Daniela Barbaresi
Ammontano a 22,6 miliardi di euro i redditi complessivamente dichiarati ai fini Irpef da 1,1 milioni di contribuenti marchigiani, con un valore medio di 20.495 euro. E’ quanto risulta dai dati resi noti dal Mef relativi alle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche presentate nel 2020 ed elaborati dall’Ires Cgil Marche (la ricerca completa è disponibile su marche.cgil.it). I redditi medi dei marchigiani sono inferiori sia alla media nazionale (21.853 euro) che alla media delle regioni del Centro (22.061 euro). Nella graduatoria delle regioni italiane, le Marche si collocano al dodicesimo posto e ultime delle regioni del Centro. Significative le differenze di reddito tra le diverse realtà territoriali e in particolare tra le aree urbane cosi come tra le realtà della costa e le aree interne a partire da quelle colpite dal sisma 2016.
Il 42,1% dei contribuenti marchigiani dichiara un reddito inferiore a 15 mila euro mentre coloro che dichiarano redditi superiori a 120 mila euro rappresentano lo 0,5% del totale. Nella fascia fino a 26 mila euro di reddito dichiarato si colloca il 76,1% dei contribuenti marchigiani a cui corrisponde il 49,1% del reddito complessivamente dichiarato della regione, mentre l’1,7 % dei contribuenti si trova nella fascia di reddito superiore a 75 mila e dichiara l’11,5% del reddito complessivo. «L’82,9% dei redditi dichiarati ai fini Irpef è costituito da redditi da lavoro dipendente e da pensione, dunque lavoratori e dipendenti si accollano il carico maggiore di imposte dirette», dichiara Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche. Per questo, prosegue, «occorre una riforma che garantisca equità e progressività: una riforma per la giustizia fiscale. L’Irpef è attualmente un’imposta pagata quasi solo da lavoratori dipendenti e pensionati. In tal senso, occorre ampliare la base imponibile e rivedere il sistema delle aliquote, degli scaglioni e delle detrazioni». Urgente poi, secondo Barbaresi, «un’azione forte di contrasto all’evasione che, in Italia, ammonta a 108 miliardi di euro annui di cui 31,6 miliardi di Irpef da lavoro autonomo e impresa, 33,3 miliardi di Iva, 8,9 miliardi di Ires e 6,1 miliardi di Irap. E’ vergognoso che il valore dell’evasione corrisponda a quanto lo Stato destina per il Fondo sanitario nazionale e alla metà delle risorse del Pnrr».
Per questo, «è inaccettabile che si blocchi il cashback che, agevolando l’uso della moneta elettronica, contribuisce al contrasto all’evasione mentre si sbloccano i licenziamenti, con il rischio di attivare una vera e propria bomba sociale». Se si osservano le diverse tipologie di reddito emerge che nelle Marche il reddito medio da lavoro dipendente ammonta a 19.419 euro, anche questo al di sotto della media nazionale (21.056 euro) e delle altre regioni del Centro (21.392 euro). Redditi bassi che evidenziano il forte peso del lavoro povero. Coloro che dichiarano un reddito da lavoro dipendente sono 600 mila per complessivi 11,6 miliardi di euro di reddito, pari al 51,4% dei redditi totali dichiarati nelle Marche. Il reddito medio da lavoro autonomo ammonta a 43.566 euro, le spettanze dichiarate dagli imprenditori (solo i titolari di ditte individuali) sono di 20.573 euro annui, i redditi da partecipazione ammontano a 15.674 euro. Per i fabbricati vengono dichiarati mediamente 1.103 euro. Il reddito medio da pensione risulta essere di 17.073 euro, inferiori sia ai valori medi nazionali e delle altre regioni del Centro. Nelle Marche coloro che dichiarano un reddito da pensione sono 418 mila per 7,1 miliardi di euro di reddito, pari al 31,9% dei redditi complessivamente dichiarati. Dunque, l’82,9% dei redditi complessivi viene dichiarato da lavoratori dipendenti e pensionati, ovvero coloro che hanno trattenute alla fonte. Nel 2020, ci sono poi 44 mila lavoratori dipendenti a cui è stato erogato un premio di produttività a tassazione sostitutiva, pari al 10,2% lavoratori totali (13,0% la media nazionale): è quindi estremamente esiguo il numero di lavoratori che percepiscono premi di produttività. Il valore medio dei premi è di 1.120 euro che colloca le Marche al 18esimo posto tra le regioni italiane. Dunque, rispetto alla media nazionale, non solo nelle Marche ci sono meno lavoratori che beneficiano dei premi, ma anche gli importi risultano tra i più bassi. Ci sono poi 5 mila lavoratori dipendenti (1,3% del totale) con benefit il cui valore medio è di 650 euro annui.
Oh Signore mio!
Eppure incrocio continuamente macchinoni da 50k euro in su... Saranno tutti in trasferta da altre regioni, è evidente!
Leonardo Palmieri reddito medio, termine difficile da comprendere.
Leonardo Palmieri non sono di sicuro dipendenti
Leonardo Palmieri la maggior parte, "lungo termine" da 4 mesi
Leonardo Palmieri finanziamenti fino alla pensione. Ma L importante che sono alla moda
Leonardo Palmieri la gente mangia pane e acqua e poi compra le macchine da 30mila euro a leasing..
Leonardo Palmieri io ho una Ford di 21 anni.... e siamo tanti ad avere sfasciumi, forse ci fai meno caso...
Leonardo Palmieri ne dichiarano 20/25k e tutto riporta
Leonardo Palmieri penso che sono delle società di leasing o dei cinesi !!
Leonardo Palmieri invidioso??? Mettiti a fare lo carzola!! Lo sai fare??
Gli importi diretti se li accollano i dipendenti, chi li paga sono le aziende.
Eppure sembra sia da anni una delle regioni più ricche...Qualcosa non quadra.
La segretaria CGIL però non dice quanti sono in proporzione i lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi. La cifra, vado a memoria, dovrebbe corrispondere più o meno esattamente rispettivo al gettito fiscale. Non cambia insomma la canzone nel sindacato, con il lavoratore autonomo, nuovo precario senza alcuna tutela, indicato come fonte di tutti i mali e responsabile, a forza di scontrini per il caffè, anche dell'evasione miliardaria della grande impresa con cui si va volentieri a convegno. Quasi ventimila partite iva hanno perso il lavoro nel 2020. Molti hanno lasciato le Marche. Non un gran problema, per chi vive di tessere pagate dai pensionati.
Marche caput mundi!
Tutti Evasori
Ma chi è ricco, è ricco veramente.
Ma per caso vagamente evasione fiscale nelle Marche ne abbiamo? Ma forse eh...
Beato chi li prende 20,000
Grazie alla classe imprenditoriale che abbiamo. Ricordo ancora uno dalle parti di Servigliano: "Caxxx me ne frega, licenzio a tutti e vado in settimana bianca a vita" Con ste teste
Io vedo tanta gente che piagne e...
Grasso che cola. Magari
piangono tutti finta miseria
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Francesca Acquasanta, con i pollicioni verde e rosso, forse dovrebbero mettere anche il giallo, quello del dubbio.
A leggere l’articolo intervista alla segretaria regionale CGIL mi ritorna in mente la poesia di satira politica e sociale, in dialetto romanesco, “IL POLLO DI TRILUSSA/LA STATISTICA” ma anche il fatto che i numeri statistici privi di ulteriori informazioni possono essere interpretati in modi diversi.
Sintetizzando il pensiero CGIL come se l’evasione fiscale fosse l’unico problema, che occorre maggiore progressività della pressione fiscale è fuorviante ed incompleto, spiego perchè:
l’evasione fiscale annua è stimata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in circa 110 MILIARDI quasi la metà degli sperperi ed inefficienze causate da cattiva gestione della Pubblica Amministrazione stimati in oltre 200 MILIARDI dalla CGIA.
Se hanno chiuso, negli ultimi 10 anni e quindi PRE-COVID, centinaia di partite IVA, ciò sta a dimostrare che nelle MARCHE, come in ITALIA, non ci sono le condizioni ideali per fare impresa e senza la ricchezza economica PIL prodotto trainante tutto il resto trainato cade: cioè come è possibile, da parte dello STATO, dare sostegno ai disoccupati, ai giovani che sono costretti ad emigrare per trovare un’occupazione, ai servizi essenziali per i cittadini se non si aiutano le imprese a proseguire e migliorare la loro attività..???
Al contrario, occorre una minore pressione fiscale anche perchè siamo ai vertici in EUROPA, una migliore produttività della P.A. con tempi di risposta per i cittadini ed imprese nella media europea, protezione da parte sia del Governo che dell’EUROPA della nostra produzione verso certi paesi che non rispettano le regole sull’import/export, allora avremmo meno evasione fiscale, più occupazione.