A conclusione di un’intensa attività investigativa, protrattasi per diverse settimane, nella nottata di ieri, gli uomini della Squadra Mobile hanno chiuso il cerchio attorno al misterioso autore di una lunga scia di furti consumati all’interno del reparto di Cardiologia dell’ Ospedale Civile di Macerata, a danno dei pazienti ricoverati, traendo in arresto una trentottenne maceratese (di cui vengono rese note le iniziali, V.P.), infermiera impiegata presso la struttura sanitaria del capoluogo. Nel tardo pomeriggio di ieri una agente della Squadra Mobile, fingendosi una degente si predisponeva per un servizio di appostamento-osservazione all’interno di una stanza del reparto di Cardiologia, con lo scopo di svolgere attività d’indagine finalizzata a prevenire e reprimere alcuni spiacevoli episodi di furto occorsi nelle giornate precedenti e sempre in orario notturno, a danno dei degenti di quella struttura, ai quali era stato sottratto denaro contante. Considerata la tipologia del servizio mirato anche alla possibilità di cogliere sul fatto il responsabile dei ripetuti furti il denaro contante posseduto dalla “finta degente” veniva preventivamente fotocopiato. Nella medesima struttura, ma all’esterno del reparto vi erano altri operatori in attesa degli sviluppi.
Nel corso della notte all’interno della stanza occupata dalla poliziotta, entrava una delle due infermiere in servizio e, precisamente, quella poi identificata e arrestata, che versava in un bicchiere alcune gocce di liquido rosastro (come poi affermato dalla stessa infermiera per favorire il sonno). Ritenendo pretestuoso ed insidioso il comportamento assunto dall’infermiera, l’operante fingeva di accettare la “medicina”.
Più tardi, la stessa infermiera dopo essere entrata nella stanza per accertarsi che la ricoverata dormisse, trascorsi alcuni minuti, vi rientrava nuovamente e credendo che la “degente” stesse dormendo, con mossa fulminea prelevava dal ripiano centrale del comodino il portafoglio della poliziotta e si allontanava frettolosamente dalla stanza. L’agente notata l’azione dell’infermiera la seguiva fino alla stanza adibita a cucina dove poteva notare la donna togliere le banconote dal portafoglio e riporle nella tasca sinistra del camice che indossava e, valutata la flagranza di reato di furto interveniva immediatamente e qualificandosi la bloccava.
E’ stato subito data notizia dell’arresto al P.M. di turno Andrea De Feis Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, che disponeva di porre la donna agli arresti domiciliari nella propria abitazione di Montecassiano.
Ppreziosa collaborazione fornita da tutto lo staff della Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Macerata.
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Speriamo venga immediatamente licenziata , ma in Italia di solito chi ruba fa piu’ Carriera , con tanto di scuse !!!!!!
Complimenti alla poliziotta!!
complimentoni alla poliziotta, da infermiere tutto questo mi disgusta la gente si deve fidare di noi.
comunque credo che sia eccessivo rendere note le iniziali e il luogo dove abita la ragazza anche se è una ladra e qui non ci piove!!!
Prima di tutto deve essere buttata fuori a calci lì in quel posto..e poi fuori il nome e cognomeeee!!!
Sta gente deve vergognarsi di fare queste cose,soprattutto a gente indifesa che già soffre x malattia che non ha bisogno anche che una delinquente gli rubi soldi e averi che si porta durante il ricovero!!
Si merita di rimanere disoccupata e andare a chiedere la carità!!!
VERGOGNATIIII!!!!!!!
sono daccordo con te nella pena e nel fatto che ha colpito una categoria indifesa e che già soffre di suo, ma con la diffusione dei suoi dati personali ci può finire anche di mezzo una famiglia che magari non è felice di quello che ha fatto la figlia magari e che soffre di suo. questo ve lo dico solo per farvi vedere un altro punto di vista per il resto merita di finire in carcere.
Le iniziali credo che proteggano l’innocenza fino alla condanna o all’assoluzione e credo che sia giusto.
Se verrà condannata, minimo dovrà essere licenziata e pagare i danni d’immagine all’Asur, minimo…
La mia paura Daniele è che questa persona poi vada da qualche altra struttura a fare quello che ha sempre fatto in questa!!
Si sa in Italia la giustizia com’è….fra poco sarà più candida della neve e tornerà a fare lo stesso “lavoro” da un altra parte!!!
Ogni persona,raggiungendo la maggiore età si assume la responsabilità delle proprie azioni…hai rubato?…(tra l’altro non prende uno stipendio da fame)e adesso ne paghi le conseguenze!!!
La famiglia non c’entra niente!!
Ribadisco….ha rubato a persone sofferenti e alcune,come tu sai bene xche hai detto che sei infermiere,indifese o forse incoscienti…si deve vergognare e basta!! Quindi nome cognome,in modo che se io o qualsiasi altro cittadino ci dovesse avere a che fare,sapremo come comportarci!!
io spero che come minimo vengo cancellata dall’albo e nn possa piu’ essere abilitata alla professione in modo che quello che dici te nn si presenti e poi paghi con un po’ de carcere che nn fa mai male speriamo che non si presentino piu’ questi casi è tutto molto triste.
nemmeno in ospedale ci si può più fidare….
Sig,ra Lorella non si meravigli..Per qualcuno che ruba dicono che quando nasciamo abbiano già 30.000 di debito a testa( poi ci si lamenta che ci sia il calo demografico )poi via via ci rubano un pò dappertutto —poi come dice lei ci rubano pure in ospedale..poi Rubano i fiori pure al cimitero !!!!!!!! e poi visto che la filiera è finita–speriamo che almeno oltre ci si possa rilassare….e stare un pò più dentro tranquilli !!!! (però se i testimonial dell’oltre sono questi che più o meno conosciamo sulla terra..temo che qualche rischio lo correremo pure la !!!! che ne dice ????????
Dall’articolo sembrerebbe che vi sia stata flagranza di reato, quindi l’infermiera è stata -come si diceva una volta- “colta sul fatto”: non credo che un tribunale possa giudicarla innocente (sebbene si debbano attendere tutti i gradi di giudizio, come prevede la legge) e pertanto sarebbe giusto che si riportasserlo le generalità.
Però, però, però siamo in Italia e quindi comprendo che vengano messe solo le iniziali a tutela della persona: poi magari va a finire (e non sarebbe certo il primo caso) che tra sconti, riduzioni, sospensioni, leggine varie, attenunati, amnistie non solo non venga condannata ma che risulti, alla fine, anche con la fedina penale più bianca del bianco, che torni in servizio e che gli si corrisponda pure lo stipendio per i mesi che rimane sospesa…
mi sembra necessario sapere nome e cognome di questa persona perche un domani chi cerca una persona che faccia assistenza sa o meno se è il caso di mettere queste persone in casa
Episodio detestabile per di più in un luogo ove i residenti non sono in villeggiatura…
Complimenti alla Direzione Sanitaria, vi assicuro che pur nella baraonda dell’ospedale si incontrano infermieri davvero preparati e di cuore, lo dico purtroppo per esperienza personale. Ciò che non funziona è proprio la giustizia.Mi spiace anche per la famiglia dell’infermiera, per conto suo spero che colta sul fatto venga rimossa dall’incarico e magari impiegata nel tenere pulite le corsie dell’ospedale.
Una buona dose di “straccio” gironaliero e qualche gabinetto da pulire sarebbero una bella ricompensa per il gesto inconsulto commesso.
Dico questo perchè, se aspettiamo il corso della giustizia, ci ritroviamo a discutere di un’infermiera punita sì, ma alle soglie della pensione!!!
Certo che la giustizia va male… con tutte le leggi a favore dei delinquenti, accorciamento prescrizione, indulto, legittimo impedimento, continua diminuzione delle risorse per i tribunali…. poi ci lamentiamo che nessuno va + in galera!!
L’italiano medio è stato anestetizzato dai media e la sua attenzione è continuamente deviata verso problematiche nulle e vacue… SVEGLIA!!!
…piano….parliamone piano, sottovoce, se ci sentono a Roma magari fanno una leggina apposta per salvarla…..
licenziare!!!!!!!!!!!!!
non vedo per quale motivo non dovresti essere conosciuta x nome e cognome…ma del resto siamo in italia
In qualità di Presidente del Collegio Provinciale Ipasvi ( infermieri , vigilatrici d’infanzia e assistenti sanitatri ) faccio presente che, ultimata la vicenda giudiziaria dell’infermiera in questione , e provata la sua come del resto la flagranza lo conferma, colpevolezza , questo Collegio metterà in atto la procedura interna come stabilito dalla legge e dal codice deontologico, per prendere gli opportuni provvedimenti del caso , compresa la radiazione dall’albo.
Tengo a sottolineare l’abnegazione , il sacrificio e la professionalità dimostrata da sempre da parte degli infermieri maceratesi, pilastro essenziale e fondamentale della nostra sanità.Ritengo quindi che queste tristi vicende che toccano i duemila professionisti della provincia , che assistono con adeguata preparazione e professionalità ,(non dimentivchiamoci la nostra formazione universitaria) non deve far venir meno il rapporto fiduciario instaurato con le migliaia di cittadini che tuteliamo ed assistiamo ogni giorno.Sono altresì orgoglioso di appartenere non ad una casta ma ad una professione rivolta esclusivamente ad alleviare le sofferenze dalla persona malata ogni giorno per 24 ore continue, nell’apprezzamento e nella gratitudine che i nostri assistiti ci dimostrano . Penso che tutti i lettori di cronache maceratesi possano condividere queste poche parole ed aiutarci, ove si ravvivasse la necessità di segnalare abusi e reati vari. Speriamo che tale comportamento sia da esempio anche ad altre professioni esistenti.
DA FILM!
Ammazza come siete giustizialisti. Quali sono le cause che hanno portato a questo gesto? Sicuramente questa signora da hanni lavora; ci sono stati dei precedenti? Se risultasse colpevole non deve preoccuparsi visto che a Macerata un tentato omicidio per non dire mal riuscito,viene pagato con pochi anni di comunità………. La prossima volta vai a rapinare i più grossi rapinatori: le Banche. Queste si che sono ladre, nò sta povera scema.
ke amarezza………..
L’infermiera ha sbagliato ed è giusto che paghi..
Ora però è troppo facile (anche se umanamente comprensibile) spararle addosso.. sarebbe opportuno conoscere, come diceva Vincenzino, le motivazioni a monte che hanno portato a compiere certi gesti tanto inconsulti quanto sconsiderati … rovinare una vita per pochi euro!!… C’è sempre una storia, una solitudine, una fragilità, un’insicurezza, che sfociano in simili assurdità…
…Credo che l’infermiera debba pagare.. ma ha già molto pagato! un simile effetto mediatico tanto devastante in una città come Macerata di fatto la squalificano per sempre!!!
… Credo però, per chi la conosce.. e molti lettori di Cronache Maceratesi la conoscono, che paradossalmente proprio in questo momento così difficile V.P. debba essere sostenuta ed aiutata a non rimanere sola!
Bravo Sandro Scipioni per il tuo intervento serio e competente che riconduce questo triste episodio nella sua cornice adeguata.
Tutte giuste le osservazioni fatte ma vorrei rispondere in particolare a due interventi….
X Sandro Scipioni
Condivido perfettamente le sue parole ma bisogna anche ammettere che non tutti gli/le infermieri/e sono come lei li disegna, perchè molto spesso si trovano invece persone che non hanno affatto amore per il loro lavoro e per la sofferenza della persona malata che si trovano davanti.
Con mia madre ho girato una buona parte degli ospedali del centro Italia ed ho trovato persone stupende che si sarebbero fatte in quattro per toglierti, se potevano, una parte del male… ma ne abbiamo incontrate anche tante maleducate e scocciate che se potevano ti avrebbero fucilato.
Credo che siano molti/e di più gli/le infermieri/e in gamba e spero che gli altri si ravvedano perchè quando c’è malattia c’è sofferenza e accanirsi sulla sofferenza è da impiccagione!
x Daniele
Daniele sei ancora troppo giovane e pulito per capire che chi ruba non lo fa per bisogno ma per abitudine, per vizio, secondo me è una malattia alla stessa stregua di quelle che trovi in ospedale.
L’onesto che ha veramente ha bisogno di soldi e di aiuto non va a rubare. Magari salta il pasto ma non ruba.
Magari, se riesce a superare la vergogna, cerca pure aiuto, ma, ripeto…. cerca aiuto… non ruba!
Mi auguro solo che nella famiglia di questa signora non siano tutti come lei e riescano a farla rinsavire.
Liana Paciaroni