«Stavo controllando la situazione dopo due giorni di mare grosso: a un certo punto si è alzato un polverone enorme, la casa era crollata. Quando la nube si è diradata, ho visto che era rimasto in piedi solo un muro». Roberto Attaccalite, titolare del camping Regina a Porto Recanati, è stato testimone diretto del collasso di un’abitazione a Porto Potenza, in contrada Torrenova. Si tratta dell’ex casello che si trova lungo la ferrovia Adriatica. L’edificio è di proprietà di un bolognese, Gianfranco Gaiba; il padre lo acquistò nel 1967 dalle Ferrovie dello Stato e successivamente è stato ristrutturato a civile abitazione. Fortunatamente non ci sono vittime, perché Gaiba utilizzava l’abitazione sei mesi l’anno, nel periodo da aprile a novembre. Più volte il proprietario aveva chiesto interventi per mettere in sicurezza la sua casa, costruita a ridosso della spiaggia e, appunto, della ferrovia. Ma oggi, intorno alle 11, il mare l’ha portata via. L’edificio è collassato ed è rimasto in piedi solo un muro nella zona ovest, alto circa 3 metri. «Ho chiamato subito i carabinieri, avvisando del pericolo, e infatti un binario è stato chiuso» dice Attaccalite «purtroppo il mare non perdona, servono interventi che ancora non sono stati fatti. A marzo ci sarà un ripascimento che è costato oltre 4 milioni di euro, ma non crediamo che possa risolvere i problemi, in passato sono stati fatti errori dall’uomo che ha modificato l’assetto della zona».
Parla di un «disastro annunciato» il proprietario della casa, Gianfranco Gaiba. «L’incuria da parte delle ferrovie, del Comune, della Regione e della Provincia ha causato tutto questo. L’allungamento del porto di Civitanova, la realizzazione del porto canale delle Cinque Vele hanno alterato la zona idrogeologica» sostiene il proprietario. «I 4.2 milioni di euro per il ripascimento ancora non sono stati usati, li hanno mandati in gara d’appalto nel dicembre 2013, l’ultimo giorno disponibile. Hanno aspettato e poi è successo quello che è successo. Da anni chiedevo che si intervenisse per tutelare quel tratto di costa che evidentemente non interessa alla Regione – prosegue Gaiba -, che pure dovrebbe puntare sul turismo. A Porto Potenza avevo il domicilio. Ci vivevo 6 mesi l’anno, nel 2002 ho avuto un intervento al cuore e l’aria di mare per me era terapeutica, adesso ho perso tutto. Avevo investito anche 130mila euro per farci i lavori di ristrutturazione: 8 anni fa la spiaggia era lunga 70 metri, oggi il mare si è preso la mia casa. E’ stato portato via anche un plinto messo a protezione della ferrovia, realizzato nel XIX secolo». L’abitazione era grande circa 120 metri quadri, disposti su due piani, e la proprietà comprendeva anche un terreno di 200 metri lineari. «Un paio d’anni fa sono stati distrutti due edifici a sud della mia proprietà, questa volta è toccato a me. Mi dispiace anche per tutti i gestori di attività commerciali, che conosco da cinquant’anni, che ogni anno spendono dai 20 ai 40mila euro per interventi che non servono ad altro che a tamponare. Ripeto, questo è un crollo annunciato» conclude Gaiba, che ha annunciato di aver chiesto i danni alla Regione Marche per il crollo della sua casa. Sul posto i carabinieri, oltre al personale tecnico di Rfi.
(servizio in aggiornamento)
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Il disastro è garantito, più che annunciato..
In Regione hai cercato la persona giusta o quella sbagliata…??? Sempre… se… sei riuscito a trovare un responsabile…!!! Forse… chissà… probabilmente… ma non ci credo… tra 4/5 anni riuscirai a sapere qualcosa della tua “ex” o “fu” casa…!!!
nuuuuu la famosa casa!! era annunciato altro che
disastro annunciato ?? Dalla natura annunciato sicuramente … Uno si compra una casa in passato usata per altri scopi a due metri dall acqua, e ora che la natura ha ripreso il suo spazio, dobbiamo pagarla con i soldi pubblici ?? Qui siamo tutti pazzi !!!
Cotechini,
i soldi pubblici vengono dilapidati per tante di quelle corbellerie che mi sembra davvero fuori contesto la sua alzata di scudi. Questo signore, che da tempo chiede interventi di manutenzione e ottiene per risposta picche, adesso a chi dovrebbe rivolgersi? Il lungomare di Porto Potenza subisce puntualmente smottamenti, con nocumento serissimo per operatori turistici e commerciali, oltre che per gli abitanti. Siccome si dà il caso che la gente vorrebbe viverci e lavorarci, a Porto Potenza, io credo che sarebbe ora (già passata in verità…) che qualcuno se ne facesse carico una volta per tutte.
Povera Italia
Personalmente, credo che un’abitazione non dovrebbe stare nella posizione in cui si trovava quella del signore in questione. Con questo non voglio assolutamente dire che la colpa è del signor Gaiba ma dello Stato che ha permesso il passaggio di destinazione d’uso dell’edificio. Quella struttura era destinata per uso della Ferrovia come casello, al momento in cui non serviva più, non sarebbe dovuta essere messa in vendita, o per lo meno non sarebbe dovuta essere trasformata in civile abitazione. Con questo voglio dire che ormai il danno è fatto, e che il signor Gaiba si trova con un mucchio di mattoni (forse neanche quelli), per cui mi auguro che ora, lo Stato, non butti dei soldi per riedificare un’edificio nello stesso punto, perchè sarebbe un’ulteriore spreco di denaro dei contribuenti.
la colpa é del sindaco di porto recanati..sempre sul giornale a dire cosa fa,in realtà nulla,solo vendere a privati per un porto turistico o un residence..complimenti alla ubaldi ed alla sua giunta
sig. Davoli , mi tolga la curiosità …lei che farebbe per arginare l acqua del mare ?? Non mi risponda le scogliere !!!!! Concordo pienamente con il sig. Bacaloni …
e con lei anche il comune di potenza picena,altri che pensano ai propri interessi che c quelli del paese,a seguire la regione che pensa alle centrali biogas o i rigassificatori
E’ assurdo continuare a pagare con soldi pubblici i danni arrecati ad abitazioni che si trovano in luoghi dove non devono stare, cioè vicino al mare, in zone esondabili ecc…….
La colpa è di chi concede certe varianti sia alivello urbanistico che di destinazione d’uso……è semplicemente assurdo che tutti debbono pagare le scelte sbagliate di consiglieri comunali e dirigenti…….. la colpa non è mai del privato ma è del/dei pubblici ufficiali che firmano, o dei consiglieri che votano………..questa storia finirà quando i danni li pagheranno loro in persona che autorizzano cambi di destinazione o varianti…………
o pà se uno se compra na palafitta in mezzo all’acqua poi non se pò lamentà col comune eddaieeee…..
Signori i vostri commenti sono insensati, allora se quella casa non doveva stare li, non avrebbe nemmeno dovuto pagare l0’IMU, l’immondizia e non avrebbe dovuto fare rendita catastale. Visto che il signore, presumo che pagasse tutte queste tasse e il danno è stato causato dall’incuria della Regione, Provincia e Comune e forse anche da chi ha permesso la vendita di quella abitazione che penso, che visto che era di proprietà delle Ferrovie dello Stato, sia andata nelle casse dello Stato è giusto che quel signore sia risarcito!
scusate ma di chi è la colpa???? del brutto tempo??? o dell’abusivismo con cui si costruiscono le case, delle autorizzazioni che vengono date?? dovrebbero pagare sia il proprietario dell’abitazione, il costruttore e colui ha autorizzato la costruzione. Basta utilizzare i soldi pubblici per errori degli altri. Devono pagare SOLO i responsabili………..cosa che in Italia è molto ma molto rara,,,,,,,,,,,,
Tutto cio’ che prendi al mare il mare poi se lo riprende.
Sono molti i tratti di costa (portorecanati,portopotenza,p.s.elpidio……..) dove il mare ha causato seri danni. In queste zone, ma anche da altri parti si verifica la stessa cosa, sono,nel tempo, state realizzate opere,porticcioli ecc. togliendo al mare ed anche cambiando il movimento delle correnti. Il mare in questi casi pazientemente aspetta e poi, improvvisamente, da qualche altra parte si riprende tutto con gli interessi.
Spesso la responsabilità non è degli amministratori di quei luoghi o di quei cittadini che in quei luoghi hanno investito, ma di chi, in altre zone, ha realizzato, o permesso, certe opere.
Il mare è generoso, ma geloso delle sue cose e vuole rispetto.
era in regola la costruzzione…??? NICK
non so a quando risale la costruzione dell’ex casello (risistemato per abitarci), crollato ieri, ma sta di fatto che 30-40 ani fa, li la spiaggia era di decine e decine di metri e dove i problemi ambientali non erano nemmeno accennati dagli ambientalisti (le battaglie sulla natura e l’ambiente delle associazioni ambientaliste erano ai primi vagiti) e nessuno avrebbe immaginato che nel corso dei decenni a venire l’erosione costiera e le mareggiate impetuose avrebbe fatto quello che da un po di anni stanno facendo alla costa. Se si dovesse oggi come oggi costruire lungo la costa infrastrutture tipo ferrovia, o strade o case non penso che nessuno darebbe più autorizzazioni per fare queste opere cosi vicino al mare (per fortuna).
Ma quale palafitta in mezzo all’acqua???…Quando queste persone comprarono la casa più di cinquant’anni fa tutto era fuorché una palafitta in mezzo all’ acqua cara signora.Se le cose non le sapete e sapete solo parlare a vanvera, state zitti che fate più bella figura!
Ma quale palafitta in mezzo all’acqua???…Quando queste persone comprarono la casa, più di cinquant’anni fa, tutto era fuorché una palafitta in mezzo all’ acqua.Se le cose non le sapete e sapete solo parlare a vanvera, state zitti che fate più bella figura.
Se perdete cinque minuti a parlare con i vecchietti della zona, quelli che conservano memoria sufficiente, scoprirete che oltre la ferrovia proprio in quella zona i contadini ci tenevano i maiali, erano tutti campi tenuti a gerbido per il pascolo ed il mare se ne stava distante dalla ferrovia. Il casello probabilmente serviva per l’attraversamento verso quei poderi o quelle catapecchie che c’erano, perchè in quegli anni c’erano varie strade che scendevano diritte come un fusi fino al mare, la strada la regina superstite e la strada dei pianetti li vicino fanno da testimoni silenziosi, attraversavano la ferrovia e arrivavano direttamente alla costa dopo un mezzo chilometro. Poi piano piano il porto di Civitanova e le scogliere sia a sud che a nord sono state costruite proteggendo i centri abitati, ma contribuendo all’erosione della costa non protetta come in quel punto, l’eliminazione della pineta che faceva da argine per ragioni che ovviamente sfuggono ai più hanno fatto il resto. Il mare è avanzato nei punti in cui ha trovato sfogo metro dopo metro anno dopo anno, eppure chi direbbe che le scogliere ed i porti sono un male ? e chi sarebbe così stolto da non capire che aggiungere scogliere in tutti i punti non farebbe altro che scoprire altri punti deboli del territorio ? E in tutto questo il signor Gaiba, non ha anche lui ragione ?