di Claudio Ricci
«Alla fine il danno vero e continuato sarà per noi che abitiamo vicino, respiriamo le particelle che si sono polverizzate e diffuse, mangiamo e beviamo i prodotti della catena alimentare (frutta, ortaggi, latte, carne) Dove sono ricadute le particelle? Per il resto sorgono molte domande». Sale la preoccupazione dei cittadini dopo l’incendio allo stabilimento del Cosmari di Tolentino. Il fitto fumo che si è levato nell’aria per ore anche dopo lo spegnimento dell’incendio è la piaga che pende sopra la testa della popolazione residente nelle vicinanze dell’impianto. L’ansia dei residenti delle frazioni di Sforzacosta (Macerata) e Casette Verdini (Pollenza) è emersa ieri sera, durante l’assemblea straordinaria convocata dal comitato Nuova Salvambiente da sempre attento alle problematiche legate all’impianto di smaltimento rifiuti attiguo alle due frazioni.
All’assemblea, convocata nell’oratorio di Casette Verdini, a cui sono stati inviati tutti i cittadini e le autorità hanno partecipato Sandro Bisonni, consigliere regionale tolentinate, Carla Messi, consigliere comunale di Macerata, entrambi del Movimento 5 Stelle, e il consigliere comunale ed ex sindaco del capoluogo Anna Menghi. Nessun sindaco è intervenuto. «E’ arrivato il momento di vedere le carte – ha detto Menghi – Sono molte le cose che meritano oggi più che mai una risposta chiara. Ormai abbiamo le competenze e le leggi per poterle ottenere e adesso non ci fermeremo». I dubbi più preoccupanti per la popolazione riguardano l’esistenza o meno di un piano di emergenza collaudato che si possa attuare qualora si dovesse ripetere il fatto. I 5Stelle maceratesi, capitanati da Carla Messi promettono guerra già dal prossimo consiglio in cui presenteranno una mozione sul piano di protezione civile ancora inesistente a Macerata. Linea dura anche quella di Bisonni che sta preparando un’interrogazione sul caso Cosmari da presentare all’assemblea regionale e avrebbe presentato denunce alla procura per fare chiarezza sul piano di sicurezza della struttura.
«E’ da quando ci siamo costituiti 8 anni fa che presentiamo domande al Cosmari e alla provincia per vedere il piano di sicurezza – dice Marcello Iommi, membro del comitato – Le interrogazioni riguardavano specificamente fatti come quello appena accaduto con calamità e disastri che possono compromettere l’impianto e l’ambiente circostante. Non ci hanno mai risposto adeguatamente, presentando solo esempi limitati all’incendio di un camion o di un singolo cassonetto. Non hanno mai risposto sull’eventualità che potesse prendere fuoco il capannone di stoccaggio della plastica, come è successo o su una piena del Chienti che potesse arrivare all’impianto. Siamo sempre stati contro l’insediamento in quella zona, ritenuta inadatta per molti punti di vista. Ma oggi ciò che ci preoccupa dopo quello che è successo è salvare la salute dei cittadini, dei nostri cari e degli amici. Altra sitruazione a rischio è quella della Rimel che si occupa dello smaltimento anche di sostanze pericolose derivanti da vecchie elettrodomestici. Per tre anni hanno stoccato il materiale in capannoni coperti solo con dei teli. Solo oggi stanno costruendo dei capannoni al coperto per depositare i rifiuti in maggiore sicurezza».
Altro tema emerso durante l’assemblea il piano di emergenza adottato dai comuni: «Solo il sindaco di Corridonia e con 4 ore di ritardo ha provveduto ad informare la popolazione sulle precauzioni per evitare di respirare i fumi tossici. Gli altri non hanno fatto nulla. Perchè? E soprattutto vogliamo garantita la rapidità di azione che in questi casi è tutto, visto che dormendo a finestre aperte, tutti hanno respirato la diossina. Le amministrazioni siano chiare su questo». Il comitato rimane in attesa per il momento dei risultati delle analisi dell’Arpam, ma se le risposte non dovessero arrivare entro 10-15 giorni annuncia già da ora manifestazioni. Il comitato informa inoltre che le riunioni, aperte a tutti, si ripeteranno ogni mercoledì alle 21 nell’oratorio di Casette Verdini. Intanto i membri del gruppo invitano i cittadini a visitare la pagina facebook “Nuova Salvambiente” dove possono trovare indicazioni su come comportarsi con frutta e verdura dei campi locali.
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E’ normale (sarebbe grave il contrario) la presenza dei 5 Stelle. Tuttavia, vorrei sottolineare la militanza sull’argomento di Anna Menghi. La sua sullo smaltimento dei rifiuti è una battaglia antica, in cui sia da sindaco prima, che poi da consigliere d’opposizione, che io ricordi non ha mai abbassato la guardia. Le fanno dunque grande onore la tenacia e la costanza dimostrate lungo questi venti anni. Una incrollabilità di fronte alla quale le figurine dei sindaci assenti si fanno ancora più sbiadite e imbarazzanti. Contemporaneamente mi chiedo – al di là degli abbracci e baci, nonché dei pontificali retorici in politichese – dov’erano gli altri consiglieri d’opposizione maceratesi.
Ci preoccupiamo oggi dell’inquinamento prodotto da un incendio, quanto per venti anni abbiamo respirato diossina prodotta DALL’INCENERIMENTO INCONTROLLATO DI TUTTI I RIFIUTI, CON IL BENE PLACIT DELLE AUTORITA’, DEI POLITICI E DEGLI ENTI CHE DOVEVANO CONTROLLARE.
Onore agli esponenti politici presenti, che comunque ci hanno messo la faccia ed hanno ricordato un impegno di lunga data sulle problematiche del Cosmari (personale quello di Anna Menghi e del movimento quello del 5 Stelle).
Quanto bisognera attendere per l’esito delle analisi…a ho capito non si può sapere come al solito …
…in effetti lascia molto da pensare che NESSUN sindaco come NESSUNA forza politica dei comuni interessati al disastro ambientale siano intervenuti a quell’ assemblea PUBBLICA, se non la sola Anna Menghi ed il Movimento 5 Stelle.
Mi domando se costoro si sarebbero sentiti in imbarazzo di fronte alle legittime domande della popolazione. forse sì … però quando si trattava di chiedere il voto…TUTTI PRESENTI !
intanto stasera a sforzacosta finestre chjiuse !!!!! 🙁
intanto a sforzacosta stanno aumentando gli appartamenti vuoti
speriamo al più presto che ci faranno sapere le analisi e come ci dobbiamo comportare 🙂
Trovo singolare che non vi sia nemmeno una sirena d’emergenza che possa essere subito attivata per allertare almeno gli abitanti che risiedono nei pressi dell’impianto.
Mica si chiede tanto: se non è possibile reperire una sirena tecnologica credo che, in qualche fondo di magazzino militare, ci sarà pure una vecchia sirena antiaerea dell’ultima guerra (http://i01.i.aliimg.com/photo/v5/331103149/Hand_Crank_Siren_LK_100A.jpg), da poter essere usata all’evenienza.
Altra cosa che trovo singolare è che si è provveduto (in tanti dicono con molto ritardo) ad allertare la poplazione solo in alcune zone, e non in altre, giustificando l’allarme/non allarme con i venti: siccome il vento tirava a destra non abbiamo avvertito quelli di sinistra; siccome il vento tirava sopra non abbiamo avvertito quelli di sotto…
Invece che scegliere chi avvertire (e chi no) non sarebbe stato più facile e più pratico allertare tutti??
Per ultimo trovo mooooolto singolare è che ancora non si capisca se Macerata (Comune) ha una Protezione Civile che funziona, oppure se i compiti di Protezione Civile sono demandati ad ambito Provinciale oppure se, all’italica maniera, tutto si risolve con “arrangiatevi”
Il cosmari è un carrozzone dove parecchi politici ci hanno mangiato sopra. Non serve un esperto per capire che la plastica compattata non prende fuoco da sola e non serve un esperto per capire che la mafia ( o le mafie) controllano di fatto il business della “monnezza” anche qui nel Maceratese.
Chi ne fa le spese ?
La popolazione come al solito.