Disastro al Cosmari,
sos lanciato da un tecnico
“L’allarme? Non sappiamo se è scattato”

Il presidente Ciurlanti: "Non abbiamo approfondito se il sistema ha funzionato perché non è stato necessario". Questa mattina visita dell'onorevole Terzoni. Analizzate le telecamere, la più vicina al rogo non ha ripreso nulla di sospetto

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Incendio Cosmari_Foto LB (2)

Foto di Lucrezia Benfatto

di Gianluca Ginella e Marco Cencioni

Sos al Cosmari lanciato da un tecnico, giallo se sia suonato l’allarme. Il rogo è quasi spento e i vigili del fuoco sono al lavoro ma le operazioni sono praticamente concluse. Analizzate le telecamere, quella più vicina al deposito bruciato non ha ripreso nulla di sospetto. Intanto questa mattina c’è stata la visita dell’onorevole Patrizia Terzoni del Movimento 5 stelle («Qui per vederci chiaro su ciò che è successo»). Polemiche del comitato di quartiere e della pro loco di Casette Verdini di Pollenza. I risultati definitivi dell’Arpam tra una settimana.

Il presidente del Cosmari, Graziano Ciurlanti

Il presidente del Cosmari, Graziano Ciurlanti

E’ stato un tecnico che era al lavoro l’altra notte al Cosmari ad accorgersi dell’incendio che era scoppiato nell’impianto. «All’una aveva controllato e non c’era nulla, il tempo di fare un giro che ha notato del fumo uscire dal deposito e ha lanciato l’allarme – dice il presidente del Cosmari, Graziano Ciurlanti –. Non ho accertato se l’allarme abbia suonato, perché i tecnici hanno funzionato da allarme e non abbiamo avuto necessità di dover approfondire la cosa. I tecnici non erano lì per caso ma girano volutamente. Anche perché in questi giorni c’erano cattivi odori che alcuni avvertivano a Pollenza, allora avevamo dato indicazione di girare continuamente, specie di notte, per capire se c’era una persistenza o affievolimento degli odori». Sui danni: «Abbiamo fatto una ipotesi tra 8 e 9 milioni di euro». Da oggi sono al lavoro anche i periti dell’assicurazione per accertare con precisione il danno subito dal consorzio.

OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO – Oggi i vigili del fuoco sono ancora al lavoro per spegnere il rogo al Cosmari. Sono in corso le operazioni dette di smassamento, ossia carta e plastica andate a fuoco vengono allargate e bagnate. Un procedimento impegnativo che potrebbe proseguire fino a domani. Sono gli ultimi fuochi del rogo che ha devastato il Cosmari all’una di giovedì. Un incendio sulle cui cause gli investigatori sono al lavoro (indagano sia i carabinieri della Compagnia di Tolentino sia i vigili del fuoco, coordinati dal pm Luigi Ortenzi).

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Foto di Lucrezia Benfatto

IPOTESI E TELECAMERE – Al momento l’ipotesi principale è che l’incendio si sia innescato a causa di un corto circuito avvenuto su di un mezzo, un ragno meccanico, che era all’interno del deposito bruciato. Ma per avere la certezza di quanto accaduto occorrerà però che l’incendio sia spento completamente. Gli investigatori hanno anche sentito i dipendenti presenti al Cosmari quando è scoppiato l’incendio e che si trovavano in un’altra zona, all’opposto del deposito del multimateriale dove si è generato il rogo, e hanno iniziato ad analizzare le riprese delle telecamere. Quella che poteva dire molto su quanto accaduto è andata distrutta poco dopo che l’incendio è scoppiato ma le immagini che aveva registrato precedentemente non mostrerebbero nulla di particolare, né movimenti sospetti, né persone che entrano nel deposito.

LE ANALISI – L’Arpam ha iniziato la fase delle analisi, per avere i risultati definitivi potrebbe servire più di una settimana. «Si concentrano sui composti più importanti, perché pericolosi. In base al materiale che è andato bruciato la cosa più probabile è che si siano formati Ipa, idrocarburi policiclici aromatici, poi diossine, e PCDD (policloro-dibenzo-p-diossine, ndr) – spiega Gianni Corvatta, dirigente dell’Arpam –. Le analisi si concentrano a cercare questi elementi che sono i composti più importanti perché pericolosi per la salute e sui metalli pesanti». Le zone più colpite dalla nube nera che si è generata dopo il rogo sono quelle di Corridonia, della frazione di Colbuccaro, e Tolentino.

cosmari 10-07-2015 (12)

Il consigliere tolentinate Gian Mario Mercorelli, il comandante di stazione dei carabinieri di Tolentino Gaetano Barracane, l’onorevole Patrizia Terzoni e gli esponenti del Movimento 5 Stelle David Pela e Velentina Parrucci dopo la visita al Cosmari

L’ONOREVOLE TERZONI – «Sono venuta per vederci chiaro. Per capire come si è evoluto l’incendio, cosa è stato fatto dai sindaci della zona per allertare la cittadinanza, se sono state seguite tutte le procedure del caso e che cosa si sta facendo per controllare l’inquinamento che sicuramente c’è stato». A parlare è l’onorevole del Movimento 5 Stelle Patrizia Terzoni che, questa mattina, si è recata al Cosmari. L’esponente pentastellata, al termine della visita, ha sottolineato: « A Tolentino la gente è stata avvisata con la fonica dopo le 8,30. La nube tossica sprigionata dall’impianto ha subìto una virata con il vento tra le 7 e le 7,30 del mattino quindi, se avessero avvisato in anticipo, si sarebbe recuperata un’ora – sottolinea – Non saprei a chi imputare il disservizio, anche se sono certa che Cosmari e protezione civile hanno dato l’allarme per tempo e che il consorzio ha il numero di tutti i sindaci della provincia». L’onorevole ha anche svolto un sopralluogo sulla zona interessata dalle fiamme. «Lo scenario è ovviamente tetro. La struttura è danneggiata in maniera evidente con il reparto da rifare completamente – dichiara – A livello assicurativo si stanno muovendo ma i tempi per ripristinare il tutto non sono brevi». Dopo aver evidenziato il pronto intervento delle forze dell’ordine la Terzoni sostiene che «per quanto concerne i controlli ambientali mi hanno rassicurato che tutto procede secondo l’iter stabilito» e che proverà a chiedere un intervento del governo anche se «la gestione dei rifiuti è a livello provinciale e regionale: non so se saranno disponibili a fare un passo del genere, sicuramente dovrà intervenire anche Ceriscioli».
incendio cosmari foto ap 21PROTESTE – Esprimono tutta la loro preoccupazione i rappresentanti del comitato di quartiere e della pro loco di Casette Verdini. «Sono emerse alcune falle nel sistema di sicurezza dell’impianto Cosmari, soprattutto nella gestione di un evento straordinario come l’incendio della scorsa notte e di conseguenza anche la gestione dell’emergenza non è stata ben coordinata, pur comprendendo le difficoltà, dagli enti preposti ad informare la popolazione dell’accaduto e delle necessarie precauzioni da adottare». Il timore maggiore per i rappresentanti è che l’evento sia andato a peggiorare «le condizioni in termini di inquinamento e salute pubblica di tutta la zona limitrofa all’impianto con conseguenze che si potranno misurare solo nel medio lungo-periodo» ma non è l’unico. Infatti, temono che i danni di questo episodio «ricadano nelle tasche di noi cittadini, sia con un eventuale aumento della tassazione per coprire i maggiori costi che il consorzio dovrà necessariamente sostenere per far fronte all’emergenza, sia con la sicura e certa svalutazione delle nostre abitazioni». Infine, comitato di quartiere e pro loco di Casette Verdini chiedono chiarezza sui dati delle analisi che saranno fatte. «Vogliamo che ci sia un monitoraggio continuo maggiore di quello in atto sulle ricadute in termini di inquinamento nella frazione di Casette Verdini. Alla giustizia chiediamo che faccia il suo corso, e che ognuno si assuma le proprie responsabilità».

 



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