di Laura Boccanera
«Dopo il consiglio comunale sognavo di vedere la città unita su un tema come la sicurezza, invece c’è stato uno schiaffo, la città è divisa, una parte non ha voglia di proporre soluzioni, ma ci verrà contro qualsiasi cosa noi possiamo dire o fare». Il sindaco Corvatta è ormai disilluso di riuscire a trovare un compromesso sulla spinosa questione della sicurezza, al centro ieri sera del dibattito organizzato dal Pd di Civitanova dopo il consiglio comunale aperto (leggi l’articolo). Corvatta aveva promesso delle prese di posizione e di fatti nel suo discorso stavolta non le ha mandate a dire. In primo luogo al centrodestra, ma ne ha anche per Fernanda Recchi promotrice della raccolta firme, per il Movimento 5 stelle e per il web in generale. Un discorso a tratti sarcastico, a tratti quasi “filosofico”, un mito della caverna platonico quando allude a coloro che minacciano sui social network e li descrive come abitanti di un mondo parallelo e irreale. A prendere però la parola all’inizio è il segretario del Pd Mirella Franco che parla oltre che di sicurezza reale e percepita anche di una sicurezza “costruita”: «questo non significa banalizzare il fenomeno – dice – ma non si può sottovalutare la violenza di certe affermazioni che appaiono sul web e che invitano a roghi, a barbecue e quant’altro. Gradirei anche sentire voci di dissenso su queste affermazioni pericolose, ma assordante ad esempio è il silenzio della Recchi. L’ordinanza anti accattonaggio non è la soluzione. Ciò non vuol dire che avalliamo l’accattonaggio molesto o che siamo tolleranti su chi lede il decoro pubblico. Auspichiamo un tavolo tecnico senza confusione dei ruoli». Poi a prendere la parola è il primo cittadino: «Qualcuno l’altra sera (riferendosi al consiglio comunale) è rimasto deluso – sottolinea Corvatta – in effetti abbiamo teso un tranello, abbiamo portato il ragionamento laddove qualcuno voleva solo battere il martello sull’incudine dei rom, noi abbiamo allargato il discorso, ma capisco che il pensiero per qualcuno è pericoloso, promettiamo di non farlo più – dichiara sardonico e poi passa a pungolare gli avversari politici – dov’era il movimento 5 stelle? Non pervenuto. Il vuoto pneumatico anche da parte dell’opposizione. Le loro dichiarazioni o sono mistificatorie o calunniose, nessuna proposta. E poi c’è il mondo del web che vive in una favola, o in un incubo tutto suo». Presenti all’incontro anche i sindacati di polizia, tra cui Fulvio Mercanti Siulp Cgil: «Sbagliato cavalcare l’onda emotiva, basta parlarsi su facebook, si torni ad un dialogo frontale. E’ vero che molti reati non vengono denunciati, ma le ordinanze non servono, non cavalchiamo la rabbia». Spazio poi alle domande e alle considerazioni del pubblico. Pungente Stefano Ghio presidente dell’ordine degli avvocati: «I dati sui reati non bastano più a descrivere lo stato delle cose – aggiunge – C’è sfiducia verso la politica e le istituzioni in genere e ora più che mai è necessario prendere in mano la situazione». Le conclusioni vengono affidate a Giulio Silenzi che parla di una situazione preoccupante, ma lontana da uno scenario di emergenza: «oltre ai tavoli con il prefetto e questore, che si fanno, pensiamo ad un osservatorio locale con associazioni e forze dell’ordine coinvolte per avere un focus». Altra proposta la videosorveglianza con una rete di telecamere sulle rotatorie di accesso città, utili sia alla mobilità che per rintracciare persone e auto. Lamentele anche sull’efficacia dell’operato della Polizia municipale ad esempio quando parla del fatto che una direttiva precisa del sindaco contro gli accattoni abituali è stata disattesa. «L’ordinanza non serve – conclude Silenzi – c’è già il regolamento sul decoro urbano e il codice della strada, c’è l’ordinanza anticamper, ma quanti verbali sono stati elevati dai Vigili? Urge la riorganizzazione».
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E’ tipico di chi non ha niente da dire e sopratutto nessuno più disposto a perdere tempo dietro alle solite quattro chiacchiere da cantina che sono solite uscire da questi scialbi incontri di chi non ha proprio niente da fare, quello di iniziare ad offendere. Non è colpa degli altri se non siete in grado di amministrare in maniera giusta. Ascoltando più volte le varie dichiarazioni che via via sono state fatte durante questi due opprimenti anni, mi sono accorto che è proprio il pensiero, inteso come forma di intelligenza comunicativa che vi manca totalmente. Dopo quest’ultimo tentativo di mascherare l’impotenza intellettuale che grava nelle vostre teste poco inclini ad interrogarsi, vi mettete a insultare le persone tacciandole di mancanza di pensiero perché non e contorto come il vostro. Ma che cosa o chi vi fa credere di essere intellettualmente superiori ai 40.000 e più abitanti di Civitanova compresi i bambini che cresceranno e gli anziani che per loro virtù sono più capaci a scovare l’ignoranza la dove è più radicata. Vi permettete di essere sprezzanti, proprio voi che da due anni avete perso la fiducia anche del vostro elettorato e che fate rabbrividire al pensiero che forse per altri anni non avrete quel minimo di buon senso per cui dare le dimissioni sarebbe il minimo fattibile per non continuare a far pensare che voi odiate e Civitanova e i Civitanovesi solo perché criticano il vostro malsano operato. Il nostro mondo è parallelo? Ma il vostro è proprio estraneo . Non passa giorno che invettive di tutti i tipi vi vengono rivolte e state ancora cercando un dialogo frontale che non avete mai voluto e che mi pare nessuno a Civitanova desidera più. Nell’articolo mi pare di capire che è stato citato Platone, evidentemente pensate che sia il fruttivendolo all’angolo. Con Platone per il quale politica e moralità dovevano convivere, che cosa avete da spartire? Rientrate nei ranghi e prima di dire una sola parola contate fino a cento e poi tenetevela che tanto si sa già sarà una frivolezza.
Inutile che spostate il problema sul web. Non ve ne frega niente di difendere la sicure dei cittadini. Vi interessa solamente fare affari inutili e dannosi per la cittadinanza quindi prendetevi le vostre responsabilità senza se e senza ma.
Le uniche considerazioni da tenere in considerazione sono quelle di Ghio, tutto il resto e’ noia…..maledetta noia!
Potevate dirlo in consiglio ma avete organizzato una passerella di vostri relatori per parlare di fesserie,ora in un convegno teatrino sulla sicurezza fate interventi senza confronto. Ma andate tutti a casa e dimettetevi. Nessuno di voi abita a Civitanova e avete solo cercato una poltrona. Buuuuuuuuhhhh !!!
Sono d’accordo con l’analisi di Tommaso Moro ,”non abitano a Civitanova “, morale, SE NE F O T T O N O.
Hanno fatto bene a non partecipare. Tempo perso con voi.
Il fatto è che non avete nulla da dire e tantomeno da fare. Rosicate quello che potete per i prossimi anni,perchè tanto lo sapete che alle prossime elezioni andrete a casa tutti.
Pensare che il problema di fondo da una parte sia una piazza disordinata,scomposta che si sfoga sul web con intolleranse e offese che possono essere a norma di legge perseguite è come fare a “cappellate co li passeri”.Contenere le emozioni anche irrazionali che nascono da una realtà sociale con i Tavoli e sostituendo il comandante dei vigli di cui però è bene ricordare che il Sindaco essendone il capo in testa dovevano essere governati sulla base di obbiettivi chiari e possibili è la dimostrazione di un fallimento politico.
«La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini.»
(Leonardo Sciascia)
Scusate in Consiglio Comunale avete parlato del nulla.
A casa vostra tra giocatori sul web e assopiti avevate tutti ragione.
Pinocchio e Biancaneve vivono nel mondo delle fiabe, fatevi una passeggiata in città e dopo fate i convegni.
I vigili non sono capaci, i giornalisti ingrandiscono la situazione, il web vive in in un mondo suo… quando avete finito di buttare merda sugli altri pur di non mostrare le vostre incapacità fatemi un fischio.
L’incubo di cui parlano lo vivono i civitanovesi ogni giorno che dopo sentirsi dire cazzate su cazzate, essere tassati fino allo sfinimento si ritrovano nel bronx con il compiacimento di questa giunta. Ci dicano piuttosto perché questa gente non viene cacciata dal nostro territorio: colpa delle forze dell’ordine o interessi a sostenere l’illegalità?
e invece corvatta & co. vivono nella realtà delle sensazioni e delle percezioni