di Laura Boccanera
Il Magma è realtà. E’ con emozione, nonostante la lunghissima carriera politica prima, culturale poi, che Enrico Lattanzi, patron di Cartacanta e ora direttore del museo della grafica e del manifesto, taglia il nastro della mostra dedicata a Folon e poco prima scopre la targa della nuova istituzione culturale.
Da sinistra: il presidente del consiglio comunale Claudio Morresi, l’assessore Ermanno Carassai, il sindaco Fabrizio Ciarapica, la presidentessa della Commissione cultura alla Camera Vittoria Casa e Enrico Lattanzi direttore del Magma
Il momento è di quelli solenni, storici quasi. Un nuovo spazio è a disposizione del pubblico e da novembre in determinate giornate e orari sarà visitabile con un allestimento che ogni volta varierà sulla base delle indicazioni del comitato scientifico. I 18mila manifesti della donazione che Enrico Lattanzi ha fatto alla città comporranno le mostre future del Magma e nel frattempo grazie ad una imponente operazione di catalogazione e digitalizzazione, verranno messe online per essere fruite e veicolate. Un lavoro che è l’arrivo di 23 anni di Cartacanta. Ne è passato di tempo da quando nei vecchi locali dell’ex fiera, oggi spazio aperto conosciuto come Varco sul mare, ogni ottobre apriva la fiera dell’editoria e della grafica. Lattanzi destinava in quelli spazi editori, scrittori, esperienze, presentazione di libri. Poi nell’ultimo decennio una trasformazione che aveva portato Cartacanta ad essere sempre meno esposizione e sempre più laboratorio, meno editoria e più grafica, design, illustrazione, pubblicità. Grazie alla collaborazione di importanti graphic designer nazionali come Mario Piazza e Mauro Bubbico, oggi componenti del comitato scientifico, Cartacanta ha ospitato mostre e personali e ha virato verso l’approdo di oggi. Il primo museo nazionale della grafica e del manifesto.
La sede è a Civitanova Alta nei locali dove l’Asur aveva gli uffici amministrativi, a due passi da porta Marina, simbolo della città che guarda verso il mare. Due i piani e un terzo strappato come promessa al sindaco Fabrizio Ciarapica per allargare ancora di più l’area a disposizione dei visitatori che si compone dell’atrio, dei servizi, un’area bookshop e una parte espositiva con diverse stanze, alcune adibite anche a biblioteca e sala multimediale. In un’altra stanza un ufficio per la digitalizzazione del materiale e il deposito. Aperto il museo è stata la volta dell’inaugurazione della mostra dell’affichiste belga Jean Michel Folon. Una mostra ospitata a San Francesco e curata da Andrea Rauch e dalla gallerista Cristina Taverna che per prima espose le opere di Folon in Italia 20 anni fa. «Con il museo concludiamo 23 anni di Cartacanta – ha detto Lattanzi – ora il testimone passa alla nuova associazione che gestirà il Magma assieme al comitato scientifico. Tutto questo è stato possibile grazie a interventi della politica che al di là degli schieramenti hanno contribuito alla nascita del museo valorizzando un patrimonio che ora è a disposizione di tutti». Tra i padri dell’operazione infatti Francesco Micucci che da consigliere regionale ha proposto la legge per il museo e trovato i contribuiti per l’avvio e il sindaco Fabrizio Ciarapica che ha fatto quanto di competenza del Comune per agevolare la nascita in tempi rapidi. «Oggi per la città è una giornata importante – ha detto il sindaco – in tanti hanno lavorato a questo progetto, ma Enrico ci ha lavorato più di tutti». «E’ emozionante dopo una settimana sull’ottovolante essere qui oggi e vedere diventato realtà qualcosa per cui si è lavorato – ha aggiunto Francesco Micucci alludendo all’esito delle elezioni regionali che nel giro di una notte lo ha visto eletto e poi primo dei non eletti a vantaggio di Romano Carancini – mi auguro che l’amministrazione regionale continui nel solco di quanto si è fatto anche se oggi vedo un’assenza che spero sia dovuta ad un disguido di comunicazione» ha detto alludendo all’assenza del referente regionale civitanovese Pierpaolo Borroni. Presenza di spicco la presidente della commissione cultura alla Camera Vittoria Casa: «E’ un piacere essere qui. Ripartire inaugurando un museo è il messaggio più forte che possiamo dare dopo questi mesi bui in cui la cultura è stata fortemente penalizzata durante il lockdown. Attraverso la storia del manifesto possiamo ripercorrere la storia del 900 e mi auguro che questo museo vada oltre Civitanova, coinvolga le scuole e apra i suoi archivi. Se riparte la cultura riparte l’Italia».
grande Enrico
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I prodigi che lo slogan della “cultura” può sorprendentemente evocare:
Un Enrico Lattanzi bellicoso per il potere nel partito e per i relativi privilegi, che diventa disinteressato ed ecumenico.
Un centrodestra protervo ed incolto che lo gratifica partecipando in massa alla sua iniziativa.
Neanche la “cultura” può spiegare certe contraddizioni.
Pienamente d’accordo con il signor Angelo Gattafoni. gv
Caro Angelo, Enrico è come il vino,invecchiando migliora e poi….. avrà raggiunto la pace dei sensi! Comunque l’iniziativa è interessante.
In ogni caso, signor Angelo, credo proprio che sia la cultura e “cert’altra” “cultura” che può spiegare, perlomeno a chi ne fa parte o magari ne conviene, oltre che a chi ne fa uso od ancor più consumo, certe contraddizioni, pur restando io tuttavia dubbioso su coloro che ne convengono o che ne fanno consumo. Ossequi. gv