Da sinistra: Guido Castelli, Giovanni Legnini, Giuliano Ciabocco, Francesco Acquaroli e Gianluca Loffredo
di Gabriele Censi
Doveva essere la prima grande opera del post sisma, il polo scolastico di San Ginesio, il cantiere inaugurato in tempi record e bloccato dalla Soprintendenza è ora un recinto coperto di erbe. Dopo un lungo iter per sbrogliare una matassa difficile oggi San Ginesio vede una prospettiva reale per la principale risorsa economica e culturale del paese. Il sindaco e il Commissario alla ricostruzione hanno illustrato l’ordinanza speciale dedicata proprio alle scuole, dall’Infanzia agli istituti superiori. Con l’inserimento del rifacimento del centro sportivo dedicato al tennis l’investimento totale arriva a circa 23 milioni di euro.
Soddisfatto il sindaco Giuliano Ciabocco che ha ripercorso la cronistoria della vicenda: «Una giornata di festa, non poseremo la prima pietra ma ne spezzerò una in quattro: dopo tre anni e tre commissari che non hanno saputo risolvere la vicenda grazie al quarto, Giovanni Legnini, abbiamo trovato una via di uscita e possiamo essere subito operativi. Le scuole sono nel nostro Dna, San Ginesio deve tornare a rivivere».
Il commissario Legnini ha ribadito che la procedura dell’ordinanza speciale è valida solo per casi particolari come appunto quello del polo ginesino: «Ora la palla passa al Comune ma il sub commissario Gianluca Loffredo darà il nostro sostegno alla struttura comunale con la supervisione. Accogliamo con gratitudine anche la disponibilità della Fondazione Bocelli».
Grazie alla procedura speciale il nuovo progetto non sarà condizionato da eventuali strascichi giudiziari del precedente appalto, ci saranno tre lotti: il primo nel vecchio perimetro di via Picena con la scuola dell’infanzia, la primaria, i licei Socio pedagogico e Linguistico, una palestra, un auditorium e un’area attrezzata esterna. Il secondo lotto è nella parte opposta del paese in viale del Tramonto, e lì sorgerà il nuovo Ipsia Frau meccatronica e legno e forse anche con un indirizzo nuovo e un convitto. Il terzo lotto sono i campi di tennis per rinverdire un’altra tradizione del borgo, nel passato San Ginesio ospitava il centro federale con la presenza fissa di Corrado Barazzutti.
La conferenza di presentazione si è svolta nell’auditorium Sant’Agostino riaperto dopo il sisma tra impalcature che sono diventate uno spazio espositivo dei preziosi dipinti una volta custoditi nella pinacoteca. Presente anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli, con l’assessore Guido Castelli: «Tra questa bellezza dobbiamo progettare la ripartenza della nostra terra. La ricostruzione non è di parte e deve avere un obiettivo di rinascita economica e sociale a cui dobbiamo lavorare tutti uniti». Tra il pubblico, rigorosamente distanziato, presenti anche il presidente della provincia Antonio Pettinari e dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti.
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