Un momento della puntata odierna di Uno Mattina in Famiglia, condotta da Tiberio Timperi, con la partecipazione di Giulia Smerilli
La battaglia per il punto nascita di San Severino sbarca in televisione. Questa mattina la giovane mamma settempedana Giulia Smerilli, 26enne, ha spiegato in diretta su Rai Uno, durante la trasmissione Uno Mattina in Famiglia perché il punto nascita non deve chiudere. «Un ospedale come San Severino che fa più di 500 parti, ha il dottore, la guardia pediatrica e tutto il resto. Non può essere chiuso solo perchè non arriva a mille parti: ci sono condizioni, come ha dichiarato il ministro Lorenzin, per cui dovrebbe rimanere aperto», ha detto Giulia, nota commerciante e mamma di Michela, una bimba di due anni, nata a San Severino dopo un parto prematuro. Intervistata da Tiberio Timperi la giovane ha raccontato la sua esperienza: «E’ un problema chiudere i punti nascita ed andare a partorire lontano, nel mio caso con parto prematuro mi sono sentita tranquilla perché ero vicino a casa, andare a 200 chilometri mi avrebbe messo ansia». Giulia Smerilli ha avuto sua figlia alla 36esima settimana, dopo un parto fisiologico ma difficile: «Ci sono state delle complicazioni a livello respiratorio, mia figlia ha avuto uno pneumotorace, è stata trattenuta e curata a San Severino, almeno sino a quando richiedeva più del 30 per cento di ossigeno, allora è stata trasferita a Macerata perché a San Severino non c’è la neonatologia, oggi San Severino rischia di chiudere».
Sul territorio non si ferma l’azione del comitato. «Questa mattina, il comitato presenterà un esposto anche al Prefetto di Macerata per manifestare la sua contrarietà al provvedimento regionale che ha disposto la chiusura del punto nascita di San Severino, a partire dal 31 gennaio prossimo venturo, e per chiedere a tale Autorità l’adozione di provvedimenti di sua competenza», annuncia l’avvocato Marco Massei del comitato per la difesa dell’ospedale. Lunedì una delegazione di cittadini, provenienti da San Severino, Matelica ed altri centri dell’entroterra, sarà ad Ancona, alle 17 in piazza Cavour, per il sit-in di protesta contro la riforma sanitaria, che unirà nella protesta ai cittadini di Osimo e Fabriano. Il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha convocato per lunedì pomeriggio alle 17 in piazza Cavour ad Ancona, la quarta commissione regionale Sanità, chiamata ad esprimere il parere sulla trasformazione dei piccoli ospedali in “ospedali di comunità”.
RACCOLTA FIRME
Si è allargata a tutto il territorio la raccolta firme per chiedere di mantenere aperto il reparto maternità dell’ospedale di San Severino. In città si raccolgono le firme per la petizione popolare nei seguenti esercizi commerciali: Cerco e trovo, Color Parati, farmacia Lorenzetti, tabaccheria Settempeda, Ciclosi, Linea Germani, parrucchieria Bj, Europoste, L’Ufficio, Tuttintimo, Giovanna Bonifazi. Ecco i punti di raccolta firme: Camerino (Forever bar, bar di Polverina), Castelraimondo (parrucchieria Image, pasta Patrizia Fattori), Pieve Torina (tabaccheria Simonetta), Muccia (salumificio Bartolazzi), Pievebovigliana (bar Varnelli), Matelica (alimentari Giuseppina Gubinelli, studio pediatrico Ruggeri, bar Oasi, bar Mingo, caffetteria Caramella, tabaccheria Boldrini, Dolce Sogno, Casa del Colore, profumeria Roxi), Gagliole (centro Kirikù e bar Voglia di Caffè), Tolentino (Matteo’s Cafè, bar Pistacchi, cartoleria Filelfo, palestra Flexus), Camporotondo (farmacia Scalzini), Caldarola (Pizza in Piazza), Cessapalombo (bar La Bottega), Sarnano (macelleria Faricelli, Dono della Natura, farmacia Ippoliti), San Ginesio (farmacia Spadoni), Civitanova (terme Santa Lucia via Einaudi), Recanati (Eni cafè), Comunanza (Ap- abbigliamento Sarò Grande, farmacia Strada da lunedì). Si potrà firmare anche in tutti i bar di Esanatoglia, a Visso (farmacia La Chiesa), e al comune di Montecavallo. Le firme raccolte vanno consegnate al tribunale del Malato, ospedale di San Severino.
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A Macerata non c’è un punto raccolta firme?
E vero sono molto bravi anche. Io nonostante la paura quando mi hanno dimessa o pianto
Veramente bravissimi!
Orgogliosa di aver fatto nascere i miei due figli a San Severino Marche!!
A san Severino sono bravissimi come a camerino e macerata dovrebbe chiudere a Civitanova Marche!
Braviiii nn chiudetelo vi prego
anche noi a Recanati ci siamo sentiti come a casa ma lo hanno chiuso ugualmente..
Ansia di andare a 200 km? Macerata dista 27 km, San Severino salesi ancona 54…? E alla fine il bimbo ci è andato comunque… Se la situazione fosse stata più grave? Allora se uno vuole stare come a casa ci restasse e organizzasse il parto da casa (possibilità prevista dall’ordinamento sanitario). Boh capisco la difesa dei propri interessi economici, politici e sociali però senza arrampicarsi sugli specchi.
i pidioti restano pidioti
riferito al commento su F.b. delle 18:19
PER REALIZZARE E COSTITUIRE UN REPARTO OSPEDALIERO OCCORRONO DALLE 150 alle 200.000 Euro ; per SOPPRIMERLO occorre un giorno pur rimanendo i costi per il personale costanti ….sino alla loro soppressione , se ci sarà la loro soppressione. ERGO …. facciamo quattro conti .
NON HO CAPITO LA LOGICA E PREGO CHE QUALCUNO ME LA SPIEGHI .
Si sopprimono dei reparti (perché ? Con quale calcolo o criterio ? ..Non si sa !!! ) ma si realizza un nuovo Ospedale a Fermo ( 50 milioni ?’ Bastano ? Perché ? Con quale criterio ? … ) che necessiterebbe solamente di essere semmai per qualche aspetto adeguato e potenziato .
MA DOVE VOGLIAMO ANDARE !!!! IO DICO : RASSEGNIAMOCI E BASTA .
rassegnarsi? sì, ma con la consapevolezza che questo governo, come i precedenti 2 non eletti da nessuno, sta smantellando lo stato sociale a servizio delle lobbies (e grandi cliniche) private .
a conferma del mio commento precedente, la London School of Economics dichiara: “Fra 10 anni dell’Italia non resterà nulla!” http://quifinanza.it/varie/londra-shock-fra-10-anni-italia-non-restera-nulla/2171/