di Alessandra Pierini
Tre è per eccellenza il numero perfetto ma quando si parla di riordino delle province marchigiane diventa numero dannato, specie dopo la riunione della Commissione Affari Istituzionali di questo pomeriggio in cui le proposte di riordino prese in esame (ben sei) hanno ottenuto tutte tre voti favorevoli e tre voti contrari per cui nessuna di queste ha ottenuto la maggioranza dei voti, necessaria per approdare nel consiglio regionale di domani pomeriggio. Fa eccezione la proposta-provocazione di Enzo Marangoni (Popolo e Territorio – Libertà e Autonomia), preannunciata durante l’incontro pubblico organizzato da Cronache Maceratesi (leggi l’articolo), di non indicare nessuna Provincia, la quale ha raccolto cinque voti contrari.
Per il resto a determinare il tre periodico è stata l’uscita dall’aula di Paola Giorgi (Idv) la quale la settimana scorsa, pressata dai componenti maceratesi del suo partito(leggi l’articolo), aveva dichiarato: «Proporrò che, ai sensi del regolamento e per correttezza democratica, la Commissione vada in aula con una relazione informativa alla quale siano allegate tutte le proposte pervenute. Quanto alla proposta del CAL, se necessario, mi farò carico di farla pervenire in aula, anche se poi i consiglieri di IDV saranno chiamati a farsi carico del rispetto della linea nazionale del partito di votare no a qualunque proposta, non per contrarietà al merito, ma per contrarietà all’esistenza dell’ Ente Provincia».
Questo pomeriggio, però, in apertura di seduta, dopo che la Commissione ha bocciato la proposta delle fermane Rosalba Ortenzi (Pd) e Franca Romagnoli (Futuro e Libertà) di rigettare l’ipotesi a quattro province del Cal, la Giorgi ha chiesto che tutte le otto proposte passassero in Consiglio regionale senza votazione preventiva della Commissione. La dipietrista però ha trovato l’opposizione degli altri consiglieri e i voti contrari, tanto che ha abbandonato l’aula, lasciando i restanti consiglieri in una situazione di equilibrio perfetto, ma assolutamente deleterio per la democrazia quando si tratta di prendere una decisione. Perciò ora tutto passa agli uffici competenti per le decisioni procedurali del caso.
«Domani mattina – sottolinea il capogruppo del Pdl e membro di commissione Francesco Massi – alla conferenza dei capigruppo si porrà un quesito di difficilissima soluzione: quale proposta sarà considerata come testo base della delibera? Probabilmente tornerà il testo del Cal e allora si riproporrà lo scontro con il presidente del consiglio Vittoriano Solazzi che lo ha sempre dichiarato inammissibile». Come spiega Massi la scelta di Paola Giorgi? «E’ schiacciata tra un partito nazionale contrario alle Province, una componente maceratese che spinge per un’ipotesi a quattro province e altri elementi che in Regione spingono per soluzioni diverse. In tutto questo ha scelto di non decidere ma in Consiglio non potrà farne a meno».
Queste le proposte di deliberazione approdate in Commissione. Quella sottoscritta dai consiglieri Ortenzi, Perazzoli, (Pd), Romagnoli e Silvetti (Futuro e Libertà) prevedeva la creazione delle macroprovince Marche Nord (con Ancona e Pesaro) e Marche Sud (con Macerata, Ascoli Piceno e Fermo); tre, invece, gli ambiti (Pesaro, Ancona e Piceno) ipotizzati da Cardogna (Verdi) e dalla Ciriaci (Pdl). Favorevoli alle quattro circoscrizioni, come previsto sostanzialmente dal Cal, le proposte della Giorgi (Idv), poi ritirata per adesione alla stessa ipotesi del Cal; di Comi, Sciapichetti e Giannini (Pd); di Marconi (Unione di centro). Infine, per Marangoni la scelta di nessuna provincia sul territorio regionale. Dopo ripetute votazioni, nessuna di queste proposte ha raggiunto la maggioranza di voti necessaria per la definitiva approvazione.
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Tempo e carta sprecata quelli dei Cal e delle Regioni: se il riordino andrà in porto, nelle Marche avremo tre province (Pesaro, Ancona e Fermo), se il riordino sarà bloccato (dalla Corte Costituzionale o dallo stesso Governo) si resterà a cinque provincie come oggi.
Se ne facciano una ragione tutti, i maceratesi e Pettinari in testa. Non c’è più niente da fare. Lo hanno detto chiaramente il ministro Patroni Griffi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Catricalà. Macerata è spacciata e Ascoli si trova in posizione troppo decentrata per essere un vero capoluogo (al massimo lo sarà sulla carta, sul nome, cosa che conta ben poco).
Tutte queste riunioni dei Cal servono solo ai politici per farsi pubblicità davanti al proprio elettorato, che però oggi non è più ingenuo come una volta…
un paesello come fermo provincia non è logico.punto.
@ Filoni
Ma perché vi ostinate a definire Fermo un paesello? Sfiora i 40000 abitanti (Macerata 42000), vanta nel suo territorio il maggior numero di industrie del calzaturiero (Macerata no), anticamente lambiva i nostri confini comunali (ancora oggi la sua Arcidiocesi comprende Corridonia, Morrovalle, Civitanova, Porto Potenza, San Claudio, Montecosaro, Monte San Giusto, etc.). Filoni, attento: non viviamo a Berlino, stiamo a Macerata…
Ma il parere dei cittadini non conta mai niente? Perché non facciamo un referendum per sapere se vogliono 2 o 3 o 4 o 5 o …. province? Personalmente penso che 2 sono pure troppe. Vogliamo o no ridurre i costi della politica!
Caro Giammario,
se indiciamo pure il referendum: 1. finiamo tra un paio d’anni se va bene; 2. se va male siamo al punto di partenza, perché non è detto si raggiunga il quorum dei votanti; 3. i costi della politica si moltiplicano, perché elezioni e referendum costano e pure tanto!
Le Provincie vanno eliminate. Tutte.
Le aziende chiudono una dopo l’altra, la % di giovani disoccupati e spesso laureati, sfiora il 30%, ci stanno avvelenando con 40 autorizzazioni di centrali a biogas-biomasse, che lucrano sulla ns. bolletta dell’energia elettrica, monti & c. tassano le pensioni di invalidità e parlano ancora di provincie? Spazziamoli via tutti, ci hanno rovinato ed il conto da pagare sarà a carico dei più giovani per altri 30 anni. Questa è la verità.
vanno tutte abolite!!!!!!!!!!!!!!!!!!
e intanto questi parassiti magnano e rimagnano sulla pelle dei cittadini……..ABOLIRE TUTTE LE PROVINCE
….. ma ci vuole tanto a mandare a casa sta gente?
Se non lo sa Massi, relatore di minoranza, quale testo di partenza usare, stiamo freschi. Sarà il caso di prendere quello uscito dal CAL? Sì, visto che è ciò che questa sganghertaa legge prevede (non nomina invece affatto la commissione)…che è tamquam non esset. Ci facciamo spaventare da Solazzi? E se la commissione avesse votato per le 4 province, Solazzi avrebbe taciuto?
La Signora Giorgi , dunque, si sente sotto pressione: considerato il lauto compenso mensile + vitalizio o liquidazione, non se lo può permettere, politicamente parlando. Sarebbe stato bene che, nervi ben saldi, non se ne fosse uscita e avesse votato. O perlomeno si fosse astenuta su una delle proposte. Così siamo buoni tutti.
Vi ricordo che il la Regione, con relativi consiglieri, debbono toglierci da questa empasse, altrimenti non tornano utili. DOVETE FARE IL VOSTRO LAVORO!
Comunque tranquilii: diverse regioni, tra cui Veneto e Lazio hanno già proposto il ricorso di costituzionalità. Se il Consiglio Regionale Marche non fosse in grado di fare il minimo indispensabile,il compitino standARD, DI DEFAULT, ci affidiamo alle assemblee altrui.
Fermo, ad ogni modo, ha 37.000 abitanti ed una provincia minuscola che , in essere da due anni, ha portato più caos che benfici . Ma tant’è.
Faccio una Previsione: Solazzi fra 2 o4 province, si convincerà sulle 4. Ma posso sbagliare. Però non credo.
Caro shadow: i “Parassiti che magnano”, come dice lei, chi sarebbero? un po generico…
Caro Filippo Davoli, la mia era solo una provocazione per dire che non si possono fare le cose alle spalle dei cittadini. Qui vogliono spostare comuni da una provincia all’altra alla faccia di noi cittadini, senza sentire il nostro parere creandoci anche non pochi problemi. Comunque anche se fare un referendum costa, è una tantum, mentre una provincia in più è una semper. Io sono per l’abolizione di tutte le province. Nella mia vita, non essendo né cacciatore, né pescatore, non ho mai avuto bisogno di rivolgermi alla provincia. Fanno solo servizi marginali che possono essere assolti benissimo dal comune o dalla regione
Scusate, accetto tutte le osservazioni, ci mancherebbe altro, però vorrei dare un contributo con una precisazione: non mi sento schiacciata, come ha detto l’amico Massi. La posizione dell’ Idv sulle provincie è chiara e io ho dato un fattivo contributo alla raccolta delle firme per la sottoscrizione della legge di iniziativa popolare per l’eliminazione delle Provincie. E’ chiaro che una posizione come la mia, che non entra nel merito delle 2 3 4 o 5 Provincie condizionava la Commissione. Tengo a precisare che il decreto del Governo che conntiene la norma è scritto in maniera poco chiara e le Regioni lo hanno interpretato, noi facendo assumere l’iniziativa di proposta alla prima Commissione, alla quale è stata trasmessa l’ipotesi del CAL, ma alla quale sono pervenute altre proposte, comprese quelle che si basavano sull’ipotesi del CAL. Io in Commissione ho sempre detto che non si potevano votare le proposte e che doveva essere l’aula ad esprimersi, nella sua interezza, con le rappresentanze politiche e territoriali ( che in questa partita hanno svolto un ruolo importante, non nascondiamocelo) ed ho chiesto che la mia proposta fosse messa ai voti. Ha accolto la mia proposta solo il Consigliere Marangoni, a quel punto sono uscita perchè non ritenevo giusta la votazione. Se avessi votato contro tutte le proposte sarebbero state bocciate e non essendo entrata nel merito l’aula non avrebbe ricevuto proposte. Difendo le ie posizioni, ma non violento le altre. Comunque lunedì mattina le proposte arriveranno in aula, tutte all’ odg. Grazie. Paola
http://www.youtube.com/watch?v=E9mn7CMHMzI come dice cetto abbassare i costi della politica