La Guardia di Finanza durante i controlli
Sono 18 le imbarcazioni tra yacht e barche a vela battenti bandiera straniera intestate a persone residenti in Italia che avevano omesso di dichiararne la proprietà.
A scoprirli sono stati gli uomini della Guardia di Finanza del Reparto operativo aeronavale di Ancona, durante i controlli effettuati da aprile e proseguiti poi per tutta l’estate.
Il 70% dei natanti è stato controllato in mare, mentre erano di passaggio davanti alla costa anconetana e dirette in regioni come la Puglia, dove trascorrere poi le ferie. I proprietari, per la maggior parte imprenditori, erano delle province di Perugia, Bologna, Modena, Milano e comunque provenienti da regioni del Centro e del Nord. Tra questi, anche tre persone della provincia dorica con le imbarcazioni ormeggiate nei porti di Ancona, Fano e Pesaro. L’attività svolta alle fiamme gialle ha rilevato che i proprietari, tutti fiscalmente residenti in Italia, non hanno mai dichiarato all’Agenzia delle Entrate la disponibilità e il valore di mercato della loro barca. Si parla di un valore intorno al milione di euro, per il quale i trasgressori sono stati sanzionati per “omessa ed infedele dichiarazione relativa a più annualità”, per un ammontare complessivo di oltre 300mila euro. L’operazione portata avanti dalla Guardia di Finanza si è svolta in più fasi: in mare, attraverso l’impiego dei mezzi navali, intercettando e ispezionando le imbarcazioni battenti bandiera estera e, successivamente, confrontando la documentazione esibita dai proprietari e le informazioni in possesso delle banche dati in uso al Corpo. Al momento questa operazione, avvenuta a poco meno di un anno da quella denominata “Non expedit rw”, che ha consentito di individuare e sanzionare i proprietari di 61 imbarcazioni di lusso completamente sconosciute al fisco, prosegue anche per un cosiddetto monitoraggio fiscale per valutare la reale capacità contributiva diportisti e ricavarne informazioni ed elementi utili a valutare l’adeguatezza o meno dei redditi dichiarati.
Barche immatricolate all’estero e non dichiarate al fisco: scoperta evasione da 7 milioni
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Se le tasse non fossero così onerose non ricorrerebbero a questi sotterfugi. Ricordiamoci che la fiat è scappata dall’Italia, di questo passo scapperanno tutte le persone in possesso di capitali.
Chiedo scusa, ma credo che quelle imbarcazioni siano proprietà privata: quindi i principi costituzionali sanciscono che la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, quindi, non è chiaro cosa centrano quelle imbarcazioni con il fisco. Io credo che la proprietà privata, se è legittima non può essere né tassata né sanzionata, se è illegittima deve essere confiscata. La Guardia di Finanza credo abbia fatto bene accertare chi sono i proprietari, ma solo per vedere se il reddito dichiarato è congruo con il lusso che fanno i proprietari. se non lo è ripeto: quella proprietà e può darsi anche altra deve essere confiscata perché non può essere legittima.
Purtroppo, i nostri legislatori dopo settantadue anni di Repubblica ancora sono allergici alla sua suprema legge e fanno passare il messaggio che deve pagare più tasse chi ha di più; invece dall’art. 53 Costi. si evince che deve pagare di più chi guadagna di più, che non è la stessa cosa.
E’ vero che abbiamo la Costituzione più belle del Mondo, ma abbiamo pure il fisco più ingiusto del Mondo.