di Gianluca Ginella
Disastro al Cosmari, l’ipotesi degli inquirenti è che si sia generato a causa di un corto circuito su uno dei mezzi, un ragno meccanico, usato per spostare le balle di carta e plastica all’interno del deposito bruciato. Questa al momento sarebbe la pista più accreditata ma non vengono escluse altre ipotesi. Finora non sarebbero stati trovati elementi che facciano pensare ad un incendio doloso.
Uno scenario post apocalittico quello che, diradatasi la folta nube di fumo, oggi è comparso allo stabilimento del Cosmari di Tolentino. I relitti fumanti del grande deposito dove era contenuto il multimateriale (carta e plastica) che è bruciato, appaiono di un colore grigio sporco, avvolti da una nube biancastra, colmi di cicatrici dell’incendio che questa notte ha devastato un’area di 4mila metri quadrati con lingue di fuoco alte oltre 10 metri.
Un disastro costosissimo: si parla di milioni e milioni di euro e con il nuovo impianto per la separazione di plastica e carta (3,9 milioni il costo per realizzarlo) che è andato distrutto. Sul perché di tutto questo sono in corso le indagini di carabinieri della Compagnia di Tolentino e dei vigili del fuoco di Macerata (comandato dall’ingegnere Achille Cipriani), e coordinate dal sostituto Luigi Ortenzi che ha aperto un fascicolo per incendio doloso. Questo in modo che lo spettro delle indagini sia massimo. Ma l’ipotesi che si è fatta avanti oggi pomeriggio nelle indagini, mentre 20 uomini dei vigili del fuoco continuavano a lavorare per spegnere l’incendio quasi del tutto domato se non fosse per alcuni focolai, è quella che il rogo sia scoppiato accidentalmente, a causa di un corto circuito di uno dei mezzi usati nel deposito. Si tratta di un ragno meccanico, in sostanza una gru, che viene utilizzato per spostare le balle di carta e plastica. L’ipotesi prevalente è che abbia preso fuoco il mezzo, che era all’interno del deposito, e da lì poi plastica e carta sono andati distrutti. Nel deposito gli operai avevano lavorato fino alle 19 di ieri sera, sei ore più tardi, intorno all’una di questa mattina, è scoppiato l’incendio.
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Ma come corto circuito se hanno sentito più esplosioni
Non mi meraviglio delle st…… che potranno dire riguardo ciò che ha causato questo disastro…tutto calcolato
Dopo le ecoballe… arriva l’ecomafia…… strana coincidenza in meno di 24 ore, con Giustozzi Ambiente di Montecassiano, a cui non credo assolutamente, e questo potrebbe…. e ripeto potrebbe… essere colleganto al termovalorizzatore fermato di Castelraimondo ….. MEDITATE GENTE…. MEDITATE…….
Ahahahahah…quando la finirete di prenderci in giro?!ma davvero pensate che qualcuno possa credere minimamente a questa scusa?che amarezza!!!
Arrivano bilici di15 metri in continuazione e container ….ma da dove viene tutta sta monnezza…siamo diventati la fogna dell Italia centrale ….e le convivenze sono tante, come tanti sono i soldi in ballo….e la corruzione la fa da padrona…a noi solo diossina e tumori da curare….impianto obsoleto senza alcuna norma di sicurezza, è bastato che si alzava la temperatura per far succedere un incendio, con tutte quelle migliaia di tonnellate di materiale infiammabile senza alcun controllo….ma non cé qualche magistrato che và a vedere che succede li dentro?
Si potranno aprire le finestre. .ci si può fidare???
Il veicolo si chiama “mafia 2.0”
Chissà se l’antica superstizione che s’esprime nel detto “ragno porta guadagno” vale anche per i ragni meccanici.