La presentazione in Comune
Si intitola: “Oltre il colore, la luce” la mostra di Clara Venanzetti, giovane artista civitanovese che da alcuni anni si misura con l’uso del colore per dare voce alle sue emozioni. La sua personale aprirà sabato 30 settembre, alle 17.30, al ristorante “America Graffiti”. L’evento, patrocinato dal comune, è promosso dal presidente della commissione cultura e turismo Gianluca Crocetti, in collaborazione con Giorgia Montanari, titolare del ristorante. L’esposizione resterà aperta fino al 14 ottobre e sarà presentata dal poeta Armando Mastrangelo. Questa mattina, nella sala della giunta comunale, il sindaco Fabrizio Ciarapica ha ricevuto l’artista accompagnata dal consigliere comunale Crocetti e da Giorgia Montanari, Gianandrea Cardelli e Federica Zucchini per un’anteprima della personale. Clara Venanzetti ha spiegato così lo spirito della mostra, che ruota attorno al tema della rinascita: «Ogni essere ha un colore dentro di sé, che attraversa una luce meravigliosa. Bisogna saper restare in ascolto di sé e dell’altro, per essere illuminati e non abbagliati da questa luce intensa e chi sarà in grado di accoglierla entrerà a far parte di un mondo meraviglioso».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Che colore attraversa Ciarapica che bucato dal nero si è fatto trafiggere dal verde prima leghista e poi da attacco di bile e infine azzurro? Sembra un’ombra che necessità di luce iniettata in maniera che entri in tutte le sfumature che passano tra la sua posizione terrestre e quella aurea dove svolazza come una farfalla che ogni volta che sbatte le ali rischia di sbattere anche… i colori che lo assorbono cercando di invischiarlo in un gioco di riflessi che se non si facesse almeno un paio di selfie al giorno qualunque sia il pretesto e farsi poi immortalare ad imperitura memoria affinché si sappia che un giorno anche l’arte ha avuto come interprete questo meraviglioso attraversamento di onde elettromagnetiche che grazie alla loro lunghezza permettono di estasiarci con tutte le tonalità di colore che compongono e il modello che preso nella solita statica raffigurazione di”uomo in posa” ( titolo dell’opera) che attraverso lui cerca di trasmettere giorno dopo giorno un messaggio per niente nascosto dove non sembra ma è sicuro voglia dire: ” Guardate ci sono anche io!” e il personaggio che solo da una tela riesce a dare un significato alla vista, intesa come senso che senza si sentirebbe privata quasi dalla voglia di essere. L’opera come questo commento senza virgole, lascia senza fiato. Ma una volta ripreso, si potrà vederla dove viene esposta oramai da cinque anni e sicuramente se non verrà richiesto da altre pareti, per almeno altri quattro anni proprio dove lo vedete adesso.
La luce “è” colore.