Symbola mette a confronto un Italia positiva di aziende che sfidano la crisi, tante esperienze fatte, raccontate qui dalle imprese e tanti buoni propositi della politica, raccontati qui dai politici. “Pronto, sono a Treia per parlare dell’Expo 2015”, “Dov’è in Turchia?” L’aneddoto lo racconta Aldo Bonomi, una telefonata che ha ricevuto da un collega, il direttore Aaster sintetizza così una lontananza che per un giorno è stata colmata, c’erano sottosegretari, ministri e parlamentari a discutere con i rappresentanti della economia che tira, l’Italia reattiva, competitiva e vincente, soprattutto sui mercati globali, quella fotografata dal rapporto sulle ‘Geografie del nuovo made in Italy’ realizzato dalla Fondazione Symbola con Unioncamere e Fondazione Edison. Il Paese esprime quasi mille prodotti con saldo commerciale attivo da record, tale da mettere a segno un attivo di 183 miliardi di dollari. Anche proposte curiose sono venute dai tanti interventi come quella di dare in comodato al Delaware un po’ di opere d’arte chiuse negli scantinati dei nostri musei per promuovere il paese.
“Un rapporto che, senza nascondere le difficoltà del nostro mercato interno, – dice Fabio Renzi, segretario di Symbola- misura la competitività del sistema produttivo italiano non con parametri antichi e obsoleti, come la quota di mercato detenuta sull’export mondiale, ma con un nuovo indicatore capace di cogliere e leggere in modo assai più fedele e puntuale quanto si muove nella nostra economia. Se adottiamo come metro della competitività la bilancia commerciale dei singoli prodotti, emergono in tutta evidenza la creatività e la duttilità del made in Italy, la capacità del nostro sistema produttivo di reagire di fronte al mutare degli scenari internazioni e di fronte alla crisi. Insieme a Cina, Germania, Giappone e Corea, infatti, l’Italia è uno dei soli 5 Paesi del G-20 ad avere un surplus strutturale con l’estero nei prodotti manufatti non alimentari. In altri termini, escludendo l’energia e le materie prime agricole e minerarie, l’Italia è uno dei paesi più competitivi a livello mondiale. Vantiamo quasi 1000 prodotti in cui siamo tra i primi tre posti al mondo per saldo commerciale attivo con l’estero. Vuol dire che se pensiamo al mercato globale come a un’olimpiade, ai prodotti come discipline sportive in cui vince chi ha un export di gran lunga superiore all’import, l’Italia arriva a medaglia quasi mille volte. Fanno meglio di noi solo Cina, Germania e Stati Uniti. Il risultato di questo ricco medagliere è, come anticipato, un saldo positivo di 183 miliardi di dollari al 2011. Una tendenza che si conferma anche nel 2012, quando siamo stati il secondo paese europeo, dopo la Germania, per attivo manifatturiero con i Paesi extra-UE.”
“Di fronte a una crisi durissima e a un mondo che cambia – commenta Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola -, c’è un’Italia che nonostante le sirene del declino si ostina a fare l’Italia e per questo trova il suo spazio nel mondo. C’è un’Italia che sa innovare senza perdere la propria anima, che ha capito che nel mondo del XXI secolo, se uno spazio c’è per il nostro Paese è quello della qualità. E’ l’Italia che scommette sulla qualità, sulle competenze radicate nei territori e mantenute salde con la coesione sociale e la cura del capitale umano. Che presidia la nuova frontiera della qualità ambientale. Che sa dare valore alla propria bellezza, intercettando la grande, e crescente, domanda di Italia che viene da ogni angolo del pianeta. Raccontare questa Italia è l’ambizione di questo rapporto”.
“Il Rapporto I.T.A.L.I.A. coglie gli aspetti vincenti del modello di sviluppo italiano, fatto di imprenditorialità diffusa, distretti, filiere, reti, territorio – sostiene Claudio Gagliardi, segretario generale di Unioncamere –. E’ una caratteristica originale, che rende altamente competitivo il nostro Paese. L’Italia è uno dei soli cinque Paesi (con Cina, Germania, Giappone e Corea) ad avere un surplus strutturale con l’estero nei prodotti manufatti non alimentari. In questa nostra peculiarità, allora, occorre continuare a credere e investire. Partendo dai giovani, che nascono già “dentro” un modello di sviluppo sostenibile, che consuma di meno, valorizza il territorio e utilizza tecnologie verdi. Sono proprio loro il primo, straordinario veicolo di innovazione delle imprese e della società su cui il Paese può fare affidamento”.
Poi nel pomeriggio il tema è stato l’Expo con il sottosegretario Maurizio Martina che ha la delega proprio al grande evento di Milano 2015. “Non dimenticate questa Italia ‘minore’ negli spazi espositivi delle nostre eccellenze” gli è stato detto e Martina ha rassicurato: “Recepito il messaggio, dobbiamo lavorarci su ma c’è un governo impegnato a fare in modo che l’Expo diventi una grande occasione per promuovere l’intero paese, quello delle Regioni e dei Comuni. La candidatura di Milano ha vinto per aver sostenuto il tema della nutrizione e la nostra innovazione nell’agroalimentare è un modello da presentare al mondo”.
Prima della fine arrivano anche i ministri Carrozza e Lupi. “Il tema del convegno, l’Italia deve fare l’Italia mi sembra un buon presupposto – dice la titolare del Miur– speriamo di riuscirci, i beni culturali e la fusione tra tecnologia e scienza sono elementi di sviluppo, con la cultura si mangia”. “Per dare una speranza a questo paese bisogna capire da dove ripartire, – dice Maurizio Lupi– nelle infrastrutture anche le piccole opere sono utili, il richiamo al passato serve ma si riparte da qui da questa Italia che Symbola rappresenta, sviluppo e sostenibilità non sono in contraddizione”
C’è anche Spacca che ringrazia per aver scelto le Marche: “Del resto se non qui non vedo dove” scherza con Realacci ricordando il premio europeo appena ricevuto (leggi l’articolo) “Bisogna superare il narcisismo istituzionale – dice il Presidente della Regione – che genera frammentarietà, per valorizzare la ricchezza diffusa di idee nel nostro Paese”
Domani sarà la giornata dedicata agli interlocutori della politica e dell’economia e come sottolinea Ermete Realacci, presidente della Fondazione, “sarà un’occasione per ragionare sulla missione dell’Italia, per un confronto sulle strade da percorrere per uscire dalla crisi”.
Hanno confermato la loro presenza il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il ministro del lavoro Enrico Giovannini, il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, Vincenzo Boccia, Presidente Piccola Industria Confindistria, Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere, Aldo Bonomi, direttore Aaster, Catia Bastioli, Ad Novamont, Luisa Todini, Presidente Comitato Leonardo . L’appuntamento è a Treia, al Teatro Comunale a partire dalle 9.30.
(Foto Cronache Maceratesi – Vietata la riproduzione)
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Dalla copertina del penultimo numero de l’Espresso del 4 luglio
180 miliardi evasi ogni anno, solo 7,2 recuperati nel 2011
1 commerciante su 3 NON rilascia scontrini
783 miliardi il reddito dichiarato dagli italiani che però ne spendono 919
11 milioni di contribuenti pagano ZERO
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/sullevasione-letta-e-come-silvio/2210179/
MENO CHIACCHIERE E PIU’ FATTI! CON QUESTI CONVEGNI PER SOLO ELITE SICURAMENTE NON SI RISPARTE.
Tra le 1000 eccellenze troviamo anche due importanti eminenze treiesi: Capponi e Pettinari.
Bel siparietto di politici, bella vetrina per Treia. Ho letto l’articolo: belle interviste ma solo discorsi ripetitivi e ridondanti. Al presidente della Camera di Commercio chiedo una diminuzione della tassa annuale del 30% agli imprenditi agricoli con volume di affari inferiore a 5000 euro.
Per Stellonealpino: due belle eccellenze che hanno preso per i fondelli l’elettorato di centro-destra e di centro-sinistra
Il convegno di STYMOLA a Treia, Sono stati giorni di saggia e vera politica, tanto da considerarmi in più lezioni universitarie che ho ascoltato con molta attenzione. Ne sono uscito molto soddisfatto e politicamente caricato. Uniti possiamo farcela.
Non so se mettermi a ridere o a piangere.
Davoli
quale è il problema ? nel corso delle diverse giornate dell’evento di Symbola è stato presentato un punto di vista dell’economia e della società italiana che ha cercato di andare al di la del pessimismo cosmico che blocca ogni iniziativa e ogni energia proponendo la strada da percorrere per rilanciare un nuovo modello di sviluppo della nostra economia. la discussione non si è basata solo su chiacchiere di maniera ma su dati oggettivi che possono dimostrare la vitalità di comparti ed imprese italiane e l’opportunità che ancora possiamo avere puntando e rafforzando i nostri valori distintivi (la cultura ed il territorio in primis) . Poi c’è stata una lunga sfilata di imprenditori alcuni validissimi (Catia Bastioli di Novamont e Boccia ad esempio ) , ricercatori , politici etc. E’ evidente che le “chiacchiere” da sole non bastano ma quando c’è il contenuto , e questa volta il contenuto c’era, possono servire per creare motivazione e consapevolezza . L’alternativa qual è ? L’azione senza pensiero ?
Il convegno di STYMOLA quale era, quello sui preservativi o quello sui lassativi?