E’ stato accolto dal governo , seppure con una riformulazione, l’ordine del giorno dell’Onorevole Cavallaro che, nell’approvazione del decreto sulla spending review, chiede di ripensare le norme che determinano il procedimento attraverso il quale dovrebbero essere riordinate le province esistenti anche mediante accorpamenti e consistenti revisioni territoriali. Un tema, questo, dibattuto anche dalla conferenza delle autonomie locali in provincia a cui ha partecipato lo stesso Cavallaro (leggi l’articolo).
“Si tratta di un importante passo” dichiara il parlamentare “che vede un’apertura ed un impegno del Governo a valutare la possibilità di garantire tempi più adeguati da concedere a Regioni e Conferenze autonomie locali per i nuovi accorpamenti e addirittura ad adottare nuovi e più appropriati parametri che tengano conto delle realtà esistenti, prevedendo delle eccezioni ove esse siano sostanzialmente adeguate ai nuovi modelli organizzativi che si intendono adottare come nel caso di Macerata, espressamente citata nell’ordine del giorno. Si conferma inoltre l’impegno del Governo, qualora ritenesse indispensabile ed indifferibile procedere ad accorpamenti che impongano l’unione di territori di più province, di garantire che il processo di scelta del nuovo capoluogo derivi dal criterio di scelta del capoluogo della provincia avente il maggior numero di abitanti fra quelle da accorpare o sia necessariamente oggetto di accordo, anche a maggioranza, fra le province da accorpare, sentiti i precedenti capoluoghi e che in ogni caso sia esperito un procedimento di consultazione democratica come condizione per la definitiva individuazione del nuovo capoluogo, nell’ambito di un accordo generale di riallocazione delle strutture provinciali e dei servizi territoriali ad essa collegati. Sarebbe un risultato ottimale per la nostra provincia, conclude il deputato maceratese auspicando che Cal e Regione tengano conto di questo importante atto di indirizzo parlamentare”.
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Il sindaco Romano Carancini, insieme all’onorevole Mario Cavallaro, questa mattina, alla Camera dei deputati, ha incontrato il presidente del gruppo parlamentare del Pd, onorevole Dario Franceschini.
Al centro dell’incontro la spending review ed in particolare la questione relativa ai criteri posti alla base del riordino delle Province. E proprio sui requisiti minimi previsti dalla deliberazione assunta dal Consiglio dei Ministri, il sindaco Carancini ha riferito al presidente Franceschini le preoccupazioni dell’intera comunità provinciale, in particolare rappresentando le volontà espresse nel merito attraverso l’approvazione degli ordini del giorno votati dal Consiglio comunale di Macerata e dalla Conferenza delle Autonomie locali della Provincia.
Carancini ha chiesto che il Pd, senza pregiudicare la filosofia di base del provvedimento avente ad oggetto la revisione della spesa, si facesse promotore nei confronti del Governo di un ripensamento dei criteri riguardanti la popolazione minima e l’estensione territoriale indispensabili per il mantenimento del presidio istituzionale nonché la modifica dell’individuazione del principio sulla base del quale verrà scelto il capoluogo della Provincia del territorio riordinato e ciò, ove possibile, anche nella fase locale dinanzi al CAL della Regione e al Consiglio regionale.
Il presidente del gruppo parlamentare del Pd Franceschini, ha dimostrato attenzione e sensibilità ed ha manifestato tutto il proprio impegno per verificare la possibilità di approfondire ulteriormente ed eventualmente modificare i criteri sopra indicati.
Di seguito all’incontro avvenuto prima del voto di fiducia, in effetti il Parlamento ha approvato un ordine del giorno che apre spiragli i quali fanno sperare in un ripensamento delle decisioni fin qui assunte.
“Voglio esprimere grande soddisfazione e apprezzamento – afferma il sindaco Romano Carancini – per l’attenzione ottenuta e questo va nella direzione che non bisogna rassegnarsi ma occorre cogliere ogni occasione per lavorare affinché la Provincia continui a svolgere il proprio ruolo e a essere un fondamentale punto di riferimento”.
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Intanto il Comitato per Macerata ed il suo territorio, costituitosi nei giorni scorsi, spiega le sue motivazioni con lo scopo di ” sensibilizzare gli organi politici ed amministrativi per quanto ancora è possibile fare”.
“Come noto – scrivono – il territorio della provincia di Macerata rischia di essere polverizzato e annesso alla Provincia di Ascoli (con Ascoli capoluogo) , ovvero essere smembrato per essere avvicinato, per una sua parte, ad Ancona.
I disegni di legge che si sono susseguiti e che hanno riguardato la soppressione delle province, sono stati man mano emendati ed edulcorati per cui una larga parte delle province sopravviverà (nelle Marche sono sicure Pesaro e Ancona).
Si vuole cancellare Macerata, Provincia istituita nel 1860 con l’unità d’Italia e mantenere molte altre province, anche meno significative.
La cancellazione di Macerata capoluogo significa:
– Perdita di un ruolo culturale ed economico;
– Perdita del valore dei nostri immobili sul territorio;
– Perdita, molto probabilmente, degli altri presidi organizzati su base provinciale: Questura, Prefettura, Comando prov. Carabinieri e Vigili del Fuoco, uffici periferici dello stato ( INPS, ad esempio) ; e poi: taglio di uffici postali, eccetera.
– Perdita di importanza commerciale della città e del suo territorio, con minore giro liquidità e conseguente taglio dei servizi ( trasporto pubblico, sanità).
– Perdita , per le attività commerciali, di attrattività.
– Perdita, per i professionisti, di prestigio;
– Perdita di importanza delle università di Camerino e Macerata, con probabile calo di iscritti.
– Rischio di vedere ulteriormente ridimensionata l’area Vasta sanitaria di Macerata, con perdita dei correlati servizi.
– Rischio, con l’allontanamento del capoluogo e la perdita di centralità, di minore attenzione per i servizi sul territorio ( esempio: manutenzione delle strade, delle scuole, più alte probabilità di insediamenti inquinanti)
Rivendichiamo il ruolo di Macerata e del suo territorio, non secondo ad altre realtà nelle Marche ( Macerata nelle classifiche 2011 del Sole 24 ore e Italia oggi è avanti ad Ancona e Ascoli; Fermo non ancora valutata in quanto nuova provincia), ma anzi ricca di cultura, ingegno, saper fare. Diciamo no al taglio della sola Macerata, rivendicandone la dignità storica ed economica.
Chiediamo ai nostri concittadini , alle associazioni di categoria, agli ordini professionali, al mondo accademico, agli artigiani, ai commercianti, agli imprenditori, ai lavoratori, ai ragazzi, ai nostri figli di aderire al nostro comitato”.
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Buone notizie da Roma, ma la notizia migliore di tutte è quella concernente la recente costituzione, direttamente ad opera di alcuni cittadini maceratesi, del Comitato per Macerata e il suo territorio, che, senza indulgere in stantii e vuoti campanilismi, ha saputo ben indicare quali sarebbero i pregiudizi concreti che scaturirebbero dalla perdita, per Macerata, del ruolo di capoluogo provinciale.
Si può sapere qualcosa di più di questo Comitato e dei suoi promotori?
su facebook c’è anche un gruppo nuovo, si chiama Macerata Capoluogo
L’Italia è il Paese dei comitati ed effettivamente mancava all’appello il “Comitato per Macerata” e anche “Macerata Capoluogo”.
Quando c’è da difendere il campanile, Proviancia o Comune è indifferente, i ” cittadini” sono tutti trasversalmente sensibili e i politici sono sempre abili a cavalcare l’onda.
Qui si continua a confondere (volutamente) la opportunità di organizzare il territorio sovracomunale in ripartizioni territoriali utili a gestire viabilità, scuole, collocamento, formazione professionale ecc. con la assoluta inutilità della Provincia intesa come Ente politico amministrativo autonomo.
Certo, vuoi mettere come suona ” Provincia di Macerata” invece di ” dipartimento delle Valli del Chienti e Potenza” ?
E poi? Come si potrebbe fare a meno del prossimo appassionante scontero politico elettorale Pettinari- Capponi? Siamo tutti in trepidante attesa.
CON LA SPENDING REVIEW, SPENDI DI PIU’.
Perdita, molto probabilmente, degli altri presidi organizzati su base provinciale: Questura, Prefettura, Comando prov. Carabinieri e Vigili del Fuoco, uffici periferici dello stato ( INPS, ad esempio) ; e poi: taglio di uffici postali, eccetera.
L’unico eventuale rischio è il ridimensionamento dele strutture tipro Questura, Prefettura, ecc.
Le altre “ipotesi” (dal sapore apocalitico/terroristico) sono molto molto molto ipotetiche: perchè, ad esempio, si dovrebbe perdere iscritti universitari?
Se l’Università vale gli iscritti ci sono, se l’Università è una ciofeca può stare amche a Milano ma gli iscritti calano.
abito a Fermo, spero tanto che la mia città si possa unire sotto Macerata, specie per il settore calzaturiero che abbiamo in comune ai due territori, ed alle simili radici degli stessi.
Allora avevamo capito male . Pensavamo che ci fosse una larga convergenza di partiti, organizzazioni ed opinione pubblica nel considerare le provincie (non solo quelle certo) una causa di spesa pubblica poco produttiva che andava ridimensionata se non eliminata del tutto . Scopriamo ora invece che quando si tratta di fare sul serio questo vale solo….. per le provincie degli altri ! Scopriamo che molti non riescono a fare a meno di questa ” rendita di posizione ” (un vantaggio o beneficio che non scaturisce da proprie capacita o competenze ma da fattori esterni
Allora avevamo capito male . Pensavamo che ci fosse una larga convergenza di partiti, organizzazioni ed opinione pubblica nel considerare le provincie (non solo quelle certo) una causa di spesa pubblica poco produttiva che andava ridimensionata se non eliminata del tutto . Scopriamo ora invece che quando si tratta di fare sul serio questo vale solo….. per le provincie degli altri ! Scopriamo che molti non riescono a fare a meno di questa ” rendita di posizione ” (un vantaggio o beneficio che non scaturisce da proprie capacita o competenze ma da fattori esterni che spesso rendono inefficiente il sistema). Quindi allora e’ vero che molti sono attaccati alla spesa pubblica e/o ai centri di potere pubblico . Se dovessi considerare seria la lista della sedicente associazione per Macerata penserei che invece di ridurle leprovincie dovremmo incrementarle ( camerino, Civitanova, tolentino i loro professionisti ne guadagnerebbero di certo lustro!) . Io penso invece che magari questa possa essere l’occasione per il nostro territorio e sopratutto per Macerata di pensarsi finalmente autonoma dai privilegi delle rendite di posizione pubbliche e burocratiche e di realizzare uno sviluppo che si fondi su capacita’ e progetti reali ed innovativi . Altrimenti non ci sara’ provincia che tenga .
Via le provincie, tutte! E Macerata, di nome e di fatto, deve tirarsi su le maniche e finirla di essere una città che vive di assistenzialismo a fondo perduto. Ma comunque vedrete che alla fine le sedie sotto il sedere non ve le toglieranno: i fratelloni massoni risolveranno tutto,tranquilli!
Hi avuto la fortuna di non esserci
durante il famigerato suo ventennio/
ma leggendo un po’ qua’ e un po’ la
alcuni suoi pensieri – mi sa che tutto
sommato proprio completamente fuori non essi non fossero .
Uno dei quali era questo-
Non e’ difficile governare l ‘ Italia
e’ perfettamente inutile in quanto popolata da Italiani-
Perche’ questa riminiscenza
Semplice- perche quando si chiede al cittadino- cosa lui farebbe come prima cosa per abbattere i costi della nefasta politica – la prima priorità e’ quella di diminuire i parlamentari – poi a ruota viene l abbassamento dei loro stipendi e contorni vari e per terzo viene l eliminazione delle Provincie –
Poi ancora se si parla di evasione- tutti d’accordo a combatterla con ogni mezzo..
Pero’ da quello che si legge dai commenti qui fatti ( penso identici a quelli fatti dai lettori di testate facenti parte di province in lista di attesa per over booking simili alla nostra ) tutto e’ bene per abbattere i costi di questa politica oscena – basta che il tutto
avvenga senza che siano toccati gli interessi di ogni singolo individuo che di quel sistema si avvale e magari ci lucra sopra – alias noi tutti —
Ora tanto per capirci – provincia di Macerata si e quella di Ascoli invece no ??
Oppure Ascoli e Macerata si e invece Fermo no ??
Oppure ancora Fermo si e Macerata e Ascoli no ??
Leggo che Cerasi in forza di un convincimento dettato dal buon senso di chi ha da pensare alla costruzione del suo Hotel a 5 Stelle
mette subito in chiaro che per il bene comune ( mi pare che i valori astrali pentagonali del suo master chef a questo tendano ) non e’ giusto che i maceratesi debbano rinunciare a tutte quelle cose da lui elencate – preferttura – vigili del fuoco – Carabinieri etc etc – ma e’ piu giusto che rinuncino chiaramente per il bene comune – Ascoli e Fermo –
Potenza della forza del bene affinche’ prevalga il bene comune …
Pero’ In Ascoli e a Fermo i suoi alter ego dicono le stesse cose ma invertite rispetto alle citta’ di appartenenza elettorale -/
Bommarito infine plaude alla costituzione del comitato cittadino (
Sig . Bommarito non cada nel tranello di iper acquisizione dei consensi – lei ne ha già molti e su due fronti importantissimi – non rischi lo svilimento di quei due che hanno ben altro valori e sono troppo importanti per lei e per le persone di buona volontà )
Morale della favola ??
Ma certamente la solita ..,
Le tasse ?? Giuste ma non quelle che debbo pagare io ..
Le Province ??
Da eliminare tutte ma non quella di Macerata se sono Maceratese oppure quella di Ascoli se sono Ascolano men che meno quella di Fermo se sono Fermano –
Dice qualcuno – guardate che se non
se ne eliminano due non sopravviverebbe neppure la terza–
Risposta – ma chi se ne frega !!!
Non rammento bene – ma com ‘ e’ che si chiamava quello che faceva arrivare i treni in orario ???
L ‘ ho sempre detestato –
Ma chissà se ……………….