L’ultimo saluto a Sandro Angeletti oggi nella chiesa Santa Madre di Dio
di Marco Ribechi
«Ricordati che ti ho sempre amata tanto». Queste le ultime parole dette al telefono, con voce affranta, dallo storico barbiere del centro di Macerata Sandro Angeletti, mentre l’ambulanza lo trasportava al Covid Hospital di Civitanova per un ultimo disperato tentativo di curare i suoi polmoni, ormai già in condizioni estremamente critiche. Dentro di sé sapeva di non poter essere più salvato e quindi, prima di essere intubato, aveva voluto dedicare il suo ultimo pensiero, il suo ultimo gesto di affetto, alla sua Anna Maria, compagna di una vita con cui ha condiviso ben 47 anni di matrimonio. Un uomo buono, dolce, sempre gentile e disponibile a cui oggi i suoi cari hanno dato l’ultimo estremo saluto nella chiesa Santa Madre di Dio in via Barilatti, nel suo quartiere. Proprio quella chiesa protagonista della lotta al Covid, sede del temporaneo centro vaccinale e con un parroco, Don Carlos, contagiato addirittura due volte ma sempre in prima linea al fianco della sua comunità.
Il Covid non ha dato scampo a Sandro e in pochissimi giorni lo ha strappato alla vita ma soprattutto alla sua famiglia, a cui aveva pienamente votato la sua intera esistenza. Tanti i visi commossi e increduli di chi lo aveva conosciuto, di chi, solo qualche manciata di giorni prima, lo aveva visto in salute lungo la strada di casa o per le vie del centro storico. Tutti lo ricordano insieme a suo figlio maggiore Francesco da cui non si staccava mai, a cui rivolgeva ogni sua cura e attenzione senza mai sottrarsi ai suoi doveri di padre e di marito, nonostante le grandi difficoltà. Un contagio che ha colpito tutti nella sua famiglia a parte il figlio Riccardo che vive in Toscana, e che ha riservato una dolorosa beffa del destino: mentre i suoi cari uscivano dall’incubo del virus le sue condizioni si aggravavano senza più soluzione.
La moglie Anna Maria e il figlio Riccardo
Ma Sandro Angeletti era anche un volto molto conosciuto del centro di Macerata, il barbiere amico di tutti, sempre presente in galleria Scipione nei locali della Provincia, da decenni sede della sua attività. «Una delle figure storiche che accompagnano le vicende della nostra comunità. Uno di quei personaggi che con sé portano via un pezzo dei ricordi della città e un bell’esempio di lavoro e dedizione». Così lo ricorda il presidente della Provincia Antonio Pettinari, anche lui sgomento per l’improvvisa perdita. Una delle sue caratteristiche, ricordate anche dal sacerdote Don Carlos nella sua predica, era la bontà e la capacità di non perdere mai la pazienza, riservando un sorriso e un gentile saluto per tutti quelli che incontrava. Forse anche per questo in tanti hanno voluto manifestare la propria vicinanza e il proprio dolore alla famiglia, come spiega distrutta la moglie Anna Maria: «Non avrei mai immaginato tanto affetto da parte di persone che abbiamo conosciuto anche moltissimi anni fa – spiega la donna – Mi accorgo ora di quanti ci volessero sinceramente bene, si vede che nella nostra vita qualcosa di buono lo abbiamo fatto. Non ho parole per ringraziare chi ci è stato vicino in questo momento così tragico e inaspettato, mai avrei pensato che questo “mostro” potesse strapparmi via mio marito in un modo così inaccettabile».
R.i.p
Rip
R. I. P. Sandro
Sentite condoglianze alla famiglia, un vecchio caro amico di cui sentiremo la mancanza
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Cliente per 50 anni ma soprattutto un amico. Persona straordinaria. Sento nelle mie orecchie riecheggiare la sua voce quando prendevo appuntamento. “Sandro, si quando vuoi?” Riposa in pace.
Condoglianze alla famiglia. Per noi cresciuti in centro – e che ancora ci viviamo – quella vetrina chiusa ci continuerà a ferire, ma contemporaneamente ci ricorderà sempre il sorriso di Sandro.