Provincia: qualcosa si muove
Trattative sulla strada Macerata-Roma

SPENDING REVIEW - In grave ritardo si corre ai ripari. Il governo apre agli accorpamenti territoriali, approvato l'ordine del giorno dell'onorevole Cavallaro. Carancini incontra Franceschini e chiede un ripensamento dei criteri su popolazione, estensione territoriale e scelta del capoluogo. Il neonato Comitato per Macerata ed il suo territorio rivendica la dignità storica ed economica dell'ente

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Mario Cavallaro

E’ stato accolto dal governo , seppure con una riformulazione, l’ordine del giorno dell’Onorevole Cavallaro che, nell’approvazione del decreto sulla spending review, chiede di ripensare le norme che determinano il procedimento attraverso il quale dovrebbero essere riordinate le province esistenti anche mediante accorpamenti e consistenti revisioni territoriali. Un tema, questo, dibattuto anche dalla conferenza delle autonomie locali in provincia a cui ha partecipato lo stesso Cavallaro (leggi l’articolo).

“Si tratta di un importante passo” dichiara il parlamentare “che vede un’apertura ed un impegno del Governo a valutare la possibilità di garantire tempi più adeguati da concedere a Regioni e Conferenze autonomie locali per i nuovi accorpamenti e addirittura ad adottare nuovi e più appropriati parametri che tengano conto delle realtà esistenti, prevedendo delle eccezioni ove esse siano sostanzialmente adeguate ai nuovi modelli organizzativi che si intendono adottare come nel caso di Macerata, espressamente citata nell’ordine del  giorno. Si conferma inoltre l’impegno del Governo, qualora ritenesse indispensabile ed indifferibile procedere ad accorpamenti che impongano l’unione di territori di più province, di garantire che il processo di scelta del nuovo capoluogo derivi dal criterio di scelta del capoluogo della provincia avente il maggior numero di abitanti fra quelle da accorpare o sia necessariamente oggetto di accordo, anche a maggioranza, fra le province da accorpare, sentiti i precedenti capoluoghi e che in ogni caso sia esperito un  procedimento di consultazione democratica come condizione per la definitiva individuazione del nuovo capoluogo, nell’ambito di un accordo generale di riallocazione delle strutture provinciali e dei servizi territoriali ad essa collegati. Sarebbe un risultato ottimale per la nostra provincia, conclude il deputato maceratese auspicando che Cal e Regione tengano conto di questo importante atto di indirizzo parlamentare”.

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Romano Carancini

Il sindaco Romano Carancini, insieme all’onorevole Mario Cavallaro,  questa mattina, alla Camera dei deputati, ha incontrato il presidente del gruppo parlamentare del Pd, onorevole Dario Franceschini.

Al centro dell’incontro la spending review ed in particolare la questione relativa ai criteri posti alla base del riordino delle Province. E proprio sui requisiti minimi previsti dalla deliberazione assunta dal Consiglio dei Ministri, il sindaco Carancini ha riferito al presidente  Franceschini  le preoccupazioni dell’intera comunità provinciale, in particolare rappresentando le volontà espresse nel merito attraverso l’approvazione degli ordini del giorno votati dal Consiglio comunale di Macerata  e dalla Conferenza delle Autonomie locali della Provincia.

Carancini ha chiesto che il Pd, senza pregiudicare la filosofia di base del provvedimento avente ad oggetto la revisione della spesa,  si facesse promotore nei confronti del Governo di un ripensamento dei criteri riguardanti la popolazione minima e l’estensione territoriale indispensabili per il mantenimento del presidio istituzionale nonché la modifica dell’individuazione del principio sulla base del quale verrà scelto il capoluogo della Provincia del territorio riordinato e ciò, ove possibile, anche nella fase locale dinanzi al CAL della Regione e al Consiglio regionale.

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La riunione del Cal provinciale di ieri pomeriggio

Il presidente del gruppo parlamentare del Pd Franceschini, ha dimostrato attenzione e sensibilità ed ha manifestato tutto il proprio impegno per verificare la possibilità di approfondire ulteriormente ed eventualmente modificare i criteri sopra indicati.

Di seguito all’incontro avvenuto prima del voto di fiducia, in effetti il Parlamento ha approvato un ordine del giorno che  apre spiragli i quali fanno sperare in un ripensamento delle decisioni fin qui assunte.

“Voglio esprimere grande soddisfazione e apprezzamento – afferma il sindaco Romano Carancini –  per l’attenzione ottenuta e questo va nella direzione che non bisogna rassegnarsi ma occorre cogliere ogni occasione per lavorare affinché la Provincia continui a svolgere il proprio ruolo e a essere un fondamentale punto di riferimento”.

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Molti i sindaci presenti alla riunione del Cal provinciale

Intanto il Comitato per Macerata ed il suo territorio, costituitosi nei giorni scorsi, spiega le sue motivazioni con lo scopo di ” sensibilizzare gli organi politici ed amministrativi per quanto ancora è possibile fare”.

“Come noto – scrivono – il territorio della provincia di Macerata rischia di essere polverizzato e annesso alla Provincia di Ascoli (con Ascoli capoluogo) , ovvero essere smembrato per essere avvicinato, per una sua parte, ad Ancona.
I disegni di legge che si sono susseguiti e che hanno riguardato la soppressione delle province, sono stati man mano emendati ed edulcorati  per cui una larga parte delle province sopravviverà (nelle Marche sono sicure Pesaro e Ancona).

Si vuole cancellare Macerata, Provincia istituita nel 1860 con l’unità d’Italia e mantenere molte altre province, anche meno significative.

 La cancellazione di Macerata capoluogo significa:

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Sara Giannini, Mario Cavallaro e Angelo Sciapichetti

–          Perdita di un ruolo culturale ed economico;

–          Perdita del valore dei nostri immobili sul territorio;

–          Perdita, molto probabilmente, degli altri presidi organizzati su base provinciale: Questura, Prefettura, Comando prov. Carabinieri e Vigili del Fuoco, uffici periferici dello stato ( INPS, ad esempio) ; e poi: taglio di uffici postali, eccetera.

–          Perdita di importanza commerciale della città e del suo territorio, con minore giro liquidità e conseguente taglio dei servizi ( trasporto pubblico, sanità).

–          Perdita , per le attività commerciali, di attrattività.

–          Perdita, per i professionisti, di prestigio;

–          Perdita di importanza delle università di Camerino e Macerata, con probabile calo di iscritti.

–          Rischio di vedere ulteriormente ridimensionata l’area Vasta sanitaria di Macerata, con perdita dei correlati servizi.

–          Rischio, con l’allontanamento del capoluogo e la perdita di centralità, di minore attenzione per i servizi sul territorio ( esempio: manutenzione delle strade, delle scuole, più alte probabilità di insediamenti inquinanti)

Rivendichiamo il ruolo di Macerata e del suo territorio, non secondo ad altre realtà nelle Marche ( Macerata nelle classifiche 2011 del Sole 24 ore e Italia oggi è avanti ad Ancona e Ascoli; Fermo non ancora valutata in quanto nuova provincia), ma anzi ricca di cultura, ingegno, saper fare. Diciamo no al taglio della sola Macerata, rivendicandone la dignità storica ed economica.

Chiediamo ai nostri concittadini , alle associazioni di categoria, agli ordini professionali, al mondo accademico, agli artigiani, ai commercianti, agli imprenditori, ai lavoratori, ai ragazzi, ai nostri figli di aderire al nostro comitato”.



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