Carabinieri e 118 al Salesi
di Alberto Bignami
Va in ospedale e minaccia di uccidere medici e infermieri, credeva che la figlia fosse morta. Momenti drammatici quelli vissuti questa mattina al Salesi di Ancona, legati al dolore di un genitore che ha una figlia che sta male.
Carabinieri, 118 e Croce Gialla al Salesi
Era da poco trascorso mezzogiorno quando all’ospedale pediatrico di Ancona, stando alle prime informazioni, è arrivato un uomo di origine asiatica, residente a Macerata. E’ entrato armato di un coltello che poi ha estratto e, visibilmente sotto choc, ha minacciato di uccidere tutti i medici e gli infermieri. Momenti di tensione, a seguito dei quali è stato subito chiamato il numero di emergenza 112 che sul posto ha inviato le pattuglie dei carabinieri, l’automedica di Ancona Soccorso e le ambulanze della Croce Gialla. Il tutto si è svolto nel cortile esterno del Salesi, lato via Panoramica.
Croce Gialla e carabinieri escono dal Salesi
L’uomo era visibilmente agitato perché ieri la figlia è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. In apprensione circa lo stato di salute della figlia, l’uomo aveva dunque chiesto di poterla vedere via web, effettuando una videochiamata. Vedendo la ragazza immobile sul letto perché sedata per il post operatorio, l’ha creduta morta. Partito da Macerata e direttosi ad Ancona dopo la videochiamata, il suo pensiero era quello di dover compiere qualcosa di estremo. I carabinieri giunti sul posto insieme al personale medico e sanitario, hanno cercato di convincerlo a lungo, di spiegargli quale fosse la realtà. Successivamente, è stato chiamato anche un prete, pure lui cattolico e asiatico.
Carabinieri al Salesi
E’ stato proprio il sacerdote a riuscire ad avvicinarlo usando le parole più opportune in quel momento di strazio. Pian piano, allungando la mano, è riuscito a farsi consegnare il coltello che ha poi preso e chiuso nella propria auto, continuando a spiegargli come stavano realmente le cose. Il lungo dialogo si è poi concluso poco prima delle 14, quando sul posto è giunta anche la moglie dell’uomo che, tranquillizzato, è stato poi accompagnato, scortato dalle pattuglie dell’Arma, al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette per essere sottoposto a tutte le cure mediche del caso.
Nessuna persona è rimasta ferita e quella situazione, che sembrava poter degenerare da un momento all’altro, è dunque rientrata grazie al lavoro fatto dal parroco, carabinieri e 118.
I carabinieri escono dal Salesi
L’automedica del 118 Ancona Soccorso e i carabinieri escono dal Salesi
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Speriamo che dopo l’abbiano arrestato
appena ho letto “un uomo di origine asiatica” ho smesso di leggere. Caso archiviato.
“Momenti drammatici legati al dolore”. Si usano toni soft.
Mi spiace ma il dorlore non giustifica la violenza.
E sbagliamo noi sanitari a non denunciare (in genere) queste situazioni, che sono ormai ordinarie e, da quello che leggo, quasi “giustificabili”.
Non lo sono. Scene di violenza sono frequenti nei ps e negli ospedali. Attacchi verbali, aggressioni fisiche.
E per ogni escandescenza c’è lo stress che subiscono uno/più operatori, il disagio di altri pazienti che vengono trascurati per la gestione di queste “urgenze”.
Mi chiedo che parole si sarebbero usate per un uomo che entrasse in un supermercato con un coltello, per un uomo che minacciasse un giornalista nello svolgere le sue mansioni. Saremmo andati a cercare i drammi personali (anche lì certamente presenti) alla radice del gesto? Non penso.
Questi non sono atteggiamenti giustificabili, mai.
anche che fosse stato L epilogo più terribile di questo mondo ..nessun genitore si è mai comportato in questo modo..e di bambini ne sono morti una marea …perché non si curano da soli i propri figli così gli toglie pure le poche speranze ch hanno di vivere ..