di Alessandra Pierini
«Lo snodo della definizione delle Province marchigiane è la Regione. Peccato non voglia fare ricorso visto anche il meraviglioso autogol del Governo in queste ore». Sono le parole con cui il giurista Piero Alberto Capotosti, ex presidente della Corte Costituzionale, si è rivolto ieri pomeriggio ai rappresentanti politici e di categoria e ai maceratesi presenti nella sala Guizzardi della Camera di Commercio di Macerata per l’incontro organizzato da Cronache Maceratesi “Macerata e il riordino delle Province. Il professor Capotosti fa riferimento alla riunione notturnadurante la quale il Consiglio dei Ministri ha discusso ieri la modifica del capitolo V della Costituzione che definisce le istituzioni territoriali per la ridefinizione delle regioni: «Il Governo – ha spiegato – ha ammesso così che il riordino delle Province poteva essere fatto solo con una legge costituzionale e non con un provvedimento governativo che presuppone caratteri di straordinarietà e di emergenza che non sussistono in questo momento». Intanto il Cal Marche ha proposto un’ipotesi di riordino a quattro Province che sarà discussa lunedì dal Consiglio regionale. Cosa succederebbe se venisse scelta dall’assemblea legislativa delle Marche? «Ho l’impressione – ha detto Capotosti – che il Governo andrà avanti come una sorta di schiacciasassi, non terrà in alcun conto le determinazioni degli enti locali e andrà avanti con tre Province per questo il ricorso della Regione è ancora più importante visto che l’ente ha anche disciplinato il principio di riordino con la legge regionale 10 del 1995».
(GUARDA IL VIDEO – 1a parte)
La risposta è arrivata da Sara Giannini, assessore regionale del Pd: «Non c’è un pregiudizio nei confronti del ricorso che scadrà la prossima settimana. Ci baseremo sui nostri pareri e prenderemo una decisione. E’ chiaro che in Consiglio terremo un confronto caldo sulla posizione del Cal ma dobbiamo ammettere che abbiamo sbagliato a non ragionare per tempo sulla nostra struttura istituzionale».
Tutti d’accordo i politici maceratesi che hanno trovato nella questione riordino delle Province una inedita sintonia. Persino il presidente della Provincia Pettinari e l’esponente del Pdl Capponi che in campagna elettorale erano su due fronti opposti e in più occasioni hanno manifestato un forte raffreddamento dei rapporti, si trovano questa volta dalla stessa parte e concordano su posizioni e modi di agire.
Ferma e fortemente critica nei confronti del Governo la posizione del presidente della Provincia Antonio Pettinari: «Non è in gioco la salvaguardia di Macerata ma il futuro delle Marche. Ci offende sentir parlare di numeri come se fossimo al gioco del lotto. Dobbiamo pensare a come rendere governabile una Regione e non a come smantellarla. In questi giorni sono state usate in maniera folcloristica espressioni quali contra legem per l’ipotesi del Cal. Siamo noi i primi a dire rispettiamo la legge e la legge chiede una proposta di riordino del Cal che è quella a quattro Province».
Sollecita il ricorso alla Corte costituzionale e invita a considerare anche una ridefinizione dei confini provinciali il capogruppo del Pdl in Regione Francesco Massi: «Nel non voler ricorrere c’è il non volersi porre in posizione conflittuale con il Governo che intanto, mettendo mano al capitolo V della Costituzione, attenta alle libertà e ai diritti costituzionali. Non parliamo di deroghe per quanto riguarda la nostra proposta perchè ci mette in una posizione di supplica. Abbiamo contrastato l’azione dei colleghi di Fermo che volevano rendere contra legem l’atto del Cal ora dobbiamo ripartire da lì. Siamo consapevoli che probabilmente si voterà su diverse ipotesi».
I consiglieri regionali hanno anche sottolineato che il clima che si respira nei corridoi è ostile rispetto alla proposta del Cal.
Tra questi Enzo Marangoni del gruppo Popolo e Territorio-Libertà e Autonomia: «Io che ero contrario a tutte le Province mi sto autoviolentando per Macerata perchè non credo sia questo il modo giusto. Credo che si stia facendo strada l’ipotesi di due Province ma per quanto mi riguarda proporrò che la Regione rinunci all’individuazione delle circoscrizioni». Così anche Angelo Sciapichetti che ha parlato di “gioco del cerino” e ha confermato le ipotesi diverse da quelle del Cal già diffuse: «Non è stato facile far passare l’ipotesi del riordino a quattro province. Siamo riusciti a raggiungere questo primo risultato. C’è in consiglio l’impostazione data sin dal primo momento e vivacemente contestata dal presidente del consiglio Vittoriano Solazzi di rigettare questa ipotesi. In consiglio regionale si aprirà una partita nuova. Nel gioco del cerino la Regione Marche deve portare avanti la proposta del Cal, poi le proposte prima o poi dovranno finire in Parlamento e lì fondamentali saranno i parlamentari. Sfideremo il Parlamento»
Attacca la Regione Franco Capponi del Pdl provinciale: «Non ricorrendo sconfessa quanto fatto in passato. Questa provincia – si rivolge al consigliere regionale Sciapichetti – non dimenticherà chi non la sosterrà e questo deve essere uno stimolo. Noi non vogliamo conquistare territori ma dubitiamo con forza di persone che fino a ieri hanno considerato opportune Province di 165 mila abitanti e oggi ne vogliono una da 750 mila. Non siamo certo qui a difendere le poltrone come purtroppo pensa qualcuno, io prendo solo un gettone di 60 euro a seduta».
Ha invitato la Regione a riconsiderare il ricorso anche il sindaco Romano Carancini: «L’autogoal del Governo permette di riesaminare la possibilità di intervento nell’ambito costituzionale, intanto noi dobbiamo continuare per la nostra strada. Tra l’altro molti utilizzano le affermazioni di Filippo Patroni Griffi per affondare l’ipotesi del Cal ma il ministro non è Dio, è il Parlamento a decidere. Hanno anche cercato di svilire il ruolo del Cal, fissato dalla legge. Se non avessimo potuto fare una proposta diversa da quella prevista dalla legge, saremmo stati chiamati solo a certificare la legge».
Chiaro anche l’invito del Comitato per Macerata e il suo territorio: «Mettetevi d’accordo prima – ha insistito Renato Coltorti – e arrivate con una proposta unica che avrà così più forza. Consideriamo anche che 17 Regioni presenteranno delle proposte, il Governo con fare dittatoriale potrà non tenerne conto ma il parlamento non potrà mettersi nella posizione di dire no a tutti». Il Comitato ha inoltre ancora una volta fatto leva sulla situazione economica della Provincia di Ascoli che resta il dissesto finanziario.
Il portavoce dei comitati fermani Rossi ha sollecitato il ricorso alla Corte Costituzionale e ha evidenziato che il Cal non doveva secondo lui, entrare nel merito: «Con questa legge, noi sappiamo che i servizi per la Provincia di Fermo non ci saranno più. Noi sappiamo che la nostra Provincia è morta e sepolta. I requisiti fissati sono proposti da ministri bocconiani che non conoscono la storia, né la geografia. Per noi sarebbe una salvezza se la Provincia di Macerata rimanesse perchè almeno molti Comuni del distretto calzaturiero passerebbero a Macerata e sarebbe meglio piuttosto che tornare ad Ascoli dalla quale siamo divisi dalla storia. L’unica soluzione è il ricorso».
Presenti anche il vice presidente della Camera di Commercio Mario Volpini, il sindaco di Montecosaro Stefano Cardinali,Vania Longhi, consigliere provinciale Idv), Mauro Giustozzi, direttore amministrativo Unimc), il segretario della CGIL Aldo Benfatto, Giuseppe Spernanzoni della segreteria Cisl, Americo Sbriccoli, presidente dell’ordine provinciale dei medici e i rappresentanti delle Pro loco locali.
(Foto Cronache Maceratesi – vietata la riproduzione)
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Una domanda: dov’era il sig. Capponi quando il SUO governo dei berluscones approvava la costituzione della provincia di Fermo, insieme a MOnza Brianza?
E’ colpa della Regione Marche se l’attuale governo, appoggiato dai suoi amici del PDL, vuole eliminare le provincie?
O, forse, gli rode che non è riuscito a diventare presidente della regione e non è stato rieletto presidente della provincia?
non è la mia battaglia,le province vanno tutte abolite!!!!!!!!!!!!
MMMmmmmmm….
L’incontro credo sia stato interessante, per comprendere meglio le posizioni, ascoltare i relatori, riflettere sugli interventi.
Ma se dal pubblico togli coloro che, a vario titolo, erano li in “chiave” politica di cittadini non ce ne sono molti, a testimonianza forse che -delle Province- non è che frega poi così tanto….
@ Cerasi: infatti…………
Le Provincie vanno eliminate. Tutte.
Credo sia meglio ascoltare, se si ha voglia, gli interventi, poi commentare.
Altrimenti rischiamo tutti di ripeterci.
Le province non saranno, con questa riforma , eliminate tutte: nelle Marche, solo MACERATA. Ecco infatti che mi ripeto.
Allora ascolto, và.
Non è vero che viene eliminata solo macerata visto che si accorperebbero macerata fermo e ascoli . nel caso sarebbero in tre. Personalmente mi rifiuto di pensare che “l’identità” di cui si parla tanto oggi dipenda dalla permanenza di una struttura amministrativa a cui nessuno prima di ora pensava come punto di riferimento per alcunchè . ci sono certe errori e possibili superficilità nel progetto del governo ma non mi sento di impegnarmi per gli interessi di pochi.
Infatti è come dici tu Sig. Mario. Però c’è un problema e non piccolo. Le tre provincie diventano una. Però mentre Macerata e considerata provincia virtuosa per i suoi bilanci la provincia di Ascoli è quasi al fallimento. Cosa succede allora. Che tu, io, la sig. Marta di sopra dovrà mettere le mani in tasca per appianare i debiti. Questo è quello che succederà. Sono anch’io per l’eleminazione TOTALE delle province. Dovre andranno a finire i debiti non so. Tanto li pagheremo ugualmente noi cittadini italiani, almeno non solamente i cittadini maceratesi.
Non so se vi siete resi conto, ma il “riordino” delle province è fumo negli occhi. Tutti presi su questo argomento e intanto passa inosservato il resto (vedi fondo salvastati con cessione di sovranità nazionale e ulteriore indebitamento gratuito, il tutto a favore delle banche – soggetti privati- e pagato da tutti noi, per non parlare di iva, irpef, imu ecc.).
Devo dire che fino a qualche tempo fa pensavo anch’io che le province andavano soppresse, ora mi sto ricredendo. Per un motivo semplice: il grande sperpero è in Regione. Abolendo le provincie la “casta” fa finta di fare anche lei un sacrificio, invece non è vero. E poi, più la politica è vicina al territorio, più l’elettorato può con più consapevolezza rendersi conto del comportamento dei propri rappresentati. Più ci sallontana e tutto diventa fumoso.
Per quanto riguarda il problema di costituzionalità, è evidente come una tale procedura sia a rischio continuo di giudizio. Un meccanismo che ad ogni passo presente e futuro trova possibilità di giudizio di incostituzionalità è fatto da dilettanti, o da qualcuno che pensa di essere al di sopra della legge e quindi di essere intoccabile.
Un’ultima cosa: gli elementi di incostituzionalità erano evidenti anche a me che non sono nè un giurista nè dott. in nulla (li ho già espressi in un altro commento). Il Prof. Capotosti li ha espressi molto chiaramente nel suo intervento. Questo significa una cosa precisa: il mancato ricorso della Regione su qualcosa che è evidente anche alle persone normali e “inesperte” (come me) non può voler dire “posizione neutrale” ma una ben precisa scelta politica. La maschera però ora è caduta, hanno pochi giorni per non perdere la faccia.
Come non quotarti Paolomc! Giusto per capire in che Stato viviamo: la Consulta ritiene anticostituzionale il taglio degli stipendi di magistrati e manager pubblici….ma nella consulta non ci sono magistrati???
Credo che sempre più gente si stia convincendo che questa storia delle province non è altro che un grosso bluff.
saltato il coperchio delle regioni (e ancora non si è approfondita la questione delle loro partecipate) il governo pensa sia il caso di rivedere l’assetto costituzionale. In quella sede le province possono essere eliminate completamente. Allora lo si vuole fare Seriamente oppure no? accorpare con i criteri del lotto non serve a nulla, se non ad evitare la figuraccia di tornare indietro come suggerirebbe la logica. Allontanare la politica dal territorio attenua il controllo democratico, le regioni lo dimostrano. infine siamo sicuri che addossare i debiti pregressi di una provincia ad altre con i conti in regola sia in linea con i principi di legge? Anche per creare l’unità monetaria è stato necessario allineare i parametri economici degli stati europei. il gran banchiere monti se lo è dimenticato? Dobbiamo aspettarci un altro intervento postumo come quello della Consulta sui tagli degli stipendi ? Ce l’avranno uno straccio di consulente legale, degno di questo nome a Roma?
P.S. Tra i motivi del taglio dellevprovince non c’era anche quello di evitare di aumentare l’iva? ( a, già, lo hanno giustificato con la riduzione degli scaglioni iniziali Irpef, tipica mossa del gioco delle tre carte).
Sarebbe elimintata Macerata perchè comunque il capoluogo sarà ad Ascoli. Fermo, ricordo, è provincia da due anni, non credo possa essere equiparata a Macerata.
Spero che nessuno si lamenterà quando qui saranno chiusi gli uffici e per caso dovrà recarsi in questura o alla camera di commercio ad Ascoli. Contenti loro.
Invito ad ascoltare l’intervento di Capotosti, è molto illuminanate, come dice qui qualcuno ( cavecanem, discorotto, paolomc) forse ci si convince che è un grosso bluff.
Pochi giorni fa, sul Corriere adriatico, il Presidente Spacca ha dichiarato che “le province non servono a nulla”; poi, sul fatto se avesse o meno rinunciato al vitalizio, ha detto di no, “vedremo”. anche perchè, ha speigato alla giornalista ” se tutti rinunciassimo al vitalizio, ci sarebbe un problema di liquidità”; In pratica, i consiglieri regionali si trovano di fronte a questa scelta: o vitalizio per sempre o, se rinunci, restituzione immediata cash dei contributi versati, ovvero 200/250 mila euro, sull’unghia.
Se non è fumo neglio occhi questo………
Ah, dimenticavo: qualcuno fra i lettori si trova attualmente inoccupato?
La Provincia di Ascoli ( che si trova ad un passo dal dissesto, ma nessuno lo dice, tutti lo sanno), vi può aiutare: ha appena bandito concorsi per 16 posti ( 16, non uno….ma non avevavo un esubero di dipendenti?) . Per maggiori informazioni e per leggere i bandi:
http://www.provincia.ap.it/pagina573_home-formazione-professionale-e-politiche-attive-del-lavoro.html
ma state svegli: i posti sembrano 11, in realtà sono 16. Bisogna cercare….
@ PaoloMC: se, come dici tu, la politica funziona solo se è molto vicina alla popolazione, quindi funzionano meglio le provincie che le regioni, allora aboliamo il Parlamento e torniamo all’epoca dei comuni come nel medioevo. Più vicino alla popolazione ci sono solo i comuni.
Il fatto che la Regione Marche non presenti il ricorso non implica nulla. Lo stesso atto è già stato presentato da altre regioni. Se la norma verrà dichirata incostituzionale lo sarà per tutte, mica solo per quelle regioni che hanno presentato ricorso.
In merito al cedere sovranità all’Europa… MAGARI POTESSIMO CEDERE TUTTA LA SOVRANITA’ ad un parlamento e governo europeo, formato magari da tedeschi, francesi, inglesi e pochi, pochissimi, italiani.
Na i nostri parlamentari o governanti, i nostri SOVRANI COSA HANNO FATTO FINO AD OGGI?
Per mere esigenze elettoralistiche ci hanno trascinato in un vortice di debiti che, fino a qualche tempo fa, ci ha fatto solo comodo, con pensioni pagate a chi non ne aveva diritto, con pensionati baby a 40 anni, con soli 15 anni di servizio e pensione uguale all’ultimo stipendio, per non dire altro.
ora paghiamo tutto questo.
Io sono favorevole all’eleiminazione dei governi nazionali, ed alla creazione di uno stato europeo con un unico governo, un unico parlamento, un unico capo dello Stato (Europeo), con leggi anche finanziarie uguali per tutti gli stati ed obbligatorie per tutti. Chi ci sta ci sta, chi non ci sta va fuori e se la risolve da solo.
Guardate le sttatistiche delle ore di lavoro degli insegnanti. Quelli italiani lavorano meno della media europea. Meno degli italiani lavorano solo gli insegnanti greci… ed è tutto dire, sappiamo come è finita la Grecia.
Lavorano 24 ore a settimana, a stipendio pieno e si lamentano pure…….
ma fatemi il piacere, siamo uno Stato serio?????
Giusto, sempre, per dire le cose come stanno… E per capire se effettivamente ci stanno buttando fumo negli occhi…..
L’intervento del Prof. Capotosti è molto interessante: lo evete ascoltato? Dice che che effettivamente chisa la provincia, verranno chiuse questure prefetture, cmaere di commercio. Poi chi dice che “chi se ne frega se Mc diventa prov di AP”, spero non abbia a lamentarsi.
Sempre per il fumo negli occhi: avete letto giorni fa sulla stampa le dichiarazioni di Spacca? Beh, diversi dei nostri consiglieri stanno rinunciando al vitalizio. Bravi. Spacca, no. Alla domenda “perchè?” della giornalista risponde, con grande senso della responsabilità che “mi hanno fatto notare che se rininciassimo tutti e ttti insieme, vi sarebbe un problema di liquidità”. In pratica: chi rinuncia al vitalizio viene rimborsato dei contributi versati; dunque la scelta è: vitalizio per sempre o rinuncia e 200/250 mila eoro subito, cash, sull’unghia?
Che dilemma!
MI GUARDO ALLO SPECCHIO E MI FACCIO SCHIFO DA SOLO…
La Corte viene quotidianamente investita di ricorsi bazzecole, ora non presentare quello in questione solo perché il parere di un amministrativista lo sconsiglia e’ una presa in giro. Non ci sono precedenti specifici o analoghi ed ogni parere e’ discutibile.
Peraltro, anche in caso di rigetto, la Corte potrebbe esprimere massime di indirizzo utili ad eventuali successive impugnazioni degli Enti periferici. In ogni caso, anche il rigetto costituirebbe per i cittadini la garanzia della legalità della riforma…che non e’ poco.
L’amaro in bocca e’ quella sensazione che rimane quando, con poco, avresti potuto fare qualcosa di utile.
Difendiamo il territorio?
L’unica cosa che mi da l’impressione di difendere con questo slogan sono gli interessi dei vari feudatari, valvassori e valvassini che gravitano intorno a tale istituzione.
Fino all’altro ieri questi “principi” si combattevono con ogni mezzo a disposizione per primeggiare, ed ora vedendo a rischio il loro trono si mettono intorno ad un tavolo gridando “difendiamo il territorio?”.
Io credo che il lavoro del politico sia diverso. Il politico dovrebbe avere una sensibilità superiore al resto della popolazione rispetto al “bene della comunità”.
In questo momento penso che i benefici di eliminare la provincia di Macerata siano superiori che tenerla in piedi per….. Non so veramente per cosa.
Il mio appoggio per questa crociata non lo avrete, non mi avete convinto.
Io non penso che la riduzione del numero delle provincia con criteri che possono apparire arbitrari (come arbitrarie sono tutte le regole che dicono che fino a qui paghi tot e poi tot + uno e cosi via) sia la migliore delle riforme possibili delle nostre istituzioni . Penso però che oggi stiamo imparando che la attuale classe politica è complessivamente incapace di mettere in cantiere qualsiasi riforma che si basi sull’interesse pubblico e non su quello particolare e per di più di breve periodo (basta vedere cosa accade alla discussione sulla legge elettorale che è una cosa vergognosa) . Sappiamo inoltre che ad ogni livello di mediazione politica corrisponde un incremento dei costi pubblici che non ha nulla a che fare con gli interessi generali ma che ancora una volta va a vantaggio del sistema di potere e di “rapina” (oserei dire) messo in piedi in questi anni . Dobbiamo fare gli esempi ? A questo punto quindi anche un intervento comunque “grezzo” e semplicistico è meglio della non azione , del nulla di fatto che ci troveremmo di fronte se mettessimo la decisione in mano a coloro che ieri si sono alzati a parlare di identità territoriale da difendere. La controprova ? In queste lunghe settimane si è mai alzata una voce, una proposta non per difendere lo status quo ma per proporre una soluzione “avanzata” che cerchi di raggiungere insieme l’obbiettivo di una migliore gestione dei territori , dei servizi della promozione delle economie e al contempo una riduzione degli sprechi e delle inefficenze degli apparati politico-amministrativi ? Qualcuno lo ha fatto ? A me è sfuggito ma sarei piacevolmente sorpreso e disposto a ricredermi se mi fosse dimostrato il contrario. Mi rendo conto che queste considerazioni possono sembrare quasi di antipolitica eppure io sono convintissimo che non si possa fare a meno nè della politica nè della democrazia e sono convinto che nulla è perduto e possiamo aspirare ad una situazione migliore della attuale. Putroppo (mi dispiace riconoscerlo) sono arrivato a considerare l’attuale classe politica (non sono tutti uguali ma le differenze vanno viste a livello personale) irriformabile e assolutamente indispensabile il rinnovamento generale su nuove regole e valori.
Io sono convinto che finché non si prenderà atto che il problema dell’Italia è la mentalità “MAFIOSA” che pervade ognuno di noi a prescindere dal posto in cui siamo nati, si potrà tagliare, riorganizzare, ristrutturare, rottamare pezzi dello Stato ma tanto si troverà sempre il modo di sperperare denari pubblici. Sarà ora di farli sti italiani oppure no, magari cominciando dalle nuove generazioni che è più facile, in quanto meno “viziate” e più ricettive. Noi ormai siamo irrecuperabili basta guardare come facciamo la fila al supermercato!
Andata a leggere la pagine del Carlino di oggi nella quale sono riportate le retribuzioni lordo dei dirigenti della Provincia ed i “premi di produttività”. Si, avete capito bene li chiamano così “Premi di produttività”: applicati ad un ente come la provincia si tratta di un ossimoro che è emblema della perdita di contatto con la realtà. Quando si perde anche il senso del significato delle parole allora, state sicuri che siamo al cupio dissolvi finale. Se a questo aggiungiamo che il totale della cifretta che i nostri burocrati si mettono in tasca si aggira sul milione e mezzo allora il quadro è completo. Undici dirigenti per un carrozzone come la Provincia: qualunque azienda avrebbe da tempo portato i libri contabili in tribunale!
come dice il sig. Sacchi, non è un problema di quale provincia….. ma che identità territoriale ma per favore, l’ unica identità che mi sento è quella Italiana ( ancora per poco).
se è un problema politico fate vobis .
MA QUALE TERRITORIO (una terra di nessuno)—-Per come è stato gestito il territorio, lasciato in balia di se stesso
la soluzione sarebbe, che le province vengano annullate tutte e quattro, non c’è nulla da salvare.
Non c’è nulla da salvare, ciò che non hanno fatto negli ultimi 15 anni, è impensabile che lo facciano nei prossimi
quindici. L’unica cosa intenzionati a salvare è la loro poltrona. E ciò che è più urgente è un esane approfondito
da parte di chi di dovere, sapere come si è giunti a questo grado di sfascio, e come sono stati spesi i soldi che i
cittadini hanno pagato con tasse a livello di strozzinaggio. Il compito principale della provincia in genere, è la
viabilità. basta farsi un giro nelle nostre colline e nelle nostre montagne per rendersi conto che siamo tornati
all’epoca dei somari, si viaggiava a dorso di somaro o di mulo. Ci stiamo avviando a grandi passi a queste condi
zioni. Ci sparano fumo sugli occhi, al solo fine di salvare le loro poltrone, che divengono sempre più costose
perché gli appetiti sono in perenne aumento.
C’è solo da scompisciarsi dal ridere, pensate che SPACCA egregio presidente della nostra ( o sua ) regione
dichiara che è un problema se rinunciano tutti al vitalizio, ne va di mezzo la liquidità per il rimborso dei con
tributi versati. Ma pensate che ca……di giustificazione, se annullo una determinata spesa vado in difficoltà
perché non spendo più. Non c’è liquidità per i rimborsi, allora quando si tratta che la regione deve pagare
un’impresa privata, lo fa aspettare da anni, in questo caso va tutto bene. Invece i tromboni che foraggiamo
da anni, non possono aspettare poveracci. E se non possono aspettare fate come fate con i cittadini, conso
lidate, non date un centesimo, a chi non sta bene, se ne vada, si sarebbero vendute anche le mogli, le figlie
per arrivare su quelle poltrone, ed ora sono un tuttuno un corpo solo con la poltrona, come culo e camicia.
L’Italia sta affondando e questi ancora persistono con gli atteggiamenti da padroni e non da servitori del paese.
Le regioni sono ripiene da bande di ladri, spero non sia cosi anche da noi, e hanno ancora la faccia per farsi
vedere in giro, la vergogna li sommerge e se ne fregano. Non è più sopportabile avere delle sanguisughe
attaccate alle spalle.
Avevamo e forse abbiamo ancora la migliore sanità d’Europa, e ci stanno portando a livello dei peggiori paesi
africani, siamo arrivati al punto in cui non ci sono più posti negli ospedali, dove dopo un’operazione alle corona
rie dopo due giorni ti mandano a casa. Ma i loro stipendi aumentano anziché diminuire, come pure le ruberie.
PER PAOLOMC——Ha ragione l’elettorato è talmente vicino alla provincia che fino ad oggi non si è ancora
resoconto, che abbiamo una quantità di scuole che potremmo definire l’anticamera della camere mortuarie,
una scrolaltina di terremoto e la tragedia scatta.
Abbiamo strade a livello di mulattiere, fiumi che alla minima pioggia difentano laghi, e causano ogni volta
danno che si sommano ai danni precedenti, ma nessuno fa nulla, si aspetta sempre la prossima pioggia
augurandosi che sia migliore della prima. E cosi una serie di compiti a carico delle province che rimangono
esclusivamente sulla carta. In compenso gli stipendi dei politici trombati che si sono salvati nelle province
non calano, la riduzione del personale è impossibile, quando un fortunato entra in questi enti, è per tutta
la vita. Mentre un povero cristo che rischia il posto un giorno si e l’altro pure si deve accontentare di 1000 euro
al mese, proprio perché con il resto si foraggiano una classe di magnaccia. Non voglio andare oltre, perché
sarebbe anche offensivo, anche se meritano questo e anche di peggio. Quai sono le promesse fatte prima
di essere eletti, e quali hanno mantenuto, al di fuori della poltrona, nulla di nulla.