La consegna simbolica delle chiavi al sindaco Giuseppe Pezzanesi
di Francesca Marsili
Pesa come un macigno il gesto dei commercianti di Tolentino che questa mattina hanno simbolicamente consegnato le chiavi delle proprie attività nelle mani del sindaco Giuseppe Pezzanesi affinché si faccia portavoce di una situazione oramai non più sostenibile. Tutte racchiuse in una scatola con su scritto “La nostra vita”.
Andrea Gentili titolare del negozio La cornice
«La mia attività è una tra quelle penalizzate, sono un artigiano che non rientra nelle attività essenziali – racconta Andrea Gentili titolare del negozio “La Cornice”, uno dei tanti titolari economicamente stremati dalle chiusure imposte dal Dpcm – sono chiuso al pubblico ma posso fare consegne a casa quando ho un negozio con 140 metri di mostra e ingressi separati e potrei lavorare anche su appuntamento senza creare problemi. Non ho ricevuto ristori perché la soglia del 30 percento di perdite è altissima e qualora si rientri in questo parametro sono insufficienti. Si va avanti a vista mente stanno arrivando gli avvisi di pagamento della merce ordinata a Natale senza aver incassato».
Parrucchieri, estetiste, titolari di palestre, di negozi di abbigliamento, orafi, si sono dati appuntamento in piazza della Libertà chiedendo di poter continuare a lavorare e di farlo in sicurezza. Un’azione che urla silenziosamente e in modo composto il timore di non riuscire più a sopravvivere a causa delle chiusure imposte da un Decreto che proprio stamattina è stato ulteriormente prorogato sino a maggio. Un gesto – sebbene simbolico- estremo, che racchiude un pensiero unanime: quello di essere per lo Stato dei semplici codici Ateco senza considerare che dentro di esso ci sono – nella realtà – famiglie in difficoltà che devono trovare il modo di sbarcare il lunario, datori di lavoro con l’acqua alla gola e dipendenti a rischio licenziamento.
Loretta Genangeli e Andrea Rilli responsabili del settore benessere Cna e Confartigianato
“Non moriremo di Covid ma di fame” è impresso su uno dei cartelli portati in piazza a Tolentino dai titolari di partiva Iva, molti arrivati anche dai comuni vicini. «Questa è solo la prima di una serie di manifestazioni – spiegano Andrea Rilli titolare di un salone di parrucchieria a Belforte del Chienti e responsabile del settore benessere della Confartigianato – abbiamo rispettato le regole sin dal primo giorno ma ora siamo veramente stanchi e non ce la facciamo più e vogliamo riaprire il prima possibile. Bisogna avere rispetto soprattutto per i giovani che hanno avuto il coraggio di aprire un’attività e sono più in difficoltà di noi. Ora ci aspettiamo un po’ di concretezza ». Assieme a lui c’è Loretta Genangeli, responsabile settore benessere di Cna Macerata che aggiunge: «Noi abbiamo puntato tutto sui dispositivi di protezione, le chiusure della nostra categoria stanno facendo dilagare l’abusivismo».
Giorgia Ferroni del Centro estetico Giorgia
Una manifestazione che ha registrato una importante partecipazione, in termini di numeri ma anche di varietà delle attività rappresentate con negozi sia in centro che nei centri commerciali. «Ho aperto la mia attività alla fine del 2018 e non riceverò alcun aiuto perché il mio fatturato del 2019 è leggermente più alto di quello del 2020 – dice Giorgia Ferroni titolare del centro estetico Giorgia di Tolentino – le norme di sicurezza che mettiamo in campo sono quasi da ospedale ma siamo chiuse. Ho 24 anni, il mutuo di casa, quello dell’attività e l’affitto del negozio da pagare – aggiunge scoraggiata – ho dovuto chiedere aiuto ai miei genitori».
Carla Nardi del negozio di abbigliamento “Velvet” di Tolentino racconta le difficoltà della sua categoria «Abbiamo i magazzini pieni di merce perché acquistata 7-8 mesi fa, per di più stagionale, che ora dobbiamo iniziare a pagare e di ristori ne sono arrivati pochissimi, 4-5 mila euro a fronte di un centinaio di mancati incassi».
Claudia Mariotti insegnante di danza al Politeama di Tolentino
Claudia Mariotti è un’insegnate di danza al Teatro Politeama di Tolentino, anche lei questa mattina è scesa in piazza: «Ci eravamo organizzati con corsi di massimo 5 persone, la nostra categoria è ferma senza che si abbia una data all’orizzonte. In dieci mesi ho percepito 800 euro di sostegni». «Non è più possibile – ha detto il sindaco Pezzanesi – sopportare questa chiusura di una parte di attività che sono parte fondante del nostro tessuto economico. Non bastano i ristori, serve poter riaprire quanto prima, anche per dare dignità a tanti titolari di importanti esercizi che hanno fatto anche investimenti considerevoli per garantire la sicurezza propria e dei clienti. Come già fatto in passato, siamo al fianco di tutti questi nostri concittadini che, in maniera encomiabile, prima di chiudere definitivamente, hanno promosso questa protesta per evidenziare tutte le loro difficoltà. Noi vogliamo continuare a combattere il virus ma contemporaneamente comprendiamo bene le esigenze di tutte queste partite Iva che rischiano la chiusura pur non essendo una vera e propria minaccia per la diffusione del covid e ci impegniamo a supportarli anche dal punto di vista legale in tutte quelle iniziative che vorranno intraprendere per favorire la riapertura. Nel corso del pomeriggio, con i colleghi di Giunta, saremo impegnati a predisporre una delibera ufficiale per chiedere che nel prossimo dpcm venga prevista quanto prima la riapertura di queste attività, nel rispetto delle norme anticontagio. Questa delibera sarà inviata al Prefetto, al Governatore delle Marche e al Governo».
Avete mandato via Conte a forza di contestare ! Mentre qualcosa a novembre avete preso ! Draghi il competente ! Salvini ! Il salvatore della patria! Dove stanno?
Avete ragione ma c'è il covid
Pisana Diodovich se alla chiusura attività fossimo ristorati come si dovrebbe forse c'è girerebbero de meno le........ lle sostegno totale per le categorie penalizzate!!!!!
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tanto non te le danno: riaprite e basta.
Acquaroli, tira fuori le palle e smettila di fare il servetto di Speranza. A chiacchiere siete bravi, ma quando c’è da agire ve la fate tutti sotto.
anche ieri 500 morti, compratevi una tv invece di protestare
Pisana Diodovich con una riga sintetizza il problema, purtroppo non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire