Nei giorni scorsi, analizzando il voto dei ballottaggi di Civitanova e Tolentino, abbiamo sottolineato come il Pd sia uscito sconfitto da queste elezioni (leggi l’articolo). Oggi arriva un appello di cambiamento radicale al segretario provinciale Roberto Broccolo da diversi esponenti del Pd provinciale (Leonardo Catena, Mario Morgoni, Teresa Lambertucci, Alessia Scoccianti, Osvaldo Messi, Franco Antonini, Enrico Garofolo, Sante Basilli, Marta Tesei, Matteo Aringoli, Marco Cuccioletta, Maurizio Capezzani, Sandro Nardi, Sara Medei, Chiara Procaccini, Tonino Di Giulio, Stefano Norscini, Giuseppe Scataglini, Perugini Nazareno, Francesca Pisani, Luigino Paccaloni, Giorgio Rilli, Francesco Brilloni, Andrea Tonnarelli):
“In queste elezioni amministrative il disagio profondo dei cittadini ha manifestato tutti i suoi sintomi, dal crescente astensionismo al fenomeno 5 stelle, dalla disfatta del PDL e della Lega. A questo dato non ha corrisposto un’affermazione né una crescita del PD che ha faticosamente tenuto il risultato politico, mancando in diverse zone d’Italia l’affermazione dei propri candidati. La crisi della politica si intreccia e viene drammaticamente amplificata dalla crisi economica e sociale aprendo scenari inquietanti.
Le macerie lasciate dal crollo di Berlusconi e il perdurare di una crisi che appare sempre più strutturale e di sistema sono segni evidenti della necessità e dell’indifferibilità di grandi cambiamenti. Fino ad oggi la politica dei Partiti non si è dimostrata all’ altezza di questo passaggio , e anche il PD è parso troppo prigioniero di vecchi schemi , troppo spesso appagato e compiaciuto di se’ e ben poco propenso ad assumere la guida di un ambizioso progetto di trasformazione che può significare salvezza e prospettive per l’Italia. Questo è il compito che oggi il PD non può più eludere se non vuole condannarsi alla marginalità e alla dissoluzione.
Nel 2013 non basterà vincere le elezioni: sarà necessario affermare una nuova proposta per l’ Italia attorno alla quale aggregare impegno e idee, energie e passioni, intelligenza e consenso. Questa è la missione del PD, dei veri riformisti , di una politica rigenerata che torni ad occupare autorevolmente il centro della scena.
E allora occorre abbandonare le ” foto di Vasto ” e le affannose rincorse al centro con i ” modelli ” di laboratorio che non ci fanno fare alcun passo avanti e concentrarsi su come essere e su cosa fare perché i percorsi della politica incrocino di nuovo quelli delle persone. Non è più il tempo delle tattiche e dei “giochini” politici. E’ il tempo del cambiamento, quello vero.
Cittadini e Partiti – Meno del 10 % dei cittadini ha fiducia nei Partiti. E’ un dato allarmante che mette in pericolo le fondamenta della Democrazia. Al di là di sterili polemiche sull’antipolitica, chi deve assumere su di se’ il peso di risollevare dal fango la politica se non un Partito come il Pd che è nato con l’obiettivo di “rifondare”la politica e i Partiti stessi ?
Una nuova generazione di dirigenti – Investire con coraggio su una nuova leva, anche anagrafica, di dirigenti superando conservatorismi, prudenze interessate, la prevalenza delle deroghe sulle regole, le troppe sovrapposizioni di incarichi e le carriere di potere “troppo lunghe” . Un forte rinnovamento della classe dirigente è un’ opportunità e non un rischio, ma a questo punto èsoprattutto una scelta obbligata.
Un nuovo costume della politica – Praticare con l’esempio comportamenti ispirati a sobrietà, disinteresse e rigore morale. Il presidio dei costumi della politica non può essere delegato alla magistratura o ad un garantismo che vale per i cittadini e non per chi, sulla base di un patto fiduciario, decide di rappresentarli. Penati, Lusi, Tedesco ecc. non possono essere archiviati come casi isolati ma come sintomi preoccupanti di una patologia che dobbiamo curare in modo radicale.
Tagliare i costi della politica – Il Partito Democratico è ancora in tempo per ridare credibilità al sistema, perché nato con la forte ambizione di innovare e riformare in profondità il sistema dei partiti e la politica. Tuttavia, occorre riconoscere che questa ambizione si è affievolita nel corso del tempo, per lasciare il campo a conservatorismi di ritorno.
Oggi, a fronte dell’esasperazione dell’opinione pubblica e degli sforzi ai quali è chiamato il Paese nel tentativo di superare la crisi, ci sono nuove condizioni: o la politica e i partiti che sostengono Monti decidono le riforme istituzionali più urgenti e attese da un ventenniooppure il destino è tracciato. Subito la riduzione del numero dei parlamentari e soprattutto la riforma della legge elettorale. Questo perché o la politica da il buon esempio o si affossa. I partiti debbono dare un segnale, sui rimborsi ancora da percepire, sulla remunerazione degli incarichi e sui vitalizi per parlamentari e consiglieri regionali, per rendere credibile un sistema pubblico coerente con i sacrifici cui è chiamato il paese.
Anche noi dobbiamo cominciare ad interrogarci su certe campagne elettorali di esagerato profilo personalistico ed individuale, sulla compatibilità dell’apertura di sedi elettorali private con un uso parsimonioso delle risorse. Ma anche sul ruolo e le funzioni di Fondazioni, Associazioni e Circoli che sempre più numerosi vengono istituiti o ispirati da nostri dirigenti.
Sciogliere le cordate personalistiche, aprire alle scelte democratiche dal basso – La mancanza di riforma dei partiti e del sistema politico ha permesso il ricrearsi di opacità, di nuove forme di corruzione, di occupazione impropria di potere e di settori che dovrebbero essere distanti dalla politica. Il Pd si salverà solo se sarà in grado di recuperare i valori fondativi e renderli operativi a partire dallo scioglimento delle cordate personalistiche dietro cui si annida una parte della cattiva politica. Bisogna ripartire dalla democrazia interna vera, basata sul merito nella selezione dei propri dirigenti, con i territori e le città che debbono riappropriarsi della capacità di decidere i propri destini e le rappresentanze.
Questo vale anche per la scelta dei parlamentari. Se non cambierà la legge elettorale le primarie per la scelta dei parlamentari sono irrinunciabili. Infine, esiste un regolamento che va rispettato. Fuori dalle liste chi ha pendenze con la giustizia e chi ha fatto già 2 mandati. Uno stop deciso alle deroghe e ai carrierismi politici.
Serve un Partito vivo che sostenga gli Amministratori – Per troppo tempo ci si è affidati ai singoli in coerenza con lo spirito iper-individualista contemporaneo. Ci si è dimenticati del “noi”. La politica deve tornare ad essere momento di confronto, momento di reale discussione. Serve per questo una svolta che sia prima di tutto culturale. O ci liberiamo dei comportamenti egoistici e opportunistici o non sarà possibile aprire una nuova stagione e rendersi credibili di fronte ai cittadini. Bisogna recuperare il senso dell’agire politico come la suprema e più nobile delle attività umane. La politica deve essere lo strumento per uscire dall’isolamento individuale-familiare e per ricostruire il senso di appartenenza ad una comune cittadinanza. Se si vuol ridare dignità alla politica bisogna partire dall’aprire il Pd alla partecipazione popolare. Un popolo che resta indifferente alla politica o che non si rappresenta più la società in cui vive in termini politici è un popolo destinato ad essere governato in maniera sempre più autoritaria e sempre meno democratica. Finora abbiamo illuso chi ha voluto partecipare davvero. Apriamo le porte del Pd e facciamoci “invadere” da chi ha voglia di mettersi al servizio della cosa pubblica. Ed è nostro compito ridare senso allo “stare insieme”. I sentimenti di antipolitica si combattono con un nuovo modo di fare politica, un nuovo tipo di partecipazione disinteressata. Senza partire da queste basi non riusciremo ad affrontare la drammatica crisi civile, sociale ed economica che ci attanaglia. La crisi porta in sé i germi della rinascita, ma solo se sapremo costruire insieme un nuovo modello di società. Solo se sapremo ridare senso alla parole di libertà e di benessere. E il senso di queste parole possiamo ritrovarlo non a prescindere “dalla” politica ma solo “nella” politica. Le sfide odierne della sostenibilità finanziaria, della redistribuzione della ricchezza, del potenziamento e non dello smantellamento del sistema di welfare (lavoro, istruzione, salute, sociale, previdenza), dello sviluppo economico e della sostenibilità ambientale richiedono una progettualità di medio-lungo periodo. Basta contribuire ad eleggere i nostri rappresentanti nelle istituzioni e poi lasciarli soli di fronte ai problemi e alle scelte difficili. Le politiche e le scelte amministrative hanno bisogno di una Politica chiara e coerente che viene prima e nasce dal basso.
SERVE UN CAMBIO DI PASSO PER IL PD PROVINCIALE – La confusa identità del PD nazionale acuisce drammaticamente le difficoltà del Partito Provinciale che sono però in larga misura frutto di un congresso che ha visto prevalere sul confronto delle idee, il conflitto tra schieramenti rigidamente tenuti insieme da interessi e aspirazioni personali dei capi corrente. Ciò ha finito per creare tensioni anche nei circoli , compromettendo la serenità dei rapporti ed un clima di proficua collaborazione che pure in molta parte del territorio si respirava.
Va anche sottolineato che vi sono stati passaggi e scelte che meriterebbero un serio riesame, come la vicenda delle elezioni provinciali dove un Partito rinunciatario e impacciato ha trascurato i contenuti privilegiando i modelli e non ha esercitato il ruolo di protagonista nella costruzione di quella alleanza, subendo di fatto pressioni che venivano dall’alto e compromessi funzionali solo alla classe dirigente, nazionale e locale. Non è un caso che il Partito non e’ certo uscito con entusiasmo da quella vittoria, ma piuttosto, sfiancato e confuso, ed ancora oggi, nel governo della Provincia, paga il prezzo di quella abdicazione e di quella mancanza di coraggio. Anche le ultime elezioni amministrative che hanno interessato, lo scorso anno e pochi giorni fa, alcuni importanti Comuni della nostra Provincia necessiterebbero di una seria e approfondita analisi.
E’ certamente innegabile che nel Partito provinciale c’è stata finora la carenza di un serio e costante dibattito interno attraverso la convocazione degli organismi provinciali, riunitisi frequentemente soltanto fino alle elezioni provinciali. E’ mancata la discussione e il confronto politico in fasi delicate per il partito e per il Paese. Siamo stati poco presenti anche nel dibattito politico che si svolge sui mass media, lasciando troppo spesso che l’agenda venisse dettata da altre forze politiche. Purtroppo, nella generalità dei casi , più che a contribuire a correggere tali difetti, peraltro già da anni noti e consolidati, la logica correntizia ha prodotto tentativi sistematici da parte di singoli personaggi o di gruppi di trarli a proprio vantaggio secondo logiche puramente utilitaristiche.
E’ stata deficitaria o tardiva anche la nostra presenza sul territorio, in occasione di alcune manifestazioni, eventi, e questioni di pubblico interesse. Chiediamo per questo al Segretario provinciale una discontinuità ed uno sforzo significativo nella direzione indicata, consapevoli che le cose che non hanno funzionato sono da imputare all’intera classe dirigente provinciale del Pd, poiché sarebbe troppo comodo e ingeneroso nonché fuorviante individuare un capro espiatorio; ma consapevoli anche che senza un ritrovato ed autentico clima di coesione non sarà possibile fare il cambio di passo di cui necessita il nostro Partito”.
Leonardo Catena, Mario Morgoni, Teresa Lambertucci, Alessia Scoccianti, Osvaldo Messi, Franco Antonini, Enrico Garofolo, Sante Basilli, Marta Tesei, Matteo Aringoli, Marco Cuccioletta, Maurizio Capezzani, Sandro Nardi, Sara Medei, Chiara Procaccini, Tonino Di Giulio, Stefano Norscini, Scataglini Giuseppe, Perugini Nazareno, Francesca Pisani, Luigino Paccaloni, Giorgio Rilli, Francesco Brilloni, Andrea Tonnarelli e molti altri.
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ma è il vostro segratario? lo avete scelto voi?
Condivido sia il senso politico dell’appello , che i profili di riferimento.
Stupisce non sia firmato da nessun democratico civitanovese.
Credo che molti democratici civitanovesi , tra cui io , lo avrebbero tranquillamente sottoscritto.
Il partito democratico di Civitanova , per numero di iscritti , e’ il primo della provincia.
Ho partecipato , insieme a Catia Bigoni , alla riunione dove si ” iniziava ad accennare ” alla stesura di questo appello.
Ricordo che Civitanova , non e’ un campo minato.
Al contrario c’e’ una fertilita’ politica e comunicativa , in parte del pd ed in un elettorato diffuso di riferimento , che risponde sicusamente e decisamente ai significati riportati nell’appello.
Non vorrei che gli estensori si fossero fermati al significante………..
Sarà perchè che l’areadem arruola chi è contro Non capisco cosa ci azzecca CATIA BIGONI che non è del PD con areadem, , E CIaVATTINIDI MODEM. Forse nella logica dorotea di una parte di aredem provinciale, di arrulare le voci contarie ALLA DIRIGENZA DEL PD civitanovesE.
acuta osservazione di CIVATTINI a c coinvolta, siccome in politca la forma è sostanza A CIVITANOVA AREADEM non è statA non è stat coinvolta , io sono nell’assemblea provinciale per areadem, e la risposta che mi è stat detta è che posso firmare ora, io non firmo documentio se non partecipo alla stesura, la condizione CARO estensore della lettera non è che tu mi concedi di applaudire a uello che tu dici, la partecipazione ae la condivisione è discussione da pari tra pari nel PD. Se fossi uno sciocco direi che sono stato epurato, pensavo che fossero i congressi a stabilire chi è o non è di una area, per fortuna che molti firmatari di usto documento sono gli asertori del rinnovamento.
Le difficoltà del PD hanno, in buona parte, una motivazione molto semplice: è del tutto incomprensibile che cosa voglia il PD, quali siano i suoi principi fondativi e i suoi valori, quali siano gli interessi che intende difendere e le classi sociali che intende rappresentare, se sia un partito di centro o di sinistra. Queste ambiguità il PD non le ha mai sciolte, a cinque anni dalla sua fondazione. L’appello dei firmatari questi nodi non li affronta.
Quando un partito non ha una chiara identità politica non può che ridursi a un comitato elettorale
Forse Alcuni, facendo una semplice autocritica su ciò che è avvenuto e che è sotto gli occhi di tutti, provano a dare una scossa,,,un pò tardiva, ma ci provano. Gli Altri, che invece non erano della mozione Broccolo (Montesi Segretario tanto per capirci), che in passato avevano contestato apertamente la Direzione del Segretario, che cosa fanno ora, che cosa pensano ora????
Sono felici????
Le correnti…ma per favore, un partito che fa acqua da tutte le parti, spera ancora nella sua salvezza ancorandosi alle correnti!!!!
Io vi perdono ma vi dovete inginocchiare! Ma loro non cambiano, non cambiano!
Data l’estrema lunghezza, più che appello sembra quasi un manifesto programmatico…
Che dentro al Pd inizierà presto la notte dei lunghi coltelli???
Evito di fare polemiche insulse come le sto leggendo qui… e dico soltanto, come firmatario del manifesto (che non è programmatico!), che io non faccio parte ne dei modem, ne di area dem, ne di d?alema ne di veltroni ne di marino…. sono uno che crede al PD.. al partito democratico !!!!! E per il bene del partito dico e sottoscrivo la mia idea di buona politica!!!!!!!! Il PD ha uno statuto e non ha capo assoluto che conduce il partito a livello familiare come spesso accade oggi tra partiti e movimenti sorti di recente…. E’ l’unico vero partito democratico!!!!!!!!! Con i suoi litigi e le sue lotte interne appunto perchè non esiste una sola VOCE PADRONE!!!!! Che vi piaccia o no!
Matteo
@matteo aringoli,
da ex-elettore PD, mi permetto di dirle che il suo commento di contestazione è l’emblema di quello che mi ha deluso definitavamente del suo, mio ex-partito, parlate sempre all’interno del vostro chioschetto, senza accettare critiche e senza dare un’indirizzo coerente e unico al partito, sempre un pò con questi o con quelli in base all’oligarca di riferimento di ogni chioschetto, vedi le differenze tra PD di Tolentino di Civitanova di Macerata…., e siamo all’interno di 40 km, figurarsi su scala nazionale. Oltre ad esservi allontanati dai cittadini che avevano un’illusoria idea che li rappresentaste, non riuscite a fare un vero rinnovamento interno, dove sono i giovani, le donne? Parlate chiaro, non sono più tempi di compromessi, cosa vuol dire credere nel PD, dove stà il programma, per chi vi battete, chi volete rappresentare, siete laici o cattolici, cos’è la buona politica, ognuno di voi mi darà una risposta diversa. Se poi oltre tutto ci dice che è così, ci piaccia o no! Contenti voi contenti tutti, se questa è la strada che volete intraprendere buon proseguimenteo. Quando vado al bar se pago un caffè non devo accontentarmi di un thè. Saluti, senza rancore.
X abitante…
continuare a mistificare la realtà numerica è puro stile bastardo ed egoistico e bugiardo di mandare messaggi sbalgiati a chi legge in RETE e presso i media… continuare a dire che ci siamo allontanato dai cittadini quando io, personalemnte,m ci sono sempre in contatto ogni giorno con i matelicesi da consigliere comunale (e lo dice per due volte i consenso conseguito pardon preferenze alle ultime due elezioni comunlalei!) è pura falsità.. e come me giovane di 33 anni ce ne sono tantissimi altri ragazzi operosi di fare buona politica puntando a un rinnovamento e ricambio generazionale… continuare poi come fa Grillo e il Suo movimento cosi come TUTTI I MEDIA E I GIORNALISTI a dire che il PD ha perso significare che non sapete leggere i numeri ne ragionare con la matematica…. IL PD, che lo voglia o no, è il primo partito e lo dico con orgoglio perchè le elezioni amministrative potevano andare mooooolto peggiuo dato che abbiamo dato l’appoggio a Mario Monti e il suo governo per un atto di RESPONSABILITA’ verso l’Italia…. che poi siano scelte dure e difficile su questo possiamo aprire un altro dibattito ma continuare a dire che perdiamo e che non sentiamo piu i cittadini dopo aver conseguito un brillantissimo 27% di consensi in Italia quando il PD con Veltroni ne aveva preso il 32,5% è pura falsità e mistificazione!!!!! Dal 2007 ad oggi perdere consensi è legittimo come in ogni partito si sovviene…. si puoò guadagnare certamente consensi se i nostri parlamentari faceserro al piu presto serie riforme sulla riduzione dei costi dlela politica e sull’apparato politico in generale… Ma con questo non voglio dire che il documento sottoscritto con altri giovani e giovanissimi colleghi di partito vuole essere una corrente e ci mancherebbe altro… ma dare una spinta in più per riflettere e far riflettere qualcuno all’alto dei livelli che probabilmente ad oggi non si è mai fatto sentire molto… perchè le amministrative ci hanno fatto ragionare sull’esito dei cittadini …. RINNOVAMENTO.. quello che io e tanti altri auspiachiamo da qualche anno moooolto prima che arrivarsse il sig. Grillo col suo movimento fatto di YES MAN!!!! Vedasi vicenda di Parma…. Noi siamo un partito plurale dove si discute a volte animatamente equindi democratico.. altri partiti cosi a parte l’UDC e forse la federazione di sinistra non ne vedo!!!!!!!!!!!!
Come mai il Sig. Berdini, Giancarlo (ben inteso), certe invettive le esplicita sotto lo pseudonimo di MAXWALTER alias Massimo Vallesi alias Angela Floripa? Quante infinite personalità! Perchè non porta avanti la sua personale battaglia contro i suoi compagni di partito a viso aperto?
Absentem qui rodit amicum, qui non defendit alio culpante, solutos qui captat risus hominum famamque dicacis, fingere qui non visa potest, commissa tacere qui nequit: hic niger est, hunc tu, romane, caveto. (Quinto Orazio Flacco)
Da iscritto al PD mi viene da un lato da sorridere leggendo tutte queste parole buttate su un foglio, dall’altro lato provo tanta rabbia e vorrei farvi due domande:
1) Certe questioni, soprattutto in un periodo difficile come questo, non pensate sarebbe stato giusto derimerle in un Assemblea con gli iscritti piuttosto che sbandierarle ai quattro venti attraverso la stampa? Oppure avete bisogno semplicemente di farvi vedere????
2) Vedo che il primo dei firmatari è il nostro Segretario all’Organizzazione, il Dott. Leonardo Catena. MA non pensa che lei non abbia fatto assolutamente nulla per il Partito in questi anni…lamentarsi degli altri quando si è fra i fautori di un immobilismo assoluto mi sa tanto di presa in giro! Lei cosa ha fatto da quando le è stato conferito un incarico così importante?
Di certo c’è bisogno di cambiare marcia e di cambiare le facca ma io cambierei anche tante di quelle che firmando questo manifesto pensavano di essere esonerati…
Appoggio in pieno il documento e al di là delle polemiche poco costruttive, al di là dei personalismi, di nomi presenti in lista e non, qui si vuol dare un gesto forte per il bene dei cittadini, che è l’unica cosa che alla fine conta.
Affrontare il tema del cambiamento nel PD è necessario per non dire fondamentale e senza il quale il Partito va incontro al collasso.
Il PD non ha finora dimostrato nei fatti di essere diverso dagli altri partiti, sia a livello nazionale che provinciale(una che vale per tutte: l’opposizione all’abolizione delle province e alla riduzione del numero dei tribunali), e non ha attuato un rinnovamento nei ”piani alti”, dato che fa comodo avere gente come Renzi e Civati, ma solo da cornice, perchè a comandare ci sono sempre loro.
Il PD è un partito di grandi risorse, ma se per favore Bersani, Franceschini e Bindi uscite dal limbo e ci fate vedere che siete ancora vivi bene, altrimenti dovete prendervi le vostre responsabilità, riconoscere di non essere capaci a stare a capo del Partito e lasciare spazio a chi ha capacità. Il Partito è di chi ne fa parte, in particolare di chi si vede ogni giorno calpestare quei diritti di cui il Partito si fa rappresentante.
Nella situazione attuale, il fallimento del PD porterebbe a una crisi politica che potrebbe aprire scenari inquietanti, visto che intorno c’è terra bruciata e qualche germoglio che rischia di non fiorire.
Una nota a parte merita il movimento di Grillo, il quale non lo definirei affatto come fenomeno di antipolitica come dice Bersani, perchè è un movimento di cittadini, soprattutto giovani almeno per ora, a cui Grillo ha dato la forza di emergere, poi si vedrà come si organizzeranno, comunque credo che ciò faccia bene per la politica; io lo guardo positivamente, perchè se ne può apprezzare soprattutto lo spirito positivo e nuove idee interessanti per degli stili di vita differenti, sebbene talvolta qualcuno esaspera certe posizioni come lo stesso Grillo o si fa portavoce di certi valori solo per comodo nelle realtà locali, ma è il rischio di un grosso movimento alle prime armi che deve fare la scrematura ed è anche il rischio della pluralità, che deve esserci anche all’interno di un Partito.
Tra un pò di tempo vedremo che forma prenderà questo movimento, dato che giunge voce che vorrebbero candidarsi alle prossime elezioni, quindi qualche rappresentante lo manderanno a livello nazionale e a quel punto il movimento diventerebbe Partito. Magari avranno regole diverse dagli attuali partiti, ma arrivati a questo livello sono un Partito a tutti gli effetti.
In queste amministrative ci dobbiamo rendere conto che il PD ha vinto per mancanza di avversari, ma non per particolari propri meriti: PRIMO TURNO: votanti 66.9%, astenuti: 33.1%; SECONDO TURNO: votanti: 51,4%, astenuti: 48.6%. Questi sono dati allarmanti, non dati ”incoraggianti” come Bersani voleva far intendere smuovendo un foglietto con il numero dei comuni andati al PD.
Personalmente sono un elettore del PD e dico sono, perchè vedo ancora possibilità di cambiamento, ma bisogna intervenire ora e i mie toni sono accesi non perchè ce l’abbia con la persona di Bersani e gli altri, ma ce l’ho con loro nella figura che ricoprono da politici, perchè hanno una grossa responsabilità e vengono ben pagati per ciò; inoltre nella gravità della situazione non vedo un interesse da parte loro nella tutela dei cittadini, ma piuttosto vedo la difesa del Partito come mantenimento del centro di potere.
Nel concreto bisogna rinnovare la classe dirigente(secondo me quelli pronti al salto sono Renzi, Civati, Serracchiani, ma sicuramente ce ne sono molti altri), far scegliere direttamente ai cittadini i parlamentari, mettere la regola dei due mandati e poi a casa, diminuire nettamente i finanziamenti ai partiti, quindi una nuova regolamentazione che obblighi l’assoluta trasparenza per i soldi ricevuti e spesi, vietare ai partiti di poter fare investimenti, dimezzare i parlamentari e infine abbattere i privilegi(comprese le pensioni d’oro). Non sono cose così difficili da realizzare, tutti ne saremmo capaci, eppure ciò dimostra che qualcosa di inquietante c’è già..numeri alla mano di tutte le promesse fatte non ne è stata realizzata una.
Se gran parte di ciò non sarà preso in considerazione e in particolare il rinnovamento, alle prossime elezioni farò un voto di protesta(spero di non dover prendere in considerazione tale ipotesi, ma la storiella che ”bisogna sempre votare anche se non si è convinti e dare il voto al meno peggio” per me non vale più a questo punto, altrimenti chi non fa il suo dovere continuerà a non farlo). Questo discorso non è di antipolitica, perchè sono convinto dell’estremo bisogno della politica, ma, mi dispiace, non di questa.
Ogni persona deve informarsi e partecipare alla vita politica con il contributo che può offrire. Non dico che tutti dobbiamo far parte di un movimento o di un partito, dico invece che al di là di ciò dobbiamo comportarci da cittadini; dalla nascita ci viene automaticamente affidato questo titolo, ma nella sostanza ci preoccupiamo a difendere spesso e volentieri solo i nostri diritti e i doveri?
Premesso che PPROSSI dovrebbe contare fino a tre prima di attivare le corde vocali, faccio presente che non sono in guerra contro nessuno all’interno del PD. Appreso della circolazione del documento , e ne girano altri, io ho inteso fosse un documento di AREDEM, ed è per questo ho protestato una volta chiarito che AREDEM non c’entra nulla mi sono astenuto da commenti salvo poi essere attratto “positivamente” dal commento di CIAVATTINI che perseguendo nel voler , non in maniera intenzionale, accreditare questo documento comeDI Areadem ho risposto volentieri alla sua osservazione ribadendo che ero “agnostico” . Ho risposto forse peccando di Non chiarezza e quindi colgo l’occasione per chiarirmi: questo documento ” carbonaro” ( lo dico in maniera benevola )che trae origini da malcontenti personali, non mi coinvolge perché è fumoso , lezioso politicamente parlando che cerca di conciliare blandire animi e sentimenti verso la composizione di una nuova ” area o corrente, o gruppo di potere ” in viste di futuri scenari non tanto congressuali ma di probabili rese di conti ora più che mai resesi necessarie dopo il risultato non brillante delle amministrative nella nostra provincia. Non intendo firmare e non firmo nessun documento , non ho letto l’altro che tra l’altro in maniera corretta circola solo tra membri dell’assemblea provinciale del PD. Trovo che per le motivazioni addotte sopra gli estensori del documento di fatto sono molto vicini a ciò che fa Ciavattini a Civitanova e cioè il congresso permanente! Ciò a maggior ragione alla luce del movimentismo smodato di RENZI per improbabili primarie per il premier del 2013! Aggiungo che pur non facendo ricorso a nessuna categoria di espressioni tipiche del linguaggio politico del marxismo, il linguaggio di questo documento si può assimilare all’espressione seguente ” ..la sovrastruttura si riferisce a parti di una costruzione che si proiettano al di sopra di una linea di base:..”(espressione ingegneristica) tendono a nascondere solo lotte di posizionamenti interni in vista di scadenze elettorali prossime e venture! per quanto concerne PPROSSI vorrei ricordargli che nel mentre noi discutevamo le candidature all’interno del coordinamento cittadino lui(ancora del pd) aveva già raccolto le firme per la sua candidatura nella lista di CORVATTA,quindi tenga per se queste sue generose” e falsamente” caritatevoli critiche sull’operato politico di PERSONE CHE DA SEMPRE , FIN DALLA SUA ISCRIZIONE, IO Ho PRESO LE DISTANZE SULLA ADESIONE AL PD. “
Comuni
Voti PD
2012
Voti Ulivo
2007
Differenza
voti
Differenza
%
Civitanova Marche
3.376
4.119
– 743
– 18 %
Tolentino
2.247
2.740
– 493
– 18 %
Totale
5.623
6.859
– 1.236
– 18 %