di Mauro Nardi
Se ne è andato il nonno dei giocattoli italiani. Mario Clementoni è morto questa notte all’età di 87 anni. Il suo nome è divenuto famoso in tutto il mondo grazie alla sua geniale vena imprenditoriale che negli anni Sessanta lo ha portato a costruire un’azienda oggi divenuta leader nella produzione dei giochi intelligenti. Nato a Potenza Picena il 27 gennaio del 1925, ha costruito il suo impero a Recanati. Lascia la moglie Matilda di 80 anni, con cui si è sposato nel 1953, i figli Giovanni, Stefano, Pierpaolo e Patrizia ai quali nel corso degli anni ha lentamente lasciato il timone dell’azienda. I funerali si svolgeranno domani (giovedì) alle 10. 30 nella Cattedrale di San Flaviano.
L’ultimo respiro lo ha esalato nella sua casa situata nel quartiere di Montemorello, a pochi metri di distanza da quel garage dove piu’ di sessant’anni fa è iniziato il suo lungo cammino imprenditoriale dopo essersi formato all’Istituto Tecnico Montani di Fermo. Non aveva infatti compiuto vent’anni ed era già alla guida di una piccola impresa artigianale, con pochi operai che montavano pezzo dopo pezzo i primi giocattoli Clementoni. Nei primi anni sessanta la svolta, con la realizzazione della fabbrica in zona Fontenoce dove è tutt’oggi ubicata. Era il periodo del boom economico e i prodotti Clementoni iniziarono a farsi conoscere. Uno dei primi fu la Tombola della Canzone. Mario era alla ricerca di prodotti che potessero essere innovativi nel campo del gioco tradizionale e gli venne in mente di inventare una pianola a manovella in cui scorreva un nastro forato. Si girava la manovella, il nastro passava e suonava il motivo. Chi giocava doveva indovinare il titolo della canzone e coprirlo sulla cartella della tombola. Con questo prodotto entrò ufficialmente nel mercato. Mario aveva però da sempre il pallino del gioco educativo, che vide la luce alla fine degli anni 60 dopo aver realizzato i primi giochi di società ispirati a programmi e personaggi televisivi di successo come Io e la Befana e Portobello. Ad illuminarlo la consapevolezza che l’impatto con la scuola può essere un’esperienza difficile, nonchè l’idea che l’apprendimento non deve essere forzato ma favorito nel modo migliore. Vede la luce quindi il Sapientino, il primissimo gioco educativo che esiste ancora oggi, ovviamente arricchitosi con il trascorrere degli anni. Se nella prima versione rispondeva con segnali luminosi, oggi parla e offre una varietà di argomenti in più. Dalla musica alle scienza, dalla storia allo sport. Un vero ed autentico evergrenn dei giochi per bambini che identificherà per sempre Mario Clementoni. Un uomo geniale, tanto da ricevere decine e decine di riconoscimenti e onoreficenze. Tra le ultime la Laurea ad Honorem in architettura, ricevuta nel 2005 dall’Università di Camerino. Ancora piu’ grande è stata la sua solidarietà, in modo particolare nei confronti dell’Etiopia dove fame e carestia sono all’ordine del giorno. Mario e la famiglia hanno infatti stretto un intenso rapporto con le missioni dei frati cappuccini per portare gli aiuti in quel paese martoriato dalla miseria. Con Frate Mago è stato realizzato anche un gioco da tavola, utilizzando gran parte del ricavato per aprire in Etiopia una scuola che porta il nome dell’indiscusso Rè dei giocattoli made in Recanati. Un uomo il cui motto era “il gioco è una cosa seria. Non bisognerebbe mai smettere di giocare, specialmente quando si diventa
grandi”.
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Condoglianze ai figli ed alla moglie…
riposa in pace. clem clem.
RIP
sentite condoglianze ai familiari, grazie per il lavoro svolto in favore dell’infanzia
Se ne và uno degli imprenditori più grandi della nostra provincia, condoglianze alla famiglia
quante volte ho giocato con sapientino .
condoglianze un abbraccio alla famiglia
Ciao e Grazie di tutto quello che hai saputo fare SUPER MARIO! Ti porterò per sempre nei miei ricordi più cari!!!! Condoglianze vivissime alla famiglia.
Ciao amico Mario, sari sempre nel mio cuore!
Era una bravissima persona.
Nota della Provincia di Macerata
La nostra terra si impoverisce per la scomparsa di un’eccellente imprenditore che ha mostrato tutto il suo valore e tutta la sua dedizione alla costruzione e allo sviluppo di un’azienda prestigiosissima”. Con queste parole il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, si è unito al cordoglio per la scomparsa dell’industriale Mario Clementoni. In un telegramma inviato alla famiglia, Pettinari esprime il suo personale sentimento di profondo cordoglio, unito a quello dell’Amministrazione provinciale tutta.
Nota dell’Università di Camerino:
L’Università di Camerino ricorda con affetto, ammirazione e stima, l’imprenditore che ha saputo guardare lontano e l’uomo che ha fatto crescere e divertire generazioni di bambini, simbolo della vivacità imprenditoriale marchigiana. Unicam ha ancora vivo il ricordo del conferimento nel 2005 della Laurea Honoris Causa in Architettura. Il Rettore e l’intera comunità universitaria partecipano al dolore che ha colpito la famiglia Clementoni ed esprimono sentite condoglianze alla moglie Matilde ed ai figli Giovanni, Stefano, Pierpaolo e Patrizia.
Amici della mia famiglia da sempre . Vicini di casa a Montemorello. Esprimo alla Sig Matilde ed ai suoi figli le mie più sentite e vive condoglianze . Con grande affetto Mariella
Sentite condoglianze alla famiglia Clementoni, un abbraccio per Stefano e Giovanni. Conobbi il papà quando ero giovane amministratore del comune di Macerata e ne ricordo la sensibilità per le questioni culturali. Una perdita grave per tutta la nostra gente.
Con uomini come questi non tutto è perduto.
Ne manterrò il ricordo. E’ la figura del vero imprenditore che ha il coraggio e la forza di intraprendere e di innovare. Sono queste persone che creano lavoro e benessere.
Avrei voluto far pervenire le mie più sentite condoglianze alla moglie e ai figli, nuore, genero e nipoti; ma per la mia inaccortezza quando è comparsa la notizia ho fatto dei pasticci e non ho potuto aggiungere il commento. Ora rinnovo l’espressione del mio più sincero cordoglio.