Ciaspolata sui Sibillini
di Claudia Brattini
Lasciarsi sorprendere, sentirsi più vivi con esperienze che mai avremmo pensato di vivere, tra camosci appenninici e aquile reali: di questo e molto altro abbiamo parlato con la guida ambientale di “Passamontagna trekking”, Tommaso Fagiani, per andare alla scoperta degli itinerari più suggestivi dei Sibillini del maceratese.
Tommaso Fagiani guida ambientale
D’inverno quali tipo di escursioni si possono fare?
«Se c’è la neve si può intraprendere un’escursione con le ciaspole, un percorso adatto per questa esperienza è quello dei Piani di Ragnolo, straordinario con la neve ed effettuabile in sicurezza con una guida. Il paesaggio è davvero unico perché spazia dalle montagne innevate – aspre, affilate – alle colline dolci e coltivate fino al mare. Un altro percorso è a Pintura di Bolognola, dove ci sono gli impianti di risalita per lo sci, qui si può trovare la bellissima faggeta di Macchia Tonda».
A livello faunistico cosa possiamo trovare?
«Nel Monte Bove (percorso da Frontignano di Ussita fino alla cresta del massiccio del Bove – 2030 metri), per esempio, troviamo il camoscio appenninico, un simbolo del Parco. Si può effettuare una prima parte a piedi, o volendo con la seggiovia, e qui si può trovare questo esemplare che vive esclusivamente nel centro Italia. Nei Sibillini è stato reintrodotto quindici anni fa. Oggi può accadere di avvistarli a distanza ravvicinata in gruppi anche numerosi».
Per le famiglie con bambini, invece, che tipo di percorsi suggerirebbe?
«Ci sono diverse esperienze nel maceratese, a Bolognola, ad esempio, c’è l’area faunistica del camoscio. Dal centro storico del paese salendo per il sentiero per la fonte dell’Aquila si snoda per circa 7 kilometri in tutto, è fattibile anche dalle famiglie e presenta affacci panoramici sulla valle. Un altro bellissimo itinerario è quello della Valle di Rio Sacro che è facile e accompagnato dal torrente, è una valle laterale dall’ambiente selvaggio. Qui, a volte, può accadere di vedere l’aquila reale che vola proprio lì sopra dove ha nidificato».
Dal punto di vista educazionale cosa possono scoprire in questi percorsi i più piccoli?
«Potrebbe sembrare curioso ma in questi percorsi osservando delle tracce di animali – come i loro escrementi – si può risalire a chi ci transita e ci vive, ad esempio caprioli, volpi e l’aquila reale».
È possibile effettuare escursioni con nostri amici a quattro zampe?
«Il cane si può portare dappertutto, sempre al guinzaglio, solo nel parco ci sono alcune limitazioni, ad esempio sul monte Bove dove ci sono i camosci che potrebbero spaventarsi».
Che emozione la accompagna nelle sue escursioni che vorrebbe trasferire a chi intraprende questi percorsi?
«Quello che più mi sorprende è quello che non viene considerato prima: il sorprendersi di fronte ad eventi inaspettati. Ad esempio a volte arriva la sorpresa di una luce particolare, l’aquila che ti vola vicino, il tramonto spettacolare anche se poco prima c’erano le nuvole. L’esperienza in natura in generale ci sorprende sempre, si impara ad andare – sempre in sicurezza – ma anche senza preventivare le condizioni desiderate. Ci si può sentire davvero vivi anche facendo cose che normalmente non faremmo, uscire con la pioggia magari, ma poi ricordare proprio quell’escursione come una delle più belle. Ovviamente intendo esperienze guidate e svolte sempre in sicurezza.»
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un fagiano che cerca l’aquila mi mancava…!