Da Danilo Baldini, delegato responsabile della Lega per l’Abolizione della caccia per le Marche riceviamo:
«Il TAR Marche con una sentenza dei giorni scorsi ha completamente accolto il ricorso della LAC, ed ha quindi definitivamente annullato la Delibera del 2011 della Giunta Regionale che autorizzava la caccia di selezione alle specie capriolo e daino nelle Province di Macerata e Pesaro Urbino per la stagione 2011/2012 e che era stata già sospesa con una precedente Ordinanza. Con questa storica Sentenza, il TAR Marche ha quindi dato completa ragione alla L.A.C. – Lega per l’Abolizione della Caccia che, tramite l’avvocato Gianni Marasca di Ancona, aveva presentato ricorso. La LAC si era rivolta al TAR in quanto riteneva illegittima la delibera regionale per violazione di legge poiché, nel caso della Provincia di Macerata, aveva autorizzato la caccia a caprioli e daini malgrado il parere dell’ISPRA fosse in proposito negativo, mentre nel caso della Provincia di Pesaro e Urbino lo stesso ISPRA non era stato neppure interpellato. Grande soddisfazione, quindi, da parte della LAC per questa ennesima affermazione della legalità e del rispetto delle leggi vigenti in materia di caccia. Questa importante Sentenzaavrà ora effetti immediati anche sulla Delibera ndel 2012 con cui la Provincia di Macerata, malgrado la sospensione, aveva nuovamente autorizzato la caccia di selezione a capriolo e daino sul proprio territorio. Adesso la LAC esigerà e vigilerà che la Regione Marche rispetti effettivamente la Sentenza del TAR, adottando i necessari provvedimenti per far cessare immediatamente ogni tipo di caccia di selezione nei confronti di caprioli e daini nelle Province di Macerata e Pesaro Urbino.
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VITTORIA!!!
Siete stati grandissimi e meritate un encomio, ragazzi!!!
Ora, però, occhi aperti, che questi mica si scoraggiano….
Complimenti vivissimi alla Lega per l’abilizione della caccia!!!
Dalle poche informazioni che si hanno, pare che la sentenza e’ relativa alla stagione venatoria 2011-2012, nella quale probabilmente qualcuno aveva fatto qualche errore di valutazione e puntualmente il T.A.R. ha accolto il ricorso ……
quest’anno , ovvero per la stagione venatoria 2012-2013 , sembra che le cose sono state fatte con piu’ attenzione e il T.A.R. ha respinto il ricorso della L.A.C. , come puntualmente riportato da cronache maceratesi nel seguente articolo:
https://www.cronachemaceratesi.it/2013/01/11/piani-di-gestione-del-capriolo-il-tar-marche-respinge-il-ricorso-della-lac/278968/
Ritengo sia giusto che le cose vengano dette come realmente stanno , per evitare che qualche sprovveduto lettore venga a conoscenza solo di talune verita’ e non di come realmente stanno le cose.
Non tutti hanno una puntuale preparazione giuridica, neanche io, ma forse qualche commentatore del settore, intellettualmente onesto, potra’ confermare che la sentenza oggetto di questo articolo e’ relativa alla stagione di caccia precedente e che il ricorso presentato avverso i provvedimenti che autorizzavano la caccia di selezione per la corrente stagione venatoria, come puntualmente riportato da cronache maceratesi non molto tempo fa, e’ stato respinto.
Ulteriori commenti piu’ specifici, potranno essere fatti soltanto dopo aver letto, punto per punto, le sentenze sopradescritte.
Da cacciatore di selezione rispetto chi e’ contro la caccia per etica, ma rispetto ancor di piu’ chi informa l’opinione pubblica di tutti i provvedimenti presi dai Tribunali , evitando di dare risalto solamente a quelli che non soddisfano il proprio punto di vista.
Non capisco! Se la sentenza del TAR riguarda la stagione di caccia 2011/2012 mi sembra che la sentenza sia abbastanza tardiva. Spiegate i!
ritengo che ci possano essere persone molto piu’ preparate di me per rispondere alla domanda di pierre ma cerchero’ ugualmente di fare un po’ di chiarezza:
quando viene presentato un ricorso amministrativo al T.A.R., contestualmente e’ facolta’ di chi presenta il ricorso, di proporre istanza incidentale di sospensione del provvedimento impugnato, al fine di fare in modo che il T.A.R. vieti fin da subito il protrarsi degli effetti causati da un provvedimento amministrativo ritenuto illegittimo. Tale sospensione viene decisa dopo poco tempo la produzione del ricorso . La discussione nel merito del ricorso avviene, invece, dopo diverso tempo , in base al calendario redatto dal Tribunale stesso. Nel caso in questione (ovvero quello relativo alla stagione venatoria 2011-2012) il T.A.R. aveva accolto l’istanza di sospensione del provvedimento impugnato nel 2011, infatti il prelievo del Capriolo era stato vietato a seguito del pronunciamento del T.A.R. , che ha definitivamente accolto quel ricorso pochi giorni or sono. Logico e’ che sono passati molti mesi dall’accoglimento della richiesta di sospensiva, che ha di fatto fermato il prelievo, all’accoglimento nel merito del ricorso presentato.
Non avendo a disposizione la sentenza non sono in grado di dare riferimenti specifici, quel che ho esposto e’ solo la descrizione sommaria di quel che , dalle mie scarse conoscenze giuridiche, succede in caso di presentazione di un ricorso amministrativo al T.A.R. . Mi scuso se dovessi essere incappato in qualche inesattezza.
Evviva! Ogni tanto c’è giustizia anche per i più deboli che non si possono difendere.
Andreuxio sei sempre un gentleman e cogli sempre nel centro la questione!!
Spero vivamente che come selecontrollore tu sia altrettanto bravo!!
Dico solo: come si fa ad uccidere un animale che ha occhi così mansueti e dolci come quelli dei daini e dei caprioli?… Hanno gli occhi di un bambino.
Si spara con un fucile di precisione – e voilà – una vita data dallo Spirito Santo viene spenta per il piacere di uccidere…
Mi piace ricordare un cacciatore della tribù dei bajakà del Congo, che aveva cacciato da sempre il bufalo con la lancia e che era riuscito ad acquistare un vecchio Mauser. Mi diceva: “Io vado a caccia solo per fornire la carne al villaggio e ai miei figli. Uccido per necessità. Prima di sparare mi rivolgo mentalmente all’anima del bufalo, chiedendogli perdono. Ma vado a caccia con un solo colpo nel serbatoio… O io lo uccidio, oppure è lui ad uccidermi”. Questa è competizione sportiva vera.
Il bufalo africano non è un capriolo che puoi uccidere impunemente e, se ferito, magari scappa terrorizzato. Per sparare al bufalo devi arrivargli a cinquanta metri, dato che colpirlo al cuore è difficile, ed è al cuore che devi mirare. Ma è quando arrivi ai cinquanta metri che il bufalo carica e in breve tempo copre la sua distanza con te. Hai il tempo di fare fuoco per due sole volte. Il bajakà aveva un solo colpo: o io, o lui…
Io non ci vedo nulla di male nella caccia…se lo faccio per procurarmi la carne non c’è nessun problema…il discorso è diverso se si uccide per il piacere di farlo ma ci sono moltissimi caccitori che lo fanno per la carne…
Senza parlare del fatto che se i cinghiali si riproducono in maniera eccessiva fanno una marea di danni quindi per certe cose è necessaria (la carne non va buttata via) .
Vorrei fare una ulteriore precisazione a ciò che ha scritto andreuxio e che nell’articolo accidentalmente non è stato riportato……….
Nella Stagione 2011/12 la caccia di selezione pur essendo stata approvata con regolamento della Regione Marche non è stata svolta proprio perchè il ricorso in atto non ha fatto assumere ai preposti Dirigenti della Provincia responsabilità eccessive, quindi il TAr ha accettato il ricorso ma i selecacciatori della Provincia di MC non hanno effettuato prelievi.
Oltre a questo l’ISPRA aveva “criticato” il sistema dei censimenti e no le modalità di caccia quindi avere una informazione giusta a 360° (sia per chi è contro sia per chi la esercita) sarebbe la migliore cosa da fare.
Semplicemente “cacciatori” no eh? Si dice “selecacciatori” : e ‘ molto più “etica” e “secondo norma di legge”. Cioè: si può pianificare per legge l’uccisione ( selettiva però) di animali selvatici.
C’è poco da spiegare “giuridicamente”. Alcune “carte” non andavano bene e il TAR ha esaminato le “carte” ( come fa sempre) sentenziando che “non andavano bene” per “selecacciare”.
Le battaglie della LAC ( che condivido al 100%) sono contro la caccia e la nobilissima “selecaccia” in quanto tali e nel “frattempo” tutte le occasioni sono buone per andare in quella direzione.
Il problema di fondo rimane: la caccia e la “selecaccia” (quest’ultima affidata a gruppi di eticissimi “selecacciatori” che però hanno fatto il corso eh) dovrebbe semplicemente essere abolita.
Senza se e senza ma.
Se, e dico SE, dovessero sopraggiungere problemi di “sovraffollamento” di qualche specie ( magari più dannosa per le colture dell’uomo), allora c’è il Corpo forestale dello stato che potrebbe “selecacciare” ( magari coadiuvato da “sistemi” un tantino meno cruenti ( tipo cattura con narcotici ed “EVENTUALE” successiva soppressione).
Tutto questo costerebbe di più? E bé, se vogliamo essere civili (anche in questo campo) qualche costo bisognerà pure sostenerlo no?
Volevo aggiungere che in “attesa” della “abolizione della caccia ( ma quando mai? i “voti della “federcaccia” e altre associazioni simili fanno comodissimo), si potrebbe intervenire sui “costi” per chi la pratica e renderli “scoraggianti” tipo: licenze di caccia, tasse, qualche nuovo balzello, Iva sui materiali ecc. ecc. Per certi aspetti mi pare ( se sbaglio “corrigetemi” ) si possa “intervenire” anche a livello locale, Provinciale o Regionale ( costi della licenza di caccia ???).
Giacomino, Giacomino, allora avevano ragione questi cittadini incompetenti che non volevano che la caccia al capriolo fosse aperta, ma guarda un poco, anche il TAR!, tutti contro, mi sa che le sue battaglie è meglio che le rivolga su qualche altro fronte e ci dispiace tanto per quei poverini che avevano fatto dei corsi di specializzazione per essere selezionatori (?!?) e avevano comprato fucili e cartucce idonee si erano fatti crescere l’edera dal di dietro per mimetizzarsi, avevano assaggiato carne di capriolo per riconoscerli dall’odore e ora? non gli rimane altro che spara……., voi non smetterete mai ma anche noi siamo in tanti anche se disarmati ma non disinformati.