L’incontro sulla ricostruzione di Camerino
di Monia Orazi
«L’undici novembre la conferenza permanente ha approvato il programma straordinario di ricostruzione di Camerino, un grande passo avanti per tutta la comunità». Lo ha annunciato il sindaco di Camerino Sandro Sborgia durante l’incontro di ieri pomeriggio sulla ricostruzione tenutosi all’auditorium Benedetto XIII. Ha aggiunto Sborgia: «La ricostruzione sarà un processo complicato, ma dobbiamo riconoscere che qualcosa si muove rispetto ad un anno fa. Abbiamo le progettazioni definitive per quasi tutte le opere pubbliche, nella primavera inoltrata 2022 vedremo molti cantieri in città. Avremo modo di trovarci perché le problematiche da affrontare saranno tante».
Il pubblico all’auditorium Benedetto XIII
Il rettore Unicam Claudio Pettinari ha sottolineato l’importanza economica dell’ateneo, che ha bisogno di strutture da ricostruire per essere competitivo nello scenario internazionale: «La prima ricostruzione da fare è relativa al tessuto sociale, le persone devono abitare questi territori altrimenti il recupero non serve. Unicam non era certo che potesse restare, siamo la più grande azienda del territorio, abbiamo cercato di potenziare la capacità di ricerca scientifica dell’ateneo, costruendo qualcosa di utile che prima non c’era, come terza operazione abbiamo iniziato a recuperare strutture all’interno della città». Saluto anche dell’arcivescovo Francesco Massara, che ha invitato a fare massa critica: «Potremmo sistemare tutte le case del centro ma avere tanti vuoti, vale anche per i paesi del comprensorio. Si deve accompagnare alla ricostruzione materiale quella economica. Occorre lavorare per aprire i cantieri, a gennaio potrebbero iniziare i lavori del palazzo arcivescovile, realizzeremo un centro pastorale un oratorio per ragazzi nel cantiere dell’ex biologia. Stiamo lavorando anche per le altre chiese, sono state fatte schede di danno con somme che non corrispondono a quello che se andrà a spendere. Occorre recuperare le strutture punto di riferimento per i nostri giovani. Sono loro che possono rimanere, se non abbiamo la ricostruzione sociale per chi rifacciamo le case?».
Il sindaco Sandro Sborgia
I NUMERI DELLA RICOSTRUZIONE A CAMERINO – È toccato poi al consigliere Luca Marassi dare i numeri della ricostruzione stimando in circa un miliardo e 500 milioni il costo totale per ricostruire tutta Camerino che ha il maggior numero di aggregati di tutto il cratere: «È emersa la necessità di pianificare come rilanciare economicamente il nostro territorio, per questo abbiamo avuto fondi con un contratto di ricerca di Unicam, sulle linee guida per le attività strategiche per il rilancio socio economico della città. Abbiamo bisogno di fare un documento strategico, di avere il parere di tutti voi con un questionario». Smentita da Marassi la notizia che mancano i progetti per il 25 per cento degli edifici privati: «Sono 53 consorzi in centro con 193 edifici per un totale di 400 progetti risparmiati, mi piacerebbe avere sul tavolo 150 cantieri pronti a partire, servirà un piano di cantierizzazione. Non è vera la notizia che il 25% degli edifici privati non sarà ricostruito, perché i dati del commissario parlano di 2400 edifici da ricostruire in realtà sono 1965. Sono già 513 i progetti caricati 1271 le manifestazioni di interesse mancano 181 progetti, siamo al 90% delle domande di contributo presentate», ha aggiunto Marassi. La ricostruzione leggera è al 53% di progetti presentati, quella pesante al 16,8%, per un totale di 489 progetti pari al 26,8% del totale di quelli presentati, per cui sono stati rilasciati 327 decreti, pari a 123 milioni di euro. I cantieri si trovano per la maggior parte nelle frazioni.
L’arcivescovo Francesco Massara
Ci sono ancora 1159 persone in Cas, 597 nelle Sae, 45 altra tipologia di assistenza, per un totale di 1801 persone assistite, erano 2991 nel maggio 2019. I cantieri sono 262, sono 156 gli edifici già ricostruiti, 148 le famiglie rientrate, con 351 persone, Camerino è il terzo comune delle Marche con più decreti finanziati, dopo Tolentino e San Severino. Ottocento milioni di euro sono stimati per ricostruire tutte le case private di Camerino, 105 milioni di euro per le proprietà della diocesi di cui 20 milioni per il palazzo arcivescovile, 41 milioni di euro per l’università di cui 13 milioni e mezzo per palazzo ducale, a questi si aggiungono i fondi della ricostruzione pubblica, circa 51 milioni di euro già finanziati e 47 milioni di euro di opere pubbliche da finanziarie, con il palazzo comunale ed il teatro Marchetti che hanno ricevuto fondi per 10 milioni e mezzo di euro: in totale ci vorrà un miliardo e mezzo di euro per ricostruire tutta Camerino, nel conteggio stimato da Luca Marassi. Anna Ortenzi ha sottolineato come manchino il 40% di fondi per ricostruire: «L’aumento del costo del materie prime, la lievitazione dei prezzi del costo dell’energia, fa presupporre un aumento dei costi della ricostruzione. Bisogna sbrigarsi a presentare progetti, più si aspetta, più le cose si complicano. Si stima un accollo del 20% in media, per un edificio da ricostruire. Chi non ha presentato il progetto forse pagherà di tasca propria non più con il superbonus perché è cambiata la normativa». Sono ormai terminate le messe in sicurezza, mancano due palazzi in via Lili, via Varino Favorino , via Bongiovanni.
VIE DI FUGA NEI PIANI ATTUATIVI DI KARRER – Sono a buon punto i piani attuativi curati dal gruppo di progettazione dell’architetto Francesco Karrer: «Abbiamo stilato un documento unitario, il Comune ha avuto coraggio a escludere gran parte del centro storico dalla pianificazione lasciando spazio al privato. I criteri che abbiamo seguito per i piani attuativi, sono il potenziamento della parte pubblica, le vie di fuga e il miglioramento della residenzialità. Occorre ricostruire con una logica nuova, non quella dell’aggiungere, come si è fatto in passato». Per i piani di sicurezza ipotizzata una rampa che sale da viale Betti sino al Pincetto ed all’ex tribunale, come via di fuga. Una nuova strada, intesa come tracciato di sicurezza dovrebbe sorgere tra il piazzale della Rocca Borgesca, passare nella zona dell’ex scuola Betti, sbucando in largo Feliciangeli. Previsto anche un parco delle Mura storiche, per Vallicelle prevista la delocalizzazione di alcuni edifici, con la ricostruzione di alcune strutture più basse rispetto a quelle preesistenti. La ricostruzione degli edifici universitari nel dettaglio è stata illustrata dal professor Graziano Leoni, che ha annunciato che entro il 2023 sarà pronto lo Student center, entro fine 2022 sarà terminata la ristrutturazione dell’ex dipartimento di chimica.
LA RICOSTRUZIONE DELLE CHIESE – L’ingegnere Carlo Morosi ha tracciato il quadro della ricostruzione privata, in mano all’arcidiocesi di Camerino che ha avuto 296 chiese e altrettanti palazzi lesionati. Sino ad oggi messo in sicurezza il 60 per cento delle chiese. Delle 61 chiese di Camerino ne sono state finanziate 24, di 11 sono stati affidati i progetti, circa 70 sono quelle in fase di progettazione nell’intera diocesi. L’intervento più oneroso è quello del palazzo arcivescovile, per venti milioni di euro, il secondo intervento più costoso del cratere, che dovrebbe partire il prossimo gennaio. Morosi ha denunciato come il rischio sia di dover rinunciare a ricostruire una serie di chiese, perché le schede di danno non rispecchiano i costi effettivi da sostenere, per la loro riparazione. Ci sono una serie di chiese che saranno inserite nel secondo stralcio dei lavori, in base all’ordinanza 105.ù
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