di Laura Boccanera
Di nuovo aperto “Non solo kebab”, il locale di proprietà del tunisino risultato positivo al Covid. Questa mattina il fratello Imed Chehidi ha ricevuto anche la visita degli uomini del servizio di prevenzione dell’Asur, lo Spresal per la sicurezza dei lavoratori assieme ai carabinieri della compagnia di Civitanova. Lui e i dipendenti sono negativi. «Ma qui ora la gente ha paura, ieri un ragazzo è passato dall’altra parte del marciapiede. Nella giornata di ieri ho incassato il 70% in meno».
Imed è sollevato dal fatto che il fratello stia bene e che il locale abbia potuto riaprire in tempi rapidi, ma ora teme il contraccolpo della paura del contagio sui suoi affari e su quelli dei vicini. Su quel tratto di lungomare infatti insistono numerose attività: ristoranti, pub, gelaterie e la sera è sempre molto affollato. Nonostante la positività di uno dei titolari il contagio, in base agli esiti dei tamponi, non si è propagato. Il tunisino infatti già 15 giorni fa aveva lasciato il locale: «Mio fratello ha avuto la febbre ed è rimasto a casa subito – racconta Imed – poi è andato dal dottore e gli ha dato le medicine. Ma poi andando all’ospedale per un altro problema ha scoperto di essere positivo. È stato ricoverato (un paio di giorni nel reparto di malattie infettive a Macerata) e ora sta in quarantena».
Immediatamente si è attivata la macchina per risalire ai contatti con i carabinieri che hanno fatto sottoporre Imed e i dipendenti ai tamponi. Per loro il risultato è negativo. Resta da capire chi possa avere infettato il fratello. Un familiare che però non vive con lui pure è positivo ma non vive a Civitanova e i due hanno contatti saltuari. Ad ogni modo, dopo la sanificazione già da ieri l’attività ha riaperto. «Abbiamo fatto tutto in sicurezza. Già dalla ripresa delle attività a maggio abbiamo sistemato i banconi per non fare entrare la gente all’interno, così che possano aspettare fuori. Dentro c’è più spazio – continua Imed – Abbiamo collocato la cassa lontano dalla somministrazione dei cibi e chi tocca i soldi non tocca il kebab e il cibo. Mio fratello ci ha salvati. È scrupoloso, appena non è stato bene con le prime linee di febbre è rimasto a casa». Ma il tam tam e la paura hanno influito sull’andamento degli affari e sulla reputazione del locale e Imed rassicura tutti i clienti e ringrazia anche i carabinieri per l’operato. Vicinanza è stata espressa anche dalla vicina di locale, Monica Bordoni della gelateria Extasy: «Loro hanno fatto tutto quello che era previsto seguendo le regole e spiace ora leggere certi commenti e opinioni. Non si possono prendere di mira le attività che lottano fino alla fine per salvare una stagione facendo tutto in regola e poi c’è chi può fare di tutto senza rispetto di alcun distanziamento o uso della mascherina. Basta guardare cosa succede poco lontano da qui».
La serietà del titolare ha evitato una tragedia..chiunque può essere malto senza saperlo..ma essere responsabile rispettando le regole fa la differenza al contrario di altri gestori..sono un frequentatore del non solo kebab e posso confermare che uno dei più sicuri locali della zona..
Almeno è stato onesto
Mi sembra il discorso di una persona seria e responsabile, in bocca al lupo
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di seri e responsabili mi pare che in giro ci sia un buona percentuale di locali gestiti da stranieri che hanno un idea abbastanza chiara riguardo a alle nostre leggi, cosa che molti italiani non dimostrano …non è proprio un vanto eh !