di Claudio Ricci
(foto di Andrea Petinari)
L’incendio del 9 luglio piega ma non spezza il Cosmari. L’assemblea dei soci ha approvato oggi il bilancio preventivo 2015 fortemente condizionato, ma non compromesso, dal rogo che distrusse parte dell’impianto di trattamento dei rifiuti. Un incendio costato caro alle tasche dell’azienda per il primo anno non più consorzio ma società a responsabilità limitata (Cosmari srl). Da una parte l’impatto di 5,7 milioni di euro rimborsati dall’assicurazione per il rifacimento degli impianti e il recupero delle scorte perse nel rogo (circa 200mila euro). «A questo vanno aggiunti 4,5 milioni di insussistenze patrimoniali, più i costi di sgombero, smaltimento, e bonifica del sito ancora non sostenuti perchè l’area è sotto sequestro – ha detto il presidente Graziano Ciurlanti presentando il bilancio ai soci – Viene confermata l’esclusione del dolo, altrimenti il rimborso assicurativo sarebbe stato molto più complicato. A questo si aggiungono poi i minori ricavi dai consorzi di raccolta dovuti alla mancanza degli impianti e i maggiori costi di lavorazione esternalizzati ad altre imprese per circa 1 milione di euro».
Intanto si è in attesa delle autorizzazioni per l’avvio di una nuova linea di separazione del multimateriale leggero, della carta e cartone che si pensa di poter avere nuovamente funzionante all’interno dell’azienda entro marzo 2016, dopo la realizzazione di una necessaria tettoia. Nonostante i danni dell’incendio e i minori ricavi rimangono invariate le tarrife applicate ai comuni soci per la raccolta grazie ai buoni livelli di differenziata raggiunti. L’azienda non si “scotta” anche perchè virtuosa, con risparmi nell’immediato dovuti sia all’apertura della nuova discarica di Cingoli (600mila euro), sia alla riduzione dei costi per materie prime (300mila euro) e prestazioni professionali (200mila euro in meno).
Ma le conseguenze del disastro di luglio si ripercuotono anche nei rapporti con gli istituti di credito volti a risanare la situazione finanziaria dell’azienda con banche che dopo il rogo hanno perso interesse nei confronti della ditta. «Da questo punto di vista il Cda ha voluto riequilibrare lo sbilancio dei debiti dal breve al medio termine – ha continuato Ciurlanti – rappresentato per 9 milioni da debiti già scaduti. Si sono rideterminate alcune importanti posizioni con rateizzazioni fino a 18 mesi. Nel frattempo la capacità di flusso di cassa aziendale ha permesso di ridurre lo scaduto di 3-4 milioni». Nel frattempo Cosmari si riorganizza completando il processo di incorporazione della Sintegra dopo aver già inglobato la Smea. L’assemblea ha infatti approvato il progetto relativo alla fusione che entrerà ufficialmente in vigore dal 1 gennaio 2016 con conseguente razionalizzazione dei costi di gestione e amministrazione.
Completamento della discarica di Cingoli, ammodernamento del parco mezzi per la raccolta, applicazione della tariffa puntuale e miglioramento generale della qualità della differenziata sono le priorità sottolineate dal direttore Giuseppe Giampaoli. «Sono nuove sfide che necessitano di linee di indirizzo – ha detto Giampaoli – Manca ancora il piano d’ambito che deve essere definito dall’Ata (Assemblea territoriale d’Ambito), vale a dire dalla Provincia. Ci aspettiamo che si possa arrivare alla definizione del piano prima della primavera 2016. E’ uno strumento fondamentale richiesto dal piano regionale dei rifiuti. Cosmari sta redigendo un proprio modello di gestione dell’Ato, affidato alla società Oikos, la stessa che ha redatto il piano regionale, con lo scopo di offrire all’Ata un contributo importante per le scelte sulla programmazione futura».
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Non è stato doloso, ci dicono……
Quindi un altro caso di combustione spontanea come negli ultimi anni è spesso capitato a negozi, auto, altre fabbriche???
Ma le indagini della Magistratura, a che punto sono?
Si erano fatte tante domande (persone che vagavano, con il fuoco ancora acceso, senza protezione per le vie respiratorie, manichette anticendio che, di mormorava, fossero sotterrate dai rifiuti e quindi inutilizzabili, macchinario presumibilmente spento che, improvvisamente, prende fuoco) a cui ancora si attende risposta….
Peccato che a queste assemblee così importanti ci sono pochissime persone e nemmeno quelle “direttamente” coinvolte.
Da cittadino ultima ruota del carro mi chiedo: tutte queste fusioni porteranno a qualcosa di buono al cittadino finale.
Io sono di Appignano nel 2014 la tassa sull’immondizia (non ricordo il nome perché cambia ogni anno) mi si è raddoppiata .
A quando un minimo di diminuzione della tassa visto che in provincia di Macerata si ha una percentuale di raccolta differenziata ottimale.
Grazie