di Marco Ricci
In Banca Marche è terminata la due diligence richiesta una ventina di giorni fa alla Kpmg da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd), una delle condizioni necessarie affinché il Fitd possa deliberare il suo intervento nel salvataggio dell’istituto marchigiano. Sebbene non vi siano informazioni più precise, dal lavoro di Kpmg non sarebbero emerse sorprese con il patrimonio della banca che, come avevamo riportato qualche mese fa, sarebbe ancora positivo nonostante le ingenti rettifiche effettuate negli ultimi tre anni. Se per il risanamento della banca si parla ormai di un’iniezione di capitale da circa un miliardo di euro, non è ancora chiaro quali strumenti tecnici verranno posti in essere dal Fondo e dalla nuova Autorità di risoluzione delle crisi in seno a Banca d’Italia.
Un passo avanti verso l’accelerazione della chiusura del salvataggio viene anche sul fronte delle due leggi delega che disciplinano, in conformità alla direttiva europea Brrd, i nuovi strumenti di risoluzione e gestione delle crisi bancarie, prerequisito anch’esso perché il Fitd e Banca d’Italia possano procedere. Il governo ha infatti trasmesso le due leggi al parlamento e, per quanto riguarda l’iter alla Camera, la presidentessa Laura Boldrini ha inoltrato venerdi i due decreti alla Commissione finanze. Secondo quanto ci è stato spiegato dall’onorevole Paolo Petrini, membro Pd della commissione e già relatore della direttiva Brrd, la commissione comincerà il lavoro già dalla prossima settimana, con l’intenzione di massima di porre i due testi all’ordine del giorno martedì 13 ottobre. Sebbene la commissione intenda procedere velocemente, o alla velocità dei tempi tecnici necessari, è probabile che vengano richieste alcune audizioni, in particolare a un rappresentante della Banca d’Italia e forse ad alcuni dirigenti dei principali gruppi bancari italiani. La pari commissione del Senato si muoverà in parallelo alla Camera e le due leggi, una volta licenziate dalle commissioni, torneranno infine in consiglio dei ministri per la definitiva approvazione.
Nel frattempo viene da più parti data per scontata la proroga di due mesi del commissariamento di Banca Marche in scadenza tra meno di un mese. Il Mef, lo ricordiamo, dopo due mesi di gestione provvisoria della banca, aveva posto l’istituto in amministrazione straordinaria con un decreto del 13 ottobre del 2013, con i commissari Feliziani e Terrinoni che andarono ad insediarsi il giorno 25. L’attuale Testo Unico Bancario, anch’esso in fase di modifica, prevede infatti la possibilità da parte della Banca d’Italia di prorogare il commissariamento di due mesi in due mesi per gli adempimenti necessari a chiudere la procedura. Tali proroghe, recentemente, sono state concesse alla Cassa di Risparmio di Ferrara, istituto anch’esso commissariato e per cui, come per Banca Marche, si è ormai alla fase finale dell’operazione di salvataggio.
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Ragazzi di Cronache Maceratesi, vi seguo con simpatia da tempo: vi prego,non perdete tempo con queste notizie sia pur doverose; tanto B Marche verrà salvata,in quanto Banca, e se mancherà qualche miliardo, beh sarà stato per via dell’ “evaporazione” dovuta al gran caldo.Vedrete !