di Laura Boccanera
Il caso farmacie torna a far discutere la maggioranza. Ieri sera le liste si sono incontrate con un ordine del giorno che prevedeva la discussione sulla vendita delle farmacie dopo il “patatrac” che ha fatto emergere in maniera palese i dissidi interni fra il Presidente del Consiglio Ivo Costamagna e il segretario comunale Piergiuseppe Mariotti. Dal confronto è emerso un dibattito piuttosto acceso con una parte della maggioranza contraria alla vendita delle farmacie, come la lista Uniti per cambiare e Federazione della sinistra, mentre pro vendita sono Pd e la lista La nuova città. Il sindaco, tra l’incudine e il martello, prende tempo e traccheggia. Ma agitazione arriva anche da 22 dipendenti delle farmacie che con una lettera firmata esprimono rammarico per aver saputo solo tramite i mezzi di informazione della notizia di ristrutturazione dell’azienda e dell’ipotesi di vendita di alcune farmacie con relativo accorpamento in Atac. “L’amministrazione seppur ha il diritto di escludere dalle sorti della stessa Azienda le considerazioni dei professionisti che ci lavorano da più di 20anni – scrivono i farmacisti – poteva certo confrontarsi con gli stessi per una valutazione più omogenea. Amarezza quindi per non aver mai avuto un confronto serio con l’attuale e la precedente amministrazione, ma anche per le modalità di comunicazione”. I farmacisti rimproverano al sindaco di aver difeso le farmacie comunali e tirano fuori un articolo del 1997 quando Corvatta si dichiarava contrario alla vendita e privatizzazione delle farmacie. “La nostra contrarietà va oltre il futuro occupazionale, circa 22 dipendenti – continuano nella nota – ma esprime un concetto di solidarietà sociale anche di natura storica e politica perchè stride il concetto di una vendita parziale delle farmacie per poi immediatamente inserire nella gestione un ulteriore sede nel centro commerciale”. Il riferimento è legato all’apertura della nuova farmacia prevista nella zona commerciale Aurora nei pressi della nuova fiera: “Se occorre dismettere un’azienda perché si va verso nuovi investimenti? – concludono – è necessario un incontro tempestivo con l’Amministrazione Comunale al fine di costruire i presupposti per un confronto vero teso ad accrescere la qualità del servizio reso alla città, salvaguardando e valorizzando le professionalità esistenti”. Sul caso nel frattempo però spunta anche un parere dell’avvocato Federico Valori che fa riferimento ai pareri della Corte dei Conti sezione delle Marche che evidenzierebbe un problema legislativo sull’accorpamento delle farmacie.
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Due osservazioni, dopo aver letto l’articolo………….
1)per sistemare la questione CivitaPark con tanto di mancate consegne entro maggio 2012 (cioè ampliamento di via Einaudi a 4 corsie fino all’innesto della superstrada; nuova Fiera), e polizze fidejussorie farlocche…….l’amministrazione Comunale di Civitanova Marche si è inventata il Palas per la Lube che con un nuova concessione sarà un colpo di spugna sul passato e comporterà che il Comune da parte lesa che deve riscuotere, dovrà tirare fuori 2,5 milioni di Euro almeno……….. la vendita delle 2 farmacie serve a trovare la copertura economica per questa operazione…………. questo cari Farmacisti Comunali è il motivo per il quale vi vendono………..quindi per sistemare le inadempienze di imprenditori privati andiamo a vendere 2 pezzi di una azienda pubblica tra l’altro in leggerissimo attivo e che potrebbe essere gestita molto meglio dando maggiori utili e essere usata come calmiere per i prezzi di mercato………..
2)Spunta poi il parere dell’Avv Federico Valori sulle difficoltà di accorpamento delle farmacie……… forse sarà uno strano caso di omonimia, ma con la DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE N. 266 Del 23-07-13 si nomina un Avv Federico Valori come avvocato del Comune nella “questione CivitaPark”. quindi non mi sembra proprio il miglior professionista,inteso come parte terza indipendente, per dare pareri legali sulle farmacie visto che poi una Farmacia si vuole aprire proprio lì…………. e visto che le risorse economiche derivanti dalla vendita delle farmacie andrebbe proprio a sanare la situazione CivtaPark…..
Inoltre si potrebbero scegliere diversi legali per far lavorare un pò tutti e non sempre gli stessi….. a meno che non si ritengano i soliti noti dei geni omniscenti a differenza di tutti gli altri professionisti del settore considerati evidentemente poco capaci……..visto che non vengono mai incaricati…………
Esprimo piena solidarietà agli impiegati delle farmacie comunali in quanto, come avevo scritto anche nel precedente articolo, hanno sempre dimostrato professionalità e disponibilità nei confronti di chi vi si rivolgeva. Oramai sta diventando una barzelletta o forse una tragicommedia: prima sembravano contrari quelli del PD i cui assessori non avevano firmato la delibera di giunta e dall’altra parte tutti gli altri firmatari; ora invece sembra siano favorevoli quelli del PD mentre si tirano indietro la lista di Corvatta e rifondazione comunista, i quali assessori l’avevano firmata. Gli unici coerenti sono quelli della Lista LA Nuova Città, anche se non condivido la loro posizione. Addirittura è da precisare che è al vaglio del Parlamento una proposta di legge che, se divenisse esecutiva, porterebbe all’obbligo di vendita delle quote di tutte quelle società in cui gli enti pubblici posseggono azioni e che risultano in perdita da due anni consecutivi, non facendo menzione di quelle che sono in attivo. Allora perchè chiudere due farmacie ed invece tenere in piedi altri carrozzoni? ma non era nel loro programma la cancellazione di tutti i CdA per mantenerne uno solo? Quanta falsa popaganda e quanto fumo buttato negli occhi degli elettori.
Anch’io sono solidale con il personale delle farmacie comunali. Sono cliente da moltissimi anni ed ho potuto apprezzare la carica umana di tutto il personale oltre che la loro preparazione e competenza.
Solo un appunto mi sento di fare a chi ha la responsabilità della gestione dell’Azienda: Se si vuole prestare sempre più attenzione alla propria clientela, le farmacie comunali, tranne una, mi sembrano sottodimensionate come personale. E’ raro trovare più di due persone in farmacia, una delle quali alle prese con mansioni più da commesso che da professionista, come mettere a posto i pacchi, ad esempio, (entrando nelle private ce ne sono di più) per cui se hai un problema particolare ed hai bisogno di un pò più di attenzione devi armarti di pazienza ed aspettare che la fila sia esaurita. Io non ho problemi, sono pensionato, ma ho notato che chi ha fretta sbuffa e se ne va. Forse è anche per questo che hanno pochi utili? Vendono poco?
E’ un peccato, perchè penso che come potenziale ne abbiano molto di più, rappresentando la metà delle farmacie della città, sebbene dislocate perifericamente.
Il programma del centro sinistra è per l’accorpamento di tutte le partecipate e ciò é che si vuol fare, il programma è stato firmato da tutte le liste e i partiti che fanno parte di questa maggioranza, compresa la lista del Sindaco Uniti x Corvatta.
L’accorpamento olòtre che una volontà politca di questa giunta è anche un obbligo di legge che prevede che sia fatto entro il 31/12/2013, salvo un possibile sliattamento dei termini al 2014. Perciò nessuna volontà di disfare di un aptrimonio, o svendita per incapacità di amministrare , mi sembra che l’attuale Presidente stia ottenendo dei risultati che porteranno ad un utile sull’oridne dei 100mila € , oltre ad aver portato il magazzino a ottimi risultati di gestione ed espandere la rte di vendita a farmacie dei comuni viciniori, il Presidente sta dimostrando di aver ingranato al marcia giusta.
Non è in discusione il posto di lavoro di nessuno, dovendo aprire una nuova farmacia in caso di dismissione di una o due farmacie il personale verrà assorbito dalla nuova farmacia.
Quindi se pur condividendo di una necessità di confronto tra amministrazionee Farmacie, che spero il presidente voglia adoperarsi per questo, non reputo motivato lo stato di preucccupazione che i dipendenti hanno inteso dimostrare.
La speculazione sulla non presenza degli assessori del PD non ha nessuna lettura di natura politca, Il PD ha firmato il programma, ha discusso in maggioranza con tutti i partiti e questa decisione era stata condivisa da tutti.
@gian berdini
Leggendo il comunicato dei farmacisti, mi sembra di capire che la loro preoccupazione deriva dal fatto di “non sapere” notizie circa il loro futuro. In un Paese dove il timore per la perdita del posto di lavoro è l’assillo quotidiano, forse se fossero stati informati sulle reali intenzioni nei loro confronti non si sarebbe arrivati ad una “manifestazione”.
Anch’ io sono solidale con il personale delle farmacie e penso proprio che la loro preoccupazione sia quella di perdere il posto di lavoro in questo periodo di crisi. Certo che da una giunta di sinistra cancellare posti di lavoro è proprio il massimo delle scelte.
ARTICOLO DI OGGI SUL CORRIERE ADRIATICO:
QUEST’ANNO IN CASSA 400.000 EURO
LE FARMACIE COMUNALI MACINANO GLI UTILI
Unico problema è che si tratta delle comunali di Ascoli Piceno.
CORVATTA DIXIT “Consegnare le farmacie ai privati significa solo manifestare ai quattro venti la propria incapacità di amministrare.”
Scusate, dimenticavo di dire che si trattava di Claudio CORVATTA e non di Claudio Tommaso CORVATTA. TUTTO UN’ALTRO LIVELLO. SCUSATE DI NUOVO
@gian berdini Lei parla di programmi elettorali, io parlo di servizi alla cittadinanza; due cose ben diverse. E poi la legge non credo dica di chiudere le farmacie bensi di accorpare i carrozzoni dei CdA. Assodato che lei assicura non ci siano licenziamenti, non credo che tutti gli anziani abbiano l’auto o i diversamente abili sempre qualcuno per poterli trasportare. Lei o io o altri possono scegliere, loro no e percio’ perche privarli di un servizio? politica significa essere vicini alle esigenze di tutti, anche di chi spesso non ha voce per manifestarsi.
@diomedi Lei parla di servizi alla cittadinanza? Parlava di servizi alla cittadinanza anche quando come presidente dell’ordine dei farmacisti ha negato la possibilità a Macerata di avere una farmacia nelle tre vie? Quella farmacia non dava forse servizi ai residenti (ben 3.200) di quel quartiere?
Suvvia …indossi sempre la stessa giacca, la prego
@ ariesmc purtroppo lei e’ un po’ disattento cadendo in un errore di persona. chi scrive non e’ luciano ma marco diomedi e spero che il suo pollice verso giu sia x la persona e non per il commento. cmq voglio dire che per il pres. io nutro stima personale
Civitanova Marche:
farmacie 5
fatturato 7 milioni di euro
utile 50 mila euro
Ascoli Piceno:
farmacie 4
fatturato 5 milioni di euro
utile 400 mila euro
forse questa differenza è dovuta all’incapacità dei politici che amministrano?
METTIAMO DEI VERI AMMINISTRATORI AL POSTO DEI POLITICI
Si proceda rapidamente alla vendita delle farmacie. Le farmacie comunali (vale per tutta Italia) non hanno più ragion d’essere. Con la vendita si potrano recuperare risorse da destinare ad altre attività prioritarie per l’amministrazione comunale.
@Franco Sma
Incuriosito dal suo commento, ho cercato qualche dato su internet ed ho notato che il bilancio delle farmacie comunali di Ascoli Piceno fa parte integrante del bilancio del comune e pertanto compensa l’attivo della farmacie con il passivo del comune : l’utile resta tutto nelle casse comunali.
Le farmacie comunali di civitanova, invece, sono organizzate in SPA, con tutte le spese che una forma societaria del genere comporta; non solo, ma la SpA, paga direttamente la sua quota di tasse allo stato (con le aliquote che sappiamo) e solo la parte restante va al comune.
Ora sarebbe da conoscere il perché da una parte si può attuare un simile sistema gestionale e dall’altra invece no.
@pigi 78
ho abbastanza anni da dire che quasi tutte le privatizzazioni che ho visto fare si sono rivelate un pessimo affare per i consumatori: benzina e assicurazioni insegnano su tutte.
La polemica e le divisioni in seno alla Giunta e alla maggioranza sono in parte criptate.Quello che si riesce a capire è che su questa vicenda più che un dibattito chiaro e scelte strategiche sui beni pubblici e la possibilità di renderli efficienti ,alienarli o altro sembra di assistere ad un confronto pericolosamente superficiale dove in filigrana si intravedono disegni elettorali più che strategie per il rilancio della città nel
La vendita di beni pubblici è cosa complessa .Questo premette uno studio serio approfondito del loro rapporto con la città e i bisogni reali dei cittadini,i costi e il loro valore di mercato,ecc .Fatto questo lavoro che non può essere affidato a qualche ufficio interno ma ad agenzie qualificate si apre senza tempi sfalsati la discussione con i soggetti interessati,i sindacati,i dipendenti e su come e dove investire il ricavato.
Queste sono le condizioni serie e concrete a cui non ci sottraiamo nel confronto senza avere in tasca soluzioni e pregiudiziali.
Anche in questa eventualità si apre la grande questione mai realmente affrontata sul rapporto con i cittadini e le forme da decidere per il Bilancio partecipato.
Invece di tutto questo c’è grande confusione sotto il cielo della Giunta e della maggioranza. Invece di aperture alla discussione alla città tutto si discute nel Palazzo
Quel che è noto sono solo proposte assurde di vendita tipo “spezzatino” delle Farmacie con lo scopo di fatto palese di creare una provvista finanziaria per realizzare il Palas di vendita per operare investimenti prioritari in infrastrutture e manutenzioni dall’altra oppure c’è chi resta in silenzio annusando il vento che tira e chi punta sull’accorpamento salvifico all’ATAC.
Sulle Farmacie Comunali di certo una riflessione va fatta sul loro effettivo ruolo e spiegata la scarsa produttività economica. Se questa riflessione e chiarezza la fa solo chi le ha dirette e le dirige si resta solo e sempre nell’ambito dello scontro politico.
E’ questa assenza di chiarezza che genera allarmismi e preoccupazione anche fra i dipendenti delle Farmacie Comunali.
Purtroppo anche in questa vicenda è sempre la vicenda Palas e i soldi necessari che fa capolino.Dove stanno in tutto questa confusione la politica,le firme di accordi annunciati di mezza estate ?
Dove sta la chiarezza e la trasparenza con la vicenda Civita Park sulle fideiussioni fasulle ,sulla controversia davanti al Tar fra la società e il Comune per gli oneri concessori contestati dalla stessa,se il Comune va verso una “transazione” o a sentenza ,ecc?
E la commissione di Indagine sui grandi centri commerciali invocata da Ivo Costamagna pena le dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale che fine a fatto ?
Troppa confusione politica.
Confusione anche per praticare l’accorpamento delle Farmacie all’Atac.Non possiamo non notare che c’è un tentativo di parlare di accorpamento prossimo venturo che ha il sapore di silenziare chi da sempre lo propone ma non lo spiegano e dopo più di un anno di governo non si è nemmeno avviato.C
osa diversa è stato invece per le poltrone che in Atac sono aumentate.
L’accorpamento in una sola Multiservizi che SEL aveva ipotizzato e condiviso non sta nella presunta difficoltà tecnica ma quanto nella reale situazione dello stato patrimoniale e della forte esposizione bancaria dell’Atac. Se la strada è l’accorpamento delle Partecipate,delle Farmacie Comunali in un unico ente allora la pianificazione dovrebbe partire dal commissariamento delle aziende partecipate,lo scioglimento e la costituzione di una Multiservizi.
Purtroppo quello a cui si assiste è una sorta di mercanteggiamento partitico dove sullo sfondo c’è il grosso equivoco e ambiguità politica della situazione con la Civita Park,il destino della nuova Fiera e la vicenda del Palas,il Bilancio consuntivo e l’impiego dell’avanzo di amministrazione annunciato e il Bilancio Preventivo.Questi due importanti documenti contabili ad oggi sono un mistero.
Crediamo che ci sia quanto basta e avanza perché la Giunta e la maggioranza cambi registro e si presenti alla città con idee e proposte chiare con la disponibilità a confrontarsi realmente evitando come successo in passato un confronto monco giustificato con l’emergenza dei tempi stretti che ha portato il pappocchio dell’IMU ai massimi livelli e non solo.
Lamentare la macanza di comunicazione tra amministrazioen e dipendenti dele farmacie, può trovvare comprensione anche da parte mia. Credo che ci sia malafede in questo, POTEVANO CHIEDERE AL PRESIDENTE DELLE FARMACIE.( malafede non da parte dei dipendenti) . La cosa è nota a tutti in campagna elettorale lo abbiamo detto. C’è molta dietrologia in tutto ciò le affermazione di “presunti saggi” sui motivi per cui si accorpano all’ATAC, dietrologia , disinformazione e non conoscenza dei bilanci dell’ATAC. La questione viene usata solo per alzare al polvere. Mischiare civita park e farmacie e palazzetto serve solo a fare demagogia. Non c’è neessu7n patteggiamento c’è solo il tentativo di mantenere fede agli impegni di programma, e fare fronte ad un comune che non ha più capacità mutuativa, e le vendite delel farmacie servono a ridurre a chiudere palcuni mututi , liberare spazi di spesa e accedere al BONUS de D.L. 13-8-2011 n. 138
Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, Art. 5 Norme in materia di società municipalizzate. questa misura delel dismissioni si rende necessarie dai continui tagli che il governo fa agli enti locali, ai vincoli del patto di stabilità,e al fatto che a precedente giunta ha speso tutto lo spendibile in pochi mesi tagliando fondi per il futuro della città. Quello che mi duole che la destra ride e la sinistra ,una parte , fa dietrologia e spara ad alzo zero su questa giunta.
I SERVIZI delle municipali, ma fatemi il piacere! I prezzi sono come se non piu alti delle private e stanno sempre attenti a spaccere l’ora di chiusura, anzi…
Il confronto di Franco con Ascoli, è simbolico! Vai avanti Mariotti!!
Andate su questo link e capite perchè le cose vanno diversamente ripsetto a Civitanova
http://www.valtiberinainforma.it/news/trend-positivo-per-le-farmacie-comunali-alla-farmacia-n-1-incassi-aumentati-del-15-dopo-l-ampliamento
@Rick Massi leggi per favore
@Rick Massi
Io penso che quelli delle farmacie siano capaci di difendersi da soli e se non lo fanno avranno le loro buone ragioni, forse sono stati consigliati in tal senso. Mi perdoneranno se dico qualcosa io.
Io parlo da cliente assiduo che si sente solidale con loro essendo stato nella sua vita lavorativa un dipendente pubblico. Mi sembra molto sbagliato intervenire senza informarsi, almeno io cerco di farlo, come avrete potuto evincere dagli interventi fatti in precedenza o nei commenti ad altri articoli.
Come detto sono cliente da molti anni e in alcuni aspetti posso intervenire a ragion veduta,alcune cose per conoscenza diretta, data la mia età , altre cose le ho lette perché mi piace tenermi informato.
Le farmacie comunali le ho scelte perché da sempre mi hanno dato più affidamento nel consiglio; forse sbaglio ma mi è sempre sembrato (senza voler mancare di rispetto ad alcuno) il più disinteressato visto che a volte mi è capitato che mi abbiano consigliato il prodotto che più si adattava a me, anche se era il meno caro.
Ho letto, nell’articolo riferito a Corvatta Padre , il passaggio circa l’importanza delle comunali in occasione degli scioperi delle farmacie private. Facendoci mente locale mi sono ricordato che in effetti l’ultima “assistenza indiretta”, così la chiamavano allora, risale ad oltre 35 anni fa, quando le comunali non aderirono e c’era la ressa nelle loro 3 farmacie perché la gente veniva anche dai paesi vicini; da allora non mi ricordo più sia stata proclamata a Civitanova. Per i più giovani vorrei spiegare che l’assistenza indiretta consisteva nel pagare di tasca propria le medicine in farmacia, qualunque fosse stato il loro costo, per poi farsi rimborsare dal servizio sanitario nazionale.
Pensate che se non ci fossero state le Comunali sarebbe stato così?
Quando ho avuto bisogno dei Pannoloni per mia suocera, mi toccava andare sempre presso l’ospedale di zona per prenderli. Ad un certo punto il servizio fu portato in farmacia grazie all’adesione dapprima delle sole farmacie comunali (mi dissero che i privati si erano rifiutati perché lo consideravano poco remunerativo) poi si accodarono anche i privati.
Hanno fatto da stimolo oppure no?
Per il riferimento ai prezzi e al rispetto dell’orario: io non so se lei si serve nelle comunali oppure no, io posso dire che mi sono sempre trovato bene, tranne una parentesi nell’ultimo anno e mezzo o forse due dove in effetti gli sconti sono quasi del tutto scomparsi. Alla mia richiesta di spiegazioni mi è stato detto che era una scelta del CdA in carica, a dimostrazione che le scelte dipendono sempre da chi comanda.
Nella mia vita lavorativa, nell’ufficio dove lavoravo io, i risultati erano più o meno buoni a seconda del dirigente di turno il quale pensava di organizzare il lavoro secondo le sue idee piuttosto che seguendo una logica organizzativa. Mi pare di capire che lei nel pubblico non ha mai lavorato ed allora sappia che a me fa molto arrabbiare quando vedo i servizi televisivi in cui molti fanno i furbi nel timbrare i cartellini. Recano un danno di immagine pazzesco a tutta quella moltitudine di persone che, come me, facevano il proprio lavoro correttamente. Per quanto riguarda il rispetto dell’orario di lavoro, a parte che è successo diverse volte di constatare di persona che fino a quando c’è gente la servono ben oltre l’orario di chiusura, ma a volte è la stessa dirigenza che richiama al rispetto dell’orario perché altrimenti debbono poi corrrispondere lo straordinario e quindi aumentano le spese.
Per il suo riferimento al paragone con Ascoli si legga anche il mio commento al riguardo e magari, se vorrà, potrà approfondire anche lei e spiegarmi perché anche a civitanova non potrebbero essere gestite direttamente e quindi far fermare quì anche la parte che se ne va in tasse allo Stato.
Mi scusi se la mia può esserle sembrata una reazione fuori luogo ma non ci sto a sentire sempre che pubblico è male: andrebbe bene se io dicessi che tutti i privati sono un branco di evasori e chi ci lavora li asseconda facendo gli straordinari in nero? Evidentemente no. Ed allora discutiamo sui fatti e non sui luoghi comuni.
Forse il signor rik massi non è un abituale frequantatore delle farmacie comunali, altrimenti si sarebbe accorto che è prassi comune per chi vi lavora prolungare l’orario di chiusura, sia mattutina che serale, oltre quello stabilito. Se raramente capita che sia rispettato sarà forse perchè anche i dipendenti che vi lavorano hanno una loro vita privata e incombenze familiari a cui provvedere??? Rifletta e non apra la bocca solo per farle cambiare aria!!!