Sbarchi di migranti, Saltamartini è sicuro:
«Cpr? Da noi non servono»

REGIONE - Durante l'assemblea legislativa è stato chiesto conto all'assessore all'Immigrazione dell'idea del governo di istituire un Centro di permanenza per rimpatri in ogni regione. «Noi non abbiamo l’afflusso delle altre regioni, ma dovesse essere obbligatorio potremmo utilizzare caserme dismesse»

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Il salvataggio dei migranti sulla Humanity 1 (foto Fb Sos Humanity)

di Antonio Bomba

Immigrati e flussi migratori al centro dell’attenzione politica regionale anche questa settimana.

Questa mattina sono riprese anche le assemblee del Consiglio regionale dopo la pausa estiva. E l’occasione è stata ghiotta per chiedere all’assessore Filippo Saltamartini, che ha la delega all’Immigrazione, qual è la posizione della Regione Marche in merito alla volontà del Governo Meloni di istituire un centro di permanenza e rimpatrio in ogni regione italiana. Sul tema Saltamartini è stato quantomai cauto e poco propenso a credere che una simile iniziativa possa essere attuata dalle nostre parti: «Noi – sono state le sue parole – non abbiamo l’afflusso delle altre regioni. I Cpr (i centri di permanenza per il rimpatrio, ndr) sono degli strumenti per consentire l’identificazione di persone che accedono al nostro territorio senza permesso di soggiorno o permesso d’ingresso. Quindi è una misura organizzativa per consentire l’identificazione sulla base del trattato di Dublino. Quindi – conclude Saltamartini – per le Marche non c’è l’esigenza di avere questo centro».

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L’assessore regionale all’immigrazione Filippo Saltamartini

Ma se proprio il Governo lo chiedesse per legge? «Lo strumento è uno strumento di identificazione, un tipico strumento di polizia, il governo ha deciso di affidare al ministero della Difesa l’individuazione di alcune caserme dismesse come ce ne sono anche nelle Marche quindi potrebbe anche accadere che questa misura sia adottata all’interno della nostra regione. Però – sottolinea e specifica l’assessore – è un centro di detenzione amministrativa di cui si sta approfondendo la costituzionalità perché prevede delle misure restrittive della libertà personale. Voglio ricordare – ha chiuso Saltamartini – che in Africa non tutti i Paesi hanno un ufficio anagrafe in grado di indentificare le persone».



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