Vito Crimi
«Domani il Presidente incaricato Giuseppe Conte incontrerà una delegazione di comitati e associazioni di cittadini delle aree terremotate, per ribadire il suo e il nostro impegno verso le comunità colpite dal disastroso sisma del 2016 in centro Italia. Vi invito a mettere da parte le polemiche». Così Vito Crimi, delegato dall’ex governo al sisma, torna sull’argomento dell’emergenza terremoto. Lo fa all’indomani della scossa che ha nuovamente portato la paura tra le popolazioni già duramente colpite da tre anni di terremoti e praticamente zero progressi sulla ricostruzione. Quella di domani «non è una passerella – assicura Crimi -, ma un ulteriore segno di attenzione che fa onore ad un presidente che ha sempre dimostrato massima sensibilità e impegno verso i territori colpiti, fin dal suo primo giorno di lavoro». Crimi dedica un pensiero alla scossa di questa notte: «Il centro Italia ha tremato con violenza, ancora una volta. La paura è stata tanta. Fortunatamente non si sono registrati danni a persone e cose. Nella mente, tuttavia, riaffiorano ricordi drammatici. In mattinata ho raggiunto al telefono alcuni sindaci, duramente provati per l’ennesima scossa che ha colpito il loro territorio, ma sempre pronti ad andare avanti, con tenacia e abnegazione. A loro e a tutti i concittadini ho voluto esprimere la mia solidarietà».
Crimi passa poi ai punti programmatici: «Il tema della ricostruzione post sisma non può essere soggetto a “valutazione” o “trattativa” per la formazione di un Governo. Non può esserci competizione nel voler ricondurre i cittadini ad una vita dignitosa. È un tema universale che accomuna tutte le forze politiche da destra a sinistra, con un unico obiettivo: fare presto e bene. Qualunque sia il Governo che si ritroverà a guidare il Paese, questo dovrà necessariamente affrontare, nell’immediato, una revisione dei processi e delle procedure che caratterizzano la ricostruzione. Credo che i Commissari straordinari operanti sui vari crateri sismici debbano essere dotati di poteri che consentano loro di agire tempestivamente e in deroga alla legislazione ordinaria, al fine di superare, con semplice buon senso, gli ostacoli che quotidianamente si presentano lungo il percorso della ricostruzione (oggi per far fronte a ciascun ostacolo servirebbe una legge ordinaria da realizzarsi con tempi incompatibili con l’emergenza). Occorre poi prendere in seria considerazione l’introduzione di una procedura speciale che consenta l’avvio dei lavori in virtù di una mera comunicazione da parte del professionista incaricato (al quale va riconosciuto adeguatamente tale impegno) e che garantisca la correttezza della documentazione, spostando i controlli a valle. Credo inoltre che si debba prevedere, finalmente, l’istituzione di una struttura permanente presso la Presidenza del Consiglio che si occupi a tempo pieno di ricostruzione in seguito ad eventi calamitosi, dotata di risorse umane ed economiche tali da offrire il massimo supporto ai sindaci nelle fasi successive allo stato di emergenza. Infine, come ho più volte richiamato, è necessario predisporre entro fine anno una legge organica che stabilisca diritti e doveri dei cittadini, delle imprese, dei professionisti e di tutti i soggetti che concorrono alle operazioni di ricostruzione subito dopo un evento calamitoso. Una normativa, questa, che consenta ad amministrazioni pubbliche e privati di agire subito nel rispetto di regole chiare e condivise, senza l’obbligo di attendere decreti ad hoc e Commissari ad hoc. Su questo, ed altro – conclude Crimi -, stavamo lavorando prima che qualcuno decidesse di terminare l’esperienza di governo. Ma nonostante la crisi, il nostro impegno non verrà meno. La strada è oramai tracciata e l’obiettivo è troppo importante per non proseguire».
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La paura del ” mostro” e’ ancora tanta, bisogna conviverci.
Dobbiamo conviverci con questo ” mostro”, x sempre, purtroppo.