di Maurizio Verdenelli
Cosa ci facevano ieri sera (mercoledì) al Grand hotel Brufani, in corso Vannucci, a Perugia, quel gruppetto di commensali nella sala ristorante parlando fitto fitto in marchigiano? E sopratutto chi era quella bella signora bionda alta 182 cm dall’inflessione vocale nettamente elpidiense-civitanovese e dai lineamenti inequivocabilmente russi? Semplice, era la notissima Natasha Stefanenko, laurea in Ingegneria metallurgica, conduttrice, modella ed attrice notissima in Italia e all’estero insieme con il marito, l’imprenditore Luca Sabbioni, da Porto Sant’Elpidio (18 dipendenti, ramo calzaturiero, commesse per Carlo Pignatelli ed Hugo Boss), dove la coppia abita insieme alla figlia quindicenne Sasha, studentessa di Liceo classico. Al tavolo, bevendo Sagrantino di Montefalco e qualche pietanza ‘made in marche’ e quelle propriamente umbre, insieme alla famosa famigliola, una firma altrettanto famosa della Chirurgia italiana. Un marchigiano anche lui, anzi un sarnanese: il professor Auro Caraffa, direttore della Clinica universitaria di Ortopedia e Traumatologia di Perugia, che a settembre ha ricevuto il Premio Bontà Cavalieri d’Italia (leggi l’articolo). Insieme con la moglie Manuela, anch’ella sarnanese doc. Ad accompagnarli il collega Mario Mariano, capo ufficio stampa dell’Ospedale perugino. Una cena non capita tutte le volte, sopratutto per Sasha che si è trovata di fronte l’amabilissimo commensale che sarebbe stato il suo chirurgo della mattina dopo. Un intervento, ai piedi, perfettamente riuscito cui la splendida figlia di Natasha e Luca si è sottoposta questa mattina da parte del professor Caraffa. Inutile dire, perfettamente riuscito. Una giornata di convalescenza e per domani (venerdì) sono previste le dimissioni ed insieme inizio della riabilitazione. Dice la Stefanenko, da anni con cittadinanza italiana: “Io e mio marito Luca questa mattina abbiamo accompagnato nostra figlia Sasha all’Ospedale di Perugia per completare il percorso terapeutico chirurgico che era iniziato con il professor Auro Caraffa nel mese di marzo, felici che anche questa volta sia andato tutto bene”. Natasha Stefanenko ha parole di elogio per la struttura di Ortopedia del S. Maria della Misericordia ed in particolare per il suo direttore, il prof. Caraffa :
La famiglia Sabbioni con il prof. Auro Caraffa, ieri sera, nella sala Ristorante del Grand hotel Brufani
“Lo conosciamo bene e posso dire che non è cosi frequente incontrare un medico che alle qualità professionali unisce quelle umane. Lui ha la capacità di rendere facili agli occhi del paziente e dei suoi familiari anche gli interventi più complessi. Gli siamo grati e come noi tanti cittadini delle Marche che sanno di poter contare su una struttura di eccellenza e su un personale medico ed infermieristico altamente qualificato”. E il papà di Sasha: “Conosco Perugia da molti anni, da quando frequentavo l’Università a Macerata; ci capitavo spesso per incontrare amici ed amiche che ho invidiato proprio perché il capoluogo umbro offre un’accoglienza speciale oltre alla cultura che si respira in ogni angolo . Ho sempre pensato che Perugia sia una delle città più belle d’Italia, ed aver conosciuto il prof. Caraffa mi ha permesso di tornarci e seppure di fretta mia moglie ed io abbiamo apprezzato tutto, cucina umbra compresa”. L’ intervento chirurgico alla giovane Sahsa questa volta ha riguardato il piede sinistro, ed ha avuto la durata di un’ora e mezza. “Non ci sono state difficoltà particolari – è stato il commento del prof. Caraffa-, il recupero avverrà in tempi medio-brevi, cosi come nel precedente intervento. Ringrazio i genitori di Sasha per gli apprezzamenti riguardo alla mia persona e all’ organizzazione della struttura. Sono sempre più convinto che i nel rapporto medico-paziente sia importante il rapporto fiduciario, e quello, anche in questa occasione , ci permette di superare qualsiasi difficoltà”. L’incontro al Brufani ha intanto cementato un’amicizia (“Con Luca ci siamo rivisti per il pranzo: stavolta abbiamo gustato i toscanissimi ‘pici’ con tartufo scorsone” mi dice Mario). “Mi piacciono le sfide – ha confidato l’imprenditore elpidiense ai suoi ospiti – così recito da protagonista in un film che la Casa produttrice russa presenterà a Cannes”. “Il titolo: Io e Sofia. E’ la storia di un amore incompiuto, quello di un regista italiano, Luca Moretti, che in Bulgaria incontra una bella ragazza, innamorandosene. Una love story senza lieto fine. Qualche tempo dopo, recandosi in Russia, il protagonista crede di riconoscere in una ballerina del Bolscioi l’amore perduto. Non è lei, ma il sogno di un ritorno forse impossibile, resta”. Nel film, dove recita naturalmente la Stefanenko, molto spazio alla danza, ai Grandi Balletti russi. Un dejavu, senz’altro inconsapevole ma senz’altro suggestivo ed evocativo da parte del produttore russo: insieme Ballo, Civitanova (dove la coppia ha gestìto il mitico bar Maretto nella piazza centrale) e naturalmente Enrico Cecchetti, il civitanovese maestro dei maestri di danza, alla corte degli Zar. E ieri sera tutta la famiglia era ancora intorno al letto dì’ospedale di Sasha. “Siamo in una camerata dove casualmente è occupato solo un letto, quello di mia figlia” mi dice Luca Sabbioni, a fianco a Natasha. Entrambi i genitori sono visibilmente sollevati. “Non avevamo dubbi s’intende: con il prof. Caraffa è nato da qualche tempo un rapporto d’amicizia al di là della professione per cui è celebre in Italia. Ci siamo rivolti sulle prime sull’onda della sua fama, ma poi è nato anche questo legame umanissimo. Ci siamo visti anche nella sua ‘Sarnano’ a cena, naturalmente”. “Il Ristorante? La Marchigiana. Ed ora saremo di nuovo a casa sin da domani mattina. Ci dispiacerà lascerò il Brufani in cui già in precedenza ci eravamo trovati benissimo. E Al Brufani torneremo volentieri ai primi di dicembre quando saremo ancora dal prof. Caraffa per la visita di controllo di Sasha”.
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Che notizia interessante
e a me che me ne frega a me !!!
certo alla mamma il bisturi non serve!
E nnnnnnamoooooo
ma se la N.S.ha sempre detto che l’unica cosa che non sopporta delle Marche ė il dialetto! non ci credo che stessero parlando fitto fitto in marchigiano. e poi … cui prodest?
E chi se ne frega, i comuni mortali aspettano 6 mesi per un’ecografia ma sono sicuramente meno complessati.. Comunque, complimenti per la notizia, ci voleva proprio per iniziare bene la giornata..
anche io me so operato. me potete fa n’articolo ?
No ma mi confermate la notizia che al tavolo hanno bevuto del Sagrantino di Montefalco? Me la potete confermare? Grazie
Proprio un peccato che tutti questi marchigiani migrino in Umbria, e non solo, per curarsi con un costo non indifferente per la sanità della ns regione, anche se in questo caso spero sia stata una prestazione a pagamento e non a carico del nostro sistema sanitari regionale (pare che la Regione Marche paghi 25 milioni di euro all’anno per prestazioni di suoi cittadini che si curano fuori regione).
Un delizioso spot pubblicitario di cui i protagonisti probabilmente non hanno bisogno …
immagino quanto avranno dovuto aspettare per l’intervento prenotando al CUP umbro….
poveracci.
Anche io mi sono operata in Umbria e ho invitato il chirurgo a cena a Macerata…..ma io non avevo il fotagrafo al seguito, sono solo un pincopallino qualunque, sorry.
Purtroppo per avere una prestazione accettabile e in tempi certi a volte bisogna migrare in altre regioni, con costi elevati sia per la Sanità che per il paziente stesso, è questa l’amara realtà …..
Oltrer 12.000 letture
Business As Usual
http://it.wikipedia.org/wiki/Business_as_Usual
D’ accordo con Foresi, che il Prof. Caraffa rimane un eccellente Ortopedico a cui non serve questo tipo di pubblicità e di cui dovrebbe farne a meno …
CM non sa più che scrivere!!!
pensavo avessero cenato al bar maretto
Da questo coinvolgente intreccio di vicende umane si potrebbe anche ricavare una telenovela d’ambiente medico-ospedaliero di produzione marchigiana (il titolo potrebbe essere Il Bisturi Meraviglioso).
Qual’è la notizia? Ha una caviglia particolare? ….articolo ridicolo sia per il dottore che per CM!
E ‘STI C….ZI nun ce lo mettete ?
Che tristezza……