Luciana madre di tre bambini, più uno in arrivo. Senza lavoro nè aiuto verrà sfrattata con tutta la sua famiglia a gennaio
di Claudio Ricci
(Foto di Lucrezia Benfatto)
«Sono incinta e ho tre figli, non ho più un lavoro e a gennaio mi sfratteranno». Luciana ha 23 anni, è di Treia e la sua è una storia simile a quella di Stefania Raimondi (raccontata da Cm nei giorni scorsi – leggi l’articolo -). Lei in più è incinta di 5 mesi e ha già tre bambini piccoli. Vive in affitto in un casolare, che divide con il papà Maurizio, 57 anni, senza reddito dopo il fallimento della sua attività commerciale nel 2011 (“Il mercatino del Nuovo” nel quartiere Collevario di Macerata) e che non ha possibilità di lavorare per motivi di salute. Luciana sta crescendo i suoi figli mentre continua a cercare un lavoro: «Dopo innumerevoli tentativi i responsabili di una ditta di Civitanova mi hanno contattato la scorsa settimana – racconta – ma non appena li ho informati che sono incinta mi hanno attaccato il telefono».
«Da circa 6-7 mesi non riusciamo a pagare l’affitto – racconta Maurizio – e il proprietario del casolare ci ha intimato lo sfratto entro gennaio. Mia moglie è molto malata, e negli ultimi mesi le sue condizioni si sono aggravate. Lo scorso luglio è venuta a mancare mia suocera che con la sua pensione riusciva a far fronte alle prime necessità della famiglia». Subito dopo ad agosto un incendio distrugge il magazzino dove Maurizio tiene le rimanenze del negozio e che rivende per contenere le perdite nelle fiere e nei mercati. «Ad oggi non riesco a mettere insieme il pranzo e la cena per tutti – continua l’uomo – Non riesco a pagare gli arretrati delle bollette Enel e lunedì arriverà a casa l’ufficiale giudiziario per notificarci il pignoramento a fronte degli insoluti».
«Ci siamo rivolti ad una associazione di volontariato portando i curriculum per chiedere lavoro- continua la giovane mamma – ma non sono arrivate risposte.Poi ci siamo rivolti ai servizi sociali del Comune. Per il momento garantiscono solo l’asilo nido al piccolo e il trasporto scolastico per i più grandi». Intanto mentre la famiglia è aiutata dalle donazioni delle suore ospitaliere di Potenza Picena «che ci fanno dono di alimentari e beni di prima necessità», dice Maurizio, e dalla generosità di un benefattore maceratese, sui social network è partita la staffetta di solidarietà nel gruppo facebook “Aiutiamo Luciana”. «L’amministratrice del gruppo, una persona davvero speciale – dice la giovane mamma – è venuta a trovarci nei giorni scorsi facendo la spesa per tutti e acquistando una giacca dalle rimanenze del magazzino che cerchiamo di vendere per tirare avanti». Intanto Luciana sta rinunciando alle visite mediche necessarie per monitorare la salute della bimba che deve nascere perché troppo costose.
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Povera. Disoccupata. Separata. Con tre figli. E ne fa un altro.
La faccenda dell’ISEE non è chiara. Conviene rivolgersi all’assistente sociale del comune.
Se cm fornisce indirizzo possiamo dare vestitini
Tramannoni, forse si è lasciata dopo. Se cm fornisce indirizzo possiamo dare vestitini.
Poteva usare il preservativo, o la pillola del giorno dopo, oppure la pillola abortiva, o aggiungere un altro aborto ai circa 300 che giornalmente avvengono in Italia… Non è così, Monsignor Vescovo?
No, non è così – direbbe il Vescovo, con tutti i parroci di Macerata e dintorni. Bene, allora è cristiano aiutare i cosiddetti fuggitivi da guerre e carestie, come i giovani pakistani, e tutti quegli altri giovani che vengono e ricevono 35 euro a cranio per il loro mantenimento giornaliero, più 2 euro e mezzo come pocket money per le spese giornaliere. Mentre una Italiana, come la giovane Luciana, deve andare a mendicare un aiuto che forse non verrà. La giovane Luciana dovrebbe avere una casa, poi 35 euro per lei e pure altri euro per i suoi figli… Ma non le vengono dati. Tutto ciò grida vendetta dinnanzi al trono di Dio e alla coscienza di chi non è del PD, di Sel, dei benpensanti che “panza mia fatti capanna, e chi vuole Cristo se lo preghi”.
Quindi, almeno una risposta politica la vogliamo da parte della Lega Nord, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. La vogliamo avere qui a Macerata, in Regione e a Roma. La politica si dovrà fare non solo nelle sedi istituzionali, ma pure nella strada, tra la egnte e per la gente, gridando la rabbia per questa situazione che la Casta politica di governo, serva degli interessi dell’alta finanza d’oltreoceano, ha creato contro la nostra Patria e contro i lavoratori e la povera gente.
Ci sarà pure qualche parroco che prima dei fratelli che fuggono da terre ricchissime in mano a despoti inetti, idioti, ladri e perfino criminali, per venire a sbafare con i nostri soldi, possa ascoltare la disperazione di Sorelle Italiane che hanno voluto i figli che più non si partoriscono, le accolga e dia loro una sistemazione nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
23 anni e già 3 figli e senza un soldo va a fare il quarto…a parte questa piccola considerazione,bisognerebbe chiedersi perchè un italiano deve sperare negli aiuti,nella solidarietà della gente,nella stampa, mentre un clandestino viene qua e si becca il pacchetto completo vitto e alloggio, senza averne diritto.
Che sia stata quantomeno incosciente, credo sia fuori da ogni dubbio.
Ora però quelle creature ci sono e vanno aiutate.
Forse Cronache Maceratesi può mettere a disposizione un iban dove ognuno potrebbe donare qualcosa di concreto per aiutarli.
Grazie.
Le cooperative ONLUS che dicono? Tacciono perché in difficoltà è una famiglia italiana?
https://www.cronachemaceratesi.it/2015/04/21/naufragio-di-migranti-libici-il-gus-chiede-a-renzi-e-juncker-azioni-concrete/647622/
Ho toccato con mano come gli stranieri vengono aiutati (giustamente, vorrei aggiungere) dai nostri Servizi Sociali. Resto esterrefatto e indignato, invece, di fronte a come gli italiani non vengono aiutati (ingiustamente, vorrei aggiungere) dai nostri Servizi Sociali.
Trovo poco felice la reprimenda nei confronti della giovane mamma Luciana, per il fatto che ha tre figli e uno in arrivo. Credo che a noi lettori competa il solo onere di sensibilizzarci (oppure no) di fronte a una realtà difficile (nella quale trovandoci noi non so come sopravviveremmo né quanto saremmo “migliori” dei protagonisti), non quello (peraltro facile, dall’esterno) di pontificare e giudicare. Del resto, amici miei, ha messo al mondo bambini (non progettato attentati terroristici!?!), fin quando ha creduto che la sua relazione funzionasse; è un delitto credere che le cose che si intraprendono vadano per il verso giusto?
Nel mio sogno segreto, mi piacerebbe che arrivassero i salesiani e dicessero “venite, fratelli: abbiamo un istituto grande come una quartiere, interamente vuoto e inutilizzato” (ma temo che non lo diranno, nonostante le reiterate richieste del Papa). Mi piacerebbe che lo Stato per una volta fosse sociale per davvero, che il Servizio servisse a qualcosa.
In attesa che qualcuno dal Palazzo risponda (in nome della propria umanità, prima che della propria bandiera), mi associo a Di Lupidio, a Rapanelli, a Pantò. Vorremmo aiutare questa famiglia. Speriamo che la nostra lista si allarghi e porti frutto.
Buongiorno Filippo,
e’ sempre un piacere leggerLa nel suo raziocìnio…
aggiungo solo una cosa : finche’ qualsivoglia Eminenza confonda il significato della vera carita’ cristiana con l’esigenza di un’attico a 5 stelle difficilmente qualsiasi salesiano trovera’ la giusta via….
Cordialmente….
Per CM. Poiché sono state pubblicate le foto e tuttavia nascosto le facce, si volevano forse far vedere i vestiti indossati?
Io resto esterrefatto e indignato nel vedere come vengono aiutati gli stranieri dai nostri servizi sociali.
Il vestiti possono sembrare all’ultima moda, ma la pancia può essere vuota. Mi associo alla proposta di Filippo Davoli. In effetti, il Papa chiacchiera al vento, non rendendosi conto che i “suoi” sono refrattari alla carità, oppure non hanno soldi per mantenere tutta questa gente. E poi si dovrebbe almeno trattare tutti gli umani allo stesso modo. Invece vediamo che il PD fa ponti d’oro agli stranieri e tace sugli italiani. Magari pensa che il branco italiano continuerà a votarlo, malgrado le bastonate sui cotiledoni, mentre invece gli stranieri, diventati elettori, lo voteranno. Per chi avranno votato i pakistani di Corridonia alle ultime amministrative?
Solo che, continuando così, si avrà una reazione di tipo razzista.
A proposito, lo sapete che si è formato RiRo Registro Italiano razzisti e omofobi. Ci mettono quelli che secondo loro sono razzisti e omofobi, con tanto di storia, di avvenimento e di foto. Insomma, stanno schedando gli Italiani, come i Nazisti, i Fascisti e i Bolscevichi. Viva l’Italia.
Resto esterrefatto nel leggere che il comune di Treia per ora si occupa solo per il nido del piccolo e del trasporto scolastico degli altri due! mi sembra piuttosto inverosimile! forse sarebbe stato il caso di approfondire meglio la questione e vedere cosa c’è sotto prima di pubblicare l’articolo, nonostante la drammaticità e l’urgenza del problema, in quanto mi risulta (per conoscenza diretta dei fatti) che in altre situazioni l’ufficio affari sociali ha provveduto alla erogazione diretta di aiuti economici a diverse realtà, per cui mi sembra strano che in questo caso si siano limitati solo ad alcuni servizi! Inoltre mi risulta che con cadenza periodica se non erro la Croce Rossa di Macerata provvede alla distribuzione gratuita di derrate alimentari, per cui non mi spiego per quale motivo i soggetti dell’articolo debbano recarsi a Potenza Picena presso le suore ospitaliere e non si rivolgono ad associazioni umanitarie più vicine. Cosa c’è dietro che non fa quadrare i conti? Poi per quanto riguarda i 3 figli più quello/a in arrivo né l’autore dell’articolo né i protagonisti della storia fanno menzione del padre o padri dei bambini: che fine ha/hanno fatto? possibile che non abbiano a cuore almeno la sorte dei bambini? Anche questo mi fa sorgere più di qualche dubbio!
Buongiorno Filippo, vorrei parlarti di qualche episodio di alcuni anni fa riguardo ad aiuto di persone italiane in situazioni particolari.
Premesso che una persona del luogo si vergogna a volte a chiedere aiuto;
alla telefonata o in un colloquio con centri di ascolto, caritas, ecc. mi è stata fatta questa domanda:
“ma è italiano o straniero?”, io rispondo “è italiano” , mi replicano: “allora ci debbono pensare i servizi sociali.”
Mi fermo qui.
Il GUS interviene?