«Disneyland della montagna a Sarnano,
enorme spreco di risorse pubbliche»

L'ATTACCO del deputato Pd Mario Morgoni: «Nelle linee di intervento individuate dal Cis il turismo va di pari passo con la cultura ma di questo connubio non c’è traccia in questo progetto plurimilionario. Ci sono gravi irregolarità che hanno compromesso la linearità dell’iter attraverso il quale la Regione ha selezionato i programmi presentati»

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Mario Morgoni

«Non vedo alcun motivo per unirmi al giubilo per il mega progetto di circa 30 milioni di euro, che diventano 36,5 con i fondi del Pnrr, destinati dalla Regione Marche a Sarnano. Questo progetto non darà vita a una “rivoluzione turistica”, ma ad un prototipo della nuova “città della domenica” basato su un’idea di turismo “mordi e fuggi”». Ad affermarlo è il deputato Mario Morgoni, che precisa: «Oltre ai macroscopici problemi di merito di questo progetto, non possono essere sottaciute le gravi irregolarità che hanno compromesso la linearità dell’iter attraverso il quale la Regione ha selezionato i progetti presentati in relazione ai Cis».

L’esponente del Pd spiega la sua posizione contraria: «Con la legge di bilancio 2021 Il governo “Conte 2” varava i Contratti Istituzionali di Sviluppo (Cis) con una dotazione di 160 milioni di euro e con l’obiettivo, comune ad altri strumenti e risorse già attivati, di accompagnare la ricostruzione delle aree del Cratere sismico del 2016 con progetti idonei a promuovere un’autentica rinascita economica e sociale – sottolinea Morgoni -. Le aree di intervento individuate (Ambiente e risorse naturali, Cultura e Turismo, Trasporti e Mobilità, Riqualificazione urbana, Infrastrutture sociali) rendevano già chiaro l’intento di coniugare la crescita economica con le peculiarità e l’identità del territorio. Un doppio filo comune che lega le risorse economiche alla valorizzazione del nostro entroterra e che induce a stare lontani da progetti fantasiosi che hanno come unico obiettivo quello di spendere comunque le copiose risorse disponibili.

rendering-impianti-sciistici-sarnano-4-325x325L’investimento totale impegna circa un quinto della dotazione complessiva di risorse pubbliche del Cis e spenderli per una “Disneyland” della montagna appare un enorme spreco di risorse pubbliche – evidenzia l’onorevole -. Il territorio del Parco dei Sibillini e delle aree circostanti, compresa Sarnano, vanta un grandissimo patrimonio di straordinarie qualità ambientali, culturali, storiche, enogastronomiche oltre che alle apprezzatissime produzioni locali. Più che spendere i soldi per realizzare opere tipo: “pista per gommoni a ciambella gonfiabili, sul bob su rotaia, sul safari avventure (uno zoo percorribile in auto!!), sul parco con giochi gonfiabili e sul non meglio identificato “igloo””; sarebbe opportuno investire su forme di sviluppo meno invasivo ed effimero, più coerente con la natura e la vocazione del territorio. Nelle nostre aree interne la progettazione dell’offerta turistica e l’idea di sviluppo non può non tenere conto del concetto di benessere più che di quello di divertimento. Nelle linee di intervento individuate dal Cis, ad esempio, il turismo va di pari passo con la cultura, ma di questo connubio non c’è traccia in questo progetto plurimilionario. Lo spopolamento delle aree interne non si combatte trasformandole in parchi di divertimento ma con una crescita duratura che si basi sulle fondamenta solide di una economia vera legata alle caratteristiche del territorio».

Il deputato Dem entra nel merito delle presunte irregolarità nella selezione dei progetti: «Si va dal mancato rispetto dei termini già fissati per la presentazione dei progetti (il termine che scadeva il 9 luglio 2021 è stato modificato in corso d’ opera da perentorio a ordinatorio per cui sono stati valutati i progetti presentati fino al 9 settembre 2021), a nuovi criteri di merito introdotti unilateralmente dall’Assessore Castelli e recepiti nella seduta di giunta del 11/08/2021 dopo che il nucleo di valutazione, con verbale del 15/07/2021 aveva già redatto una graduatoria sulla base dei criteri iniziali. Insomma, un grande pasticcio – conclude Morgoni – del quale la Giunta Regionale dovrà rendere conto in Consiglio a seguito di una mozione presentata dal gruppo consiliare del Partito Democratico che sottolinea come l’intera procedura sia viziata da manifesta illegittimità».

 

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