Michele Quadraroli
di Giovanni De Franceschi
Prima l’avrebbe colpita ripetutamente con le forbici, per poi infierire sul corpo e sul volto e tentare di bruciarlo con i fogli di giornale. Queste le modalità con cui Michele Quadraroli, 56 anni di San Severino, è accusato di aver ucciso la madre Maria Bianchi, 84enne. L’uomo da ieri sera è in carcere e deve rispondere di omicidio aggravato e tentata distruzione di cadavere. Domani dovrà presentarsi davanti al giudice del tribunale di Macerata per l’udienza di convalida. Mentre mercoledì mattina è prevista l’autopsia sul corpo dalla donna, la procura ha affidato l’incarico al medico legale Antonio Tombolini. Anche la difesa di Quadraroli, rappresentata dall’avvocato Laura Antonelli, ha nominato un consulente di parte che parteciperà all’esame autoptico.
Maria Bianchi
Il raptus omicida dell’uomo, in cura per problemi psichiatrici, si sarebbe consumato nelle prime ore del pomeriggio di ieri nella casa dove i due vivevano in via Raffaele Sanzio a San Severino, proprio sopra al bar che gestivano entrambi e che porta il nome di lei. Secondo quanto ricostruito finora, prima ci sarebbe stata una lite fra i due per la gestione del cane, un meticcio che è stato affidato al servizio veterinario. Poi la madre avrebbe chiamato la psichiatra che ha in cura l’uomo, preoccupata del litigio e del fatto che il figlio da qualche giorno avesse sospeso la cura per la sua patologia. La dottoressa avrebbe quindi allertato i carabinieri e il 118. Alle 13,55 l’anziana non rispondeva già più al telefono.
Il maggiore Giulia Maggi, comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolentino, ieri sul luogo del delitto
Poco dopo le 14 i militari sono quindi andati nell’abitazione. Ad aprire sarebbe stato proprio Quadraroli. A quanto pare era ancora insanguinato e ai militari avrebbe detto che la madre era uscita per fare la spesa, non sapendo se sarebbe tornata. Il corpo della donna era invece in bagno e non c’era già più niente da fare. Stando ai primi accertamenti del medico legale, l’84enne sarebbe stata colpita più volte con le forbici sul torace, pare più di una decina. L’omicida avrebbe anche infierito sul corpo e sul volto, poi lo avrebbe coperto con alcuni fogli di giornale per provare a dargli fuoco. Riuscendoci in parte. L’aggressione sarebbe iniziata in camera da letto e terminata appunto in bagno.
Quadraroli è stato poi portato in caserma davanti al sostituto procuratore Vincenzo Carusi che coordina le indagini si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo quanto raccontato dal suo legale il 56enne non si sarebbe neanche reso conto di quanto accaduto.
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