I risultati delle analisi sugli otto campioni di uova prelevate intorno alla Rimel da metà gennaio ad oggi
Altre due campioni di uova contaminati da diossina a Pollenza dopo il rogo alla Rimel, ma nessuno invito a non consumarle. Oggi l’Azienda sanitaria territoriale ha comunicato al Comune di Pollenza i risultati di un secondo monitoraggio effettuato su quattro allevamenti di galline che si trovano nel raggio di un chilometro dall’azienda distrutta dall’incendio del 5 dicembre scorso.
La Rimel dopo l’incendio
Il primo monitoraggio sulle uova era stato effettuato a metà gennaio e tre campioni su quattro erano risultati contaminati, per questo l’Ast aveva concluso: «E’ opportuno non utilizzare ai fini alimentari uova e animali di bassa corte allevati e detenuti all’aperto, nell’area di un km di distanza dalla ditta Rimel».
Oggi a distanza neanche di un mese, i nuovi risultati hanno evidenziato due campioni di uova contaminati da diossina su quattro: uno però è stato prelevato vicino al precedente allevamento in cui si era già verificato lo sforamento, quindi era un risultato sostanzialmente atteso; mentre l’altro in una zona nuova. A differenza di qualche settimana fa, comunque, nessuna raccomandazione stavolta dall’Ast.
«I proprietari/detentori delle galline, i cui campioni di uova sono risultati contaminati da diossina con valori superiori al limite soglia sono stati prontamente informati – ha scritto nell’ultimo documento inviato al Comune Alberto Tibaldi, direttore del Dipartimento prevenzione dell’Ast – La valutazione d’insieme, considerati anche i risultati analitici degli ultimi monitoraggi ambientali effettuati da Arpam sui terreni che hanno dato valori entro la norma, depone per una situazione di contaminazione ambientale puntiforme non generalizzata, verosimilmente causata da una pluralità di fattori. Alla luce di quanto sopra si consiglia il rispetto delle corrette pratiche di allevamento quali evitare l’accensione di fuochi in prossimità dei luoghi in cui gli animali vivono e vengono detenuti, di alimentare gli stessi con mangimi sicuri riducendo il più possibile l’ ingestione di terra».
(redazione CM)
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Tutto bene tranquilli... È semplicemente un disastro ambientale!
Ma non era tutto apposto ? Per non parlare dell'altre contaminazioni che non dicono
Ecco il prox rilievo saranno buone 4su4 e la storia sarà chiusa.
Ma chi protegge i proprietari della Rimel?
I proprietari di questa azienda cosa dicono ? Mai un parola di scuse alla popolazione e alle aziende che hanno subito danni
Magnerimo quell'altre due!
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