Massimo De Luca
di Federica Nardi
«Ancora nessun versamento in Cassa edile da maggio. Tutto quello che avevamo detto era vero e ancora aspettiamo che Anas ci riceva». Massimo De Luca, segretario provinciale della Fillea Cgil, chiude così il botta e risposta che nelle scorse settimane aveva visto contrapposti il sindacato e il consorzio Vitruvio. Quest’ultimo, con la consorziata Siar, è al lavoro in un cantiere dell’Anas legato al sisma, nella strada che collega Castelsantangelo alla frazione di Macchie. Dopo la denuncia di diversi operai per i mancati pagamenti il rappresentante del consorzio, Vincenzo Caruana, aveva assicurato che la Siar srl aveva provveduto «al pagamento degli operai ancor prima della redazione dell’articolo. A oggi (era l’11 agosto, ndr) i contributi previdenziali ed assicurativi, compresi i contributi della cassa edile, sono stati regolarmente versati». Tuttavia, a oggi, visionando i documenti di un operaio relativi alla Cassa edile «è evidente che né maggio né giugno sono stati ancora versati», spiega De Luca, documento alla mano.
La denuncia dei pagamenti in Cassa edile di un operaio che ha lavorato nel cantiere da cui risulta che maggio e giugno non sono stati versati
Ma il fatto ancora più grave, per il segretario, è la reticenza di Anas nell’incontrare il sindacato: una richiesta fatta a più riprese, da mesi, a cui non è seguita alcuna risposta ma che dovrebbe essere praticamente un obbligo in virtù della convenzione sottoscritta dalla direzione generale di Anas con i sindacati il 21 febbraio del 2018. Una convenzione che, proprio per la delicatezza e la portata dei cantieri, prevede anche un confronto a livello locale. «Anas si è limitata al “compitino” a cui è obbligata per legge – spiega De Luca -, inoltrando 15 giorni dopo la nostra richiesta di responsabilità in solido sul cantiere di Macchie, una richiesta di documenti al consorzio Vitruvio e alla Siar. Nessuna risposta alla nostra richiesta urgente di incontro. Nel frattempo quel cantiere va avanti e noi stiamo dimostrando che non abbiamo detto niente di diverso dalla verità. A breve chiederemo anche a Legambiente un incontro per verificare l’impatto ambientale dei lavori». Una richiesta, questa, che nasce dalla denuncia di un operaio che ha spiegato, tra le altre cose, come siano state abbattute diverse piante per creare le talee che vanno nei gabbioni a lato della strada in questione. «Il Parco nazionale dei monti Sibillini ha verificato la situazione? – chiede De Luca -. Qualcuno è andato a controllare se quelle piante si potevano togliere?».
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