di Alessandra Pierini
Jack Lang, già ministro della Cultura francese e ideatore, insieme al ministro greco Melina Mercouri, nel 1985, del programma “Capitale Europea della Cultura”, ha accettato questa mattina di presiedere il Comitato Promotore del progetto di candidatura di Urbino a Capitale Europea della Cultura 2019. L’annuncio questa mattina durante l’incontro della Giunta regionale delle Marche con la Giunta comunale di Urbino, nella sede del Municipio.
Esplicita la richiesta del governatore Gian Mario Spacca di un coinvolgimento dell’intera Regione per una valorizzazione che coinvolga tutte le eccellenze a disposizione.
In qualche modo, si pera quindi che anche il territorio maceratese sappia approfittare dell’occasione assicurando alla capofila Urbino sostegno e vicinanza nel lungo cammino da affrontare. In effetti la proposta di candidare anche a Macerata a capitale europea della cultura era stata avanzata da Francesco Adornato, direttore del dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali del locale Ateneo e il sindaco Romano Carancini l’aveva accolta con entusiasmo (leggi l’articolo). Da allora sono passati due mesi ma non è stato dato alcun seguito a quella che poteva essere un’ottima opportunità.
Ai maceratesi non resta che fare il tifo per Urbino che dovrà presentare la sua candidatura entro ottobre 2013, nel 2014 poi verranno espletate le fasi di selezione e nel 2015 ci sarà la designazione della città vincitrice.
«Per me Urbino è una passione antica – ha detto Jack Lang questa mattina- il Rinascimento italiano è l’inizio del nostro mondo contemporaneo. Proprio qua un principe ha concepito l’impossibile, ha immaginato questo Palazzo, ma soprattutto ha concepito una civiltà, una certa idea dell’uomo. Oggi, alle soglie di una terza mondializzazione, vorrei immaginare un nuovo Rinascimento, in confronto con l’ideologia della brutalità che mette la sua impronta nella vita economica e sociale e che distrugge la giovinezza. Con il Progetto “Urbino Capitale della Cultura Europea 2019” dobbiamo riscoprire lo spirito che ci porti verso un nuovo Rinascimento. Proporrò che il Progetto di candidatura che coinvolgerà Urbino e le Marche sia il progetto delle “Utopie concrete”».
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con i politici che gestiscono macerata e provincia cosa ti vuoi aspettare!!!
macerata sta giustamente a guardare… ma dove ci presentiamo… l’epoca di padre matteo ricci é finita… la cultura in provincia é ciauscolo e vi cotto! earrivederci!
Be’ . una cosa e’ certa –
se Carancini e Co – avessero dovuto
perorare la causa – solo perche’ incitati dal tifo dei Maceratesi – ( quelli che commentando da qui hanno esultato per la proposta del Prof .. )
Be’ sinceramente avrei tirato i remi in barca pure io ….
Macerata e’ granne !!!!!!
Il piu delle volte Granne Masochista !!!!!
Quando commentavo che Macerata non aveva alcuna possibilità, diversi mi hanno attaccato.
Ma vogliamo competere con Urbino? Quella città è stata capitale di un Ducato nel rinascimento, ha opere d’arte che Macerata neppure se le sogna. Soprattutto è una città giovane e piena di vita, al contrario di Macerata, città triste e sonnacchiosa (non sono parole mie). Avete visto quali personaggi appoggiano Urbino? E MAcerata chi aveva?
Il territorio maceratase dovrebbe approfittare dell’occasione? Ma di quale occasione? Abbiamo perso un’altra occasione. Sì, quella di stare zitti e capire i nostri limiti. Finiamola col montarci la testa, non siamo a livello delle altre città, ma molto, molto più in BASSO. Tra poco perderemo anche la provincia, allora sì che sarà la fine ingloriosa, ma meritata, di questa città.
E MAcerata non sarà pi GRANNE, ma rimarrà piccina piccina rispetto alle altre, più piccole per abitanti, ma molto più vive e più importanti per tutto il resto.
Che me ne frega? Io abito in campagna, a Montolmo, piccolo paesello nei pressi di Macerata. “In Basilicata? No, quella è Matera, quante volte ve lo devo dire, non dovete confondere Macerata con Matera. Ah, va bè, tanto è uguale, sempre paeselli siete (così mi rispose un lombardo qualche mese fa)”.
Auguri
Caro Babbo Natale per questo Natale vorrei sotto l’albero:
– sistema elettorale maggioritario uninominale a turno unico come in America o Gran Bretagna;
– riforma del mercato del lavoro rendendolo più flessibile sia in entrata che in uscita, se è possibile abolizione dello Statuto dei Lavoratori;
– abolizione degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, mobilità ecc…), rimarrebbe solamente il sussidio di disoccupazione (max 6 mesi);
– liberalizzazione dell’economia italiana tutta, dalle professioni ai servizi pubblici quali acqua, luce, gas, tlc, trasporti pubblici ecc…
– privatizzazione della RAI;
– sburocratizzazione vera di tutta l’attività economica, per aprire un’impresa dovrà bastare un ora invece che 6 mesi;
– abolizione di tutte le province e dei comuni sotto i mille abitanti e delle comunità montane, naturalmente;
– abolizione di vitalizi e privilegi vari alla classe politica nazionale, regionale e locale;
– fusione di polizia, carabinieri, finanza e guardia forestale in un’unica entità;
– abolizione di tutti i contributi a fondo perduto, incentivi ecc… sia alle imprese che agli individui;
– riduzione della spesa pubblica improduttiva;
– riduzione significativa della pressione fiscale sia sulle imprese sia sugli individui;
– vendita degli immobili pubblici quali caserme, stadi, palazzetti, ecc…;
– approvazione della legge sugli stadi, che possa favorire la costruzione di stadi e palazzetti da parte dei privati senza soldi pubblici;
– pesanti investimenti nelle infrastrutture: scuole, strade, TAV, ponte sullo stretto, collegamenti navali, ecc…
– riforma giudiziaria seria, sia penale che civile che permetta di ridurre la durata dei processi;
– aumento delle ore lavorative agli impiegati pubblici da 36 a 40 ore, a parità di stipendio naturalmente;
– tetto massimo alle pensioni;
– possibilità di costruire, per gli hotel 5 stelle, casinò con standard elevati;
– rimozione delle slot machine dai locali pubblici (bar, tabaccherie, ecc…) permettendo l’installazione solamente in locali appositi;
– abolizione dell’insegnamento di religione alle scuole di ogni livello;
– possibilità di matrimonio tra persone dello stesso sesso;
– abolizione di ogni tipo di privilegio a qualunque confessione religiosa, lo Stato deve essere laico veramente e non a parole;
– favorire la ricerca scientifica, specilamente nelle biotecnologie, oggi ingabbiata da veti confessionali;
Ps: la lettera fino a Natale sarà soggetta a integrazioni.
Al filosofo —
Vede Sig . filosofo – tutti quanti abbiamo dei llimiti invalicabili
Macerata ha quello di essere rimasta circoscritta nell ambito
del limite invalicabile che e’ quello che piu o meno
lei descrive –
Certo e’ molto sostenuta nel mantenimento di quel limite
anche da chi poco ambisce ad ambire ..
Taluni di questi molto poco ambiziosi – se uno cerca un po’- li trova
anche a Montolmo – ma si sa -questi ne’ hanno ben donde
e’ normale che se uno
abita a Roma ( -:))))) ) non puo’ avere ambizioni di sorta a che
Tivoli cerchi in qualche maniera di poter
giocare una partita che – anche se persa in partenza -la porterebbe
x almeno un mese ad essere citata come competitor
di altre indubbiamente piu quotate concorrenti.
Il problema secondo me e’ proprio questa sorta
di clausura mentale – nella quale ogni volta ci rinchiudiamo –
la quale ci porta aime’ a sentirci sempre sudditi .
Eppure un campionato di serie A di calcio ( una 30na di anni fa) fu vinto
dal Verona Hellas – e le dirette concorrenti che
si chiamavano come al solito – Juve-Inter-Milan – furono
messe sotto dall allora allenatore Sig. Bagnoli ( sostenuto dalla tifoseria e dal Presidente )
al quale davano tutti del pazzo
ma lui ci credeva ed era riuscito a farci credere pure
ai suoi giocatori — Vinsero lo scudetto e alla grande.
Torno a dire. Macerata non puo’ competere
con realtà a cui l articolo fa riferimento –
Ma sulla carta non lo poteva nemmeno Bagnoli .
macerata capitale del nulla
Urbino è sponsorizzata da jack Lang, a noi chi ci sponsorizza, il nostro grande uomo di cultura Guido Garufi??? Ma per piacere!!! ^^
Capitale della monnezza
Ma cosa volete fare in una città dove le opere d’arte vengono scambiate per immondizia e che non sa neanche cosa significhi l’arte contemporanea e il suo valore culturale? … l’Italia intera sta indietro di molti anni rispetto alla cultura di altri paesi, anche se li definiamo poveri .. però questi ultimi hanno la fortuna di non essere morti dentro e culturalmente, qui in Italia invece abbiamo la fortuna di vivere nel benessere ma siamo morti dentro e tra poco anche fuori e pretendiamo con arroganza di decidere cosa sia o no l’arte.. meditate e informatevi visitando la mia pagina facebook o nei vari siti d’arte prima di dire cazzate e scriverle sui giornali.
@Filosofo ti aspetto per la conferenza stampa 14.12.2012 ore 12.00 da venazetti perché so che quello che dici è vero ma nessuno ti crede perché non fa comodo anzi sei scomodo…
Convengo con filosofo. La città di Urbino è nei manuali di storia dell’arte, conosciuta e frequentata giornalmente da scuole e turisti di tutto il mondo. A Macerata, passando lì davanti, volevo portare un mio ospite a visitare il Museo d’Arte Contemporanea, era chiuso. Urbino, che certo non può dirsi una città piana e comoda, il centro è vivo e vegeto. A Macerata, la soluzione per rendere appetibile il centro storico è la scala mobile su per le Scalette.
Consolatevi con le piste ciclabili.
Caro (si fa per dire…) Travaglio,
magari Garufi avesse la possibilità di sponsorizzarci! Ti ricordo infatti, perché probabilmente non lo sai, che Guido, oltre ad aver pubblicato libri di versi con prefazioni di Vittorio Sereni e Mario Luzi (non propriamente gli ultimi arrivati…), si è occupato di Montale (il suo “Per una fenomenologia di Montale” è adottato dall’Università di Torino, credo – ma potrei ricordare male; certo non da quella di Macerata, dove peraltro ha lavorato in collaborazione con la cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea…), ha fondato e diretto con Remo Pagnanelli la rivista “Verso”, ha curato quella che a tutt’oggi è l’antologia più autorevole sui poeti delle Marche. Ma come è noto – perlomeno agli addetti ai lavori – in città spadroneggiano ben altri minori nomi, i quali hanno dalla (sorte?) coperture, finanziamenti, agevolazioni, patrocinii. Magari, dunque, potesse rappresentarci culturalmente Garufi. Purtroppo invece non è così.
@ Alessandra Pierini
Cara amica,
certo che Macerata sta a guardare, ci mancherebbe altro! Quale delirio di onnipotenza potrebbe alimentare un così strampalato desiderio? Forse solamente quello di chi – abituato a vivere senza soluzione di continuità dentro il fazzoletto civico – può convincersi davvero che la Galleria delle Fonti è un’opera architettonica avveniristica, o che le piscine venture possono far concorrenza a quelle del Foro italico, o che l’Orchestra dello Sferisterio è davvero in competizione con quella di Caracalla o del Teatro alla Scala!
No: Macerata non può assurgere a diventare capitale della cultura. E’ una città con una sua indubbia dignità culturale, ma da qui a considerarla un possibile punto di riferimento nazionale ce ne passa.
E la passeggiata pendente delle mura ( con annesso laghetto/rotonda) non la volete considerare ???
Solo Pisa con la sua torre è riuscita a copiarci…..
Vedo che comincio a far proseliti.
@ Sellone: il problema è che Macerata non è neppure Verona, e non vedo bagnoli in giro.
@ Javier: di qualce conferenza stampa parli? Lo so di essere scomodo, mi piace così.
@ Tamara Moroni: Finalmente qualcuno che con lo spazio vede al di là dei cancelli o di porta mercato. Io un’idea per rivitalizzare il centro ce l’avrei: quando nevica, utilizziamo le scalette come pista nera di discesa libera. Bisognerà, però, mettere dei materassi davanti all’entrata dell’EX distretto ( Ma a Macerata è tutto EX?), altrimenti qucluno ci sbatterà il muso!
@ Tamara: per un refuso ho scritto “spazio” anziché “sguardo”. Scusami
@ filosofo se vuoi mi trovi su facbook javier stacchiotti qui credo che non sia giusto usare cronache per fare pubblicità.
E intanto Ascoli Piceno è stata ieri nominata Città Europea dello Sport!!!
@ Davoli: concordo in pieno su tutto. Soprattutto con l’ultima parte, là dove dice che Macerata, pur avendo una sua dignità culturale, come tutti gli altri paesi della EX (ma ancora EX?) provincia, non può essere considerata un punto di riferimento nazionale. Il guaio è che tanti cittadini, invece, pensano di essere un punto di riferimento nazionale. A Roma direbbero: Ma ‘dde che?????????
Si chiama “strada nuova” una strada costruita da oltre 20 anni, perché nel frattempo non è stato costruito più niente. La galleria delle fonti è un’opera inutile e dentro ci piove, oltre a finire su una strada che parte a quattro corsie, finisce a due, con una curva a 90° di fronte alla recinzione di una casa privata. La strada nuova (ma ‘dde che?) parte a due corsie, diventa a 4, ha incroci a raso (vedi incrocio del Tribunale), pericolosissimi, finisce con una rotonda ed una strettoia, per passare, infine, in mezzo ad un quartiere, conuna strada pure stretta e pericolosa, a qualche metro dall’ospedale. Via Roma è strozzata dal passaggio a livello, una linea ferroviariadi scarsissima importanza che blocca una delle (poche, in realtà) vie d’accesso alla città. Non siamo stato in grado, in 40 anni, di costruire una viabilità alternativa che tagliasse fuori il traffico dalla città e permettesse un transito veloce in periferia per collegare la vallata del Chienti (e quindi la superstrada) con quella del Potenza (cenerentola). Ora si vorrebbe che il Comune di Corridonia scucisse fior di milioni di euro per lo svincolo di S. Claudio, a favore della lottizzazione Valleverde? Ma se la paghino i lottizzanti e gli imprenditori DE NOANTRI. Corridonia non ha alcun interesse allo svincolo di S. Claudio, anzi, farebbe solo danni all’ambiente ed all’economia. Favorirebbe il Cityper? Lo paghino loro. Corridonia è riuscita a farsi costruire, dall’Anas, lo svincolo ad otto, ed il Comune non ha tirato fuori un euro, anzi ci ha guadagnato vista la costruzione del Corridomnia, almeno ci ha preso gli oneri di urbanizzazione. Valleverde è strozzata? Ma lo sarebbe anche con lo svincolo di S. Claudio perché, se anche fosse costruito, poi da Piediripa a Macerata, quale strada prendiamo? LA SOLITA SALITA . O pensate che si possa iniziare l’ennesima incompiuta da Piediripa a MC? Quanto costa lo svincolo? 20 milioni di euro? A MAcerata ci sono 40 mila abitanti? tirino guori 500 euro a testa (se non ho sbagliato i conti, la matematica non è il mio forte) e paghino lo svincolo. Tanto, per andare a Piediripa devono sempre transitare per la vecchi discesa.
@ Bommarito: se avete visto bene lo spot televisivo della Omnitel con l’orso che pattina sul ghiaccio, avrete sicuramente notarto che quella è la piazza di Ascoli Piceno.
Quando mai qualche spot televisivo sarà girato a MC? Ah, dimenticavo, Macerata fu set di un film importantissimo , con Ornella Muti, degno di un oscar. “Panni sporchi” mi pare si chiamasse, è tutto dire………
Mi pare che Ascoli Piceno stia silenziosamente preparandosi, anche a livello di immagine, a diventare il nuovo capoluogo di Provincia, ma questo è un altro articolo
Perché non uniamo la nostra energia e lavoriamo insieme per qualcosa di diverso che non siano favoritismi o interessi personali siamo piccole gocce che faranno un mare, tutto questo ha portato alla rovina non solo Macerata ma anche l’Italia intera, ma senza fare nulla ci si può stare? O questi commenti servono far capire come la gente sta vedendo le cose e sente che nell’aria c’è la voglia di svoltare pagina, non parlo di politica avendo fallito pienamente non tutelando più il cittadino. Ne tanto meno alla violenza che ci stanno portando con l’esasperazione e che porteranno agli scontri ma tutto ciò non deve accadere…
La scelta (politica) di isolarsi sul cucuzzolo della collina, fatta oramai oltre 40 anni fa, rispondeva ad una serie di molteplici esigenze a cui venne data risposta in un certo modo.
La scelta di “spingere” affinchè le industrie fossero collocate altrove (sperando di scongiurare tensioni sociali) privilegiando l’impiegtizio, la necessità di rivendicare un’importanza cultutale e sociale, la volontà di restare in isolamento (che ha comportato, per decenni, un tasso di criminalità bassissimo poichè Macerata era “fuori” dalle grandi arterie di comunicazine/fuga) sono stati tutti fattori che, per molti anni, hanno dato benessere e sicurezza ai maceratesi.
Restare in questa sonnacchiosa città di Provincia, comunque “attuale” (i cinema davano e le prime visioni in contemporanea delle “grandi città”, al Teatro gli spettacoli erano di alto livello, lo Sferisterio aveva nomi “internazionali” in cartellone, molti negozi avevano un bacino d’utenza extra porvinciale, l’Università che per anni -prima di diventare un posto dove i docenti transumavano verso altre cattedre- era di buon livello, ecc. ecc. ha fatto si che la nostra vita fosse tranquila, pacifica e rilassata: a Macerata di vista tutti si conoscevano, si circolava liberamente anche alle 3 di nottte senza paura, i “tossici” erano 4 e sempre quelli, ecc. ecc.)
Negli ultimi 10/15 anni invece (merito/colapa anche della globalizzazione, internet, migliori condizioni di vita) la vita ha cominciato a girare vorticosamente, mentre la città restava ancorata (anche mentalmente) ad un’epoca che non esisteva più.
E’ mancata la capiacità (politica, culturale, sociale) di “rinventarsi”: complessivamente avevamo trovato la quadra per tanti anni (città sonnacchiosa ma tranquilla, fuori dal mondo ma con il mondo che veniva a trovarci, isolata ma piena di iniziative, ecc. ecc.) e non si è avuta la capacità di rendersi conto che quel “periodo d’oro” era definitivamente tramontato e che sarebbero servite nuove rispsote per nuove sfide.
Si è invece fatto finta che nulla, fuori da Macerata, fosse cambito, si è continuato a non vedere che l’isolamento non era più possibile, nemmeno ci si è voluto rendere conto che un’intera generazione (quella che oggi ha tra i 35 ed i 45 anni) rispetto ai loro padri era una generazione “in movimento”, che viaggiava di più, che consoceva, che si confrontava con “l’esterno” della nostra città…
Insomma chi doveva dare risposte ha finto, non ha capito, non era in grado di rispondere alle nuove esisgnze e alle nuove sfide…
Quindi si è continuato a coltivare il propri orticello (politico, finanziario, palazzinaro) convinti che, in eterno, l’essere sulla collin non avrebbe cambiato nulla, mentre tutto intorno stava cambiando tutto
@Cerasi: Lei conferma la mia opinione che molti (fortunatamente non tutti) maceratesi, sono miopi e non vedono al di là delle mura urbiche. A loro sembrava che, intorno alla collina, nulla cambiasse, ma nel frattempo è cambiato il mondo, è cambiato dappertutto, meno che nelle menti di quelle persone.
Ora. però, è tardi per accorgersene, e difficilmente si riuscirà a recuperare il gap con le altre città della regione e del Paese.
Purtroppo, alcuni ancora non riescono a vedere oltre i cancelli o, come direbbe Leopardi, oltre quella “siepe che il guardo esclude”.
La (ex) provincia non gravita più su Macerata città, al massimo su Piediripa, ma sicuramente gravita di più su Civitanova.
Per prendere un treno per Bologna non ha senso partire dalla stazione di Macerata, basta prendere la macchina, fare 25 km e sei alla stazione di Civitanova. Chi prende, al terminal, il bus per Roma? Salgono più persone a Piediripa e civitanova che a Macerata. Non è più necessario salire sul cole per fare qualcosa. intorno a quel colle c’è tutto un mondo, e non serve scalarlo per comprare un vestito firmato o andare in pizzeria, o andare in discoteca (ma esistono ancora discoteche a MC?), o in un negozio di elettronica e via dicendo. Se chiudono anche gli uffici pubblici… è la fine. La domenica pomeriggio fatev un giro lungo la superstrada e contate quanti veicoli si recano a Macerata città, e quanti, inverce, si fermano al Piediripa o corridonia zona Ind.le, per i vari supermercati. per non parlare di quanti veicoli vanno a Civitanova. Veicoli significa persone a bordo, che passeggiano, comprano, vivono i vari luoghi, e vivacizzano i centri, storici o commerciali.
Concordo pienamente con Filippo Davoii, il Poeta, sul Poeta Guido Garufi, il cui unico neo è essere in consiglio comunale con Narciso Ricotta. Uno, proprio ieri, discettava sulla differenza tra un Rapanelli e un Ricotta. Un Rapanelli, deriva da rapanello o da ravanello che è un pianta di poco conto e non molto amata dal palato comune, mentre un Ricotta, che è una ricotta derivata dal latte e manipolata dall’uomo e rimirata da Narciso come cosa utile e buona per la Città…
Guido Garufi lasci definitivamente il consiglio comunale e si metta sulla riva del fiume: prima o poi li vedrà passare. Io, col mio concittadino Filosofo, ci metteremo lungo il Chienti, a valle di San Claudio, a vedere passare i cadaveri dei responsabili che idearono Valleverde in quel cul-de-sac e vorrebbero che pure noi corridoniani entrassimo con loro in quel cul-de-sac..
PERO’, UN PO’ PIU’ A MONTE, LA NOSTRA SINDACA CALVIGIONI, ARMATA FINO AI DENTI, RESPINGERA’ OGNI PROPOSTA DI FARE FESSI I PORTAFOGLI DEI CITTADINI DI CORRIDONIA, PER FARE RIDERE I POLITICANTI DI MACERATA.
Macerata era “granne” una volta. Se fosse stato fatto il Centro dello Spettacolo a Villa Lauri, con Pavarotti e Rambaldi tra i docenti, come si auspicava, forse oggi avrebbe avuto un’attenzione maggiore dall’esterno. Invece, con la perdita della Provincia, diventerà sempre più “paisittu“, a discapito del circondario e a beneficio di Civitanova Marche.
Per Filosofo
Sul fatto che Ascoli, nemmeno troppo silenziosamente, stia preparandosi a diventare il nuovo capoluogo della mega-provincia Marche Sud, hai proprio ragione.
@ Giorgio Rapanelli: ok ci sto ad attendere lungo il Chienti. Ho già individuato un posto splendido, una “rota” (non la sacra rota, però) dove si sta freschi d’estate e tiepidi d’inverno, subito dopo S. Claudio. Però penso che Nelia li stenderà prima, quindi non arriveranno in quel luogo. Ma intanto, noi, faremo una bella merenda e ci berremo un bel vinello, alla loro salute, sperando che campino 100 anni, senza però vedere costruito lo svincolo.
Nel frattempo. la quadrilatero costruirà lo svincolo di Campogiano, sempre in Comune di Corridonia, così si svilupperà un’altra zona PIP e Nelia potrà incassare altri oneri di urbanizzazione, a favore dei suoi cittadini.
Hai voglia a mangiare ricotte!
…e l’area museale a cielo aperto sul prato vicino al passaggio a livello di Via Roma (a destra per chi scende e a sinistra per chi sale) non ce la vogliamo mettere??….
@ filosofo
mi piace la tua idea, però togliere il materasso giù in fondo.
Ciò detto, trovo puntuali gli interventi di chi mi ha preceduto e rammentato la galleria degli orrori ( incompiute, strada di scorrimento versus muro, galleria piovente, passeggiata spiovente etc.etc.)che da sola dovrebbe bastare a Macerata per abbassare la cresta, ma senza andare tanto indietro, basta ripercorrere gli ultimi due anni per vedere su che si è acceso l’unico vero dibattito culturale cittadino.
La massima espressione amministrativa è stata quella di non decidere , con l’ istituzione di una commissione per l’ornato pubblico che si occupasse della c.d. statua massonica per il 150° dell’Unità d’Italia ,- ancora in lista di collocamento – la continua a suscitare polemiche in aperto contrasto con il concorrente Comitato diocesano per la stessa location in Via Don Minzoni, meglio individuata precedentemente da quest’ultimo come ideale per il posizionamento di una statua all’illustre concittadino Padre Matteo Ricci.
Capitali e giornate culturali ?
Nell’ottobre 2010, nella giornata europea dei musei aperti, andai anch’io a Palazzo Buonaccorsi. Mentre stavo per entrare si fermano due giovani su una moto che mi chiedono indicazioni sui musei locali e dove poter trovare alloggio in centro. Date le dovute risposte, li invitai a recarsi nel vicino punto informativo di Rampa Zara per una migliore informazione , ma prontamente mi fanno presente che l’ avevano trovato chiuso. Ops, scusate! Ma non erano che i primi e i soli, i due venuti da fuori, a chiedere indicazioni in strada.
Prima di ambire ad elevate vette di città campione di cultura, io direi perciò che i maceratesi dovrebbero quanto prima ripristinare il vecchio istituto della scrittura sul frammento di coccio di ceramica.
a proposito di Palazzo Buonaccorsi……… come come?? in tempi di buco di biancio, l’amministrazione ha partecipato a una gara per comprare arredi per 500.000 euro per nuovi arredi???????????
CM svegliati, tra una liutata e l’altra.
p.s. stamattina è successo.
@ Tamara: non capisco di quale materasso parli.
Per quanto riguarda l’OSTRACISMO bisognerebbe vedere chi scrive i nomi sui cocci. La popolazione? Ma se è la stessa che da decenni accetta supinamente la situazione di Macerata, anzi se ne vanta!
filosofo, a quest’ultima riga del tuo commento:
Bisognerà, però, mettere dei materassi davanti all’entrata dell’EX distretto ( Ma a Macerata è tutto EX?), altrimenti qualcuno ci sbatterà il muso!
( Giusta la tua osservazione sui cocci 🙁 )
Ascoli Piceno è semplicemente stupefacente; Urbino è unica al mondo; Fermo ha degli angoli impagabili, sospesi e senza tempo; Pesaro ha il ghetto, le ville, il mare. Ancona il Porto, la storia.
Le Marche, tutte insieme, poi, avevano tutto. Cucina, storia, urbanistica ed architettura, territorio e bellezze, monti, sole, mare, pioggia, laghi, fiumi, torrenti persino i climi. Tutto.
Ma sono state “urbanizzate” in perfetto stile Mc Donald e quindi in pratica (viaggiare per credere) le vere “differenze” sono state cancellate. Infatti, quando si parla di queste città – tipo Urbino – si pensa ai loro centri storici, mica alle periferie. Avevamo il paesaggio, la Terra, ma non ce l’abbiamo più. Dovevamo creare ricchezza, invece abbiamo creato dis-valore aggiunto.
Nessuno ha mai detto no, nessuno ha mai detto: basta.
Sicché non avremo indietro né benessere, né Terra. Male comune, peraltro, male diffuso, tutto italiano.
Allora, Macerata capitale della cultura?
Sorprendiamoci. Sì, perché no? ha ragione chi ha detto di prendere lo spunto da questa occasione per migliorarsi; magari per fare uno sforzo, per non essere peggiori degli altri, per essere differenti da quel che siamo, per diventare migliori, anche se non potremmo mai competere né con le realtà marchigiane né con le altre, vicine o lontane che siano.
Per partecipare, con una certa consapevolezza dei propri limiti, ad uno sforzo di miglioramento che ogni giorno ci tocca fare per restare in vita.
Capitale della Cultura … Suvvia. A meno che … ne parliamo? Sì una volta se ne potrebbe parlare. Sul serio però.