Presidio alla Onis
36 lavoratori in tensione

SCONTRO TRA SINDACATI E LIQUIDATORE - L'azienda di Chiesanuova di Treia è ferma da un mese. Accordo per cassa straordinaria di un anno. Due mesi e mezzo di salari da pagare ai dipendenti. Cgil e Cisl in allarme: "Non ci rispondono". Fabbracci: "Mere illazioni, agirò legalemente per la tutela mia e dell'azienda"

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di Gabriele Censi “Ognuno si prenda le sue responsabilità, ci rivedremo in Regione”. Si conclude con una forte contrapposizione tra sindacati e proprietà il presidio davanti alla Onis di Chiesanuova di Treia.  Si alzano anche i toni ma la tensione è giustificata di fronte alla prospettiva di lasciare tante famiglie senza lavoro e salario. Un’altra triste storia di crisi che coinvolge in questo caso 36 lavoratori di un’azienda che produce piani per cucine, anche per marchi importanti come Lube e Scavolini. Una specializzazione che la rende quasi unica sul mercato ma non basta ad assicurare un futuro alla produzione dopo che un calo di fatturato di un milione di euro tra il 2011 e il 2012 ha avviato una grave difficoltà finanziaria. onis 6La Onis nasce piccola, come azienda familiare, nel 1998, e cresce costantemente in pochi anni fino a raggiungere appunto nel 2011 un fatturato di oltre 4,7 milioni di euro. Poi il crollo con la crisi e gli insoluti dai maggiori clienti come Berloni, Del Tongo, Vinova e Bontempi.  Per rafforzare la compagine societaria entra nel capitale nel 2012 la Panit srl di Mariano Guzzini  che affianca i fondatori  Renzo Fabbracci e Domenico Lorenzetti. Il processo di rilancio si ferma però a fine 2013. A gennaio  è stata chiesta la cassa integrazione ordinaria.  Il 3 marzo la messa in liquidazione con la nomina a commissario di Fabbracci e il 19 marzo arriva l’accordo sindacale firmato in Regione che conferma l’impossibilità di proseguire l’attività e l’impegno a inoltrare richiesta di cassa integrazione straordinaria a zero ore per 12 mesi. onis 5In prossimità della scadenza della pratica è arrivato l’allarme di Cgil e Cisl che hanno convocato il presidio di stamattina. Primo Antonelli (Cisl): “Telefoniamo in azienda e non ci rispondono, non abbiamo notizie sulla cassa integrazione per la quale  serve la collaborazione della stessa azienda e se l’iter ritarda ritardano anche i pagamenti , i lavoratori sono fermi con gli stipendi ad un acconto del mese di gennaio”. “Questa azienda è latitante, non dà risposte ai lavoratori, non sappiamo se la domanda è stata inviata al ministero – ribadisce Carlo Cesca (Cgil)  – ci sono anche due apprendisti con la cassa in deroga scaduta e altri 3 con contratto scaduto che svolgevano mansioni da operai e che resterebbero fuori dalla Cassa straordinaria”

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Renzo Fabbracci

L’interlocutore Renzo Fabbracci  scende davanti ai cancelli, parla con i dipendenti e rassicura: “La domanda è stata inviata, stiamo cercando di trovare un imprenditore per un affitto d’azienda che faccia ripartire la produzione, ma queste manifestazioni non aiutano” – dice sconsolato. Con lui la figlia impiegata in amministrazione tenta anche lei un dialogo difficile.  “Dovevano esserci nuovi investimenti da parte di Guzzini che però si è tirato indietro  – dice Silvia Fabbracci  – vogliamo salvare a tutti i costi l’azienda,  anche con la formula dell’affitto perché  siamo fermi con tanto lavoro che invece ci sarebbe e anche la nostra famiglia è direttamente coinvolta”.

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La serranda chiusa dell’azienda di Chiesanuova di Treia

Due punti di vista ma un solo problema che è ancora più drammatico di fronte alla condivisa valutazione che l’impresa può avere ancora mercato, servono i soldi che ancora non ci sono per rimettersi in carreggiata.  L’appuntamento ora è di nuovo al tavolo regionale in data da definirsi. Nel pomeriggio con una nota stampa il liquidatore torna sulle dichiarazioni dei rappresentanti sindacali sulla sua irreperibilità:  “Si tratta di mere illazioni destituite di ogni fondamento poste all’attenzione degli organi di stampa con la finalità di arrecare danno all’immagine personale dello scrivente ed agli interessi dell’azienda Onis srl ed in relazione al quale è stato conferito mandato ai legali di agire avanti opportune sedi di giustizia. Il liquidatore è costantemente in azienda e sta continuando a svolgere regolarmente il proprio compito per reperire in tempi rapidi una soluzione all’attuale situazione di crisi che l’azienda sta attraversando. Per il raggiungimento del predetto obiettivo il liquidatore sociale sta valutando, anche con l’ausilio dei consulenti incaricati, tutte le vie possibili per preservare il patrimonio aziendale, per valorizzare gli asset e l’immagine aziendale, per tutelare al meglio i dipendenti e garantire i creditori”. GUARDA IL VIDEO onis 7

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In primo piano Silvia Fabbracci

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