il cibo che non mi piace,
Altrimenti la violenza subita , diventa volontà da far subire.
Si dimetta!
LASCIATE STARE I BAMBINI.
Quale cultura del rispetto?
Si può crescere diventando una persona che rispetta gli altri e le altrui idee anche senza subire il lavaggio del cervello a scuola.
Non c’e’ nessuna discriminazione verso i gay (vincono pure al grande fratello, così come i neri e nessun personaggio pubblico può neanche pensare di dire che è contro i gay sennò lo mettono in croce…), ma qui si parla di bambini e il passo verso la normalizzazione della PEDOFILIA è breve.
Onorevole Dr.ssa Manzi,
non so se lei ha figli, o cosa ci guadagni nel promuovere queste folli e deleterie ideologie, ma riconsideri il suo pensiero, si chieda se insegnare ai bambini ad accettare le carezze di un adulto alle parti intime sia veramente ciò di cui un bimbo di 6 anni ha bisogno in quel momento evolutivo.
Se lei è una persona intelligente, come credo, prenda invece attivamente posizione in difesa dei bambini.
Si, in difesa, perché un bambino è indifeso. Questo compito è nostro, di noi genitori.
Difenderli ANCHE dallo Stato e dalla Cattiva Scuola.
Distinti saluti
Cara Irene,
sorprende che – in quanto parlamentare della Repubblica – tu abbia così pochi strumenti a disposizione per capire qual è il programma operativo del Gender nelle scuole. Eppure le direttive le ho lette anche io, le abbiamo lette in tantissimi. Possibile che tu, che stai a Roma e sei onorevole, non le hai mai avute tra le mani?
Un conto la sacrosanta lotta al bullismo e alle discriminazioni nei riguardi delle diversità. Un conto tentare di eliminare (resettandole) quelle stesse diversità (cito, bada bene: non sto mettendoci del mio fantasticando): saresti d’accordo nel costringere tutti i gay a diventare etero? No. Nemmeno io. Parimenti, però, perché uno che ha una naturale predisposizione verso l’altro sesso va resettato nelle proprie emozioni? Diceva Benedetto XVI che il dialogo costruttivo non nasce dalla rinuncia ai propri principii, ma dal rispetto di quelli degli altri. Capisco che comporta più fatica (anche educativa), ma sono certo della buona riuscita finale.
Al di là, poi, di quanto recita la Costituzione italiana (considerata una Bibbia laica in certe occasioni, e destinata alle più astruse revisioni o omissioni in certe altre) a proposito dell’educazione ideale e morale dei figli (che cioè essa compete alle famiglie), consiglierei di tener conto dei danni che si possono fare in una persona adolescente, mancando della delicatezza necessaria, o del necessarissimo rispetto di certi meccanismi intimi di ognuno. Chi sarebbero gli scienziati della disastrata scuola italiana incaricati di tale delicatissima formazione? Abbiamo docenti che non conoscono la grammatica, somari matricolati in cattedra da trent’anni, guasti sia formativi che logistici che gridano vendetta, e dovremmo fidarci?
Di chi? Del Ministero della Pubblica (d)istruzione? Dei presidi tanto cari a Renzi? Dell’Europa (così avanti nella modernità da affamarci economicamente in nome delle banche)?
Dirai che le mie sono digressioni che esulano dal tema, ma il tema l’ho già spiegato sopra (almeno secondo il mio punto di vista).
Permetterai, dunque, di aggiungere e concludere che della classe dirigente italiana e europea – che si picca di insegnarci come si deve vivere, dopo che ci ha derubato fin quasi delle mutande – non mi fido.
“La teoria del genere, appoggiata da facili accuse di omofobia per chi non la sostiene, si sta diffondendo a macchia d’olio nelle scuole e tra i genitori che, forse anche perché in un certo senso intimiditi, non riescono più a godere del diritto di essere loro stessi almeno corresponsabili dell’insegnamento dato ai figli. Qui non si tratta della autonomia scientifica di una qualche materia di insegnamento, ma di impostazione generale del senso della vita, della sessualità, dell’amore. Un padre e una madre devono essere non solo a conoscenza di ciò che viene insegnato ai propri figlioli, ma interpellati e, se non sono ascoltati, poter godere almeno della obiezione di coscienza di non mandare i figli a scuola.” (cit)
Signora Santucci, non facciamo confusione: Pierucci riporta la posizione ufficiale delle associazioni di psicologi. Che 18 pareri personali si discostino dall’opinione della comunità scientifica lascia il tempo che trova.
Andrea ( ma non ci davamo del tu?) , scusa ma non è affatto come tu dici: se la posizione di Pierucci fosse stata così “ufficiale”, non avrebbe avuto senso che 15 o 18 altri psicologi si fossero mossi proprio per dire invece che Pierucci stesso riporatva una opinione personale; ad ogni modo credo che l’episodio sia la riprova che l’ìargomento è tutt’altro che da dare per scontato e che l’opinione pubblica è perlomeno spaccata in due : motivo in più perchè se introducessero l’insegnamento della ideologia di genere nelle scuole, vorrei essere interrogata e scegliere se far partecipare mio figlio o no; almeno questo potrà essere concesso a un genitore? O è chiedere troppo?
No, che non è chiedere troppo, Signora Santucci. E’ chiedere il giusto. E’ chiedere il minimo. Ma non voglio tornare neanche per un attimo sull’argomento. Lo lascio tutto a chi non ha altro da pensare che al sesso degli angeli ,come la Manzi, anzichè, da parlamentare, occuparsi di problemi seri e reali di governo del Paese., o solo a spendere una parola per i tanti suicidi, anche locali, di persone perbene che si sono arrese di fronte alle tante e vere disuguaglianze , quelle economiche Ma purtroppo, la portata della ” sinistra” oggi è questa, quella che discende dai movimenti del ’68, di cui la Fedeli è degna rappresentante di certa sinistra, che fallita miseramente sul piano di attuare il sogno marxista dell’uguaglianza sociale, si è spostata su altri piani di uguaglianza dove uguaglianza non deve esserci, come tra generi. La prima cosa per raggiungere la parità è riconoscere le diversità, e poi, rispettarle. Ma è un concetto troppo semplice per menti contorte come quelle che si dichiarano progressiste e pro-gender, che esiste Ferroni, esiste, nonostante ti stia sforzando da tempo di dimostrare il contrario. Delle due una, perciò: o tu non riesci a penetrare perchè le tue controargomentazioni non sono poderose, oppure, per quanti sforzi intellettuali puoi fare, la realtà ti supera abbondantemente. ” La Gente” come lo direbbe Tina Pica al maresciallo De Sica, vi sta dicendo che questa cosa non passa, non ve la fa passare, perchè si è troppo amanti dei diritti di genitore, e delle libertà, per lasciar fare una scuola che cade a pezzi in tutti i sensi, e che solo nel nome può essere pomposamente chiamata ” buona scuola”.
La Manzi ,che peraltro non ha mai brillato per particolare acume neanche ai tempi dell’universita’,perde l’ennesima occasione per tacere ed evitare cosi’ l’ennesima arrabbiatura della gente oramai stufa della boria e dei modi di fare di questo PD che assomiglia sempre piu’ ad un partito di centro destro che non di centro sinistra..
Peraltro quello che non si riesce a capire,e’ che non essendo certa neanche la questione tra gli psicologi tra teoria di genere o non teorie di genere e’ quantomeno assurdo che si possa pensare di parlarne nelle scuole.Resta poi sempre il fatto,ampiamente sottolineato che lo stato ga dei compiti ben specifici a livello educativo che pero’ trovano i loro limiti naturali e legislativi nellla famiglia,comunemente intesa e che deve essere piu’ garantita’ ed assistita nella sua missione e non minata nelle sue fondamenta da una societa’ che ha il dito premutp sul pulsante dell’autodistruzione.
Questione omofobia…piu’ la facciamo grossa e piu’ ne parliamo…e piu’ la cosa assume contorni enormi e si rischia l’emulazione selvaggia proprio come per i fatti incresciosi che accadono negli stadi…..
impressionante è nei degenderati la certezza di essere nel giusto, la marmorea fede nelle proprie, per la verità piuttosto povere, idee, la totale assenza di curiosità scientifica, di ogni apertura verso il metodo sperimentale… è evidente che qui si tratta di una lotta per il potere, si sente la necessità di rivendicare un dominio almeno formale sui figli, sui minori, fregandosene altamente o accecandosi disperatamente di fronte a una realtà ipersessualizzata che espone i piccoli già adesso a infiniti pericoli di traviamento, di corruzione, di turbamenti devastanti… chissà magari la teoria del gender potrebbe aiutare a difenderli a rasserenarli… ma no il pericolo è che i bambini ricevano informazioni sessuali da un’istituzione non familiare e che questa nuova intimità scuola-minori derubi i genitori del loro potere sui figli… come se si fosse abituati a considerare il sesso sporcizia e il potere invece no… o come se il potere fosse un surrogato molto più gratificante del sesso… questo è penoso, triste, molto malato…
Scusate se forse mi sbaglio.
Io mi ricordo di aver letto diverse volte (anche da Froid) che i giovani non hanno una propria identità sessuale fino a … 10 – 16 anni?
Era così l ateoria?
Se fosse vera?
Cosa potrebbe significare?
Che in giovane età, un bambino, non sà di che GENERE SESSUALE E’; quindi?
Se qualche “EMERITO” adulto insegna lui che potrebbe essere qualsiasi cosa; lui non avrà nessuna certezza; potrebbe pensare di essere questo o quello e; la società, sarà lì ad accettarlo per quello che è.
SEMPLICE GIUSTO?
Io ho come esempio la mia stessa esperienza e l’ho trovata congruente con quanto asserito da Froid e da tanti psicologi; infatti, da giovane mi domandavo sul perchè non riuscivo a trovare una ragazza che desideravo tanto ed altri, invece, la trovavano facilemnte e, magari, la cambiavano anche con tanta facilità. Perchè ero strano o diverso dagli altri?
Provo ad immaginarmi oggi con la teoria del Gender attiva e insegnata a scuola sin dall’infanzia, se fossi io quel bimbo di oggi e se un insegnante mi venisse a “PROPINARE” idee (fuori da ogni controllo psicologico o verifica della sua validità) come quelle sul “Gender”. Credo proprio che sarei andato a infoltire quel piccolo gruppo dei LGBT.
Inoltre credo proprio che, se fossi in una di quelle categorie, mi sembrerà del tutto normale esserlo; così come asseriscono i vari sostenitori del Gender e della normalità di essere quel genere e non qeuuell’altro.
E’ chiara la finalità di questa lobby; soldi, soldi, soldi.
Chiedo al nostro caro Avv. Amato; cosa possiamo fare?
Siamo piccoli pesciolini; gli squali neanche ci vedono; e con tutti quei miliardi che hanno di risorse otterranno anche in Italia quel che hanno ottenuto negli altri paesi europei.
Sei completamente fuori strada nel giudicare chi ha la responsabilità che tu non hai di essere genitore, caro Pavoni. Nessuna certezza incrollabile, ma un mare di dubbi, ansie, e la preoccupazione di sbagliare, sempre. L’unica certezza, è che sentiti certi discorsi demenziali, con la scusa dell’educazione sessuale di cui i genitori che hanno messo il mondo i figli , la donna con dolore pure, non sarebbero capaci di educarli alla sessualità, quando intorno alla famiglia è la società intera che è fradicia, e il modello che perseguite col gender, per cui l’educazione sessuale dei minori la si vuole affidata nelle scuole a lesbo, gay, trans e bisex ( è scritto nella delibera regione Marche n. 78 del 16.02.2105 “Progetto Ready-Unear per implementazione della ” Strategia nazionale LGBT” ) ne è la conferma. Mi dispiace per voi che avrete subito qualche trauma infantile o qualche influenza letteraria di troppo, ma siete molto lontani dal potervi mettere in cattedra al posto di chi ha il diritto-dovere di crescere, educare, mantenere i propri figli. Come meglio può e come meglio sa fare, certamente, ma altrettanto certamente , anche sbagliando , sempre da genitore, che resta il primo riferimento in fatto d’amore verso i figli.
Pavoni…ripeto lei ha bisogno di uno di questi scienziati…ma che sia bravo davvero…e poi due considerazioni riguardo ai suoi commenti sorgono spontanee…ma lei nella vita oltre a firmare commenti il 90% dei quali non sono farina del suo sacco ma frasi estrapolate rubate a destra ed a manca non sa’ fare??? e poi…parla proprio lei che ha ammesso di non avere figli e conseguentemente di non poter per mancanze “fisiche” essere dentro al problema di cui stiamo dibattendo??? perche’ sa’…risultera’ una sorpresa per lei ma…quando si e’ in piu’ di una unita’ in una famiglia le cose cambiano si modificano…e quando si hanno dei figlii a cui pensare…si ragiona un po’ di piu’ piuttosto che sparare castroneria a vanvera.Poi per finire…lei fa’ di tutt’erba un fascio…ha sentito qualcuno che clericalmente qui ha definito sporco il sesso e figlio di satana???
se uno ha dei dubbi, cara Moroni, non urla, non strilla, non s’incaz.za: cerca di analizzare pacatamente la realtà e i suoi sviluppi… potrebbe anche chiedersi se l’aver procreato conferisca uno status di eletta superiorità rispetto agli sterili destinati a morire senza lasciare traccia, ma anche innocenti delle sofferenze di altri innocenti… ma lasciamo stare… tu non sopporti che l’educazione sessuale nelle scuole sia affidata a gay e lesbiche… non so se hai fatto il classico, io sì e non c’era educazione sessuale ma si viveva dalla mattina alla sera in mezzo ai fro.ci: e Achille e Patroclo, e Oreste e Pilade, e Eurialo e Niso, e Zeus che faceva il ric.chione con Ganimede e Apollo con Giacinto e Dioniso che prometteva di dare il cu.lo a non mi ricordo chi e Ercole che sotto le montagne dei suoi muscoli era una chec.ca d’uno sg.ualdrino, e la legione sacra, e Saffo, e Parmenide e Zenone, e Socrate e Alcibiade… il messaggio che la civiltà greca ci tramandava era che ogni uomo è anche omosessuale ( come diceva pure Terenzio: “sono un uomo e nulla di umano considero diverso da me )… ed è un messaggio corretto, bisogna convivere con questa potenzialità ( mia, tua, di Rapanelli, di Staffolani ) che è criminale considerare peccato… non credo che la percentuale degli omosessuali al 100% tra gli ex-studenti del classico sia diversa da quella delle altre scuole, se può tranquillizzarti ti confesso che perfino io, sia pure fuori tempo massimo, son diventato un po’ eterosessuale… ma aver paura di Pezzettino, del Piccolo Uovo, come si fa?
Ceresani, non mi faccia questi assist:
Poi s’ascose nel foco che gli affina
Quando fiam ceu chelidon—O swallow swallow
Le Prince d’Aquitaine à la tour abolie
These fragments I have shored against my ruins
Why then Ile fit you. Hieronymo’s mad againe.
Datta. Dayadhvam. Damyata.
Shanti, shanti, shanti.
Poi non mi controllo più, vi violento di copiaincolla…
Adesso non ho tempo di risponderti, Pavoni. Non leggo però tra i classici che hai menzionato, Giovenale: come mai?
non farmi questi assist:
O Padre
Di Roma, donde mai tanta vergogna
Ai pastori latini? e donde mai
Questo infame prudor che i tuoi nipoti
Fruga, o Gradivo? Ad un altr’uom si dona
Uom per natali chiaro e per fortuna.
E tu l’elmo non squassi, e colla lancia
Non subissi la terra; o almen col padre
Non ti risenti? Fuori dunque, e sfratta
Da questo campo, che ti fu sì caro,
Ed or non curi più. ― «Domani a bruzzolo
Un dover mi richiama nella valle
Di Quirino». ― «E sarebbe?» ― «Oh tu nol sai?
Si fa sposa un amico; ma non vuole
Che vi sia molta gente». ― Se si campa,
Senza dubbio vedrem simili nozze
Farsi in palese; e scriver si vorranno
Allo stato civil. Se non che a queste
Spose una grande spina in cor sta fitta.
Che partorir non ponno, e colla prole
Ritenere i mariti. Ma fa bene
Natura di non cedere ai capricci
Dell’uom le leggi, onde governa i corpi.
Sterili si morranno; e lor non giova
La medichessa e ben paffuta Lide
Coi barattoli suoi; nè l’aver porto
Ambe le mani all’agile Luperco.
Pavoni, io ce la metto tutta a cercare un punto di equilibrio nel dialogo con te , fra i tuoi argomenti e i miei, ma se dicendo Giovenale mi rispondi ” è un. assist”, o tu conosci un altro Decimo Giunio Giovenale, o non ho capito niente io delle satire di Giovenale, il poeta censore dell’immoralità di costume della società romana decadente, soggiogata dal vizio, dalll’omosessualità dilagante assurta a sistema di vita, e che perciò rimpiange quella perduta virtù dei pastori latini . A me risulta, infatti, egli abbia scritto:
“« Liceat modo vivere; fient, fient ista palam, cupient et in acta referri »
« Vivi ancora per qualche tempo e poi vedrai, vedrai se queste cose non si faranno alla luce del sole e magari non si pretenderà che vengano anche registrate. »
E anche : ” si natura negat, facit indignatio versum.. Trad. “Se anche la natura si oppone, i versi li fa l’indignazione”
Ciao, Marina, non ero sicuro fossi tu e quindi, per precauzione, davo del lei.
Certo che non chiedi troppo! Se questa teoria gender fosse vera, avresti tutte le ragioni di essere interrogata e scegliere se far partecipare tuo figlio o no, come per qualunque altro progetto.
Il punto è che questa teoria non esiste a nessun livello che conta, cioè quello scientifico, cioè l’unico che avallerebbe eventuali progetti nelle scuole.
Per quanto riguarda i 18 psicologi, pensa solo che nelle Marche sono oltre 2000 gli psicologi ad essere rappresentati invece dal Presidente (e a breve risponderanno anche su Cronache Maceratesei). Il motivo è semplice: il presidente non riporta la sua opinione ma la posizione ufficiale della comunità scientifica. E non della comunità scientifica marchigiana, eh! Poi uno può anche dire che 18 voci sono più vere e belle di un milione di voci perché a lui sembrano sensate o confacenti alla sua idea, ma la scienza (per quanto non scienza dura) funziona in un altro modo.
Sfido di nuovo chiunque a trovare una sola pubblicazione scientifica che riporti l’esistenza della teoria gender con la definizione data dai molti allarmisti che girano l’Italia.
E va bene però, Ferroni, tu sempre a dire ” non esiste non esiste” e a dare degli allarmisti a tutti, ma allora è pure arrivato il momento che cominci a nche a dire in che consiste la didattica del progetto nazionale Ready-.Unear che sarà avviato nelle scuole dal prossimo anno scolastico.
E facciamola corta, no?
Anche perchè, tutte queste chiacchiere, incontri e dibattiti sempre sullo stesso tema, e sempre per non arrivare a capo di niente, neanche se il Gender è sogno o realtà ,hanno stancato un bel pò.
Comunque, a parte te, che pallitudine che ha fatto ‘sta storia, come non ci fosse altro di più grave da pensare anche nel rispetto delle persone tutte, e che gran confusione, tra affettività, educazione sessuale, omosessualità, lotta al bullismo , all’ omofobia,alla discriminazione di genere, teoria di genere, o gender, esiste sì/no, psicologi ed educatori pro/contro …ma quando finisce? Adesso capisco quando mia nonna, con alle spalle due guerre mondiali, visto il molliccio e il lascivo che stava prendendo piede negli anni 60 con la società dei consumi e del benessere, diceva ” Ce vorrebbe n’altra guerra. Vedrai come je se passa a tutti li grilli per la testa”
E sì, .perchè questi sò grilli hè, no pollastri. Tant’è, che chi ha tempo di stare dietro a tutto questo, mica a caso è un dipendente dello Stato.
scusa, cara Moroni, ma si era intromesso Ceresani col suo lei nella vita oltre a firmare commenti il 90% dei quali non sono farina del suo sacco ma frasi estrapolate rubate a destra ed a manca non sa’ fare niente?…
osservazione di formidabile intelligenza a cui ho risposto commettendo un altro subdolo e vile e furtivo furto ai danni di Eliot: con questi frammenti ho puntellato le mie rovine… a me piacciono i frammenti così come ad altri piace mangiare, non cito l’autore quasi mai perché mi sembra pedante e perché è molto facile trovarlo su google… la mia vanità non insegue certo l’ammirazione di Ceresani o dei suoi pari, la cui stima mi offenderebbe… ti ho postato il frammento di Giovenale perché ricorda un po’ Rapanelli e mi sembrava buffo… tu hai voluto fare lo stesso la tua lezioncina e così siamo tutti contenti…
Ah, ecco, l’assist era rivolto a Rapanelli. Se sapevo, mi risparmiavo la lezioncina. Ma non era facile arrivarci…
assist non sarebbe lei Pavoni a doversi sentire offeso dalla mi ammirazione ma il sottoscritto per essersi abbassato a cotal infimo livello….
Andrea tu dici che la teoria di genere scientificamente non esiste ma allora perche’ le associazione di psicologici si sentono in dovere di dibatterne???
E proseguendo perche’ se non esiste una teoria o comunque un importanza di tale oggetto vi sono riviste dedicate ai gender studies??? o corsi universitar o addirittura dipartimenti delle piu’ importanti universita’i???
http://www.letterebeniculturali.unibo.it/it/corsi/insegnamenti/insegnamento/2012/376703
w.aboutgender.unige.it/index.php/generis
http://www.genderstudies.ucla.edu/
http://www.gender.cam.ac.uk/
aldila’ di tutto sembrerebbe che qualcosa di importante nei gender studies vi sia…
Scusami, Tamara (io non ti chiamo con il cognome visto che ci conosciamo e non capisco perché lo fai tu), intanto ti chiederei:
1. da dove hai tratto l’informazione secondo cui dal prossimo anno sarà avviato il progetto Ready-Unar, informazione che a me risulta senza fondamento.
2. Come mai, sulla scorta delle nozioni apprese da tua nonna, ti permetti di decidere cosa sia o non sia importate per me e la mia famiglia? Se per me è importante, che diritto hai tu di dire che non lo è? Ho tre figli piccoli e da quando ho sentito di questa storia del gender ho cercato di informarmi. Dopo essermi informato e aver letto tutti i documenti incriminati direttamente alla fonte, ho capito che questa storia della teoria gender era frutto di un grande equivoco (diciamo pure che è una bufala). Ora mi sento in dovere di tranquillizzare gli altri genitori. Se a te non sta bene, comincia gradualmente a pensare che non siamo tutti dello stesso avviso in questo pianeta e che anche nel dialogo tra diversi sta la democrazia.
3. Perché vieni addirittura a indagare su come gestisco il mio tempo libero?
** *** **
Ciao, Gualtiero, ti rispondo:
1. è normale che le associazioni di psicologi ne dibattano. Se qualcuno diffonde falsi allarmi nel loro campo, è un loro preciso dovere ristabilire la misura della corrette informazioni.
2. Gli studi di genere o gender studies non c’entrano nulla con la teoria gender per come viene definita e diffusa ultimamente dai vari allarmisti professionisti. La teoria gender è un’assurdità solo a pensarla, invece gli studi di genere hanno una storia che parte da molto lontano (ci sono da almeno 40 anni) e non ha mai spaventato nessuno, proprio perché non c’è niente di cui spaventarsi.
Allora Andrea. Prima di tutto, non c’è alcun motivo particolare per cui ti chiamo per cognome- anche se,sì è vero che ci conosciamo ma ci siamo visti una sola volta 5 anni fa in quella circostanza che sai- Forse l’abitudine , dato che i nomi si possono confondere .C’è anche un’altra Tamara per esempio che scrive qui.Alle tue domande: e che devo risponderti al punto 2 e 3? Se guardi bene , ho staccato il periodo sopra nel quale mi rivolgevo a te, da quello sotto in cui mi sono data alle esternazioni su questo benedetto gender, ma non solo. Se rileggi meglio, trovi anche scritto “”Comunque, a parte te, etc. etc.
Quindi tu non c’entravi più niente con quanto segue la prima parte del post., e sinceramente , neanche ho capito perchè te la sei presa così di petto.
Adesso posso rispondere alla tua prima domanda, che è quella infatti con cui rispondi alla mia domanda diretta . Da dove ho tratto l’informazione? Da qui. Copio e incollo essendo due soltanto i risultati di ricerca da Google, di cui il secondo link è al Bollettino Ufficiale Regione Marche.
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ATTI DELLA REGIONE DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA …
213.26.167.158/bur/pdf/2015pdf/18_2015.testo.txt
76 del 16/02/2015 Approvazione schema di accordo “Metodologie per … READY-UNAR per l’implementazione della Strategia nazionale LGBT per la … Marche per l’attuazione in via sperimentale, per l’anno scolastico 2015-2016, del progetto …
[PDF]delibera n. 78 del 16/02 /2015 del Bollettino Ufficiale della …
http://www.boccanera.net/…/BUR_Marche_N18_27_02_2015_delibera_78.pd...
27 feb 2015 – Il Bollettino della Regione Marche si pubblica in Ancona e di norma esce una … 76 del. 16/02/2015. Approvazione schema di accordo. “Metodologie per l’ … del. 16/02/2015. Attuazione Progetto READY-UNAR per … per l’anno scolastico 2015-2016, del … mentazione della Strategia nazionale LGBT
PERO’. Il 4 giugno scorso, succede questo stante quanto si legge in questo sito:
http://www.orizzontescuola.it/news/miur-abbandona-strategia-nazionale-che-contrasta-discriminazioni-orientamento-sessuale-ed-ident
MA., a me risulta più di recente , e da viva voce, che per esempio a Verona il progetto partirà per una prima classe elementare.
QUINDI, da qui a settembre si vedrà se il MIUR ha davvero abbandonato il progetto come da protocollo con le Regioni, oppure no.
Ciao, Tamara, ho dato un’occhiata. Il protocollo di intesa di cui parli non prevede progetti rivolti alle scuole dal prossimo anno scolastico come paventavi. Si tratta invece di un intesa tra Regione Marche e Ready-Unar (Che ha la segreteria nel Comune di Torino) per quanto riguarda l’asse lavoro, rivolto quindi alla formazione di alcune figure apicali che hanno appunto a che fare con il mondo del lavoro.
Dunque di nuovo: Don’t panic 😉
Ma per carità, Andrea, panico no sicuro. Non ho figli in età scolare. Però non credo sia come dici tu, che il progetto si limitasse ” all’asse di lavoro, rivolto quindi alla formazione di alcune figure apicali” perchè la dicitura ” Metodologie READY-UNAR per l’implementazione della Strategia nazionale LGBT per l’attuazione in via sperimentale, per l’anno scolastico 2015-2016 ” sta a direun’altra cosa, e cioè , che L’ATTUAZIONE – leggi bene, ATTUAZIONE- del progetto sarebbe partita in via sperimentale nelle scuole.nell’anno scolastico 2015-2016.
Tanto è vero, che se hai anche aperto il link di orizzonte scuola, le associazioni interessate al progetto hanno manifestato tutto il loro disappunto quando il 4 giugno 2015 il MIUR gli ha dato forfait. Evidentemente, perchè si aspettavano che già da quest’anno scolastico il protocollo d’intesa fra Regione Marche e Ready-Unar avesse avuto seguito. Che altro significa sennò ” in via sperimentae per l’anno scolastico 2015-2016 “?
Sperimentale per chi, scusa, per gli insegnanti ????
Tamara, stai facendo un po’ di confusione. Dopo aver letto le fonti dirette (cosa che io faccio quasi sempre) cerco di fare ordine tra tre cose che credi siano una sola.
1)Un conto è il progetto generale Ready-Unar con capofila Torino (che ha vari assi, tra cui quello dell’educazione-istruzione) e 2)un altro conto è la Delibera della Regione Marche che ha aderito ad un solo asse, quello del lavoro. 3)Altra questione ancora: L’Unar e altre associazioni si lamentano dell’assenza del Miur ad un workshop nazionale (in cui non c’entra niente la Regione Marche) relativo all’asse educazione-istruzione.
In particolare quindi dobbiamo discutere solo del punto 2), la Deliberazione n. 78 del 16/02/2015 della Regione Marche che ha come oggetto: “Attuazione Progetto READY-UNAR per l’implementazione della Strategia nazionale LGBT per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere: approvazione del Protocollo di intesa tra la Regione Marche e la Città di Torino”
Ti riporto il primo punto del dispositivo:
DELIBERA
1) Di approvare lo schema di Protocollo di intesa tra la Regione Marche e la Città di Torino, Segreteria tecnica nazionale del Progetto Ready, (Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) – UNAR (Ufficio Nazionale Anti Razzismo) per l’implementazione della Strategia nazionale LGBT finalizzata alla prevenzione ed al contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, di cui all’Allegato A al presente atto – comprensivo dei relativi Allegati A.1 (Piano nazionale di dettaglio) e A.2 (Piano finanziario fase locale Regione Marche) – che ne costituiscono parte integrante e sostanziale, finalizzato alla realizzazione nelle Marche:
– di un percorso formativo sulle tematiche della prevenzione e contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere destinato a figure apicali di Pubbliche Amministrazioni e di Parti Sociali impegnate nell’ambito del Lavoro;
Il testo completo è qui: http://www.boccanera.net/wp-content/uploads/BUR_Marche_N18_27_02_2015_delibera_78.pdf
E dunque di nuovo (non per Tamara): don’t panic 🙂
Tamara non fa confusione. Sei tu Andrea che non rispondi alla mia domanda. Io non ti avevo chiesto, infatti, l’articolazione della delibera n.78 Regione Marche, ma che cosa significhi la dicitura ( che non ho aggiunto io) ATTUAZIONE IN VIA SPERIMENTALE PER L’ANNO SCOLASTICO 2015-2016.
Rinnovo la domanda: A COSA E’ RIVOLTA LA SPERIMENTAZIONE?
Ti ringrazio per l’impegno che metti nel rispondermi, ma se questo fosse lo sportello di un ufficio pubblico, e tu l’impiegato di turno, sarei ancora a vagare per gli uffici in attesa di una risposta meno burocrate rispetto l’informazione che ho chiesto.
Scusami, Tamara, non pensavo di essere stato addirittura così criptico da non farti capire la risposta. Se ti riporto il link alla deliberazione “incriminata” non è per dare una risposta burocratica ma è -mi sembrava ovvio- per farti constatare direttamente che la dicitura da te riportata (“Attuazione in via sperimentale per l’anno scolastico 2015-2016”) e su chiedi spiegazioni non c’è, non esiste.
Però, forse, ti riferisci a un’altra cosa. In questo caso fammi capire quale.
Altrimenti la risposta (cercando di essere esplicito il più possibile e dando per scontato che tu non stia chiedendo il significato letterale) è che la dicitura che citi tu non esiste nella deliberazione adottata dalla Regione Marche. Per cui trovo che sarebbe abbastanza sciocco rispondere che cosa significhi una cosa che non c’è.
Per rimanere nel gioco, se questo fosse lo sportello di un ufficio pubblico, avendo fatto constatare più volte l’inesattezza dei dati riferiti dall’utente, potrei solo dire (sempre cortesemente): “Mi spiace molto, signora, non so proprio che farle: avanti il prossimo” 🙂
Reset, Andrea!
Il link diretto al BUR della deliberazione ” incriminata” te lo avevo inserito io , quando tu mi hai chiesto dove avessi reperito l’informazione in questione che a te non risultava, quindi la conosco;
tuttavia, l’informazione che avevo, e ti ho fornito su richiesta, si è rivelata corretta. Lo vedi coi tuoi occhi. Non puoi contestare che abbia riferito un dato inesatto. E qualcuno deve pur averlo scritto nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche, se così leggiamo nella presentazione alla delibera in oggetto.
Prima che passi avanti il prossimo, perciò, io chiederei di parlare “col capoufficio”, visto che tu stesso dài le informazioni che ricavi da quanto possiamo trovare tutti. Firmataria della delibera è l’ex assessore Paola Giorgi, che potrebbe anche intervenire per fare chiarezza. Se non si chiede troppo…
Ma certo! Me l’hai dato tu il link all’inizio. E poi io te l’ho rimesso proprio perché evidentemente non avevi letto la Delibera (anzi: avevi fatto confusione con altre cose) e volevo che guardassi con i tuoi stessi occhi.
La cosa è semplice: la dicitura su cui mi hai chiesto spiegazioni c’è in delibera?
No!
Fine del discorso.
Puoi chiamare in causa anche il Presidente della Repubblica ma hai citato una cosa che nella delibera non c’è. Oppure ti sfido: leggila tutta bene e poi dimmi dove sta (forse ti sei confusa con il progetto scuola lavoro?)
Ma è così difficile ammettere di essersi sbagliati? Mica c’è niente di male. Succede.
Andrea, e infatti mi sono sbagliata! Ma l’ ho capito solo adesso quando mi hai detto che forse mi ero confusa con la delibera n.81, progetto scuola lavoro. E non solo mi sono sbagliata, ma pure in modo grossolano. Perdono
Ma perdono di che? Figurati! C’è voluto un po’ ma sono contento che alla fine ci siamo capiti. Non è da tutti ammettere gli errori: è una dote preziosa e sempre più rara. Ma tu hai dimostrato che sei interessata alla verità. E quindi avremo sempre un terreno comune su cui trovare un accordo 😉