La parola a Donato Bevilacqua, l'autore dell'articolo su Il Magazine (Guida alle eccellenze) che ha scatenato un lungo dibattito su Cronache Maceratesi tra favorevoli e contrari alla collezione di oggetti del Cavalier Prato alle porte di Macerata

Il Cavalier Prato
Continua a far discutere la collezione di oggetti del Cavalier Prato, alle porte di Macerata. La lettera di una nostra lettrice, Giusy Governatori, ha suscitato un lungo e appassionato dibattito con oltre 100 commenti (leggi l’articolo). Nella lettera si faceva riferimento ad un articolo uscito sulla rivista Il Magazine” (Guida alle eccellenze) dove l’allestimento del Cavalier Prato viene definito “un museo a cielo aperto”. L’autore del servizio interviene su Cronache Maceratesi:
Sono Donato Bevilacqua, responsabile redazionale della rivista “Il Magazine” (Guida alle eccellenze). Qualche giorno fa ho avuto il piacere di constatare, proprio in questo spazio, che una lettrice aveva notato nel nostro giornale l’articolo “Il parco della fantasia: per riscoprire il passato”, pubblicato nell’ultimo numero e scritto proprio da me. Ho letto attentamente il pensiero della Professoressa Governatori, e sto anche notando con piacere il gran numero di commenti che l’argomento ha scaturito. Ho ritenuto opportuno, quindi, intervenire nella discussione, sia come creatore dell’articolo, sia come rappresentante della rivista in questione, e sia come normale cittadino che ha il piacere di poter discutere su un argomento di interesse pubblico; per questo motivo mi sembra d’obbligo ringraziare prima di tutto la redazione di Cronachemaceratesi per lo spazio che mi fornisce.
Devo poi ringraziare anche la Professoressa per le note di merito alla nostra rivista, che dimostrano come abbia avuto il piacere di sfogliarla fino alla fine e con attenzione, soffermandosi sul lavoro che portiamo avanti con serietà ed attenzione da ben 5 anni, cercando, per quanto possibile, di curare ogni particolare: dalle foto alle traduzioni in inglese, dalla veste grafica ai contenuti. Colgo anche l’occasione per ricordare che grazie al codice QR potete leggere nel nostro sito lemiemarche.it gli articoli per intero.

Creare un giornale interamente dedicato alle eccellenze regionali non è semplice. Un po’ per la vastità di territorio che “copriamo” con il nostro servizio (la rivista ha una tiratura di 30.000 copie ed è distribuita nella quasi totalità della regione), un po’ per la scelta di distribuire gratuitamente il giornale: una scelta mai messa in dubbio grazie all’appoggio di numerosi sponsor che ci permettono di creare un giusto equilibrio tra gli spazi pubblicitari e quelli più propriamente definiti “redazionali”, e un po’ per la chiara difficoltà di dover definire, forse un po’ egoisticamente, quali siano di volta in volta le eccellenze su cui porre l’attenzione. La costruzione di parametri di questo tipo non è mai semplice, e oltre a percorsi di eccellenza comunali ed itinerari turistici e fotografici (grazie ai quali abbiamo anche ricevuto il Patrocinio della Provincia di Macerata), nel giornale potrete trovare storie e curiosità su personaggi che, per un motivo o per l’altro, si sono imbattuti nel nostro cammino, e a cui abbiamo deciso di dedicare un piccolo spazio, fosse anche solo perchè, come il Cavalier Prato, riescono ancora ad alimentare una funzione che si sta forse perdendo: quella della discussione e del confronto.
Ho intervistato personalmente Franco Prato, personaggio davvero eccentrico che un bel giorno ha deciso di raccogliere alcuni oggetti che nel corso della vita gli sono capitati a portata di mano o che hanno avuto un significato particolare per lui, e raccoglierli in uno spazio all’ingresso di Macerata. Potrei in effetti riprendere i miei libri universitari di Estetica cercando di capire quale sia il concetto di “Arte”. Potrei, ma non voglio. Forse voglio credere che l’arte sia un concetto talmente personale da non poter essere messo in discussione, almeno sul piano concettuale. Amo invece le discussioni che si creano attorno ad esso, e le domande che rimangono senza una risposta: quella che ci mostra il Cavalier Prato, è arte? Potrei fare delle ricerche sul perchè uno spazio pubblico sia gestito da un privato per uso personale. Potrei, ma non voglio.

Non voglio perchè andrebbe forse contro lo stile del mio giornale, che da sempre non ha la pretesa di scovare notizie sensazionali o fare inchiesta: non vogliamo neppure essere la classica guida turistica, ma proporre ai nostri lettori una vetrina quasi personalizzabile, una finestra aperta sul nostro territorio da cui guardare e da cui farsi una propria idea su ciò che ci circonda. Lo scopo che ha mosso il Cavalier Prato è in realtà ammirevole: una rassegna di alcuni oggetti che hanno segnato epoche passate e che possono far riflettere o ricordare. Sottolineo il termine “alcuni”, perchè è innegabile che nella collinetta allestita a due passi dal passaggio a livello trovino posto anche oggetti di poco valore, che attirano forse di più l’attenzione dei passanti. Come ho già specificato nell’articolo, sono state numerosissime le polemiche che negli anni hanno accompagnato le vicende di Prato e del suo “parco della fantasia”, sia per le sue idee artistiche, sia per le modalità di espressione. A me piaceva racchiudere nell’immagine del “museo” il concetto di esposizione, ricordo e ragionamento che può nascere visitando con attenzione quella collinetta. Mi piaceva anche, come poi è successo, poter lasciare liberi i lettori di farsi una propria idea su un argomento che è da anni al centro delle discussioni della vita maceratese. Se ognuno di voi avrà una posizione in merito, lascerà le pagine del giornale o del web con un dubbio o una domanda senza risposta, se avrete voglia di saperne di più o di condividere un pensiero con qualcuno, allora saremo sicuri di aver fatto un buon lavoro.
Donato Bevilacqua

Dadaismo & Ciauscolo
Il fatto che non è arte è dimostrato dalla mancanza assoluta di acquirenti in tutti questi anni. Se davvero fosse arte, ci sarebbe qualche estimatore disposto a pagare anche parecchi denari. O no???
Mi insegnarono che “Arte” è tutto ciò che suscita emozione. La quantità e disparità di commenti sta a significare che le emozioni suscitate sono state tantissime.
non necessariamente Axel Munthe,non necessariamente…..
la storia e’ piena di pittori,scrittori,scultori e artisti in genere morti in assoluta poverta’ e rivalutati post mortem o negli ultimi anni delle loro esistenze.
ma non mi sembra il caso del cavalier Prato stavolta.
p.s. “il piacere di discuterne” recita il titolo dell’articolo……..ammazza che piacere discuterne.
nei commenti precedenti insulti a go go tra le opposte fazioni come se piovesse.
Dadauscolo
giacinto marchiella colpisce ancora
fa veramente ribrezzo,non è arte è goliardia,
va rimossa e messa sul giardino di casa sua
Non c’è dubbio che se il Cav. Prato fosse stato un grande artista l’Accademia gli avrebbe assegnato uno dei tanti premi Svoboda e magari il Comune di San Severino o quello di Cingoli avrebbe provveduto a conferirgli un giusto riconoscimento: la cittadinanza onoraria
Buona sera Signor Bevilacqua,
innanzitutto mi scuso se non ho citato il suo nome , ma come ho già detto avevo dimenticato l’articolo a scuola e non ricordavo esattamente tutto. Comunque posso dirle che il giornale mi è veramente piaciuto e l’ho letto con molto interesse. Spero arrivino altri numeri, perchè è particolareggiato e scopro luoghi e curiosità di cui non sono a conoscenza. Riguardo al contenuto del suo articolo, ovviamente non la penso come lei, ma sono contenta che abbia scritto la sua. Io insisto nel dire che quella non è arte e non si può considerare arte una discarica (anche se ci sono dei pezzi rari come lei dice). Il mio articolo voleva comunque porre l’accento su questa “forzatura” che noi maceratesi dobbiamo vedere ogni volta che passiamo di li. Se fosse arte, perchè non viene messa in un museo e disposta ordinatamente, magari con un nesso logico? Ognuno è libero di esprimere la propria arte come vuole, ma è vero anche che ognuno di noi è libero di poterla vedere e apprezzare in un luogo adatto e non all’ingresso della città su una collina che non è di sua proprietà. Comunque complimenti per il suo giornale!
Mi è capitato di vedere su diversi giornali un bidè con dentro delle feci umane che veniva, da esimi esperti, considerata arte.
Ed ho visto magnifici giardini ornamentali disprezzati da altri esimi esperti.
Sig.ra Governatori se lei dice che il cav. Prato non ha diritto di occupare abusivamente la collina e che quindi il museo va tolto ha perfettamente ragione.
Ma avrebbe torto marcio se la rimozione fosse solo giustificata dal fatto che a lei non piace, indipendentemente da dove è collocata.
@Giusy Governatori. Da quel che scrive sembrerebbe che sia arte solo ciò che sta in un museo, per di più se esposto “ordinatamente” e “con un filo logico”…
Beh… Diciamo che, quantomeno, è possibile rilevare un eccesso d’uso di emisfero sinistro nel suo giudizio…
Sono pienamente d’accordo con l’amica Giusy, sia in questo intervento che nell’altro articolo, dove non sono intervenuta solo per mancanza di tempo.
Se si tratta di arte sono contenta di essere ignorante in materia.
Per il Cavaliere non può trattarsi nemmeno di ricordi perchè sono cose “raccattate” qua e là prima che la gente le buttasse via.
Ma a parte l’idea personale di ognuno, che rispetto, so che la maggior parte dei turisti che passano per via Roma, che non conoscono la storia, non sono di certo affascinati da questa “arte” ma piuttosto disgustati perchè la prendono come una vera e propria discarica a cielo aperto.
Oltretutto ci sono sicuramente oggetti che andrebbero smaltiti a modo piuttosto che essere tenuti lì ad inquinare.
Se lo godano ogni volta che passano tutti quelli a cui piace, a me fa ribrezzo, un po’ di verde e qualche fiore ci starebbero veramente meglio in quel campo e i turisti sarebbero accolti con un vero tripudio di colori e di profumi invece che da un irregolare ammasso di cose vecchie.
Liana Paciaroni
Signora Liliana i turisti dei quali lei parla hanno appena attraversato Sforzacosta e probabilmente sono ancora occupati a riprendersi dal fetore della Cosmari per rendersi conto che c’è il museo di Prato al passaggio a livello!
Signora Sara come darle torto?! Ma questo è un altro argomento…
(Comunque mi chiamo Liana e non Liliana…)
Non sono un grande studioso d’arte ne’ tantomeno un critico. Personalmente a me da fastidio vedere un simile deposito di robaccia alle porte della città. Figuriamoci che in viaggio di nozze ho conosciuto una coppia di sposi di Parma che si ricordavano di Macerata come di quella citta’ con un’esposizione di sporcizia al suo ingresso. Cosa che mi da ancor piu’ urto e’ il fatto che se un’associazione che raccoglie fondi per la ricerca sul cancro allestisce per poche ore un banchetto in citta’ e’ tenuta a pagare una tassa o, quanto meno, a presentare una richiesta indicando gli orari in cui potrà occupare il suolo pubblico… nel caso di specie (se come leggo trattasi di area di proprietà comunale o comunque pubblica) un tizio occupa da decenni uno spazio senza la minima autorizzazione. Cio’ sempre con il benestare delle amministrazioni comunali che si sono via via susseguite. Chi conosce personalmente l’aspirante artista (io abito a 50 metri da lui sin dalla nascita) sa benissimo che l’arte, in questo caso, non c’azzecca proprio nulla…
I maceratesi non si accontantano mai. Qull’esposizione almeno è arte varia o caotica esposizione di cose vecchie varie.
All’ingresso di Treia, invece lungo le scarpate o “greppi” anche in prorietà di terzi esiste una serie di ammassi di vecchie macchine e attrezzature agricole. Vicinissimo alla scuole elementari allevamenti allo stato brado di animali domestici di grossa taglia e anche esotici.
Secondo la norma se gli allevamenti sono nelle zone agricole sono attività agricole nelle zone urbanizzate sona altra cosa. Così il ferro vecchio è considerato rifiuto speciale, Chi deve provvedere?
L’amministrazione è contenta perchè potrebbe essere una futura peculiarità di Treia “Gambettola insegna” Sarebbe opportono sentire la Polizia Provinciale e la competente ASUR che dice.
Il sindaco non è anche autorità sanitaria? o solo autorità? Poi qualcuno “decisore dell’amministrazione” si riempie ancora la bocca sulla “salvagurdia dell’ambiente. e del territorio”.
Quello che non ho capito è perchè a quella signora dà tanto fastidio? a piace quel rialzo di terra co tutte le cose che ci sono.
Non sò se è arte o meno ma a me non dispiace! Dopo lo sferisterio Macerata verrà ricordata per l’esposizione del cavaliere! 🙂 E poi…. se quel pezzo di terra è suo perché non avrebbe il diritto di metterci le proprie cose?!?
Non sò se è arte o meno ma a me non dispiace! Dopo lo sferisterio Macerata verrà ricordata per l’esposizione del cavaliere! 🙂 E poi…. se quel pezzo di terra è suo perché non avrebbe il diritto di metterci le proprie cose?!?
Io non la vedo come arte/non arte, suolo pubblico o suolo privato, secondo me quel pezzo di verde vicino alla strada sembra l’unico pulito e curato di tutta la viabilità comunale
Museo !!! Ma che discarica !!! Entrare a Macerata e vedere quella “collezione” sopratutto quando si è in coda … è una delle poche cose che ti mettono in pace mentre scorre la fila.
è una discarica visto che non esiste nessun permesso inutile che ci girano intorno quindi quella roba deve portala via se il signor conte ha qualche permesso di detenzione di materiale speciale lo dimostri se non lo ha è inutile starne anche a discuterne
la legge è uguale per tutti non solo per alcuni lui sta detenendo materiale che inquina bene sia sanzionato a meno che non abbia permessi speciali
Al Cavalier Prato, purtroppo, manca nella sua Factory il gruppo musicale dei Velvet Underground.
Comunque, da quanto si legge, può contare su qualche pifferaio.
A me piace è interessante, divertente e anche ironica, E non mi dà fastidio vederla quando passo, anzi …
A volte ho la sensazione di parlare con i sordi. Macerata avrà mille difetti come i rifiuti nel centro storico, i sacchetti di plastica lasciati qua e la dai cittadini, la rotatoria dei Lions, vogliamo metterci anche il Don Chisciotte arrugginito e semi-nascosto che sta ai Giardini Diaz? …………….. e chi più ne ha più ne metta …………., ma il tema del mio articolo era un altro. MUSEO A CIELO APERTO mi sembra un pò troppo per quell’accozzaglia di roba che si vede (anche se antiche o semplicemente vecchie). Sin da quando ero piccola (ed ho 49 anni) ho visto questa cosa, a mio avviso, indecorosa, ma non ricordo che sia mai stato chiesto ai cittadini se erano felici di averla o meno. Inoltre insisto nel dire che se la legge dice che non si può invadere un suolo pubblico senza pagare una tassa e chiedere un permesso, ciò deve valere per tutti! Se è un suolo privato ho chiesto se paga un’affitto regolare. Mi sembra lecito saperlo. Signora Livia io non ce l’ho con Prato (perchè non lo conosco e non ci ho mai parlato), ma ho espresso un parere! Caro Marco Perroni dire che quello è l’unico pezzo di terra curato e pulito mi sembra davvero troppo. Con gli Scout (visto che li abbiamo fatti tutti e due) ne abbiamo visti di posti veramente belli e curati che ti lasciano senza respiro perchè ti deliziano il cuore e gli occhi.
Sì però basta con questa cosa ma lui le paga le tasse? perchè io devo pagare questa e poi quell’altra….sempre nel giardino del vicino ci casca l’occhio? Io so che significa pagare tasse che gli altri non pagano ma è lo stesso, è uguale, non fa ninete se il cavalier Prato non paga la tassa per occupazione di suolo pubblico e mi chiedo anche quanto inquinerà sto museo…proprio a mezzo chilometro dalla nostra cara vecchia discarica e due centimetri dalla ferrovia. Eddai su!
Ve ne siete accorti troppo tardi fino a ieri era spazzatura oggi artista, ricordo che alla prima marguttiana d’inverno gli operai del comune hanno portato via le opere di prato trattandola come spazzatura, e come nel resto del carlino hanno pubblicato delle lettere molto pesanti contro, senza curarsi ne essere informati sui vari tipi d’arte. Oggi stranente e cambiato tutto! Chissà perché, solo io l’ho invitato come artista ad una mostra vera è propria come ad ARCHE’ Javier, Se dopo piace o non piace e una cosa diversa, ognuno deve rispettare le opinioni degli altri, d’altronde anche la gioconda non piace a tutti come Picasso e altri l’arte è tutto quello che da emozioni o belle o brutte e rispecchia il tempo in cui viviamo cioè nella immondizia totale di tutti i generi, ma non abbiamo ancora imparato a rispettare le materie prime della terra. Arriverà il giorno in cui non esisterà più il parko per tanti motivi ma rimarrà il ricordo indelebile. Su Macerata
Non faccio lezioni d’arte perchè non ne ho la qualifica e neanche ne vedo l’utilità, però ho visitato qualche città europea, capitali e non, e qualcosina negli USA.
In tutte c’erano nei musei, in un parco nel centro della città, un’installazione realizzata con quella che voi chiamate monnezza. Ed ho visto anche cose più scandalose e violente come opere realizzate con materiali pregiati (porcellane, marmi, metalli preziosi) che riproducevano immondizia: cicche di sigarette d’oro, lattine accartocciate di porcellana, fazzoletti sporchi di marmo).
Non erano belle a vedersi, alcune opere nei musei riproducevano anche la puzza dell’immondizia, il rumore delle auto in coda, etc.. ma d’altra parte l’estetica e la gradevolezza non sono l’unico aspetto di un’opera d’arte.
Torniamo alla monnezza. La monnezza esiste e continua a esistere anche quando la nascondiamo, compattiamo, bruciamo. Va sempre ad occupare ed inquinare uno spazio che prima era un prato o un parco. Solo perchè viviamo in città non la dovremmo vedere? E pensate che sia un bene?
Mi sono chiesto da turista perchè le amministrazioni di quelle grandi e meravigliose capitali esponessero con tale indecorosa sfacciataggine quelle opere, anche vicino a monumenti simbolo della città e mi sono dato una risposta. In molte parti del mondo si sono resi conto che forse è meglio che l’immondizia, sarebbe bene che uno se la tenesse un po’ in casa prima di buttarla, se la studi e se la guardi bene bene perchè continua ad essere un problema anche dopo che la buttiamo fuori della porta di casa.
Tornando al Cavalier Prato, vedo quel suo parco da quando ero bambino, saranno vent’anni ormai. Dalla prima volta che gli diedi un’occhiata capii che non si trattava di una discarica, credo che anche un imbecille capirebbe che dietro c’è una persona che vuole attirare l’attenzione e forse ha qualcosa da raccontare.
Il suo senso estetico e la sua sensibilità d’animo non è diverso dal nostro, nel video cita la pietà di Michelangelo chi non si commuove nell’ammirarla. Ma ci sono altre cose che non si possono esprimere con l’armonia delle forme e l’eleganza del marmo.
Quello che ho fatto sopra è solo un’esempio, probabilmente il sig. Prato ha tutt’altro scopo nel fare quello che fa, forse è proprio quello di far scandalizzare le signore annoiate nella sala professori e far sorridere chi, come me, è felice che anche le persone come Prato abbiano la loro meritata visibilità e non solo le pale d’altare e le ville cinquecentesche.
Chiudo dicendo che da bambino quell’accozzaglia colorata mi piaceva da morire.
Cordialmente
Per il mio personalissimo parere, per carità non qualificato come tanti altri, è una discarica e va rimossa al più presto possibile affinchè quelle cianfrusaglie possano essere smaltite al meglio. Bella figura facciamo a Macerata per chi arriva da Sforzacosta e non conosce il significato recondito di quell’accozzaglia.
Non so se l’attività del Cavalier Franco Prato può essere considerata arte, ma so solo che ho avuto l’onore ed il piacere di conoscerlo personalmente e posso senz’altro affermare di essermi arricchito spiritualmente per questa conoscenza.
L’Arte è quella capacità che ha l’Uomo di suscitare emozioni con la sua opera e, anche sulla base dell’acceso dibattito suscitato dall’intervista del Cavalier Franco, si deve constatare che di emozioni ne ha suscitate parecchie, sia positive che negative.
Mi viene alla memoria la mia visita, negli anni 70/80 al Museo di Arte Moderna di Parigi e vi posso garantire che non trovo una grande differenza tra quello che ho visto lì e quello che vedo al Parco allestito dal Maestro Prato.
Se dovessi esprimere un giudizio, mi sono sentito molto più preso in giro dagli Artisiti esposti a Parigi che dal Cavalier Franco, perchè ho avuto la diretta prova che Lui crede in quello che fa e, al contrario dei così detti Artisti ufficiali, non ha nessun lucro dalla sua attività, ma seppure ci rimette qualcosa.
Forza Cavlier Franco Prato, continui la Sua opera e non ascolti chi non sa ascoltare
E’ vero a Macerata non fate bella figura ma non per Prato ma per chi voi governa o forse sono espressione dell’arte di Prato?
Secondo me Yuri ha fatto fatica anche a finire le medie, vota Forza Italia (qualche volta ha votato lega), e’ single, non ha mai letto un giornale se non la cronaca cittadina, in sostanza sottocultura becera, che e’ quella che sta sfasciando l Italia da 20 anni!