Grande preoccupazione dei dipendenti della provincia di Macerata, che già nei giorni scorsi hanno fatto sentire la loro voce in una affollata assemblea (leggi l’articolo) dopo l’approvazione del maxi emendamento della legge di stabilità che prevede, tra l’altro, che per i primi due anni i lavoratori delle Province saranno ricollocati in altri uffici pubblici di Comuni e Regioni. Poi, dal 2017, scatteranno le procedure di mobilità. Mentre in diverse Province d’Italia prosegue l’occupazione, arrivano le rassicurazioni dei ministri Delrio e Lanzetta. E’ la parlamentare maceratese Irene Manzi a dare indicazioni ai dipendenti dell’ente locale: «Dopo l’approvazione della legge di stabilità al Senato si fa finalmente maggiore chiarezza sul percorso di ricollocazione dei lavoratori delle Province a seguito della riforma della legge Delrio. Le previsioni contenute nella maxi emendamento appena approvato individuano tempi e compiti precisi, che andranno approfonditi e chiariti. Essenziale è che nessuno dei lavoratori perda il suo posto di lavoro – dichiara Irene Manzi- e questo è l’impegno forte assunto dai gruppi parlamentari Pd e dallo stesso Governo con le dichiarazioni dei Ministri Del Rio e Lanzetta e del sottosegretario Bressa per non mortificare tante professionalità presenti nelle amministrazioni provinciali che in questo momento attendono e pretendono chiarezza e certezza da tutte le istituzioni coinvolte. Ci aspettano mesi impegnativi – prosegue l’onorevole Manzi – in cui il compito di tutti dovrà essere quello di seguire, insieme al Governo, alle Regioni, alle Province e ai Comuni, le fasi di attuazione della riforma del Rio, sollecitando il più possibile i soggetti istituzionali a fare chiarezza e ad assumersi specifiche responsabilità rispetto al personale da ricollocare perché vengano assicurati ai cittadini servizi efficienti e ai lavoratori il rispetto delle professionalità ed la tutela del proprio lavoro».
Sulla questione Province interviene anche Teresa Lambertucci, segretario provinciale del Pd. «Le prospettive e gli scenari di governo provinciale sono stati al centro del dibattito della Direzione provinciale Pd. Ciò che è stato concordemente condiviso, è la mancanza di chiarezza e certezze sui tempi dei trasferimenti delle funzioni, sul sistema di governance successivo a questa fase e la profonda difficoltà finanziaria della Provincia di Macerata come di tutte le altre. La preoccupazione emersa è la salvaguardia dei servizi ai cittadini, le cose fondamentali a cui questi hanno diritto, strade percorribili e sicure, scuole aperte e in sicurezza, servizi per l’occupazione efficienti, coordinamento e chiarezza delle azioni e l’individuazione delle funzioni territoriali. In questa situazione di transizione e di passaggio la posizione della direzione provinciale del Pd è quella di sollecitare la Regione affinchè intervenga prima possibile a definire gli ambiti ottimali, la fissazione e l’eventuale trasferimento delle funzioni. Ciò consentirà di garantire e potenziare il livello dei servizi ai cittadini erogati dalle attuali province e di dare certezza occupazionale ai dipendenti degli enti che da troppo tempo sono in attesa di conoscere il loro futuro. E’ evidente che, a seguito dei cambiamenti in corso, l’attuale configurazione dell’ente Provincia, sia dal punto di vista istituzionale che da quello organizzativo, non avrà più ragione di essere. Il Pd, che è la principale forza di maggioranza nel governo provinciale, intende accompagnare questo percorso di trasformazione aprendo un tavolo di confronto con tutte le forze alleate, con i rappresentanti provinciali e con i sindaci del territorio».
Tutti i presidenti e consiglieri delle cinque Province marchigiane saranno martedì ad Ancona, per sollecitare la Regione Marche a dare risposte urgenti su quali funzioni verranno assegnate alle Province, oltre a quelle fondamentali, affinchè siano chiare competenze e risorse per i servizi da offrire ai cittadini.a guidare la delegazione il presidente di Pesaro-Urbino, Daniele Tagliolin che ha sentito al telefono i colleghi delle altre Province marchigiane e, dopo aver preso la decisione di affrontare del problema il governatore Gian Mario Spacca, hanno chiesto al Consiglio delle autonomie locali delle Marche di posticipare l’orario della riunione fissata ad Ancona lo stesso giorno (nella quale si parlerà di bilancio regionale 2015 e bilancio pluriennale)«per dar loro modo di affrontare un problema ormai improcrastinabile»”. Secondo Tagliolini, «far scivolare la tempistica delle deleghe vuol dire non prendere decisioni e i consiglieri regionali che non parteciperanno all’incontro si assumeranno la responsabilità politica della loro assenza».
(a.p.)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
…CHISSà PERCHè LA LAMBERTUCCI, DIPENDENTE DELLA PROVINCIA, NON ERA PRESENTE, INSIEME AI SUOI COLLEGHI, A PROTESTARE CONTRO LA RIFORMA SCIAGURATA DI QUESTO GOVERNO!!!!??????? ..EVIDENTEMENTE LA CONDIVIDE!!!! ..EVIDENTEMENTE SARà CANDIDATA ALLE PROSSIME REGIONALI!!!!!!!!!!!
…EVIDENTEMENTE A LEI DEI CIRCA 250 DIPENDENTI CHE RISCHIANO IL POSTO NON GLIENE FREGA NIENTE!!!!!!!!!!!
…EVIDENTEMENTE, QUANDO VERRà A CHIEDERCI IL VOTO CI RICORDEREMO DI QUANTO SI SIA ADOPERATA, IN DIFESA DEI DIPENDENTI, CONTRO QUESTA SCIAGURATA RIFORMA!!!!!!!!!!!!!
..UNA DOMANDA PER L’ONOREVOLE MANZI; MA SECONDO LEI, SE NESSUNO DEGLI ENTI, SUI QUALI DOVRANNO CONFLUIRE I DIPENDENTI IN ESUBERO LI VORRà PRENDERE IN CARICO, COME PARE CERTO, CHE FINE FARANNO, DOPO I DUE ANNI, I DIPENDENTI STESSI??????????? ..GRAZIE PER LA SUA GENTILE RISPOSTA
Mi permetto di intervenire su un argomento che mi tocca in prima persona per evidenziare che Luigi Oliveri ( fra le altre cose giornalista su Italia Oggi per gli Enti locali) ha fatto una chiara descrizione della situazione.
Chi è interessato più cliccare e leggere:
http://rilievoaiaceblogliveri.wordpress.com/2014/12/19/province-la-reale-situazione-contro-la-realta-virtuale-della-propaganda-licenzimenti/
Al netto dei dipendenti provinciali, la cui sorte sembra non interessare nessuno, anzi, è importante però far notare
“.. perchè l’intera manovra non comporterà alcun beneficio ai cittadini, anche a quelli che, esacerbati dalle “inchieste” sulla inutilità delle province, sono pronti ad esultare e festeggiare in piazza per i licenziamenti?
Perchè si tratta di un colossale inganno. La legge di stabilità impone alle province non di tagliare le spese di 1 miliardo nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017, come erroneamente si scrive sui giornali. Al contrario, il volume di spesa complessivo delle province resterà uguale: circa 9,5 miliardi. Ma, di questi, 1 nel 2015, 2 nel 2016 e 3 nel 2017, le province dovranno versarli al bilancio dello Stato. Che li spenderà come crede.
Conseguenze? La legge di stabilità crea un buco spaventoso ai bilanci delle province, che pur acquisendo le stesse tasse di prima, circa 9,5 miliardi, potranno finanziare le spese connesse alle funzioni, per l’ammontare di 9,5 miliardi appunto, solo con 6,5 miliardi a disposizione.”
Sostanzialmente nulla si risparmierà, ma il risultato Renzi l’ha già ottenuto: ingaggiare la classica guerra tra poveri, rubare ai territori per ingrassare ancora il ventre molle del governo centrale.
Alessandro Bonifazi… Io c’ero eccome… Se lei non mi ha vista la prossima volta si appalesi, esca fuori dal suo anonimo nickname e vedrà che la verrò a salutare personalmente.
Ma xche per i pubblici si mobilitano parlamentari di tutti i colori e per i privati mai nessuno ??? Per devono andare a casa tutti. Se le province sono state abolite andrebbero chiuse per sempre e chi ci lavora farà quel che fanno tutti i comuni mortali quando perdono il lavoro : ne cercano un altro. Sono troppi anni che il pubblico sguazza difeso da mille protezioni ed il privato viene trattato a pesci in faccia quindi se si sbandiera sempre la democrazia, la si applichi pure mettendo tutti sulla stessa barca.
Condivido l’essenzialità che nessuno perda il lavoro. Ma no condivido che un lavoro ritenuto inutile da quando furono istituite le regioni; oggi, debba essere mantenuto a spese di pensionati per le troppe tasse incostituzionali che sono obbligati a sostenere.
Nel mondo reale, che i dipendenti della provincia conoscono poco (abituati a premi produzione in base alle non assenze) qualcuno perde il lavoro e qualcuno, pur di non perderlo, si accontenta di uno stipendio ridotto del 20/30% in attesa di tempi migliori. Cara Manzi lo spiega Lei ai dipendenti provinciali? Anche a quelli comunali e statatli o parastatali in genere?! zconvince Lei i sindacati ad avere una visione piu generale del problema Crisi?!
Vanno da Spacca….
Ma Spacca è il Governatore sostenuto da chi, visto che ora (per le prossime elezioni regionali) si candida con una lista sua fuori (ed in antitesi) dal Pd???
Perchè i Consiglieri Regionali Pd non tologono la fiducia??
Ma allora è vero che sono tutti inbullonati/saldati alle poltrone???
..LAMBERTUCCI@ ..MI FA PIACERE CHE CI SIA STATA, COMUNQUE, INVECE DI PENSARE AL MIO EVENTUALE ANONIMATO, SEMPRE UN CITTADINO SONO E LE VORREI, DA CITTADINO, FARE UNA DOMANDA, ” LEI CONDIVIDE LA RIFORMA DELRIO SULLE PROVINCE??????????” GRAZIE PER LA SUA RISPOSTA…
Certo che lo devo perdere il lavoro. Non i dipendenti, ma tutti i consiglieri i dirigenti ed anche il presidente.
Per me nessuno di loro perderà il lavoro e saranno in tanti a reclamarne il merito.
Come sempre anche questa volta faranno una legge che salverà i dipendenti della provincia :bonus per andare in pensione anticipata con i massimi requisiti .Dove vuoi che vadano non sono abituati a lavorare con il sudore in fronte come capita spesso chi lavora in aziende private.
@Alessandro Bonifazi: ha ragione, non devo preoccuparmi del suo anonimato, semmai dalle sue evidenti carenze visive
@Alessandro Bonifazi: ha ragione, non devo preoccuparmi del suo anonimato, semmai dalle sue evidenti carenze visive. Sul tema del riordino delle istituzioni territoriali, lo legge sopra il mio pensiero che si riassume nelle sue ti priorità: 1. Modernizzare lo Stato, evitare le sovrapposizioni di competenze; 2. Semplificare le procedure; 3. Rendere efficaci ed efficienti i servizi ai cittadini; 4. Garantire le funzioni fondamentali; 5. Evitare gli sprechi. Non credo che per raggiungere questi obiettivi si debba partire ragionando sul nome dell’amministrazione di appartenenza del funzionario o dell’impiegato a cui il cittadino rivolge una domanda di intervento, ma ritengo invece utile fare una battaglia sull’accessibilità (anche territoriale) ai servizi pubblici, sul loro potenziamento e sul loro coordinamento organizzativo. In questo modo peraltro si garantisce anche il diritto dei dipendenti delle province di continuare a svolgere il proprio lavoro, di crescere professionalmente e di rendersi parte di una comunità che non veda più i dipendenti pubblici come un male sociale, ma che li consideri necessari perchè al servizio dei cittadini.
È ora di fare un po’ di pulizia e di mandare a casa tutti i disertori della zappa e in questo ente ce ne sono troppi
Lambertucci@ …molto politichese… ..MA NON MI HA RISPOSTO, LA CONDIVIDE SI O NO????
Rispondo io Lambertucci, SI!!!!!
A me sembrava di essere stata chiara, evidentemente lei caro il mio Alessandro Bonifazi ha bisogno dei sottotitoli, oltre che delle lenti a contatto ;). Condivido l’idea di uno stato più snello e più efficace, se questo passa anche per l’abolizione delle province me ne faccio una ragione e tento di portare il mio contributo alla costruzione di un nuovo modello di erogazione dei servizi che garantisca i diritti dei cittadini e non mortifichi i dipendenti degli enti riformandi.
E qui che ti volevo cara Lambertucci, come interpreti il fatto che fra 2 anni circa 250 dipendenti della Provincia rischiano il LICENZIAMENTO??? …Te ne farai una ragione???
E COSA GLI DIRAI AI DIPENDENTI, STATE SERENI!!!!!!!??????
FRA 2 ANNI I 250 DIPENDENTI FARANNO COME TUTTI GLI ALTRI DIPENDENTI, DELLE AZIENDE PRIVATE, CHE SI SONO RITROVATI SENZA LAVORO…..E MAGARI ANCHE SENZA GLI ULTIMI STIPENDI…..MISERI IN CONFRONTO AD “ALTRI”!!
bene, vedo che è inutile ragionare… Di fronte al populismo delle minacce la ragione nulla può. A me stessa, ai miei colleghi e alle mie colleghe ribadisco quello che ho scritto, e cioè che la politica deve essere al fianco di chi lavora per individuare risorse da assegnare agli enti destinatari delle funzioni attualmente esercitate dalle province, e scongiurare così le sue catastrofiche previsioni su esuberi e licenziamenti. Questo è quanto contenuto nel documento della direzione provinciale del pd, peraltro ribadito con estrema chiarezza anche dall’on. Manzi. Ad majora Alessandro Bonifazi (si fa per dire).
1. Modernizzare lo Stato, evitare le sovrapposizioni di competenze; 2. Semplificare le procedure; 3. Rendere efficaci ed efficienti i servizi ai cittadini; 4. Garantire le funzioni fondamentali; 5. Evitare gli sprechi.
ACCIDENTI, FINALMENTE QUALCUNO CHE HA IL CORAGGIO DI RIPETERE PER ALMENO LA MILIARDESIMA VOLTA LE STESSE COSE.
Ma quali minacce!! ..é che lei non puó contraddire il suo capo… ..cmq ad majora e in bocca al lupo per le regionali! ..si fa per dire!!
Sappiamo tutti che non saranno licenziati. Magari spostati su qualche altro carrozzone o in cassa integrazione fino alla pensione, sempre sulle nostre spalle.
L’ importante per Renzi e per le 4 ochette che gli fanno da coro, che ha chiuso le provincie.
Ancora a parlare dei dipendenti provinciali ??? Devono andare tutti a casa e po bisognerebbe iniziare con le Regioni che sono un altro pozzo di sprechi senza fondo !!! Carissima Lambertucci, se a gestire i servizi al cittadino fossero messi dei manager privati con stipendio parametrato ai risultati ottenuti ( come nelle normali aziende private di tutto il mondo) il servizio sarebbe ottimo, veloce ed economico mentre continuano a pagare gente che ha fatto della politica un mestiere con guadagni imprenditoriali e risultati pessimi. Vi siete mangiati tutto in questo paese ed il carrozzone politico che ricicla amici degli amici non è più sostenibile quindi cominciate a levare le tende che presto la gente si riprenderà la propria dignità.
Sig.ra Lambertucci, ma un pò di onestà intellettuale mai??? Un pò di decenza? Se gli stipendi nel pubblico fossero realmente parametrati all’impegno e alle ore di lavoro, almeno si potrebbe anche essere un pò più solidali, ma così?!? Andate nelle fabbriche voi che fate politica, andate tra la gente, ve lo chiede un’elettore del PD. spendete più parole per tante azinde in crisi (leggo nella stessa sezione dello strazio dei tanti dipendenti privati stritolati dalle pressioni dell’azienda che li vuole liquidare e dei sindacati). Andate nelle aziende ora, metteci la faccia. Vi abbiamo visto solo quando siete venuti per chiederci il voto. Meno tavole rotonde tra di voi per decidere le liste, ma cercate di riconquistare la nostra fiducia piuttosto. se i dipendenti pubblici sono in esubero (e lo sono) è giusto che vadano a casa. Come si può sostenere il contrario? Perchè a loro tutte le tutele? Troppe ne hanno avute, troppi privilegi, troppi sprechi ed è per questo che oggi il paese si ritrova così.
In Italia Un spendimg review seria è impossbile da praticare, come mai. Troppe clientele?
Benissimo. Cominci la Manzi, Irene Manzi, che solo grazie al cognome che porta, il padre giudice del Tar di Ancona, che è arrivata in Parlamento con le primarie farsa del Partito Democratico di Macerata, ché altrimenti era ad un passo dalla cacciata ad Assessore del Comune di Macerata, a lasciare il suo posto da dipendente della Provincia, che tanto può vivere benissimo col suo vitalizio da deputata , ad ufo ( che ha fatto per la la nostra Provincia? Che ha fatto per le Marche? Niente, come niente ha fatto da assessora nel Comune di Macerata.
Quindi, via, uno stipendio inutile da pagare: si licenzi e viva del suo immeritato vitalizio da inutile parlamentare.
Benissimo. Cominci la Manzi, Irene Manzi, che solo grazie al cognome che porta, il padre giudice del Tar di Ancona, che è arrivata in Parlamento con le primarie farsa del Partito Democratico di Macerata, ché altrimenti era ad un passo dalla cacciata ad Assessore del Comune di Macerata, a lasciare il suo posto da dipendente della Provincia, che tanto può vivere benissimo col suo vitalizio da deputata , ad ufo ( che ha fatto per la nostra Provincia? Che ha fatto per le Marche? Niente, come niente ha fatto da assessora nel Comune di Macerata.
Quindi, via, uno stipendio inutile da pagare: si licenzi e viva del suo immeritato vitalizio da inutile parlamentare.
Il commento della sig.a Tamara Moroni merita la mia profonda approvazione.