di Matteo Zallocco
“Il capoluogo della nuova provincia siamo noi”. Da qualche settimana ad Ascoli stanno festeggiando. In particolare i parlamentari Amedeo Ciccanti (Udc) e Luciano Agostini (Pd) – che a differenza dei rappresentati maceratesi si sono mossi in netto anticipo – hanno rilasciato dichiarazioni trionfalistiche. L’onorevole Ciccanti tiene un diario (entra) nel suo sito internet con diversi interventi sull’accorpamento delle Province e non ha mai negato la sua grande soddisfazione sulla deliberazione del Consiglio dei Ministri, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 25 luglio (leggi l’articolo) con l’ormai famoso comma 6 dell’art. 1 sui criteri della scelta del capoluogo in cui la spunterebbe Ascoli.
Oggi l’onorevole Ciccanti interviene sull’approvazione dell’ordine del giorno del deputato Mario Cavallaro (leggi l’articolo) in cui si sottolinea anche come “i processi di accorpamento, oltre al tema dell’individuazione del nuovo capoluogo, che non può essere affidata alla semplice individuazione del comune più grande, trattandosi di accorpamento di province e non di comuni, comportano la necessità di affrontare complesse tematiche relative al patrimonio degli enti ed alla loro situazione economica e finanziaria, essendo impossibile che enti virtuosi paghino gli oneri finanziari e i costi di enti che sono prossimi al dissesto”.
Scrive Ciccanti: “L’ordine del giorno dell’On.Cavallaro, fatto proprio dal Governo, che mira ad interpretare il comma 4bis dell’art.17 del decreto legge 95/2012, ha il fascino del desiderio che sa generare un bravo avvocato come lui, ma è lo strenuo tentativo di riscrivere una norma piuttosto che interpretarla. Secondo il parlamentare maceratese la norma che stabilisce Ascoli capoluogo, salvo che non ci siano accordi diversi, va interpretata che Macerata e Fermo potrebbero decidere diversamente”. Secondo Ciccanti invece “tale interpretazione è una forzatura che serve a creare confusione, perche’ l’accordo implica l’unanimità non essendo stabilite procedure di voto, quindi richiederebbe la rinuncia di Ascoli che non riesco ad immaginare nemmeno in sogno. Tra l’altro il collega Cavallaro prefigura una decisione da prendere tra le tre province oggetto di riordino, quando invece la norma chiama in causa il Consiglio delle autonomie locali regionale nel suo complesso. La partita è adesso in mano alla Regione – conclude Ciccanti – che deve fare una proposta al Governo. Oggi la Camera, con l’impegno del sottoscritto e del collega On.Agostini, consegna alle Marche una nuova provincia di 700.000 abitanti con capoluogo Ascoli, adesso la parola passa ai consiglieri regionali che possono solo sfasciarla e cambiare capoluogo, spero che non lo facciano e si limitino al loro residuo compito di scegliere il nome”.
Al parlamentare ascolano risponde il sindaco di Macerata, Romano Carancini: “Le dichiarazioni di Ciccanti sono sconcertanti e in qualche maniera svelano l’operazione campanilistica e di potere che loro con grande capacità avevano messo in campo prima di noi. Un parlamentare dovrebbe avere un approccio più istituzionale invece di continuare a scatenare conflitti tra comunità . Certe parole possono essere comprensibili rispetto al fatto che lui è un dirigente della Provincia di Ascoli ma sono in contrasto con il suo ruolo di parlamentare attraverso cui dovrebbe tutelare tutte le Marche.
Contestando l’Odg presentato da Cavallaro, Ciccanti rinnega il valore politico di una deliberazione parlamentare della Camera dei deputati peraltro votata anche dal Governo -aggiunge Carancini -. Personalmente considero questo voto molto più forte rispetto al Decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri. Oggi il Governo votandone i contenuti in un certo modo fa autocritica rispetto a delle scelte effettuate. Ciccanti dovrebbe avere più rispetto del Parlamento mentre lui – insieme al parlamentare del Pd Luciano Agostini – evidentemente ha solo l’obiettivo campanilistico e lobbistico di far diventare Ascoli capoluogo. Il nostro approccio è completamente diverso, pensiamo che questo passaggio politico non debba far nascere conflitti tra comunità e ci sentiamo molto vicini ad Ascoli e a Fermo che con noi è perfettamente integrata. Tutti coloro che alimentano conflitti ovviamente non ci trovano d’accordo. Questo ordine del giorno ha un’importanza fondamentale perché riallinea e ridefinisce le questioni: è un punto di partenza importante che costringe il Governo a ripensare ai criteri che da esso sono stati adottati. Ringrazio per l’impegno Mario Cavallaro e Dario Franceschini con cui ho avuto modo di incontrarmi ieri mattina” .
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L’IDV PROPONE UN REFERENDUM – Un referendum popolare fra i cittadini di Ascoli Piceno, Macerata e Fermo per decidere ”democraticamente” quale sarà il capoluogo della nuova Provincia Marche Sud. Lo propone il coordinatore regionale dell’Idv David Favia. ”Non ci sono margini perche’ Cal e Regione propongano qualcosa di diverso da tre Province: Pesaro, Ancona e Macerata-Fermo-Ascoli”.
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Bene il Sindaco di Macerata!
l’operazione campanilistica e di potere
No, invece qui a Macerata i politicanti si sono mossi senza secondi fini….. Ma va là
Il comma 4bis citato recita:
4-bis. In esito al riordino di cui al comma 1, assume il ruolo di comune capoluogo delle singole province il comune già capoluogo di provincia con maggior popolazione residente, salvo il caso di diverso accordo tra i comuni già capoluogo di ciascuna provincia oggetto di riordino.
Quindi, ha ragione Ciccanti. Il salvo il caso è un’aggiunta praticamente inutile. Se la strada sarà la fusione MC-FM-AP il capoluogo è segnato. Però… persa per persa, Macerata potrebbe forzare la mano e chiedere l’incorporamento a Ancona. Non sta scritto da nessuna parte che le province che non rientrano nei parametri si devono fondere tra loro. Questo porterebbe Ascoli a sbattere il muso. E, in ogni caso, nulla vieta, successivamente, ai comuni a trasmigrare in massa verso nord.
….il governo avrebbe fatto meglio ad eliminarle tutte, sarebbe stato più giusto e “conveniente per tutti”. Ma se proprio ne debbono restare un tot con i parametri previsti, a Macerata basterebbe inglobare qualche comune “consenziente”del vicino fermano ed il gioco è fatto. Mi darebbe veramente fastidio di far parte di una provincia con il capoluogo lontano(Ascoli) sito quasi in Abruzzo , piuttosto sarebbe meglio stare con la provincia di ANCONA!!!
a Macerata basterebbe inglobare qualche comune “consenziente”del vicino fermano ed il gioco è fatto.
Questo non servirebbe a niente. Il Governo ha già fatto sapere che viene presa in consideraazione la popolazione risultante alla data del censimento, e quindi non serve la compravendita di altri comuni.
Vedremo, in questa situazione, se contano di più i politici maceratesi o quelli ascolani… io un’idea ce l’ho visti i precedenti di decenni…
La soluzione di Paccio: ad Ascoli, Fermo e Macerata mancano 138kmq per soddisfare i criteri necessari alla creazione di due province. La regione salomonicamente decide di non decidere chi eleggere capoluogo di un’abnorme provincia (più grande del Molise e della Val d’Aosta e poco più piccola della Liguria) e per non fare torto a nessuno dei due contendenti regala in dote Fabriano al trio belligerante. Macerata, Ascoli e Fermo decidono come dividere in due il territorio e la popolazione rientrando nei due parametri di estensione e popolazione.
P.S Paccio odia le province (come ente locale) ma ama la sua città (“di servizi”) e non vuole vederla morire. Vi ricordate com’era Macerata quando c’erano il Distretto, l’Aeronautica e la Banca d’Italia? Fin quando Macerata non avrà un progetto di sviluppo alternativo a quello di “citta dei servizi” perdere lo status di capoluogo la condannerebbe ad un definitivo declino. Non credo che si possa parlare di puro e semplice campanilismo.
La soluzione di Filosofo:
Ascoli Piceno si aggancia all’Abruzzo, così rimangono Fermo e MAcerata che si fondono e capoluogo diventa MONTEGRANARO, a distanza quasi equivalente da entrambe.
La vedo brutta… Ascoli sta facendo il suo lavoro sotto banco senza tanti comitati inutili, ma è un lavoro che produrrà risultati. Macerata, come al solito, parla, parla parla…. ed i risultati si vedranno a breve.
Vi ricordate com’era MAcerata quando c’erano il distretto, l’aeronautica, la banca d’Italia e tutti quei servizi utili solo per i maceratesi, a spese della collettività? Che senso avrebbe, oggi, avere l’aeronautica con un esercito di professionisti? Che senso avrebbe il Distretto? E’ ora che Macerata guardi al futuri, smettendola di voler campare, a spese della collettività, sui servizi pubblici. Diventi una città industriale, turistica, artigianale e si rimbocchi le maniche come hanno fatto tutte le altre città confinanti che non avevano né l’aeronautica, né il distretto, né la BAnca d’Italia, né le scuole, né gli uffici pubblici, ma hanno vissuto bene lo stesso, ed oranon si trovano con i problemi di Macerata, perché si sono create un’economia che non era basata solo sui soldi dello Stato.
Bravo Carancini! Ciccanti sta veramente esagerando!
L’interesse e solo quello di perdere la poltrona, qualcuno ha paura di restare senza un entrata mensile. Le province devono scomparire tutte, Monti non je da retta e sti politici del cazzo fa quello che devi fa e pulisci tutto!!!
Rimango basito . . .
forse non avete capito che la nostra provincia verrà ASSORBITA da un’ altra già esistente
perchè quindi non “gareggiare” per la nostra? avete così tanta fretta da finire sotto ascoli? cosa vi piacerà poi, non l’ho ancora capito
Il capogruppo della Lista Civica Enzo Salvucci, all’opposizione dell’amministrazione Calvigioni, ha aderito al documento proposto dall’amministrazione comunale di Corridonia affinchè la Provincia rimanga a Macerata. Salvucci e tutti noi non crediamo all’utilità della province, ma la figura del “menga” con gli Ascolani della Marca Sporca e con i Fermani non dobbiamo proprio farla…
Vedremo quanto i politici maceratesi e il suo popolo contano in questa vicenda della Provincia, che potrebbe – perdendo – diventare l’ennesima “incompiuta”.
A Roma direbbero: menepofreaddemeno.
Grasse risate da Civitanova: meglio Ascoliiiiiiiiiiiiiii
@enzosampa
beh, in effetti per voi cambierebbe solo il “padrone”. Capisco che la cosa v’interessi poco