di Filippo Ciccarelli
La frana e i carciofi: se conoscete solo questo di Montelupone, è tempo di tornare a farci un giro. E’ vero che sono due protagonisti indiscussi della storia cittadina (della frana si hanno notizie a partire dal XVIII secolo, e i due ecotipi di carciofi monteluponesi sono conosciuti in tutta la regione). Il paese, che dista poco più di 10 km da Macerata, è completamente restaurato e ben conservato. La centralissima piazza del comune è un perfetto affresco della storia cittadina, che ha saputo puntare sul recupero dei suoi monumenti ed è giustamente annoverata tra i borghi più belli d’Italia. Le recenti nevicate, tuttavia, hanno messo a dura prova il Palazzetto del Podestà ed il Palazzo dei Priori, dove campeggia un’impalcatura, che dovrebbe essere rimossa a breve. Passeggiando per il paese non si può che notare la pulizia di Montelupone e la soddisfazione dei suoi cittadini. Tra quelli intervistati non c’è nessuno che farebbe a cambio con un altro posto dove vivere: anzi, c’è anche chi si è trasferito dalla capitale per godere della qualità della vita, che si conferma su standard molto alti. Il paese conta poco più di 3.000 abitanti, ma ha la percentuale di raccolta differenziata più alta di tutto il centro Italia secondo Legambiente, nel computo dei comuni con popolazione inferiore alle 5.000 persone. Non ci sono
cassonetti dell’immondizia né sacchetti sparsi in giro per le vie, perché con il sistema porta a porta si riesce a riciclare oltre l’80% dei rifiuti prodotti; un esempio, quello di Montelupone, che esula dai confini provinciali e regionali e che è un riferimento di livello nazionale. Tra le chicche imperdibili di questo paese ci sono l’abbazia di San Firmano, che si trova a valle, ed il favoloso teatro Nicola Degli Angeli, costruito nella seconda metà dell’800 e riaperto al pubblico dopo una lunga ristrutturazione nel 2001.
Sul palco di questo gioiellino si tiene il premio dedicato a Gabriele Galantara, figlio illustre di Montelupone, che il sindaco Giuseppe Ripani illustra con orgoglio: “Si tratta di un evento nato 6 anni fa, che oggi cammina con le sue gambe ed ha generato un’attenzione di livello nazionale. D’altra parte Galantara fondò “Il becco giallo” e “L’Asino”, è uno dei padri della satira italiana. Ci hanno chiamato tante città italiane per dei progetti sulla vita e l’opera di Galantara, addirittura il museo del Vittoriano a Roma, che ad ottobre vuole organizzare una grande mostra non solo con il materiale che abbiamo a disposizione al Centro Studi, ma anche con tutto quello che loro hanno in archivio: è una grandissima soddisfazione per tutti noi”.
Tra tanti lati positivi di Montelupone, però, c’è il problema del lavoro, con la crisi di Teuco e Gitronica in testa…
“Teuco e Gitronica emergono per le loro dimensioni, ma ci sono anche tante altre imprese, più piccole, in crisi. Le difficoltà sono conosciute: la recessione del mercato italiano, la contrazione di quello internazionale, soprattutto il credit crunch, cioè la restrizione del credito. Quindi non solo fa fatica chi non riesce a prendere commesse sul mercato, ma sta avendo problemi anche chi queste commesse le potrebbe prendere, ma per poterle soddisfare ha bisogno di liquidità in azienda”.
Cosa potete fare come Comune per questa situazione?
“Abbiamo agito con nostre risorse per poter sostenere famiglie ed anziani. Negli anni scorsi e ancora oggi cerchiamo di tenere più leggera possibile la tassazione locale per le imprese, per esempio al tassa sui rifiuti. Con l’Imu, però, gli spazi di manovra saranno molto risicati. E cerchiamo di snellire la burocrazia, perché è tanta e anche questo crea difficoltà alle aziende. C’è poi un punto che dobbiamo tenere sempre a mente: il comune esiste per i cittadini, quindi dobbiamo fare il meglio che possiamo, riducendo i costi ed aumentando la produttività”.
La percentuale della raccolta differenziata – superiore all’80% – è uno dei fiori all’occhiello del paese. Quanto pesa sul bilancio la gestione dei rifiuti?
“Il costo complessivo del servizio, dalla raccolta fino al conferimento in discarica, si aggira intorno ai 300.000 euro. Un costo che non è trascurabile. Di questi, poco più dell’85% vengono dalle tasse, il resto è finanziato con risorse del bilancio.
Oltre a questo da anni abbiamo un regolamento di gestione del servizio che emula una tariffa: quindi abbiamo una quota fissa che va un po’ a coprire i costi del sistema, e una commisurazione di quello che si paga che non è semplicemente a metro quadro. Un pensionato che vive da solo in 100 metri quadri, per esempio, paga una cifra inferiore rispetto a quella prevista dalla tariffazione canonica, perché si presume che produca meno rifiuti. Il sistema è integralmente porta a porta ed è misto; lo gestiscono il Cosmari e la società cooperativa La Splendente. Purtroppo ci aspettiamo un aumento dei costi, che inevitabilmente finirà anche sui cittadini”.
Perché?
“Perché la questione non risolta della discarica provinciale e la fine del rapporto con Fermo per il conferimento dei rifiuti fa sì che i costi lievitino. Tra i rincari del carburante e i chilometri da fare per portare l’immondizia nell’ascolano o nell’anconetano questo è inevitabile: la sfida sarà mantenere la virtuosità della nostra gestione, perché siamo un esempio positivo. E dobbiamo anche imparare a ridurre la produzione dei rifiuti, aumentando il riuso delle cose che ora buttiamo via”.
Qualche mese fa il paese venne scosso dalla brutale rapina di cui fu vittima la signora Annunziata Baldoncini (leggi l’articolo) e lei annunciò provvedimenti, parlando di videosorveglianza. A che punto sono i lavori?
“L’idea della videosorveglianza l’abbiamo inserita all’interno di un progetto in collaborazione col Comune di Recanati. E’ un progetto per la sicurezza anche intesa come lotta al degrado e alla maleducazione o ai fenomeni di vandalismo. L’approccio non è solo quella della telecamera: abbiamo attivato percorsi per i giovani, stiamo lavorando anche su una base culturale. Adesso stiamo approvando in consiglio comunale il regolamento per l’uso delle telecamere, per cui l’iter è quasi concluso, anche se resto convinto che la prima forma di prevenzione sia quelle delle famiglie. Quanto più sono presenti nell’educazione dei figli, tanto più una città è sicura”.
Cosa le piace di più della sua comunità?
“Sicuramente il fatto che sia così unità, ed anche la sua generosità. Faccio un esempio: nei giorni dell’emergenza neve molti hanno lavorato fino allo stremo per tenere pulite e transitabili le strade, per evitare i blocchi. Hanno compiuto atti di vero e proprio eroismo, non posso che essere orgoglioso di loro”.
LA PAROLA AI CITTADINI (GUARDA IL VIDEO)
(4-CONTINUA)
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COMPLIMENTI AGLI ABITANTI DI MONTELUPONE
Solito bla bla bla pubblicitario a beneficio dei nostri comunelli, non una parola sullo spaccio per il quale il paese è finito già su queste pagine, sui furti nelle case, sull’alcolismo…la pulizia non è solo quella delle strade