di Gianluca Ginella
Tifoso ferito dal petardo, operato all’ospedale di Torrette ad Ancona, i medici non hanno potuto far nulla per riattaccare tre dita della mano del giovane che sono state amputate. Il dramma di Daniele Elia, 31 anni, si è consumato nel giorno del derby tra la sua squadra del cuore, la Maceratese, e la Civitanovese (leggi l’articolo). Il giovane, che fa il pizzaiolo e a Macerata gestisce la pizzeria Zerolievito di viale Don Bosco resta ricoverato all’ospedale dorico. La procura ha aperto una indagine.
Si è fasciato la mano con una sciarpa dopo che un petardo, pochi minuti dopo le 14,30 di ieri, portato da qualcuno, illecitamente, nello stadio Helvia Recina di Macerata, gli era esploso nella mano destra. Daniele Elia in quei momenti drammatici ha iniziato a correre in cerca di qualcuno che potesse soccorrerlo. «Aiutatemi, aiutatemi. La mano, la mano» ha gridato il 31enne ferito. Il giovane è stato così raggiunto da una poliziotta della questura, P. S., che fa anche la volontaria alla Croce rossa e da un carabiniere. Hanno chiamato i soccorsi, poi la poliziotta ha deciso di intervenire visto che la mano sanguinava. Si è qualificata come volontaria della Croce rossa, dunque esperta nel primo soccorso. Accanto a Elia c’erano i suoi amici, che quella mattina si trovavano anche loro allo stadio. Qualcuno di loro si è tolto un laccio della scarpa e lo ha passato alla poliziotta per bloccare l’emorragia. La situazione è apparsa subito critica ai soccorritori, a causa delle ferite alla mano. Elia, in quei momenti, gridava «E’ finita per me, è finita». E continuava a dire anche un’altra cosa «mi avevano detto che era un fumogeno, me lo potevano dire». Un intervento che ha consentito di bloccare la perdita di sangue, il giovane è stato portato all’ospedale di Torrette, ad Ancona. Lì è stato operato nel reparto specializzato di Chirurgia della mano. I medici non sono riusciti a salvare tre dita della mano al giovane. Il tutto per seguire una partita di calcio e per qualcuno che ha portato nello stadio un ordigno che era vietato. La procura ha aperto un fascicolo sulla vicenda: i reati ipotizzati sono lesioni e l’aver introdotto nella struttura il petardo. Gli accertamenti sono stati affidati alla Digos di Macerata.
(foto Guido Picchio)
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Poverino 🙁
Mi spiace un casino. segnato a vita per una partita di calcio. non ha senso. volevo dire solo questo. Marco da Citanò
Di fronte a questi fatti criminali il calcio, la competizione sportiva, si deve fermare. Qui abbiamo un giovane di 30 anni che per un atto violento di qualcuno (ha introdotto illegalmente una bomba carta allo stadio) resterà con una mano menomata per tutta la vita. Le forze dell’ordine addette alla sicurezza dello stadio devono informare l’arbitro e questi assumersi la responsabilità di interrompere la partita (anche se sarebbe meglio che la legislazione lo prevedesse). In questi casi, invece, vale la legge “the show must go on”, gli arbitri difficilmente interrompono lo spettacolo (che non è più tale). Di fronte ad atti violenti, lo sport si deve fermare. Bisogna dimostrare agli autori criminali, che in questo modo lo sport muore. Non interruppero la partita allo stadio Heysel di Bruxelles, giusto 30 anni fa, nella finale di coppa dei campioni Juventus-Liverpool, dove morirono 40 persone e 600 ne rimasero ferite. Quell’incontro fu giocato, ma per me e tanti veri sportivi quella coppa, per la tragedia accaduta, è come se non fosse mai stata assegnata. Non troverete miei commenti sul derby Rata-Civitanovese, prima dello sport conta l’uomo. Per conto mio quella partita – qualunque fosse stato il risultato – non avrebbe avuto valore. Il derby è terminato nel momento in cui l’eliambulanza con a bordo un ragazzo con le dita maciullate, da una bomba carta rinvenuta all’interno dello stadio, si è levato per trasportarlo all’ospedale di Ancona.
Tristissimo epilogo quello che si è appena concluso. Un giovane che dovrà convivere con un trauma che ne condizionerà la vita e tutto per i soliti quattro idioti che nonostante i divieti continuano a portare allo stadio bombe carta e fumogeni. Anche il servizio d’ordine comunque ci mette del suo. Biglietti nominali che non servono a niente se non mi chiedi la carta d’identità quando entro per vedere se il nome stampato sopra corrisponde, come non serve a niente se invece di perquisirmi te ne stai con le mani in tasca a parlottare del più e del meno con il tuo collega. Come non serve a niente far entrare tutti nell’area antistante lo stadio, per capirci nel parcheggio. Prima mi fai vedere il biglietto, poi la carta di identità, poi ti perquisisco poi ti faccio entrare e poi all’ingresso del tuo settore ricominciamo da capo, come accade in aeroporto. Nel caso ti trovo anche solo una sigaretta ti porto dentro e butto la chiave. Altra cosa obbligatoria dovrebbero essere le telecamenre a circuito chiuso dentro e fuori lo stadio. Comunque forza Daniele, i miei più sentiti auguri di pronta guarigione.
Mi dispiace molto queste cose non dovrebbero succedere
Cavolo…mi dispiace veramente molto per lui…
solidarietà al ragazzo……ultras samb….
solidarietà al ragazzo…….ultras samb
Forza Daniele,sono molto dispiaciuto ma i petardi allo stadio hanno rotto i coglioni….non servono a nessuno e continuiamo a difendere o far finta di nulla sapendo chi magari li fa entrare….BASTA…Daje Daniele
CIAO DANIELE, ieri ero allo stadio e sono un tifoso della civitanovese. Ho visto l’elicottero dei soccorsi arrivare e ho pensato che fosse successo qualcosa. Poi la brutta notizia, telefono che squilla e parenti e amici che dopo aver letto su CM la notizia volevano rincuorarsi sulla situazione all’helvia recina. Ho pensato al tuo dramma e al tuo lavoro che svolgi con le mani.spero che con interventi successivi potrai ristabilirti. Il mio pensiero commosso va a te, oltre ogni rivalità sportiva. Un abbraccio da uno sportivo come te.
Daje Daniele, non mollare!!!!!!!!!!!
ci rivediamo in pizzeria anche se non ti conosco personalmente verrò a salutarti e a manifestarti
Tutta la mia vicinanza
Bravo Maurobi onore e rispetto a te X le parole che hai scritto
Oltre ogni rivalità
bravo Samuele, spiegalo a quelli imbecilli che mischiano l’onore con l’idiozia
I petardi non servono proprio a nulla nè allo stadio nè da ogni altra parte.. non so quante persone ci sono in giro senza dita o senza un occhio per colpa di questi petardi!!! Fanno solamente danni. indelebili Mannaggia.
Ho rischiato di nascere in un campo di calcio. Ho respirato e sono cresciuta in quello che io definisco il mondo dello sport e….ora mi sento vecchia molto vecchia perche tutto mi sembra cosi lontano e differente. Questo non e sport , quella bellissima attivita aggregante, rilassante, eccitante, appassionante, quell isola felice capace di consentire di ritrovare se stessi la propria natura. Mio padre allenatore percepiva, quando andava bene, il cosiddetto rimborso spese che copriva malapena le spese di benzina ed i tragitti volontari per andare a prendere e portare i “suoi ragazzi”. Alla fine di ogni partita un sermone sul comportamento tenuto in campo, rimproveri a chi aveva esagerato, ci era andato pesante, autotassazioni per mancanza fair play. Mamma preparava tramezzini e crostate per le merende dei giocatori, grandi spaghettate per aggregare la squadra, a volte venivano invitate le “fidanzate”.
Casa nostra era una open house per il team, venivano accolti con i loro problemi di ragazzi e poi di uomini non solo di giocatori. Si creava il gruppo, i rapporti umani si intrecciavano, lo sport era l ispirazione il sano filo conduttore.
Noi ragazzi aspettavamo i famosissimi derby con civitanova per andare al campo a vedere e vivere e respirare quell aria cosi eccitante che partoriva divertentissimi, piu o meno osceni e cattivi , striscioni tra le fazioni; ci andavamo per vedere qualche giocatore carino, panzi che passava con i lupini si trovava ad evitare qualche “scazzottata”. Questo il peggio che potesse accadere.
E sapete qual e il paradosso? Che daniele, legato comunque al mondo sportivo, è il nipote di una delle persone che hanno fatto molto per il mondo calcistico maceratese, ispirato agli stessi ideali di mio padre ed agganciato a quell ormai “antico” senso dello sport.
Pensando a quanto serve una mano destra a un pizzaiolo… oltre alla menomazione, ovviamente. Sono fatti che feriscono la dignità umana. A certa gente, che quel petardo gli dev’essere esploso anzitutto dentro il cervello per comportarsi così, bisognerebbe non solo recapitare un avviso di garanzia, ma togliere anche il diritto di voto.
E’ una pagina amara, che trova un po’ di risarcimento morale soltanto nella solidarietà dei tifosi per bene, sia di Macerata che di Civitanova.
Forza Daniele..siamo con te..
Cavolo una bruttissima notizia, spero si possa ancora fare qualche cosa e da parte nostra propongo una raccolta fondi . A tutti noi e’ capitato di fare una sciocchezza e ci e’ andare bene, a Daniele gli ha detto male: aiutiamolo!
Vede Signor Aldo, in un altra pagina, dicevamo le stesse cose. Tantissimi auguri Daniele, le
auguro tutto il miglior recupero possibile!
buonasera.come prima cosa voglio fare gli auguri al ragazzo,anche se non lo conosco.come seconda se fosse stato piu’sveglio non lo avrebbe preso in mano,anche perche’tra un petardo e un fumogeno c’e’una grande diffirenza.auguri di nuovo
FORZA RATA,TARDELLA NON FARE LA VIGLIACCA.ACQUISTA SE C’E’BISOGNO.VOGLIO LA C2
In bocca al lupo Daniele. E grazie a tutti i tifosi che hanno espresso solidarietà. Ce la farai, stai tranquillo.
Solidarietà ad un ragazzo bravo e gentile. E basta con i bombaroli delle feste.
Forza Dani!!!!!!!! Premesso questo, mi auguro di cuore che le forze dell’ordine possano davvero riuscire a individuare gli imbecilli che hanno introdotto queste bombe allo stadio e punirli in maniera esemplare!!!! poche settimana fa avevamo detto peste e corna dei tifosi della samb che erano vanuti a macerata ed avevano lanciato delle torce in mezzo ai tifosi in gradinata… ora che dovremmo dire di un “tifoso” che accendo una bomba carta in curva e la passa ad un suo amico tifoso senza dirgli niente????? meriti la galera!
Daniele, un abbraccio e auguri di pronta guarigione.
A nome di tutta la Pgs Robur 1905 un forte abbraccio a Daniele e alla sua famiglia e sentiti auguri per il migliore recupero possibile. Forza Daniele non mollare ti siamo tutti vicini e siamo sicuri che presto sarai di nuovo al lavoro per prepararci ancora tanta splendida pizza.