«Rogo alla Rimel, c’è forte preoccupazione
per la salute dei cittadini»

L'INTERVENTO dell'associazione Nuova Salvambiente, dopo i risultati dell'Ast che hanno evidenziato la contaminazione da diossina di cinque campioni di uova su otto prelevati a Pollenza. «lI nostro pensiero va in particolare ai bambini, che rappresentano le future generazioni e sui quali, per ovvie ragioni, ricadrebbero gli effetti più significativi dell'inquinamento ambientale». Inviata una lettera a tutti gli enti interessati per chiedere una rilevazione più estesa sugli effetti dell'incendio

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L’incendio alla Rimel del 5 dicembre scorso

«C’è forte preoccupazione per la salute dei cittadini. I dati diffusi dall’Azienda sanitaria territoriale (Ast) circa le analisi effettuate su alcuni campioni di uova in cui è stata riscontrata diossina oltre i valori limite, prelevati nel territorio di Pollenza sono tutt’altro che confortanti. Quello che ci lascia attoniti è la leggerezza con la quale l’Ast minimizza il problema attribuendo la contaminazione ad una pluralità di fattori che purtroppo non specifica. Ancora più incomprensibile è che non siano stati previsti ulteriori accertamenti».

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I vigili del fuoco al lavoro durante il rogo

Con queste parole l’associazione Nuova Salvambiente interviene sulle conseguenze del rogo che il 5 dicembre ha devastato parte della Rimel, l’azienda di Pollenza che si occupa di smaltimento rifiuti elettronici. In particolare l’associazione punta il dito contro i risultati dei campionamenti svolti dell’Ast sui campioni di uova, risultati in maggioranza contaminati da diossina. Otto i campioni prelevati nel raggio di un chilometro dall’azienda a distanza di poche settimane, cinque sono risultati contaminati. Ma se dopo la prima rilevazione l’Ast aveva raccomandato di non mangiare le uova, dopo la seconda rilevazione si è limitata a fornire alcune raccomandazioni agli allevatori.

«L’azienda Sanitaria – dice l’associazione ambientalista – consiglia agli allevatori di evitare l’accensione di fuochi nelle vicinanze dei pollai, di porre attenzione ai mangimi utilizzati per l’allevamento ed evitare il più possibile l’ingestione di terra da parte degli animali. Con ciò vuole forse affermare che la contaminazione può dipendere da azioni non corrette degli allevatori? E’ un’ipotesi o una certezza? Quando è in gioco la salute dei cittadini non possono essere accettate ipotesi e non può essere lasciato spazio a dubbi di nessun genere. A chiusura della comunicazione Ast afferma che si possa trattare di contaminazione ambientale “puntiforme non generalizzata”, causata da vari fattori. A questo proposito ci preme precisare che alla popolazione non interessa accertare chi abbia causato l’inquinamento, a questo, si spera provvederanno le autorità preposte, comparando i dati attuali con quelli acquisiti in precedenza anche in occasione dei molteplici incidenti che si sono susseguiti nella zona dal 2007 ad oggi».

RIMEL_FF-8-325x217«La popolazione, in questo momento – sottolinea Nuova Salvambiente – vuole che si focalizzi l’attenzione sui dati inequivocabili emersi dagli accertamenti che hanno evidenziato nel 62,5% dei campioni analizzati una contaminazione da diossina oltre i limiti di legge. Alla preoccupazione sui dati riscontrati sugli alimenti si aggiunge quanto appreso dall’Arpma circa i rilevamenti effettuati sul terreno, che hanno evidenziato il superamento del parametro di diossina in terreni situati nel Comune di Tolentino. Non è chiaro per quale ragione i prelievi di uova abbiano riguardato solo il territorio del Comune di Pollenza, quando i rilevamenti sul terreno hanno evidenziato anche contaminazione nel Comune di Tolentino; perché sono state analizzate solo le uova? Perché solo quelle destinate ad autoconsumo e non anche i prodotti destinati alla commercializzazione? Per quale ragione non sono stati effettuati altri controlli sia sugli alimenti che sul suolo nei Comuni che hanno accusato di più l’impatto dell’incendio? Si pensi ad esempio al Comune di Corridonia, in particolare la frazione di Passo del Bidollo e a Sforzacosta, dove non sono stati effettuati controlli né sugli alimenti né sui terreni. Anche se c’é ancora da stabilire se l’inquinamento rilevato possa derivare in via esclusiva dall’incendio Rimel, crediamo sia dovere delle istituzioni e degli enti preposti accertare il grado di contaminazione dell’area circostante, prendendo in esame tutte le matrici ambientali. Crediamo che la tutela della salute dell’intera popolazione coinvolta debba essere garantita».

RIMEL_FF-10-325x217«Il nostro pensiero va in particolare ai bambini, che rappresentano le future generazioni e sui quali, per ovvie ragioni, ricadrebbero gli effetti più significativi dell’inquinamento ambientale. Chiediamo alle autorità competenti – aggiunge l’associazione – di compiere ogni sforzo necessario per attuare il principio costituzionale che garantisce ad ogni cittadino il diritto alla salute. In ragione di tutto ciò, abbiamo inviato una lettera per avere risposte dalle autorità e dagli enti interessati: Ast, Arpama, Regione Marche, Provincia di Macerata, prefetto e vigili del fuoco e ai sindaci di Pollenza, Macerata, Tolentino, Corridonia, Urbisaglia e Colmurano. E’ stata chiesta la predisposizione di un piano di accertamenti da effettuare nel medio e lungo periodo che interessi il territorio compreso nel raggio di 5 km dalla ditta Rimel, da eseguire in forma capillare e che riguardi le analisi di aria, acqua, terreno, uova, animali, verdure e i foraggi. Abbiano inoltre chiesto agli organi tecnici che il piano degli accertamenti da effettuare sia reso fruibile alla popolazione in modo semplice e chiaro così come i risultati accertati, affinché tutti possano essere informati degli sviluppi della situazione. Chiediamo – conclude Nuova Salvambiente – che venga salvaguardato il diritto alla salute dei cittadini».

 

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