Da Milko Morichetti riceviamo:
«Dieci domande al Presidente della Provincia di Macerata con delega alla caccia per spiegarci le motivazioni che hanno portato all’approvazione della delibera della Giunta Provinciale n. che nella stagione venatoria 2011-12 permette la caccia al capriolo:
1) Perché autorizzare per la prima volta nella nostra Provincia una pratica come quella delle caccia al capriolo senza tener conto della sensibilità della maggioranza dei cittadini e dell’immoralità dell’atto di uccidere per sport?
2) Perché concedere ad una minoranza di cittadini il prelievo di un ulteriore ‘bene comune’ solo a scopo ludico?
3) Perché si è deciso solo per una attività ludica come lo “sport” della caccia al capriolo di mettere a rischio la vita, o quanto meno l’incolumità, dei cittadini che frequentano spazi naturali?
4) Perché decidere di sparare al capriolo in una logica di riqualificazione ambientale e paesaggistica, se questa specie è uno degli animali più belli che il territorio maceratese ospita, quindi sicuramente un elemento di promozione e valorizzazione, oltre che un ottimo indicatore di qualità del territorio stesso?
5) Perché autorizzare l’apertura della caccia al capriolo se non vi è il soprannumero della specie e non arreca danni?
6) Perché per la “tutela” del capriolo, come indicato nella delibera, l’unica misura adottata è quella di prenderli a fucilate?
7) Perché si è deciso di aprire la caccia se, come indicato nella delibera, vi è già una accertata e notevole attività di bracconaggio nei confronti del capriolo?
8) Perché non si è fatto, e non si è deciso di fare o quanto meno potenziare, un piano di vigilanza per la accertata e notevole attività di bracconaggio?
9) Perché se con le forze attuali non si è riusciti a vigilare sul bracconaggio si decide di estendere le attività da controllare da parte dell’Amministrazione?
10) Perché l’approvazione di una delibera, prevedendo le procedure d’urgenza e l’immediata eseguibilità, prima dell’acquisizione dei necessari pareri dell’istituto tecnico dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)?
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non pensavo fosse vera la notizia dell’apertura della caccia al capriolo, e invece adesso mi devo ricredere O.o
sono totalmente esterefatto, la caccia ha luogo solo per portare altri denari nelle casse dello stato…
DISSENTO!
Ma scherziamo????
Mi permetto umilmente di dare le mie risposte al sig, Morichetti:
1)La caccia al capriolo è consentita in moltissime realtà ove la specie è presente in numero tale da consentire un prelievo che serve a contenere la specie stessa entro limiti accettabili per l’ impatto sulle attività umane ( agricoltura e circolazione, per es…) e utile alla salvaguardia stessa della specie ove, una eccessiva presenza di capi sul territporio avrebbe coneguenze deleterie per tutta la specie come accaduto in altre realtà.
Che vi sia sensibilità prevalente contraria ad una gestione oculata di un bene naturale, così come che sia “immorale ” uccidere un animale ( che sia per “sport” è assolutamente non rispondente al vero) è convinzione sua personale e non può, per estensione renderla comune.
2)Per lo stesso motivo x cui i danni provocati dal suo “bene comune” (definito dalla legge 157/92 ” proprietà indisponibile dello Stato”) per legge vengono però ripagati altrimenti con i soldi delle sola minoranza dei soli ( e sottolineo SOLI) cacciatori….
Non trova sia bizzarro??
Io pago per il suo “bene comune” mentre Lei non tira fuori alcunchè!!!!
3)Non esiste nessun pericolo per terzi nella pratica della caccia in generale per il semplice motivo che mentre l’ accesso nei fondi privati è consentito per la pratica venatoria , esso è precluso agli estranei per qualsivoglia altro motivo.
Nelle aree pubbliche , le battute agli ungulati sono delimitate ad aree interdette temporaneamente a chiunque e segnalate debitamente in maniera vistosa a mezzo tabelle.
Per quanto riguarda la caccia la capriolo, si tratterebbe di una tipologia di prelievo in regime di selezione ( ovvero si può prelevare SOLO quel capo, SOLO di quel sesso, SOLO di quell’ età, SOLO avente determinate carateristiche.
Il che avviene a seguito di preventiva identificazione del capo da abbattere e nella conoscenza delle abitudini da effettuarsi nelle settimane precedenti l’ abbattimento stesso che avviene SOLO ED ESCLUSIVAMENTE ad opera di personale munito di speciale permesso qualificante ottenuto a seguito di corso ed successivo esame, per operare in regime di caccia di selezione e a mezzo di armi di precisione munite di ottica.
Più facile per Lei come x chiunque finire sotto un aereo che sparato al posto di un capriolo!.
Quando e “se” Lei va in campagna e/o montagna, il cacciatore è tornato con o senza la sua preda da ore!!!!
4) Proprio perchè è una specie che è tornata ad abitare le nostre contrade va conservata.
Le sembrerà paradossale, ma in Trentino, lo stambecco , specie protetta , è proliferata al punto da non avere più spazio, quindi sono iniziate le morti x mancanza di ..habitat, di cibo e x la trasmissione di malattie , sempre + frequenti quanto maggiore ed esuberante è la presenza di una specie su un territorio.
Ci sono parametri che indicano come ottimale la presenza di n° capi/ ha di terriitorio.
Quando questa viene superata TUTTA LA SPECIE rischia la sua fine!!
5) Che la specie non sia in sovrannumero è proprio condizione ottimale per intervenire prima che lo diventi, che non faccia danni a sé stessa……
Beh, Lei non credo abbia visto una coltura in cui uno o più caprioli pascolano……..
Mi permetta quindi di consigliarLe di informarsi.
Magari tra gli agricoltori.
6)Controllare la specie attraverso abbattimenti selettivi è la via più efficace, più rapida ed economica.
Ricorda quando , sotto la pressione di chi la pensava come Lei, spostarono caprioli dalle Langhe ( Piemonte) , fino in Calabria, per evitare gli odiati abbattimenti?
Sa com’ è finita?
Che gli animali “spostati” non solo non si sono ambientati nel nuovo habitat e sono morti, ma prima hanno contagiato anche i capi autoctoni con malattie cui non erano “preparati” geneticamente provocando gravi perdite anche nella popolazione di caprioli preesistente.
Si chiama ” gestione della fauna” non “sport” come fa Lei.
7)Come dire : ” Perchè si fanno nuove strade se ci sono sempre più pirati della strada”?
Le attività di bracconagio sono estranee alla pratica venatoria e non si combattono combattendo la caccia, ma , poichè esse sono le prime e maggiori nemiche del cacciatore, è con quest’ ultimo che si dovrebbe collaborare per sradicarle.
Ha mai pensato a quante guardie volontarie ci sono nelle associazioni venatorie e al ruolo che svolgono quanto a presidio del territorio e tutela dell’ ambiente?
Il bracconiere è uno che ” ruba” alla caccia legale: Le è mai capitato di pensarlo????
8) A me, che per campi e montagne ci vado prima ancora che potificare, pare che la presenza degli addetti alla vigilanza, sino essi guardie volontarie ( delle A.A. V.V.. o delle ass.ni ambientaliste come WWF, LIPU, LAC, ecc., ecc…) o agenti della Polizia Provinciale , della Guardia Forestale , è garantita, assidua ed afficace.
Lei possiede dati certi e consultabili su questo presunto “lassismo” degli organi preposti al controllo del territorio?
9) Come conseguenza di quanto detto sopra: ha prove certe e inconfutabili che le attività di bracconaggio siano tali e tante da sfuggire sempre e comunque alla vigilanza?
E , se sì, se è a conoscenza di casi specifici e documentati, perchè non si rivolge alla Magistratura?
Altrimenti è solo aria fritta!
10) L’ ISPRA ( ex INFS) si limita a recepire e valutare i parametri richiesti per l’ avvio di determinate azioni di controllo su specie definite.
Nel caso del capriolo ha giudicato i censimenti inviati, non stillati secondo parametri indicati..
C’è da dire che , paradossalmente , i censimenti fatti sul territorio si avvalgono di indicatori molto più stringenti e precisi di quelli indicati dall’ ISPRA.
L’ istituto fa uso di modelli di tipo matematico che “Ipotizzano” la presenza della specie in n° capi x n° ettari di territorio, i censimenti che vengono fatti dalle A.A.V.V. e dagli agenti volontari e della Provincia , si basano su parametri reali come gli avvistamenti, la presenza di luoghi di pastura e delle deiezioni per risalire con precisione persino maggiore al nuemero di capi e alla distribuzione x sesso ed età della specie su quella determinata porzione di territorio.
Ma se l’ ISPRA si ” accontenta” di ipotesi, si farà in modo che abbia i censimenti secondo le sue “Ipotesi”.
Aggiungo e chiudo, caro Sig. Morichetti, che la caccia, ben lungi dall’ esere quello che lei definisce “sport” , negli anni attuali si sta sempre più configurando come mezzo per il presidio attivo del territorio, per il controllo delle specie, la salvaguardia delle produzioni agricole e delle stesse specie per i motivi sopra elencati.
Meriterebbe maggiore rispetto da chi invece si ostina a trattarla con una pregiudiziale idelogica e assolutamente priva di fondamento reale , ma solo basata sull’ emotività che contraddistingue molte persone di oggi nate e cresciute a mille miglia ( non solo geografiche , ma anche e soprattutto culturali) dal territorio fuori dalle mura di una città , dalle sue campoagne, dalle sue montagne e , soprattutto dalla sua profonda tradizione rurale e contadina.
Nella speranza ( certo vana) di averLe in qualche modo chiarito le idee, La saluto distintamente
FABRIZIO PRINCIPI
vice presidente E.N.A.L. Caccia – Macerata
Dire che uccidere i caprioli è un prelievo, è un termine aberrante, così come la caccia in sè.
Inoltre, caro sig. Principi, non è vero che la caccia non è pericolosa, poiché ogni anno muoiono un sacco di persone per sbaglio, per colpi partiti per errore, etc.
Io stesso vado in montagna quasi tutti i fine settimana e nella stagione di caccia, devo stare attento e spesso tornare a casa, specie se ci sono battute di caccia al cinghiale. I cinghialari sono persone in preda a quella che loro stessi definiscono ‘canizza’, ossia un entusiasmo, un’euforia primordiale, che li rende sovra-eccitati, quindi pericolosi. Inoltre dove passano le decine di cinghialari, l’ambiente viene deturpato orrendamente e mi riferisco in particolare al sottobosco, che viene distrutto, compresi i funghi, molto importanti per l”ambiente che voi dite di amare e difendere.
Inoltre tutti sanno che nelle battute di caccia si uccide tutto già adesso, caprioli compresi, con il benestare frequente della guardia forestale, che si gira dall’altra parte, trovandosi poi, in casa, ‘inaspettatamente’, qualche prosciuttino selvatico.
Io penso che nel 2011, con un ambiente devastato, non debbano più esistere i cacciatori. Gli animali non ci sono più e siete costretti ad importarli dall’estero. Non vi vergognate?
I danni fatti dagli animali ‘forestieri’ sono incalcolabili. Basti pensare alle lepri argentine, al pesce siluro, allo stesso cinghiale… tutti animali che VOI avete importato per il vostro schifoso e sanguinario ‘sport’. Ora importate anche le starne giapponesi…. ma perchè non vi dedicate ad attività più sane, magari romantiche?? Forse sfoghereste meglio i vostri istinti repressi.
io aprire i volentieri la cacccia all’uomo
SE APRISSIMO LA CACCIA ALL’ESSERE UMANO E AI SUOI CUCCIOLI?
NON VI SEMBRA UN PO BARBARA LA CACCIA?
ANDATE AL SUPERMERCATO SE AVETE FAME.
ROBA TRIBALE LA CACCIA.
CACCIA AI COMUNISTI? BUONI ALLA BRACE.
CACCIA AI FASCISTI? BUONI AL FORNO (A GAS)
CACCIA ALLA DESTRA BUONI IN PADELLA
QUANTO VERREI VIVERE A LUNGO PER VEDERE COME VA A FINIRE.
Accade ogni tanto, che “il prelievo” , serve a contenere anche la specie dei cacciatori: io comunque, mi spiace, ma sempre dalla parte degli animali.
Domenica scorsa, nè io nè la mia vicina di casa, che aveva in custodia il nipotino di 8 mesi, abbiamo potuto mettere il naso fuori ,che fischiavano pallottole da ogni parte per tirare a due uccelletti – che è come sparare alla libertà – riparati sulle poche querce sopravvissute alle spianate operate negli anni sui campi, perchè gli agricoltori moderni potessero passare agevolmente coi loro grandi mezzi agricoli , o alle tante lottizzazioni industriali e commerciali.
E poi? Con loro in giro già dall’alba e i cani che si scatenano ad abbaiare in campagna , che devi alzarti alle 7 anche di domenica mattina? …ma fatevela finita… che non è necessaria la caccia oggi, no! : Bastano i pesticidi e tutti i veleni che vengono dati sui campi, a tenere sotto controllo “l’anagrafe ” selvatica.
Perchè non tirate agli istrici, che fanno un mare di danni allora o ai ratti, anzichè ai caprioli ? Perchè non si mangiano…ah!
Poi il lupo affamato che d’inverno va a caccia di pecore e quindi mantiene un equilibrio naturale -” il prelievo”- quello no, il lupo va abbattuto, perchè cattivo.
Ma che cattivo ? : E’ che le pecore hanno un padrone e sono animali da reddito, semplicemente, mentre certa fauna è di nessuno, se non della natura, di Dio.
Ma basta. Che poi nemmeno la mangiano i più dei cacciatori la selvaggina e quando la portano alle loro moglie con le belle cucine moderne ( che mica come una volta, che si spiumavano e sventravano i volatili negli ” sciacquatori di pietra ” col secchio sotto, che riempito, si andava a buttare sugli ortaggi o sui fiori come fertilizzante naturale ) non la sanno neanche pulire e gliela tirano anche, perchè non hanno voglia di star lì a sporcare il lavandino d’acciaio o di granito e a perdere tempo, quando hanno il freezer pieno di coscette e alette di pollo disossate del supermercato, i quattro salti in padella e i sofficini Findus.
Tutto va bene, finchè c’è la suocera a cui portarla a pulire…allora allora…
signor Principi,
capisco che da vice presidente di una associazione di cacciatori fa gli interessi dei suoi associati che lo sostengono. Credo tuttavia che lei non abbia risposto affatto ai quesiti posti, forse perchè non conosce la delibera in questione, o semplicemente perchè dalla sua posizione non può analizzare la gestione della caccia in forma obiettiva.
Premesso che io sono nato e vissuto in campagna, passo da sempre il mio tempo libero ad osservare gli ambienti in natura, mi occupo da più di dieci anni di recupero della fauna selvatica ferita e ho la qualifica di guardia ittico, venatoria, ambientale e zoofila. Sono stato membro per 5 anni della Commissione tecna provinciale di Macerata per la gestione della fauna selvatica, e sono stato membro del direttivo dell’ Ambito Territoriale di Caccia MC2.
Premesso inoltre che parte delle risposte alle sue affermazioni le ha già date sapientemente Alex nel post precedente, cercherò brevemente di chiarire anche io:
1) che la caccia sia una pratica ripudiata dalla maggior parte dei cittadini, e non sia solo una mia convinzione personale, credo che sia talmente evidente da non servire ulteriori chiarimenti.
E’ altrettanto evidente che la vostra “gestione oculata” della fauna ha provocato solo danni fino ad ora. La natura riesce benissimo da sola a gestirsi, basta lasciargli i suoi spazi e non manipolarla. Per i pochissimi casi dove ce bisogno di un intervento da parte dell’uomo, non è detto che si debba fare imbracciando un arma da fuoca e sparare.
Tanto è vero che la caccia è uno “sport” che prende finanziamenti dal CONI, e le vostre assiciazioni sono iscritte ad esso. Trovo anche io assurdo dover chiamare la caccia uno sport, ma fino a quando i cacciatori hanno il tesserino del CONI sono degli “sportivi” …e quanto non sarà più così li chiameremo sparatori.
2 – 4) i danni provocati dalla fauna selvatica derivano quasi esclusivamente della cattiva “gestione” venatoria ma questo lo ha spiagato bene Alex nel post precedente.
Forse lei non sa che ogni anno per la gestione del vostro “sport” tutti i cittadini debbono contribuire a finanziarlo. Le tasse previste per la concessione della caccia non sono sufficenti a coprire i costi di gestione (bilancio regionale). Parte dei fondi vengono utilizzati per l’aquisto di animali da immettere pronta caccia. Ci sono inoltre costi di gestione degli uffici preposti in Regione, Provicia, ATC, ecc. Ci sono ancora da calcolare i costi per la vigilanza e per i servizi sanitari dovuti ai numerosi incidenti. Alle associazioni di caccia inoltre gli vengono riconosciuti per legge parte dei contributi versati dai cacciatori. I soldi per il vostro divertimento vengono da tutti i cittadini della regione, altro che dai soli cacciatori, …non trova sia bizzarro???
3) i rischi della caccia sono così evidenti a tutti anche tramite articoli di giornale. Ogni anno muoiono e vengono gravemente ferite migliaia di persone, molte delle quali non solo non praticato la caccia, ma la ripudiano.
5 – 6) non si preoccupi per la scomparsa del capriolo a causa del soprapopolamnto, siamo ancora lontani da questo rischio. Tuttavia dalle sue risposte si evince che lei non conosca le motivazione riportate della delibera approvata dall’Amministrazione Procinciale. Infatti l’unica motivazione riportata per cacciare il capriolo è la tutela e l’incremento della specie, quindi l’esatto contrario di quello che afferma lei.
7 – 8 – 9) nella delibera approvata viene detto che è necessaria “una nuova cultura venatoria”, proprio per contrastare il bracconaggio. E’ evidente l’accostamento caccia/bracconaggio. Tutti sanno che il bracconaggio al capriolo è una pratica molto diffusa fra i cacciatori …il paese è piccolo e la gente mormora!!! Per gli organi di controllo invece è quasi impossibile cogliere in fraganza di reato i cacciaotori/bracconieri, in quanto tramite radio trasmittenti e telefoni cellulari questi comunicano velocemente la presenza della battuglia di vigilanza.
Nessuno ha parlato di “lassismo” degli organi preposti al controllo. Certo è che la vigilanza in questi ultimi anni è sensibilmente diminuita in quantità, e le scarse risorse economiche destinate non permettono più di pattugliare adeguatamente con i mezzi. Inoltre i consistenti conferimenti di competenze che questi organi di vigilanza hanno aquisito ultimamente hanno indebolito ilteriormente le attività di controllo.
10) il parere dell’ISPRA è stato dichiarato vincolante proprio dalla stessa Provincia di Macerata. Il parere sul piano di abbattimento è risultato negativo. La delibera per l’abbattimento doveva essere formulata ed approvata sulla base delle eventuali indicazioni della stesso istituto. Invece non è stato così.
Giustamente l’ISPRA ha ritenuto inattendibili i dati dei censimenti effettuati non da tecnici, ma dagli stessi cacciatori che hanno chiesto e ottenuto l’apertura della caccia al capriolo.
Io credo in quello che Gandhi sosteneva “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.” …e in questo paese ce ancora chi li prende a fucilate per “sport”.
cordiali saluti
milko morichetti
contenimento della specie…..Il paragone con le regioni del nord Italia mi sembra improponibile perchè la presenza di cervidi in quelle zone è molto più massiccia..il tutto è alquanto sconcertante e vergognoso. Un bello ZERO alla provincia
Il sig. PRINCIPI da vice presidente E.N.A.L. Caccia non da naturalmente un contributo disinteressato non dicendo nemmeno quanti sono i capi che sono in soprannumero e devono essere uccisi.
Inoltre ci sono 2 considerazioni:
– se i cacciatori che uccidono i caprioli lo fanno per il bene comune non dovrebbero appropriarsi della preda e mangiarsela: dovrebbero consegnarla alla forestale che magari dovrebbe venderla e sfruttare il ricavato per il presidio del territorio (è naturalmente una cavolata ma serve per dimostrare che questi sono cacciatori che vanno a caccia solo per il gusto di uccidere e non per preservare il territorio)
– non considera che l’ecosistema va considerato nel complesso e se non ci sono interventi perturbatori dell’uomo l’equilibrio si raggiunge da solo (per esempio i caprioli sono una fonte di cibo per i lupi che non dovrebbero attaccare i greggi di pecore per sfamarsi essendo più facile affrontare un capriolo che un pastore).
Detesto la caccia.
@Tamara Moroni: ho sempre letto con molta attenzione i tuoi post e spesso ho condiviso le tue idee.
Questa volta, purtroppo, non sono d’accordo con te.
Spesso ci facciamo condizionare dalla pubblica opinione senza conoscere in maniera approfondita il problema. Agli istrici e ai ratti non si spara perchè è vietato dalla legge!!! Come non si spara al lupo, anche lui protetto.
Se ne trovano morti, è vero, ma non vengono uccisi dai cacciatori, bensì da bracconieri.
I pesticidi e veleni vari di cui parli (e che anche io vorrei non ci fossero) non servono a tenere sotto controllo l’anagrafe selvatica come tu la definisce. Serve solo e soltanto a sterminare indiscriminatamente la fauna selvatica. Cosa che tu e io non vogliamo!!!!
Mi piacerebbe poterti conoscere personalmente e fare delle belle discussioni con te su tanti, troppi problemi che colpiscono la nostra bella città e perchè no anche sulla caccia. Caccia che adoro sin da piccolo e che mi permette (anche se tu non lo credi) di essere un vero ambientalista e amante della natura.
A presto.
detesto i cacciatori!!
io ritengo che anche il sovraffollamento di una precisa specie umana vada controllato….e se me ne fosse data la possibilità lo controllerei io stessa!!
Ammesso e non concesso che i caprioli sono in soprannumero, la caccia a questi ugulati dovrebbe aprire se non sbaglio il 1 ottobre, giusto? E allora se la matematica non é una opinione con tutti quelli che sono stati uccisi dai bracconieri, non facciamo finta di non saperlo nessuno, ma caprioli e cinghiali sono le prede favorite dei tanti bracconieri che tutti i giorni dell’anno praticano la loro … “illecita attività”. Inoltre, dobbiamo sommare anche quelli che troviamo morti lungo le ns strade. Per il 1 di ottobre quanti volete che ne siano rimasti di quelli in soprannumero. I cacciatori dovrebbero tornare sui banchi di scuola ed imparare almeno la normativa che li riguarda. Tantissimi non sanno che nei terreni dove é presente una coltura in atto non possono praticare l loro amata attività venatoria, ancora credono che la pratica venatoria sia vietata se il proprietario dei terreni lo segnali con apposita tabellazione, non conoscono o forse fanno finta di non conoscere la normativa che regola la loro attività.? Al fine di migliorare la loro conoscenza in merito, dobbiamo riportarli a lezione e far loro sostenere un esame, scritto ed orale con costi a loro carico. Il nostro caro Presidente Provinciale, prima di farsi in quattro ad aprire la caccia al capriolo avrebbe dovuto provare almeno a risolvere problemi ben piu’ urgenti … visti i tempi gli argomenti non mancano.
Aggiungo e chiudo, caro Sig. Morichetti, che la caccia, ben lungi dall’ esere quello che lei definisce “sport” , negli anni attuali si sta sempre più configurando come mezzo per il presidio attivo del territorio, per il controllo delle specie, la salvaguardia delle produzioni agricole e delle stesse specie per i motivi sopra elencati.
Meriterebbe maggiore rispetto da chi invece si ostina a trattarla con una pregiudiziale idelogica e assolutamente priva di fondamento reale , ma solo basata sull’ emotività che contraddistingue molte persone di oggi nate e cresciute a mille miglia ( non solo geografiche , ma anche e soprattutto culturali) dal territorio fuori dalle mura di una città , dalle sue campoagne, dalle sue montagne e , soprattutto dalla sua profonda tradizione rurale e contadina.
Nella speranza ( certo vana) di averLe in qualche modo chiarito le idee, La saluto distintamente
Lo vada a dire a tutte quelle persone che abitano in campagna e che puntualmente sono costrette a tenere le finestre chiuse perchè arrivano pallini dentro casa. La categoria che difende tanto è stata capace di sparare ad una pavoncella chiusa nel recinto di un’abitazione privata. Ma ovviamente quando si chiedono spiegazioni nessuno sa niente e nessuno ha visto niente. L’omertà che regna sovrana nel mondo della caccia dovrebbe essere sufficiente a farla abolire!
@ariesmc
volentieri ti conoscerei per fare due chiacchiere su tutto, ma fammiti rispondere nel tema adesso.
Chiaramente, quando dico “perchè non tirate agli istrici o ai ratti”, voleva essere una provocazione. Abito in campagna ,come avrai capito, e quindi conosco abbastanza qual’è la fauna protetta. E ci convivo. E vorrei anche farlo con lepri, fagiani, colombe, ma se ne vedono così tanto pochi.
Da parte mia, non ammazzo neanche i topi, pensa un po’. Non faccio che escogitare sistemi non letali per tenerli lontani o ricorro agli ultrasuoni sul terreno e placebi vari. E’ bastato per la mia sensibilità, vedere una volta un topo moribondo su una tavoletta di colla che aveva messo un contadino qui vicino e buttata là per strada , perchè io non potrei mai fare una cosa simile, per quanto io abbia terrore e detesti i topi. Aveva gli occhetti supplicanti di venire liberato, appiccicato com’era tutto disteso su quella tavoletta e quegli occhietti mi sono rimasti impressi. Che ci posso fare? Sono così.
Ma, per finire il racconto, poi venne il contadino con la pala e lo graziò con un colpo secco in testa. Finito.
Quindi dicevo. Dietro la provocazione, con le prime specie di animali che mi è venuta in mente tra quelli non commestibili, volevo in qualche modo veicolare, come non è questo che muova la caccia, ovvero una necessità alimentare e tanto meno un sentimento di protezione ambientalista, ma un istinto diverso che si tenta di razionalizzare con tante argomentazioni, che però, per chi come me è contro, non giustificheranno mai la pratica venatoria.
Contro ,non la caccia soltanto, ma ogni forma di violenza .
Io , a ogni sparo dei vostri fucili sobbalzo e sento come se fosse arrivato un colpo diretto a me, alla schiena, tanto per renderti l’idea di come io vivo il vostro sport.
. Non è sentimentalismo il mio. E’ un diverso rapporto stabilito con tutti gli esseri viventi, un diverso amore da quello che dici tu di avere per l’ambiente e la natura..
E così per il lupo . Abbiamo letto tutti ,gli articoli quest’inverno arrivati da Visso e dal nostro entroterra e abbiamo ancora negli occhi anche qui, l’immagine di quei lupi ammazzati, nonostante protetti, perchè in cerca di cibo per sopravvivenza e nient’altro.
O chissà. Magari se il lupo avesse parola, si sarebbe difeso dicendo ,che stava praticando un suo sport per i boschi e che di pecore ce ne sono così tante, che stava svolgendo una funzione positiva per l’ecosistema.
E andiamo ai pesticidi. E’ vero che con questi veleni ( nocivi anche per l’uomo) la morìa di fauna selvatica è indiscriminata, ma per tutti i motivi detti sopra, non propendo per questo automaticamente all’uso discriminante del fucile.
Perchè non cerchiamo invece di rispettare tutti l’intero ecosistema e la vita animale ,che ha un suo equilibrio – compresa la sparizione naturale di alcune specie – finchè non interviene la mano dell’uomo , quindi dalle coccinelle alle api, alle rondini, alle upupe , ai gufi , civette, allocchi , ( antidoti naturali formidabili per i “famosi topi” e che per questo hanno una vista straordinaria, il loro volo è silenzioso ed escono di notte come le loro prede – Dio l’ha pensata lunga ) fino agli stormi migratori?
” Se un giorno le api dovessero scomparire, all’ uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita.”
Frase, pare attribuita ad Albert Einstein
Al Sig. Morichetti non posso far altro che ri-consigliare si andare a rileggersi i testi delle leggi che regolamentano le attivita venatorie in Italia e nella nostra Regione ,soprattutto riguardo a ciò che afferma, soprattutto in materia di destinazione e uso dei soldi provenienti dalle tasse pagate dai cacciatori , materia sulla quale dimosttra non poche lacune e generale disinformazione.
Che gli italiani non siano così contrari alla caccia come si dice lo dimostrano l’ esito dei vari referendum in materia andati pressochè deserti.
Il resto sono chiacchiere da salotto!!!
I restanti commenti che leggo parlano da soli ( “pallottole” che arrivano in casa, finestre sbarrate, animali uccisi nei cortili…………..)
Ma che film è???????????????
Ombre Rosse???
Tamara, chiama i carabinieri, te lo devo dire io???????????
O sono balle colossali ( molto probabile) oppure denotano profonda ignoranza e pregiudiziale avvversità.
Chi spara nelle immediate vicinanze delle abitazione e delle strade è punito a norma del codice penale.
ATTENZIONE!!!!!
Non parliamo di multe: ma di detenzione, di carcere, sia pure con il beneficio della condizionale…!!!!
Si spacciano per pratiche connesse alla attività venatoria , il bracconaggio che i cacciatori e le A.A.V.V. x prime combattono con le loro guardie volontarie.
Tutti gli automobilisti sono criminali per uno che provoca un incidente ?
A usare il metro che si usa qua, direi di sì…
Non sono posizioni razionali, quindi supportate da argomenti reali: solo demagogia.
Non raccontiamo sciocchezze , i morti a causa della caccia non sono “migliaia” ,Sig, Morichetti, ma solo pochi isolati casi ( comprensivi delle persone anziane colte da malori vari…) e riguardano sempre e solo che pratica l’ attività e non terzi.
La sfido pubblicamente a pubblicare dati e prove di quello che dice: ma attenzione …
Io ho possiedo i dati reali di tutta la nazione: sparare cifre ad effetto non vale!!! :))))))
Per quanto riguarda i costi degli incidenti, La pregherei di rivolgersi ai tanti escursionisti, fungaioli ( anche io lo sono…) e sciatori della domenica , che , spesso mobilitano squadre e mezzi ( elicotteri) di soccorso: il cacciatore è l’ unico che è dotato di polizza assicurativa obbligatoria che paga i propri e i danni arrecati a terzi .
Lei a me non paga una beneamata cippa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Semmai il contrario!
se mi venissero a recuperare in elicottero perchè mi sono sparato ad un piede, poi mi presentano il conto, a Lei no: x lei paga la comunità!!!!!!!!!!!
Le vostre sono solo posizioni emotivamente condizionate e basate solo su un pietismo e una concezione disneyana della natura.
Bambi non esiste, semmai c’è una natura da gestire che non può essere abbandonata a sé stessa come qualcuno auspica………….
L’ esempio più eclatante lo abbiamo con i danni procurati dai cinghiali e dagli storni…..
Ma a voi cosa importa?
Mica fate gli agricoltori voi……., mica li pagate voi i danni che subiscono….
Che vi frega dalle sedie delle vostre scrivanie o dai vostri lavori in fabrica???
Mica ci mangiate col mais che vi trovate “arato ” da una sera alla mattina da un branco di cinghiali, o con le pecore ammazzate da un paio di lupi affamati…
Anche io sarei tentato di capire il vostro punto di vista…. visto che anche io lavoro e vivo d’ altro…
A me hanno insegnato che questo si chiama ” fare i froci col culo degli altri”…
Fate un pò voi……
Principi
io non chiamo nessuno, non chiamo i carabinieri ,perchè non sto a misurare le distanze di tiro da casa.
Ma vacci tu all’aperto, esposto magari nel raccogliere la frutta o a fare una passeggiata per campi col cane, col rischio che per sbaglio ci impallinano. Quando ci siete voi in giro, io me ne sto tappata in casa. e aspetto che ve ne andiate. Punto. Altro non posso fare che sopportare la vostra presenza e i vostri spari, che comunque raggiungo le mie orecchie , anche se state alla giusta distanza da casa.
E già questo è un fastidio immenso per me.
E poi, scusa hè…. se ognuno nel portare la sua contro, rischia anche di essere definito un esagerato o un ignorante.
Mio marito, fino a 10 anni fa circa, andava a caccia perchè così era stato cresciuto dagli zìì e dagli amici, Poi un bel giorno, non sa bene neanche lui perchè, ha riposto il fucile e non ha più rinnovato la tessera e adesso non vuole più nemmeno sentire nominare la parola caccia. Domenica mattina scorsa, quando ci siamo dovuti svegliare presto perchè i nostri cani abbaiavano dannati- e sai che piacere quando si può finalmente riposare una volta la settimana-,spiegatosi il perchè , ha così commentato: ci sono in giro quei XXXXX che vanno a caccia”
La rottura di pa…di scatole che procurate, è giustificata almeno dalla nostra o no?
O anche questa è esagerazione?
E non farti portatore -se ci tieni così tanto all’ambiente – degli interessi degli agricoltori coi loro campi di mais danneggiati dagli storni o dai cinghiali, che intanto neanche loro ci mangiano con la sola agricoltura, ma vanno a lavorare anche loro fuori – in fabbrica , come uscieri, vigilanti notturni o altro – e poi sono i primi anche ad avere appestato l’aria, l’acqua, tutto, con l’uso indiscriminato per anni di veleni chimici per avere più resa, dato il loro modo di coltivare senza rispetto per la necessaria rotazione delle colture, ma in funzione di un’economia di mercato che paga di più o di meno ogni anno, quella data coltivazione.
Trovami un campo di erba medica!
Il conto con la natura, è sempre a suo credito ad oggi, come la metti la metti. Occorre cambiare rotta, riconvertire e …conventirsi. ciao
Premetto, NON AMO LA CACCIA, ritengo che la stessa abilità si può dimostrare e la stessa attività fisica si possa fare con una bella macchina fotografica in mano; non si uccide e la “preda” rimane immortalata per sempre!
Confesso, che non disdegno la selvaggina a tavola, ma se cacciata con criterio o di allevamento.
1) I cacciatori aiutano alla conservazione della natura? Forse qualcuno. Ma la maggior parte assolutamente no! Anzi ho visto cacciatori che non avendo preso alcunchè si sfogavano con i fucili su alberi e cartellonistica stradale. La mancanza di rispetto altrui quando si imbraccia un fucile è la normalità!
Mi è anche successo di transitare in una strada (PROVINCIALE ASFALTATA E NON UN TRATTURO) mentre si svolgeva una battuta al cinghiale, la povera bestia ha attraversato la strada e i cacciatori imperterriti hanno continuato a sparare anche se passavano le macchine. Vi assicuro, dato che avevo la famiglia a bordo, che se avessi avuto un fucile sarei sceso e sarebbe comincita la caccia al cacciatore! Ecco sig. Principi una prova e non provi a dire che sono un bugiardo…..!
Non ho chiamato i carabinieri solo perchè quegli idioti erano “amici”, ma la sera i miei urli per telefono li hanno sentiti eccome!
2) I cacciatori spesso si coprono dietro la scusa dello sport…..ma smettiamola mancano le caratteristiche dello sport:
a) Nello sport vi è agonismo puro e vi dovrebbe essere rispetto dell’avversario…nella caccia quale agonismo c’è? Spiegatemelo perchè non l’ho capito….forse gli animali hanno il fucile? ;
b) Lo sport si pratica nei siti dedicati e non dove uno vuole andare. Se si vuole praticare come sport, e non lo contesto, si faccia come nei paesi civili. Zone limitate adibite alla caccia, dove si paga ciò che si abbatte. Dopo tutto il campo da tennis si paga, il campo da calcetto o la palestra si pagano, la piscine (qualora vi fosse) si pagherebbe. E non mi dite che i cacciatori pagano la quota,le cartucce e il fucile, perchè anche chi pratica sport amatoriale paga l’iscrizione al club e/o palestra, l’utilizzo, gli attrezzi (racchetta, palloni, tute magliette ecc..). Se la mettiamo sulle spese, sono proprio i cacciatori che non pagano una cippa per i danni che fanno!
Quindi non coritevi dietro un dito!
QUINDI BASTA PROTEGGERE L’IMPROTEGGIBILE. LA CACCIA VA REGOLAMENTATA E LIMITATA, NON AMPLIATA!
IMPORTANTE – Quanto raccolto in questo specifico documento ‘Vittime in ambito venatorio – Raccolta integrale – stagione 2010-2011’ contempla le sole vittime per armi da caccia durante l’attività venatoria e sono esclusi casi di vittime per cause di altra natura (infarti, cadute, suicidi, ecc).
i seguenti dati costituiscono una panoramica parziale sul fenomeno vittime per armi da caccia, in quanto scaturiscono da rassegne stampa intercettate occasionalmente.
Riproduzione e pubblicazione dei dati autorizzate, citando espressamente la fonte“www.vittimedellacaccia.org”
Caro Fabrizio Principi, ti invito a moderare i toni ed avere più rispetto per un argomento che tocca tante famiglie (compresa la mia) e riapre tanti dolori, però se vuoi continuare a dire che stiamo parlando di film, ok, ti lascio alla tua visione.
C’è chi si sente uomo solo con un fucile in mano…
Sign. Principi, credo proprio che sia veramente un’impresa ardua capire per lei il nostro punto di vista. Questo però non perché lei lavora e vive fuori del contesto naturale come dice, ma perché come diceva Lev Tolstoj già nel 1895, lei nel 2011 accetta e pratica lo sport della caccia “Un atto inumano e sanguinario, degno solamente di selvaggi e di uomini che conducono una vita senza coscienza, che non si armonizza con la civiltà e col grado di sviluppo a cui noi ci crediamo arrivati.“
Ed in merito alle sui considerazioni, come si fa a valutare la contrarietà degli italiani alla caccia prendendo come riferimento i dati dell’ultimo referendum fatto 21 anni fa’, fra l’altro in un contesto dove il quesito posto sulla caccia si giovò di posizioni lobbistiche su quesiti di altri temi che portò a boicottare l’intero referendum non facendo raggiungere il quorum!!! In 21 anni dall’ultimo referendum è passata una generazione. Una generazione che è sicuramente più consapevole del valore del territorio e dell’ambiente più in generale …avrei voluto vedere cosa avrebbero votato gli italiani in quest’ultimo referendum se ci fosse stato anche un quesito sull’abolizione della caccia …non concorda con me che l’avrebbe fatta a pezzi, triturata, maciullata come voi fate con gli animali per divertirvi???
Quando lei consiglia a Tamara di rivolgersi ai carabinieri la sta solo prendendo in giro. Sa benissimo, da cacciatore, che le forze dell’ordine per quanto intervengono non possono costatare il fatto in flagranza di reato, e quindi verrebbe reso nullo l’intervento!!!
Quello che viene raccontato nei commenti a cui lei si riferisce, purtroppo è tutto vero, ma evidentemente lei è troppo impegnato a sparare per accorgersene!!!
E visto che in giro nei luoghi altrui sparate con fucile e pallottole le comunico, come riportato dell’Associazione Vittime della Caccia nel sito ufficiale “vittimedellacaccia.org” che in queste tre ultime settimane i MORTI PER ARMA DA FUOCO a causa del vostro sport sono già 10. Nel periodo di caccia precedente si sono contati 25 MORTI e 75 FERITI far cui 83 cacciatori e 17 NON cacciatori …proprio non capisco come per lei questi dati siano sciocchezze!!!
…vada a dire ai familiari delle vittima della caccia che tanto gli ripaga i danni causati perché siete coperti da polizza assicurativa obbligatoria!!!
Inoltre, credo che demagogia la sta facendo lei con le sue affermazioni quando dice che escursionisti o semplici “non cacciatori” non pagherebbero l’intervento di elisoccorso e i costi graverebbero sulla comunità. Non corrisponde al vero. Si informi meglio.
Sulla comunità invece gravano i danno provocati dall’attività di caccia se mai. Infatti, i danni dei cinghiali che lei sventola sono originati anche e soprattutto dal proliferare di una specie che è stata inquinata geneticamente con la vostra si concezione “disneyana” di gestione della fauna. Per anni si sono immessi in natura, a scopo venatorio, animali non autoctoni portando ad uno squilibrio incontrollabile. Per tanto non ripetiamo la storia con i caprioli sin tanto che sono in perfetto equilibrio con l’ambiente che li ospita.
…mi consenta direbbe qualcuno, ma sulla frase “c’è una natura da gestire che non può essere abbandonata a sé stessa come qualcuno auspica…” mi sono fatto veramente una gran risata!!! E come le ripeto, se mai ci fosse la necessità di “gestire la natura” sicuramente non sono i cacciatori la categoria più adatta per farlo.
Ha detto bene una cosa però “Fate un pò voi…” ecco, bene, io vi dico: fatevi da parte voi…
QUESTE SONO LE INCREDIBILI MOTIVAZIONI, RIPORTATE NELLA DELIBERA DELLA GIUNTA PROVINCIALE DI MACERATA, PER GIUSTIFICARE L’APERTURA DELLA CACCIA AL CAPRIOLO:
“Considerato che: la promozione di una nuova cultura venatoria attraverso i percorsi formativi funzionali ad abilitare i selecacciatori può appresentare, come accaduto in altre realtà appenniniche, una forma efficace per sensibilizzare i cacciatori alla tutela dei Cervidi e che la presenza dei selecacciatori rappresenta sicuramente una forma di presidio che può contenere fortemente il bracconaggio o comunque favorire la tutela della specie.”
…E’ COME DIRE: PER TUTELARE I CAPRIOLI GLI SPARIAMO!!!
La caccia al capriolo in Provincia di Macerata non era MAI stata consentita, ora l’Amministrazione Provinciale con la seguente delibera “Stante l’urgenza, il presente provvedimento è stato dichiarato, con separata e unanime votazione, immediatamente eseguibile” da agosto 2011.
…ecco il copolavoro della nuova giunta provinciale:
PROVINCIA DI MACERATA
Deliberazione della Giunta Provinciale del giorno 29-07-11, Atto n° 49
Oggetto: Gestione faunistico-venatoria degli ungulati (Caprioli Capreolus Capreolus)- Stagione venatoria: 2011-2012.
CHIEDIAMO DI ANNULLARE L’ATTO DELL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE PERCHE’ NON CI SONO MOTIVAZIONI LOGICHE ED AMBIENTALI PER INIZIARE AD UCCIDERE CAPRIOLI NELLA PROVINCIA DI MACERATA.
I caprioli non fanno danni alle coltivazioni agricole e non sono pericolosi per la salute del’uomo.
Sono accertati ogni anno pochissimi incidenti stradali dovuti a questa specie nella nostra provincia (i costi della gestione degli abbattimanti, superano di gran lunga quelli del risarcimento dei danni). Inoltre, sparare con un’arma da fuoco in aperta campagna, soprattutto durante il periodo delle escursioni, risulta un rischio molto elevato per i cittadini ed i turisti.
Il capriolo è uno degli animali più belli che il territorio maceratese ospita. In una logica di riqualificazione ambientale e paesaggistica, può sicuramente essere un elemento di promozione e volorizzazione, oltre che un ottimo indicatore di qualità del territorio stesso.
Sulla pagina FACEBOOK: NO ALLA CACCIA AL CAPRIOLO IN PROVINCIA DI MACERATA, potete sostenere e informarvi sulle iniziative per fermare questa dissennata decisione dell’Amministrazione Provinciale.
Condivido TUTTE LE PAROLE di Milko Morichetti!!
Trovo ingiustificabile e scientificamente inaccettabile l’atto della provincia.
che i caprioli non fanno danni alle coltivazioni agricole e’ una balla colossale!!!!! mi meraviglio che un membro (o ex membro) )del direttivo dell’ Ambito Territoriale di Caccia MC2 non lo sappia…..ho letto moltissima accademia in questi post , ma ho notato una cecità esasperata riguardo le argomentazioni, per me legittime, portate a sostegno della GESTIONE della popolazione degli ungulati.
Sicuramente i detrattori della caccia hanno le loro ragioni , ma magari potrebbero anche pensare che non ci sono solo uomini primitivi assetati di sangue tra coloro che esercitano la caccia….
ripeto , io capisco il punto di vista di coloro ai quali non piace la caccia, ma non vedete che anche nei commenti siete voi stessi che cacciate i cacciatori????Pretendete rispetto e correttezza , ed e’ giusto, ma voi lo concedete????