di Alessandra Pierini
«Forse stanotte dormo qui» afferma Hassan Bellaray rivolgendo uno sguardo rassegnato al letto che ha appoggiato lungo via Coltelli sotto un ponte che lo ripara, all’amica con la gamba rotta alla quale ha dato ospitalità e alle poche cose che ha portato via dalla casa dove viveva fino a questa mattina, in via del Convitto . L’uomo, 47 anni, di origine marocchina vive a Macerata dal 2004 e, con l’aria di chi ormai si è abituato ad affrontare la vita giorno per giorno, senza fare previsioni a lungo termine, elenca una serie di problemi e disgrazie che lo hanno colpito negli ultimi anni. «Ho vissuto per qualche anno in una casa inagibile – racconta – poi nel 2007 ho avuto un aiuto dal Comune per affittare la casa dove vivevo fino ad oggi. Nel febbraio 2011 mia moglie è morta per un tumore e a maggio sono stato licenziato dall’azienda dove lavoravo come saldatore perchè, a causa di ernie lombari e cervicali provocate dalla mia professione, non potevo più lavorare. Per 8 mesi sono riuscito a tirare avanti con la disoccupazione ma non riesco a pagare l’affitto perciò sono stato sfrattato e ora siamo per la strada».
Hassan ha anche un’invalidità civile riconosciuta: «Sono invalido al 35% per malattia professionale – aggiunge – eppure continuo a fare tutto da me ma a 47 anni non è per niente semplice trovare un lavoro. Ho bisogno di aiuto».
Intanto le cose di Hassan e della sua amica che si muove con le stampelle lungo il vicolo in pieno centro storico non sono passate inosservate e alcuni residenti non hanno gradito l’arrivo dei nuovi ospiti. «Si sono messi davanti alla mia cantina – ci dice una signora della zona – capisco il rispetto dei diritti ma ai miei di diritti chi ci pensa?».
Saranno le autorità e i servizi sociali del Comune di Macerata a dover trovare una soluzione.
(Foto di Guido Picchio)
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Mamma mia Signò, pensi all’accesso alla cantina? Ma questo pover’uomo e la sua amica, non sono mica animali che ti fanno i bisogni sulla porta e che diamine…..Piuttosto sarà il caso che dai loro una mano o è troppo disturbo?
Se la mano non la danno agli italiani,perchè dovrebbero darla a lui?
vorrà dire che la signora giovanna ospiterà il signore a casa propria.
Sempre peggio..
Cioè,tantissimi italiani sono mesi come te…e stanno in silenzio,e tu arrivi e vuoi aiuto? Aspetta che aiutano agli italiani….ah no tu sei marocchino e vieni prima degli italiani
Di fronte alla difficoltà, al male, credo che il problema non sia nè la razza, nè lo stato di appartenanza, se mai un pizzico di legalità e umanità che è tappeto comune a tutti gli uomini. Se c’è poi qualcuno che voglia usare anche un pò di carità cristiana, benvenuto.
Abito in quella via, conosco Hassan, sua figlia di 7 anni che non viene nemmeno menzionata, perchè forse già in mano ai servizi sociali. Conosco anche la signora che ha fatto esposto ai vigili urbani ieri, sempre impegnata a far niente, se non annoiarsi, e chiamare vigili per qualsiasi motivo. Sono venuto a sapere da questo articolo della situazione di Hassan, segno che se lui e le sue tre cose sono in quel vicolo, sotto un ponticciolo che collega le due file di case, è proprio perchè non vuole attirare l’attenzione e dare fastidio a nessuno.
Ho l’abitudine di individuare nel termine “razza” un limite all’intelligenza umana.
Ho la pessima abitudine di immedesimarmi nelle situazioni, e mi chiedo, sempre, se fosse successo a me. Cosa avverrebbe? I vicini mi porterebbero una bottiglia d’acqua fresca, un panettiere un pezzo di pane, e con qualche speranza forse supererei il brutto periodo. Ma fortunatamente ho un lavoro con cui riesco a mantenermi una casa, e se dovessi perderlo, ho una famiglia disposta ad aiutarmi. Ma se Hassan è in Italia, senza lavoro e senza casa, è perchè non ha un lavoro, una famiglia, e nemmeno mezza speranza.
Se dovessi essere io al posto suo, vedermi aiutato soltanto grazie al colore della mia pelle mi farebbe abbastanza pietà.
Se non siamo noi ad aiutarci a vicenda, se non è una cara signora che ha fatto la guerra e che dovrebbe sapere cosa significa “aver bisogno” allora credo proprio che la scelta di Hassan, quella di stabilirsi in un vicolo isolato, sia l’unica scelta da fare. Lasciatelo in pace, oppure venite con me a portare una bottiglia d’acqua.
Le chiacchiere stanno a zero, nessuno in una società cosiddetta civile dove si sprecano miliardi per inutili centri commerciali, droghe, concorsi di stupidità o rifiuti (nettezza urbana), può permettere che qualcuno debba perdere ogni dignità solo perchè sceglie di sopravvivere anzichè suicidarsi, questa assurda marcia consumistica, ci ha portato a credere che è meglio suicidarsi se non si è più al passo e di tristi esempi ne abbiamo parecchi. Hassan (che peraltro non conosco), ci dimostra che la dignità stà nell’affrontare la vita in tutte le sue seppur difficili sfumature con la consapevolezza che è una continua lotta per la sopravvivenza con la speranza di giorni migliori. La signora proprietaria della cantina (che peraltro non conosco), si dovrebbe indignare non per l’ingresso della sua cantina ma perchè un’uomo di 47 anni debba essere costretto a vivere lì e per quelli che guardano solo il colore della pelle ricordatevi che anche voi fuori dal vostro portone siete stranieri agli occhi degli abitanti del palazzo di fronte e soprattutto Hassan è una persona in carne e ossa (più ossa che carne) e non un numero su una tabella. In ultima analisi mi domando: ma le istituzioni in un paese civile del 2012 (ammesso che lo sia), oltre a vessare, hanno anche qualche scopo sociale?
Che nel 2012 uno giudichi ancora a seconda del colore della pelle è la cosa più imbecille che si possa ascoltare.
Se qualcuno ancora ritiene che vi sia una razza superiore (o razza bianca, padana, ariana, europea, ecc. ecc.) è evidente che questo qualcuno è di razza intelligente inferiore, con una massa cerebrale (quando è sotto sforzo) compresa tra quella della forbicietta e quella del verme….
@ Luciani e Ignoto Barba:
disoccupato (dopo anni passati a lavorare e con un invalidità DOVUTA al lavoro svolto), vedovo e senza casa. MA straniero: dunque non merita aiuto. Anzi, prima gli italiani, che si sa sono brave persone come voi. complimenti. eppure Hassan, lavorando in italia, produceva reddito per una ditta italiana. vivendo in italia, pagava le tasse in italia. comprava in negozi italiani. o no?
chissà che un giorno anche solo una delle 3 disgrazie accadute al signore non accada a voi, ne basta una sola: ma i titoli dei giornali, per voi bravi italiani morigerati e timorati di dio, benpensanti e educati oltremodo, sarebbero ben diversi : “Appello del padre di famiglia”, “Sono senza reddito, chiedo aiuto”, “L’azienda dove lavoravo….”.
Siamo sempre alle solite: guerra dei poveri. Hassan xchè non ti trasferisci davanti al comune, o in questi giorni davanti allo Sferisterio? Sicuramente troverai assistenza…….. o un buon vigile che ti dà una grognolata di buonservito. Vorrei vedere se davanti al vostro garage qualcuno, stendesse un letto!!!! Ipocriti 🙁 🙁 🙁 🙁
E’ difficile trovare un lavoro per Hassan, visto i tempi che corrono, ma se qualcuno avesse una stanza non affittata da qualche parte, si potrebbe fare avanti!
A me fa paura la jente de Macerata, altro che il barbone senzatetto.
Allora i soldi non li danno agli invalidi italiani,mentre a molti stranieri,che prendono 350 euro al mese,che hanno case popolari regalate,varie roba per la scuola,ecc. non lavorano,hanno tutto e prendono anche l’invalidità e non fanno nulla….Hassan,per carità,l’invalidità dovrebbe prenderla,ma deve rendersi conto che ci sono moltissimi italiani messi come lui,e quindi non è l’unico,e deve aspettare come gli altri.
Io conosco casi di persone italiane come Hassan,che vivono come lui e nessuno ha fatto nulla,e casi di stranieri come Hassan a cui danno soldi,casa,ecc… se siamo tutti uguali,perchè gli stranieri devono avere più favori?? Per carità,mi dispiace per lui,ma non è giusto neanche che loro vengono prima di noi..
P.s.,giovanna perchè non li accogli tu in casa tua?
Al mare, scambiando due parole con un venditore ambulante, Zal, che lamentava di non incassare in certi giorni nemmeno 50 centesimi. nel vedere che trascina con sè sempre pochissima merce – 4 camice della stessa fantasia ma diverso colore , 1 borsetta appesa al collo , 3 collanine africane in tutto pendolanti dal polso – al di là che la crisi ci colpisce tutti e forte da non sciupare il denaro in niente di superfluo , gli ho detto : ma se vuoi vendere, devi avere più scelta! .
Mi ha risposto nel suo italiano, che non aveva soldi per poter vivere e anche comprare altro dai grossisti locali e con pieno orgoglio di sè, ha poi aggiunto” Certo, non sarebbe un problema avere soldi in tasca, anche 300 , 500, 1000 euro al giorno e senza dover lavorare, se guardarmi allo specchio la sera non fosse un problema per me. L’altra mattina, molto presto, appena preso il lavoro in spiaggia, dei ragazzi che molto probabilmente non erando andati affatto a dormire, mi hanno fatto ..psss…hai qualcosa? Io, avevo capito che volevano comprare da me qualcosa e mi sono avvicinato subito , ma arrivato lì , ho capito che quello che volevano era altro genere di merce”.
Sempre ascoltando, vengo a conoscere che è laureato in Sciences Economiques nel suo paese d’origine , che poi si è trasferito in Francia per una specialiizzazione di studi e che ora è arrivato a vendere nelle nostre spiagge , dopo essere stato licenziato da una fabbrica meccanica del bergamasco dove lavorava da quando arrivato in Italia.
Hassan. Zal o Mario Rossi , le storie, i drammi, la dignità umana, non hanno connotati da carta d’identità.
Giuseppe e Maria, non trovarono ospitalità in nessuna locanda in terra straniera., ma nessuno li cacciò neppure dalla grotta dove si erano riparati.
Speriamo che nella Città di Maria, oggi, un posto e un tetto per Hassan e sua figlia si trovino .
Gli Italiani all’estero, quando non avevano lavoro, magari con una mano davanti e l’altra didietro, se ne tornavano a casa…questi cosa aspettano? Visto che siamo sempre di maniche larghe, diamo loro il sostegno economico per fare ritorno al loro Paese, il quale dovrebbe poi pensare a risolvere il problema. L’Italia = Fatebenefratelli.
…. così la democrazia muore per abuso di se stessa …..
Da bravi Cristiani quale siamo daremo una mano anche a lui come a tutti gli extracomunitari in difficoltà nel nostro Paese.
Mi spiegate però quando daremo una mano alle famiglie italiane in difficoltà ???
No perchè se stanno a prende pure le case popolari e per me è una cosa vergognosa !!!!!!!!!!!!
Ci sono famiglie italiane che lavorano e hanno figli e non riescono ad arrivare a fine mese con tutte le spese che hanno però sono scavalcati nelle graduatorie da famiglie straniere che non lavorano o che lo fanno saltuariamente !!!…. Vi sembra giusto ?
Sarà ora di dire BASTA ?!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Aiutiamo prima Noi stessi e poi gli altri…. NON viceversa.
Con questo non voglio dire che non bisogna aiutare quest’uomo ma mi piacerebbe che si cambiasse un po’ rotta per quanto riguarda certe abitudini tipiche italiane….. credo che sia ora di vedere le cose come stanno e che quindi è arrivato il momento di aiutare prima noi stessi !!!
STOP ALL’IMMIGRAZIONE IN TEMPO DI CRISI PERCHè POVERI CHE VENGONO IN UN PAESE CHE STA DIVENTANDO POVERO NON FA ALTRO CHE ACCRESCERE DIFFICOLTà E DISAGI ECONOMICI PER TUTTI !!!!….. TORNATE QUANDO CI SAREMO RIPRESI ECONOMICAMENTE…. GRAZIE
E’ ora di far passare il messaggio agli extra-comunitari che in Italia non c’è più lavoro per nessuno ed il tasso di disoccupazione è sempre in aumento (attualmente il 10,5 % ma se si inserisce anche chi è in cassa integrazione si arriva a circa il 16% che è il tasso di disoccupazione del Portogallo).
Chiedo scusa, ma ho bisogno urgente di sapere se Hassan si trova ancora sulla Torre del boia. Chiunque possa fornirmi notizia certa dove trovarlo, come poterlo contattare o aggiornarmi se la sua vicenda ha avuto sviluppi diversi , può contattarmi a questo indirizzo di posta: [email protected]. Nulla di certo, bisogna prima parlare con Hassan ,capire con precisione la sua situazione e quella legata a sua figlia, nonchè sperare nella sua volontà di accettare l’aiuto che chiede e gli si può offrire, ma tramite un giro di contatti con persone amiche , stasera ho avuto risposta che si potrebbe prospettare un’accoglienza in una struttura privata per toglierlo innanzitutto dalla strada e prima che arrivi il maltempo.
Grazie a chi vorrà collaborare.